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Autore: Johnee    15/10/2012    5 recensioni
L'ultimo anno è stato ricco di avvenimenti per il Comandante Shepard. Non è stato semplice abbandonare l'idea di continuare la relazione con Liara ed è stato altrettanto difficile permettere a Garrus di prendere il suo posto.
Ora, i Razziatori sono giunti e la Galassia è impreparata a una minaccia di questo genere. Con la scoperta che esiste un'arma capace di distruggerli e che Shepard è l'unica in grado di recuperare le risorse necessarie per permettere alle varie razze di cooperare, come potrà la nostra eroina pensare di poter affrontare la sua situazione personale in maniera serena?
[IN REVISIONE]
Genere: Malinconico, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lenore'
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3. Deserve



-E quello cos'è?- gemette Vega.
Garrus scese dalla torretta ed estrasse il Mantis, puntellando i gomiti sulla balaustra del muro di copertura -Merda...- sussurrò, guardando attraverso il mirino -Shepard, è un Bruto!-
Il Bruto sollevò lo sguardo e ringhiò profondamente prima di buttarsi alla carica contro il loro riparo.
-VIA DA...- gridò il Comandante appena prima di farsi scaraventare a terra assieme alla torretta, giusto in mezzo alle rocce.
-Shepard!- Garrus mirò alla testa del nuovo nemico e sparò, distraendolo momentaneamente; ricaricò, poi esplose un altro colpo.
Il Comandante estrasse la pistola giusto in tempo, prima che il Bruto si buttasse di nuovo alla carica sul muretto. Sparò un colpo diretto al braccio, poi un altro. La corazza del nemico era ancora intatta. Shepard imprecò sonoramente, indietreggiando alla svelta per prendere meglio la mira.
Il Bruto gridò violentemente e si gettò di nuovo alla carica.
Vega discese dalla sua postazione e rotolò fin sotto di esso, sparandogli un colpo di fucile dritto sulla bocca dello stomaco, poi si rialzò e indietreggiò di qualche passo, dando a Shepard il tempo di cambiare arma.
Garrus rimase riparato, ricaricò il Mantis e ordinò ai suoi di distrarre i Mutanti mentre lui, Shepard e Vega si occupavano del Bruto. Sì, ce l'avrebbero fatta anche senza aiuto...
Difatti, Shepard scivolò di lato, sparando a raffica sul fianco scoperto del Bruto, ferendolo gravemente, mentre Vega gli dava il colpo di grazia con la baionetta dello shotgun.
Finalmente, il Bruto cadde a terra, esanime, mentre Shepard si metteva al riparo da un altro assalto di Mutanti.
Garrus scese dal muretto, portandosi nella copertura subito di fianco alla sua -Shepard, sei ferita?-
-Sono caduta su un sasso particolarmente appuntito...- il viso del Comandante si contrasse in una smorfia mentre si carezzava un fianco -troviamo Victus e portiamolo via da qui! Ora!-
Garrus si sporse, puntò il fucile all'orizzonte e sparò -Agli ordini...- disse, una volta coperto -Ah, Shepard?-
Quest'ultima, dopo aver espulso una clip termica dal fucile, tornò a fissarlo -Sì, Vakarian?-
Il Generale ridacchiò -Pensavo... al Primarca servirà una scorta...-
Mentre Shepard sorrideva, Garrus si espose, puntando il fucile verso un Predatore. Non appena il bersaglio entrò nel range di tiro, Garrus sparò un colpo che risuonò potente, il fucile perfettamente orizzontale.
Shepard sospirò -Sarà bello riavervi a bordo...-
-Riavervi?- Garrus continuava a mirare, nonostante il dialogo.
-Beh...- ridacchiò lei -Tu e il tuo manico di scopa-



