Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Bbbeeea    15/10/2012    5 recensioni
-Ciao, io sono Tomlinson Louis.- Sorrisi cercando di trattenere una fragorosa risata. Avevo pensato che quel bambino era proprio strano, non avevo mai sentito nessuno presentarsi con prima il cognome e poi il nome.
-Io sono Harry Styles.- Annunciai solennemente mentre i nostri occhi si incrociarono.
-Wow, i tuoi occhi sono tipo come l'erba di casa mia!-Disse estasiato. Si, i miei occhi. Beh, almeno quelli mi piacevano.
E' una Larry (inteso come BROMANCE però)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non ricordo esattamente quando decisi che Louis sarebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato.
Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. A scuola a malapena scambiavo i saluti con gli altri miei compagni. Non potevano neanche associarmi il nome di secchione, perchè effettivamente non lo ero. I miei voti oscillavano quasi sempre sul sei e raramente sul sette. Ed ero solo alle elementari.
Quando Louis entrò in classe ero assorto nei miei pensieri. Cercavo di capire come Emily, quella della seconda elementare, era riuscita a fidanzarsi con Matthew. Perchè lui era famoso in tutta la scuola per la sua bruttezza. Lo chiamavano tutti palla di lardo ma lei lo aveva scelto, nonostante io mi fossi fatto avanti più volte. Immaginavo me e Matthew vicini e provavo a capire che cosa lui avesse più di me. -La pancia!- avevo sussurrato. Però era vero, io non avevo quell'enorme massa di lardo lì. Io ero magro.
Mi persi così tutta la presentazione di questo Louis Tomlinson e prestai attenzione solo quando la maestra Cheryl sentenziò -Louis, caro, puoi sederti vicino ad Harry, è l'unico posto libero. Si, vicino a quel bambino riccio.
Si riferiva a me. 
Mi meravigliavo di come quella volta aveva ricordato il mio nome, perchè ogni volta mi chiamava "ricciolino". Forse voleva fare bella figura con la mamma e il papàdi Louis; sarebbe stato brutto, far vedere ai genitori di un nuovo alunno che la maestra non si ricordava i nomi dei suoi allievi.
Comunque, vedo avanzare verso di me un bambino con un sorriso divertente stampato in faccia, i suoi capelli erano castani e i suoi occhi erano celesti. 
Buttò goffamente lo zaino per tarra, salutò con un cenno i suoi genitori e si girò verso di me squadrandomi.
-Ciao, io sono Tomlinson Louis.- Avevo sorriso cercando di trattenere una fragorosa risata. Avevo pensato che quel bambino era proprio strano, non avevo mai sentito nessuno presentarsi con prima il cognome e poi il nome.
-Io sono Harry Styles.- Annunciai solennemente mentre i nostri occhi si incrociarono.
-Wow, i tuoi occhi sono tipo come l'erba di casa mia!-Disse estasiato. Si, i miei occhi. Beh, almeno quelli mi piacevano.
Lo ringraziai mentalmente e tornai a pensare a Emily mentre lui ancora mi guardava.
Suonò la ricreazione; come sempre sarei stato da solo a mangiare la merendina che mamma mi mettava nello zaino ogni giorno. Mi abbassai per prenderla nell'apposito astuccetto, mentre sentivo tutti i miei compagni uscire verso il corridoio.
Appena alzai gli occhi ne trovai però altre due paia che mi osservavano divertite. Louis.
-Andiamo a fare un giro?- Mi chiese tranquillamente mentre addentava un panino grondante di nutella.
Da lì fu amore. Nel senso di amicizia.
 
 
-Coglione sbrigati, che se ci scoprono...- Non feci in tempo a finire la frase che....
-Tomlinson e Styles, cosa ci fate nell'ufficio del preside?
Merda. Eravamo nella più totale merda.
-Te l'avevo detto!- sussurrai a mezza bocca avvicinandomi al mio amico. In effetti era vero, prima di entrare in presidenza, per truccare i voti del compito di matematica avevo espresso il mio parere. 
-Ci scopriranno, sono sicuro!
-Cazzo Hazza, la vuoi la sifficienza in matematica?- Mi aveva risposto e io come un demente lo avevo seguito.
-Andate subito in presidenza!- Urlò la vicepreside che due minuti prima ci aveva beccati.
-Ci stiamo già!- Aveva trionfalmente detto Lou riuscendo a far sghignazzare anche me.
Lo sguardo della donna si assottigliò e uscì dalla stanza urlando -Preside Mason, ho bisogno di lei.
Ci voltammo l'uno verso l'altro.
Non era cambiato affatto. Era rimasto quel ragazzo divertente che era sempre stato.
Con il passare degli anni la mia popolarità era aumentate; devo dire anche grazie a lui.
-Secondo me quei due fanno sesso di nascosto!- aveva detto riderendosi al preside e alla donna di prima.
-Sh, ti possono sentire. Potrai peggiorare la situazione- Ok, avevo paura, e non poca.
Avevo paura del giudizio delle altre persone, soprattutto dei miei familiari.
-Tranquillo Harry, ci sono io, non ti preoccupare.
Un senso di tranquillità mi pervase. Come avrei fatto senza di lui?
 
