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Autore: njaalls    15/10/2012    7 recensioni
You and I go hard, at each other like we going to war. You and I go rough, we keep throwing things and slammin' the door. You and I get so, damn dysfunctional we stopped keeping score. You and I get sick, yah I know that we can't do this no more.

“Ma, ora facciamo finta che sia la nostra ultima notte” mi stuzzica, mordendo il mio labbro inferiore. “Cosa vorresti?”
Non ho bisogno di pensarci, voglio lei e me come un’unica cosa.
“Che tu mi dessi soltanto un’altra notte ancora” sorrido e la tiro giù verso me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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You and I go hard, at each other like we going to war.
You and I go rough, we keep throwing things and slammin' the door.
You and I get so, damn dysfunctional we stopped keeping score.
You and I get sick, yah I know that we can't do this no more.


Non ce la faccio più” urla disperata, sbattendo con violenza le mani sul tavolo. Ogni parola che pronuncia è un passo in più dai farmi saltare i nervi. È sempre così testarda e cocciuta, che a volte - devo ammettere - mi verrebbe da strozzarla. Sono pensieri poco adatti, se penso davvero cosa lei significa per me. È la mia ancora di salvezza, la mia più grande sicurezza e io la amo. Ed è mia, solo mia.
“Tu e la tua band del cavolo” continua, prende il centrotavola e lo scaraventa a terra con una tale forza, che sono costretto ad indietreggiare. Vedo le schegge di ceramica volare per tutta la cucina, alcune mi colpiscono e altre colpiscono lei. Basta, sono al limite, quindi prendo la sedia e la lancio dall’altro lato della stanza con violenza. Ci guardiamo in cagnesco, lei con le mani sul tavolo e i lunghi capelli castani che le cadono davanti agli occhi. Non posso far altro che ammirare la sua bellezza, così pura e dolce.
“Non posso mollare tutto!” sbotto arrabbiato, avvicinandomi e posando bruscamente i miei palmi sul tavolo. Sento la rabbia ribbollirmi dentro ed è sbagliato, perché dovrei provare a comprenderla e non andarle contro. Ma come faccio, dovrei rinunciare a tutto quello che ho sempre sognato?
“Cazzo, Niall” urla, alzando eccessivamente il tono e spingendo il piano di legno con tutta la forza che ha, mentre io lo blocco. “Hai anche una famiglia, pensami ogni tanto. Pensa a tua figlia”
“Io vi penso!” grido a squarciagola. Faccio il giro del tavolo e la prendo per i polsi. La sbatto al muro e lei gira la testa, per non guardarmi.
“Mi-mi stai facendo male” mormora, sul punto di piangere. Guardo le mie mani fare forza su di lei, allora la lascio, allontanandomi, e poi scoppia in lacrime. Crolla a terra e sussulta, perché è caduta sui residui di ceramica. Mi avvicino e lei alza di scatto la testa, allontanandosi quanto più può, ma ha le spalle al muro. Le lacrime le solcano il volto e io muoio dentro, perché le ho fatto male. Sono una completa nullità, un coglione.

Prima che possa avvicinarmi e chiederle scusa, parte un pianto isterico e infantile dalla camera da letto. Senza esitare si alza, camminando sui cocci. Va dritta verso l’ultima stanza, in fondo al corridoio. La seguo senza far rumore e ammiro tutta la sua bellezza. Amber smette di piangere e si accovaccia contro il petto della madre, che ora ha smesso di singhiozzare e le sorride. Mi da’ le spalle, cullando nostra figlia, allora mi faccio forza e mi avvicino. Silenzioso, le poggio le mani sui fianchi e lei sussulta.
“Tranquilla” sussurro al suo orecchio. Cancello le distanze e le stringo la vita con le braccia, mentre il mio corpo preme contro il suo. Comincio a lasciarle scie di baci lungo il collo e lei si muove appena. Mi spingo fino alla spalla, allora si gira e sorride. Se la gente dice che la perfezione non esiste, non ha mai visto Lee. Solo la sua presenza da’ conforto e sicurezza, i suoi grandi occhioni cioccolato da cerbiatta danno calore. È delicata come una rosa e dolce come il miele, solo con me esce gli artigli. Prendo una lunga ciocca e la giro intorno ad un dito, guardo prima lei e poi la bambina che tiene in braccio. Mi avvicino alla piccola e le do’ un bacio sulla fronte. Se non avessi loro, sarei una persona vuota ed inutile. Alzo lo sguardo sulla mia ragazza e lei poggia le sue labbra sulle mie, cominciamo una serie di baci appassionati e mi lascia sul più bello.