Se riavere a bordo Liara era un piacere... avere Garrus come ospite stabile della Batteria Primaria aveva illuminato la giornata del Tenente Timoniere Moreau.
-Mi è mancato, quel figlio di un Turian- aveva confidato a Liara mentre la navetta rientrava nell'hangar assieme a Vega, Shepard, Garrus e il Primarca -Ora, con quell'armatura addosso, sembra addirittura più minaccioso!-
Liara sospirò, la voce monocorde -Sì, è mancato anche a me... ci sarà nuovamente d'aiuto nella missione...-
Joker inarcò un sopracciglio e le rivolse un'occhiata dubbiosa -Non mi sembri molto convinta...-
L'Asari intrecciò le braccia -Mi fido di Garrus, Jeff, ma lasciare il proprio pianeta natale durante un attacco di simile portata...- chinò lo sguardo -Non lo so... ma penso sia stata dura per lui...-
L'icona di IDA riapparve sullo schermo, lampeggiando -Il Primarca, Shepard e il Generale Vakarian si trovano nella sala briefing. Dottoressa T'Soni, il Comandante Shepard ha richiesto la sua presenza.-
-IDA, dove diavolo eri finita?- la rimproverò Jeff -Ho dovuto reimpostare i sistemi di occultamento e interfacciarmi io stesso con il sistema! E io sono un “software” decisamente poco credibile...- sbottò, mentre Liara, impensierita, usciva dalla cabina di pilotaggio, lasciandosi alle spalle i due che bisticciavano. Ora sì che la situazione si stava facendo complessa... si carezzò un braccio, come se una vecchia ferita le bruciasse.
Sì, per carita, era contenta di rivedere Garrus... allo stesso tempo, però, era dannatamente certa che il suo ritorno le avrebbe causato solo preoccupazioni.
Attraversò la sala tattica a passo svelto, ignorando i membri dell'equipaggio che correvano avanti e indietro attorno a lei. L'atrio che conduceva alla sala briefing era particolarmente affollato ma il tono deciso di Shepard riusciva a sovrastare il rumore.
Liara si bloccò, come in ibernazione.
Perché tutto questo stava succedendo a lei? Perché provava quest'ansia opprimente nel saperli assieme nella stessa stanza?
Si coprì il viso con le mani, cercando di riprendere il controllo, respirò profondamente, poi varcò la soglia.

 