 
-Hazza, aiutami, cosa le dico?- Si stava mangiando le unghie, segno che era veramente nervoso.
-Vai lì e le chiedi di uscire, vedrai che ti dice di si!- Gli avevo dato una pacca sulla spalla e lo avevo spinto verso la ragazza che gli aveva rubato veramente il cuore.
Lo vidi camminare convulsamente. Si scambiarono qualche parola che non riuscii a decifrare e dopo poco tempo il mio miglio amico tornò da me.
-Allora?- chiesi curioso.
-Ha detto si. Passo a prenderla stasera.- Non stava più nella pelle ed io ero veramente felice per lui. Lo abbracciai. Lo abbracciai come tutte le volte che io avevo avuto bisogno di lui.
 
 
-Amico mio, stai parlando con un patentato!- Avevo urlato andandogli incontro. 
Aveva sorriso come solo lui sapeva fare e mi aveva fatto un inchino.
-Quindi ora mi porterai dove voglio!
-Non credo proprio Lou.- Chiarii spingendolo.
 
 
-Harry, è morta mia nonna.
Oddio, no!
-Vengo da te.
Avevo chiuso il telefono ed ero partito a razzo verso casa sua. Stava piangendo. Era seduto sul suo dondolo e piangeva. 
Sapevo quanto era importante sua nonna per lui e sapevo anche il dolore che stava provando.
Con gli occhi lucidi anche io, l'unica cosa che riuscii a fare è abbracciarlo.
Ci stringemmo a noi singhiozzando.
-Ti voglio bene.
-Anche io.- Risposi.
Era la prima volta che lo dicevamo, ma era sempre stato così.
 
 
 
-Quindi le nostre strade si separano qui.- avevo sussurrato. 
Eravamo alla stazione. Lui sarebbe partito per una città, io per un'altra.
Avevamo scelto due università diverse. Io sarei andato con la mia ragazza, lui con la sua.
I nostri occhi non avevano intenzione di guardarsi. Sarebbe stato troppo difficile. 
Lou si guardava le scarpe, io guardavo il cielo che stranamente era nuvoloso.
La voce meccanica annunciò che il mio treno stava per partire.
-Beh, allora ciao Louis.- Mi ero affrettato a dire velocemente, con la paura di mettermi a piangere. 
Avrei versato calde lacrime solo una volta entrato in treno.
Non sentii la risposta così girai le spalle e iniziai a camminare.
-Harry!- urlò qualcuno.
Mi voltai di scatto per trovarmi davanti un Louis distrutto, con gli occhi gonfi e rossi.
Lo abbracciai di scatto. Come potevo lasciarlo?
-DImmi che rimarremo amici, che ci sentiremo ogni giorno! Promettilo!- Aveva gridato
Sorrisi istintivamente.
-Certo Lou, te lo prometto.
Ci staccammo dall'abbraccio mentre lui tirava sù col naso.
-Ora vado, non voglio perdere il treno. Ricordati di me Tomlinson Louis.
-Lo farò, Harold Syles, però tu leggi questa!- Disse porgendomi una lettera. Gli feci la linguaccia e salii a bordo.
Non mi accorsi neanche delle lacrime che mi rigavano il viso.
Caro Harry,
dal primo momento che ti vidi diventasti il mio migliore amico. E da lì fummo inseparabili.
Ti ho sempre raccontato tutto di me, perfino le cose più stupide e insensate. 
Ma una cosa non sono riuscito a confessartela. Non ho avuto il coraggio di dirtelo in faccia.
Ho il cancro.
Non importa dove, non importa come e non importa perchè. Ce l'ho e basta.
Sto per morire, comunque sono contento di una cosa. Meglio a me che a te. Non l'avrei sopportato. Non avrei sopportato il dolore. E' una cosa puramente egoista ma io sono fatto così.
La morte sta per prendermi, ma non ho voglia di farmi acchiappare. Così andrò io da lei. 
Mi dispiace, non sarebbe duvuta finire così. Non sono stato un buon amico.
ti voglio bene ricordatelo,
Tomlinson Louis.

 
Non ricordo la mia prima reazione, so solo che cominciai a correre, ma era troppo tardi, ormai le porte si erano chiuse e io ero intrappolato.
Volevo andare da lui, salvarlo e tenerlo per sempre vicino a me.
Avrei dato la vita per lui ma non sapevo come fare. 
Mi mancava già da morire, e il pensiero di non poterlo più vedere e sentire mi faceva morire.
Cosa voleva dire che sarebbe andaro verso la morte?
Si sarebbe suicidato.
L'unica cosa che potei fare è mettermi seduto sul sedile e aspettare una chiamata. Che non tardò ad arrivare.
Era sua madre.
-Harry, Louis si è... si è... suicidato.
Non chiusi neanche la chiamata e lanciai il telefono dall'altra parte del vagone.
-Dio, aiutami tu.
 
 
Purtroppo oggi diamo l'annuncio della morte di due ragazzi suicidi. Il primo, malato di cancro, si è gettato da un ponte, l'altro, ha preso una dose assai eccessiva di sonniferi e nessuno è riuscito a rianimarlo.
I loro nomi sono Louis William Tomlinson e Harold Edward Styles.
Erano migliori amici.
 


Ciao gente c:
Allora... Ho pubblicato questo obrobrio perchè io sono del parere che Larry Stylinson è "solo" un'immensa amicizia.
Boh, in un giorno mi è uscito questo schifo.
Però vi prego, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, ve ne sarei grata.
Se lo fate, vi regalo un panda pandoso! c:
Va bene, ora me ne posso anche andare. Ciao Girls!
-Bbbeeeea! c:

Twitter: @ZiamBromance_ 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Bbbeeea