“Aspetta” mormora a fior di labbra e si allontana, quindi pioggia Amber nel lettino. Una manciata di secondi ed è di nuovo da me, più agguerrita di prima. Allaccia le sue braccia intorno al mio collo e appena afferro le sue cosce, allaccia anche le sue gambe intorno alla mia vita. Non prendiamo fiato e non respiriamo, perché non ne abbiamo bisogno se per vivere io ho lei e lei ha me.
Mi incammino verso il salotto e poi lascio cadere entrambi sui cuscini del divano, le nostre lingue giocano in armonia e le nostre mani esplorano ogni parte del corpo dell’altro. Le tolgo la maglietta xxl del pigiama e la ammiro in tutte la sua bellezza. Nonostante stiamo insieme da ormai due anni e abbiamo anche procreato, arrossisce ancora se la guardo senza reggiseno.
Cerca di prendere contegno e mi accarezza il ventre, poi fa volare la mia maglietta e i miei pantaloni sono di troppo. accarezzo le sue gambe e tocco qualcosa di liquido, guardo il ginocchio e noto alcuni graffi sporchi leggermente di sangue. Deve essere stata la ceramica del centro tavola, quindi li pulisco come meglio posso con il pollice. 
“Lascia perdere” mi giro verso di lei che mi accarezza i capelli e la vedo sorridere. “Non mi fanno nemmeno male”
Le nostre labbra si avvicinano e io chiudo gli occhi, mentre assaporo ogni istante del nostro bacio, m
a qualcosa rompe la magia e una suoneria ci fa sobbalzare. È il mio telefono, ma non voglio rispondere, so che saranno solo impicci. Quindi torno da lei, che però non mi guarda.
“Rispondi” mi ordina autoritaria. Lo sguardo rivolto altrove e l’aria scontrosa la fanno sembrare ancora più maledettamente sexy.
“Non voglio” rispondo a mia volta. So che potrebbero esseri i ragazzi, ma voglio godermi i miei momenti con lei. Non voglio vederla andare via da me, quindi non risponderò.
“Non me la prendo” insiste e sorride, un sorriso forzato. Senza perdere altro tempo la bacio, scendo alla clavicola e poi arrivo al seno, sperando che il telefono cessi di suonare, ma invano. “Niall, Amber si sveglierà”
Ha ragione, quindi contro voglia mi alzo dal suo corpo morbido e perfetto e cerco il cellulare da qualche parte in cucina. È sul marmo, salto i cocci che non abbiamo ripulito e lo afferro.
“Chiunque tu sia, che vuoi?” rispondo scocciato, senza guardare il display.
“Niall” dall’altro lato sento Zayn felice, che non ha badato alla mia risposta poco educata. “Non puoi capire, io e Perrie-” e comincia a parlare a raffica. Talmente veloce, che non lo seguo più arrivato ad un certo punto.
“Hey, frena” lo ammonisco. Lui smette all’istante e aspetta che io continui. “Non ho capito niente, ma ora non posso ascoltarti, ho una famiglia e vorrei godermi un po’ di tempo con loro”
“Hai ragione, scusa Nialler” sembra tranquillo e che non si sia arrabbiato, quindi prendo un sospiro di sollievo. “Salutami Lee”
“Lo farò, ciao” chiudo la telefonata e spengo il telefono.
Torno in salotto e la trovo a pancia in giù, con la testa poggiata sul cuscino del divano e gli occhi chiusi. Non sta dormendo, quindi mi sdraio accanto a lei. Le accarezzo la schiena e le bacio il fondoschiena. Ridacchia perché lì soffre da morire il solletico.
Si gira a pancia in su e con uno scatto agile e veloce, mi sale di sopra. Gioca con i miei capelli e mi morde un lobo, ridendo.
“Allora non sei davvero arrabbiata” esclamo soddisfatto. Lei si allontana e scuote la testa, i suoi capelli ondeggiano a destra e sinistra. Poi torna da me, avvicinando il suo viso al mio e lasciando cadere la lunga chioma castana su una spalla. 
“Certo che no, stupido” poggio le mie mani sui suoi glutei e le attiro ancora di più a me.

Le tolgo le culotte e saltano via anche i miei boxer. Ora siamo solo noi, i nostri corpi e il nostro amore. Amber dorme e non si sveglia. Non so per quanto andiamo avanti a giocare e a rincorrerci, ma so solo che mi sento completo. Non litighiamo e non ci urliamo contro, non si rompe nessun centrotavola e non volano sedie. Siamo soli, io con lei, che ci muoviamo regolarmente, mentre respiriamo a fatica, ma soddisfatti. Abbraccio la sua figura esile e la stringo al mio petto, dico che farò di tutti per non deluderla, per non dimenticarla, per tenerla sempre vicino a me anche quando sarò lontano in qualche tour.
“Promettimelo” mi dice, facendo disegni immaginari sul mio petto. Allora le alzo il viso e la obbligo a guardarmi negli occhi.
“Te lo prometto” sussurro sulle sue labbra. “Entrambe le mie Amberlee verranno prima di tutto. Tu e lei sarete il mio unico pensiero, è una promessa”
Sorride e mi bacia, riniziando il gioco che avevamo appena concluso. La sua lingua con le mia e il suo corpo schiacciato contro il mio. Posso sentirla tremare e il cuore batterle irregolare.
Le prendo il viso e la allontano.
“Ti amo” sussurro. Sorride furba e si corica su di me, poggiando l’orecchio sul mio petto, senza rispondermi. “Vuoi sposarmi?”
Mi stupisco delle mie stesse parole, che escono dalla bocca sciolte e con naturalezza. Il mio tono è serio, mi sono torturato mesi interi su questa proposta e non avevo mai avuto il coraggio di chiederglielo, ma ora lo avevo fatto e senza neanche pensarci.

Lei alza lo sguardo e sbarra gli occhi.
“Dici sul serio?” domanda soltanto. Annuisco e lei sorride, prima di scoppiare in una fragorosa risata. “Certo che si”
E mi bacia. Non mi capacito ancora, mi sposo?

“Ma, ora facciamo finta che sia la nostra ultima notte” mi stuzzica, mordendo il mio labbro inferiore. “Cosa vorresti?”
Non ho bisogno di pensarci, voglio lei e me come un’unica cosa.
“Che tu mi dessi soltanto un’altra notte ancora” sorrido e la tiro giù verso me. Sento un ” comunque, ti amo anch’io” strozzato poi dal nostro amore.


 












 

Grazie a chiunque abbia letto e chiunque recensirà la storia.
E', ovviamente, ispiarata alla canzone
ONE MORE NIGHT dei
Maroon 5.
Ogni loro canzone è ovvio sia un tormentone.
*e ho fatto la rima, ma non tiratemi i pomodori ahahah*
Ora vado, un bacio, bellissime
.


 
  
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