-Garrus, è bello riaverti a bordo!-
La dottoressa Chakwas poggiò la sua tazza di caffè su uno dei ripiani della cucina e corse incontro ai tre che erano appena usciti dall'ascensore. Shepard lanciò un'occhiata divertita a Liara che ricambiò con una noncurante alzata di spalle. Garrus chinò lo sguardo, imbarazzato mentre Karin Chakwas lo prendeva sottobraccio -Non vi offendete ragazze, ma lui è sempre stato il mio preferito!-
-Dottoressa- Garrus diede un cenno rispettoso con la testa -Pensavo di non rivederla più su una nave, dopo la base dei Collettori...-
-Sono cose che si superano,- minimizzò la Chakwas con un sorriso raggiante sulle labbra sottili -e Jeff ha bisogno di qualcuno che gli ricordi sempre di prendere le medicine...- gli fece l'occhiolino -Piuttosto- gli afferrò la mascella, esaminandola -hai abbandonato il bendaggio, vedo... ho un emolliente che vorrei farti provare-
-Lenore...- mormorò Liara, appoggiando una mano sul braccio di Shepard -Posso parlarti?-
Il Comandante si passò una mano tra i capelli -Immagino di non avere scelta...- e lanciò un'occhiata a Garrus, intento a discutere dello stato attuale della sua cicatrice. Fece un cenno di saluto e si congedò, lasciando che fosse la Chakwas ad accompagnarlo fino alla Batteria Primaria.
-Andiamo da me- Liara fece strada e, non appena furono davanti all'ingresso della sua cabina, digitò un codice, facendo spalancare la porta.
Glifo volteggiava da un terminale all'altro, gestendo le informazioni e dividendo ciò che era necessario da ciò che risultava superfluo.
L'asari allungò due sedie e si sedette su una di esse -Da dove cominciare...- sospirò, sporgendosi in avanti, in evidente difficoltà -Insomma... io pensavo avessimo una relazione...-
-Ed è così- replicò il Comandante, preferendo rimanere in piedi.
-So cos'è successo tra te e Garrus, Len!- sbottò Liara, spazientita -Non mi piacciono certi giochetti-
Shepard sbuffò sonoramente e si trascinò lentamente verso la sedia libera -No, non piacciono nemmeno a me, in effetti...- lanciò a Liara uno sguardo carico di stanchezza -Non intendo continuare a trascinare come un peso la nostra relazione... penso che sia meglio per entrambe se ci lasciamo...- e si sedette con un leggero tonfo.
-Devo scordare quello che è successo tra di noi...?- Liara drizzò la schiena, l'aria perplessa, gli occhi sbarrati e puntati su quelli del Comandante.
-No, non devi scordarlo- Shepard sorrise, lievemente -è stato bello, io ti ho amata davvero ma...- le afferrò una mano e la strinse tra le sue -...ora come ora, non funzionerebbe-
Liara strinse la mascella e distolse lo sguardo, afflitta.
-Liara, mi dispiace-
-Avrei voluto che tu fossi stata chiara con me sin dall'inizio- mormorò l'Asari, abbandonandosi sullo schienale della sedia e togliendo la mano da quelle del Comandante -Nutro, anzi, nutrivo delle aspettative diverse, dal nostro rapporto... pensavo che tu m'amassi...-
Shepard si carezzò una tempia -Liara, sei stata al mio fianco per tanto tempo... poi ti sei allontanata e io mi sono appoggiata ad un'altra persona. È normale...-
-Non devi darmi ulteriori spiegazioni- l'interruppe Liara, sollevandosi in piedi -mi farebbero sentire colpevole di qualcosa che non ho fatto-
Shepard inclinò la testa di lato e strinse gli occhi a fessura -Prego?-
-Non ho deciso io di tradire e di mettermi con un'altra persona- disse, la voce con una leggera nota di tensione -Mi sono già colpevolizzata abbastanza per averti abbandonato durante la tua missione...-
-Ne abbiamo già parlato, tu eri impegnata su altri fronti... fronti di rilevanza galattica, Ombra- il Comandante si alzò, parandosi di fronte a lei, le mani sui fianchi -Non sono qui per colpevolizzarti, sono qui per darti delle spiegazioni. Non sarebbe il momento, non sarebbe il luogo, ma è giusto così.-
-Stai divagando, e io ho i miei affari da svolgere, Shepard- Liara le lanciò uno sguardo infuocato -Come hai ben detto, non è né il luogo né il momento per queste cose...- le diede la schiena -Ora, se vuoi farmi il piacere di uscire...-
Shepard poggiò il pollice e l'indice sulle palpebre, un gesto che denotava tutta la stanchezza accumulata nei giorni passati -Sei sconvolta... io sono sconvolta...- sospirò -Ti darò tempo finché non arriveremo alla Cittadella... ho un po' di lavoro da svolgere lì, ma ti aspetterò per concludere definitivamente questo discorso. Abbiamo entrambe molte ore a nostra disposizione prima di attraccare...- allargò le braccia -Mi aspetto collaborazione anziché ostilità-
L'Asari deglutì, stringendo bene i denti -Come desideri- rispose, dopo averci riflettuto.
Shepard corrugò la fronte, continuando a fissarla -Arrivederci, Liara...- mormorò, dirigendosi verso la porta. Prima di andarsene, si voltò momentaneamente: Liara continuava a battere sulle finestre dell'HUB e a interagire virtualmente con i suoi informatori. Con un sospiro di rassegnazione, il Comandante uscì dalla porta, proseguendo oltre.
Quando la porta si fu richiusa alle sue spalle, Liara alzò lo sguardo, liberando un singhiozzo che avrebbe faticato a trattenere a lungo... si coprì la bocca con una mano, sconvolta.
“Ti darò tempo per pensarci”... il pugno emanava riflessi azzurrognoli mentre la gola di Liara veniva stretta in una morsa.
Tutto sembrava lento e sfuocato per lei...
Si accasciò a terra e si trascinò sotto il tavolo, racchiudendo le ginocchia tra le braccia.
Non avrebbe dovuto parlargliene, avrebbe dovuto tenere tutto per sé...
Ma se non avesse parlato, di sicuro Shepard avrebbe tenuto il piede in due staffe per paura di ferirla... evitandola, magari, e incontrando quel... quel... di nascosto.
Liara, per mesi e mesi aveva cercato il corpo senza vita di Shepard nello spazio profondo, con i geth alle calcagna e un compagno doppiogiochista... e ora quell'ingrata le voltava le spalle per provare nuove emozioni con...
Non riusciva ad associare altro che odio e ira nei confronti di quei due! Ogni singola parola che Shepard aveva pronunciato pochi minuti prima era stata come una pugnalata, una presa in giro... l'aveva persino fatta sentire in colpa!
-”Tu non c'eri...”- la scimmiottò, caratterizzandola con un forte accento snob -“E io mi sono appoggiata a un'altra persona...”- buttò le braccia in avanti, come per mandarla a quel paese, gli occhi ancora gonfi di lacrime -Per la Dea!, non c'ero perché stavo cercando di radunarti un esercito e farti avere quante più risorse possibili per questa maledettissima guerra, idiota che non sei altro!- berciò.
Vedendo che Glifo si era fermato per ascoltarla, Liara si portò entrambe le mani alla bocca, imbarazzata.
Che le era preso? Si asciugò velocemente gli occhi e scivolò da sotto il tavolo. Si rialzò, battendo i vestiti, nel tentativo vano di ricomporsi.
E tornò al lavoro, cercando di buttarsi tutto alle spalle... inutilmente.

   
 
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