- Mio Signore... -

Una voce sgraziata, un voce che conosceva bene, interruppe la sua quiete.

La stanza era ampia, le mura alte e tappezzate d'antichi arazzi rovinati, ricordavano un antico splendore oramai andato perduto. 

Il rumore dei ceppi scoppientanti, la debole luce che emanavano dal grande camino che troneggiava su quella che forse, era stata in passato una regale sala da pranzo, rendeva tutto ancor più tetro: dato, che il povero servitore dovette deglutire a vuoto per trovare quel poco coraggio che gli serviva ogni volta che doveva rivolgere la parola al suo padrone.

- E' una femmina. -

Quello di Codaliscia fu un sussurro appena percettibile ma che non sfuggì alle orecchie dell'uomo che gli dava le spalle, seduto sull'unico mobilio rimasto in quella stanza, una poltrona di velluto rosso, forse d'epoca coloniale ma che sicuramente, aveva avuto giorni migliori. 

Passò un pò, prima che il suo Signore si alzasse ed avvolto nella sue vesti nere si dirigesse da quella che era, senza ombra di dubbio, la sua diretta erede, sua figlia. 

Il mezzo topo non si fece domande, non era suo compito e poi francamente non gli importava, se possiamo proprio dirla tutta per lui contava solo la propria "sopravvivenza", anche se a discapito degli altri.

Ma mai avrebbe potuto immaginare perchè il suo padrone, il Signore Oscuro, tardasse tanto, il quale lo congedò con un veloce ed indifferente gesto della mano, Peter senza protestare abbassò il capo e si chiuse la porta cigolante alle spalle. 

Rimasto solo, il Mago Oscuro più temuto della storia, si accomodò meglio e piegò la testa all'indietro, quasi parve rilassato, eppure dentro di lui si stava combattendo una battaglia.  Gli occhi verdi smeraldo, divenuti due fessure, scrutavano ogni singolo centimetro del soffitto, sembrava che ogni trave marcia o smessa fosse come un'isola per dei naufraghi, un'appiglio, una certezza per lui. 

Non voleva, non poteva credere a quel che sentiva nascere nel petto, là, proprio dove c'era ancora miracolosamente il suo cuore che batteva. 

Un lieve sospiro trapelò dalle labbra piene, del tutto tese, sembravano quasi costrette dall'uomo, il quale ora guardava il fuoco spegnersi lentamente.

Piano, piano l'oscurità s'impadronì di quel luogo, - sembra un paradosso - eppure nel cuore di costui un lume dal nulla si accese. 

Si portò una mano sul petto e chiuse gli occhi, per un attimo gli parve di sentire solo il suo cuore: i lampi, i tuoni, i sensi di colpa si ammutolirono.

Quella strana sensazione al petto s'impadronì del tutto di lui ed un sorriso comparve sul suo volto.

- Sono padre. - 

Per la prima volta nella sua vita, Lord Voldemort si sentì vivo.

 

 

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