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Autore: LadyPalma    15/10/2012    1 recensioni
Potranno Caterina e Maria trovare la felicità dopo inganni, tradimenti e fughe? Forse, ma questo è ciò che può accadere dopo. All'inizio c'è solo una lettera e un altro piano dei Bolena!
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il nuovo capitolo, più tardi probabilmente metterò anche il 7:)


6.


Onestamente, Maria non sapeva più che fare. Non riusciva a cucire o suonare, figuriamoci studiare! Per esempio adesso, aveva appena chiuso un libro dopo averlo fissato invano per cinque minuti e una delle dame di compagnia che aveva al castello di Suffolk le aveva fatto notare che lo teneva addirittura al contrario. Si era alzata e leggermente irritata era andata nel giardino per fare una passeggiata, ma adesso che non aveva nulla a cui pensare, ogni pensiero ritornava a quel bacio e alla persona che insieme a lei ne era stata protagonista, quando d’un tratto si ritrovò il suo pensiero in carne ed ossa di fronte a lei.

“Principessa…” la salutò lui dopo qualche attimo di esitazione.

“Vostra Grazia” rispose lei con un cenno della testa senza guardarlo negli occhi.

Si era davvero giunti a questo punto? Si, dal momento che entrambi rifiutavano di parlare di ciò che era successo, lei per vergogna probabilmente, lui per senso di colpa. E un solo sguardo poteva far rivivere quelle due emozioni.

“Dove state andando?” chiese poi Maria, azzardandosi a lanciargli una veloce occhiata.

“Rientravo nel mio ufficio” rispose semplicemente.

“Perfetto! Perché io stavo andando nella direzione opposta…” esclamò lei rapidamente, provando a sorpassarlo, ma lui fu più veloce e in uno scatto le afferrò delicatamente un braccio, per impedirle una nuova fuga.

“Maria, dobbiamo parlare” sussurrò lentamente, dimenticandosi quegli sciocchi titoli con cui erano tornati a chiamarsi.

Ma lei si divincolò e lui la lasciò a andare. Era una settimana che andava avanti così.


**


Gregory Cromwell non si era mai sentito così imbarazzato in tutta la sua vita come in quei giorni. Eppure, dato il suo carattere timido e riservato, ce n’erano state occasioni per provare imbarazzo. Forse perché la situazione non lo riguardava minimante eppure ci si era ritrovato coinvolto così tanto, oppure perché l’imbarazzo appariva ancora misto a stupore e confusione, ma adesso non sapeva davvero come comportarsi con la nuova “ospite” di casa Cromwell. Si ritrovava spesso a farle brevi visite, ad informarsi della sua salute, ma tuttavia parlava il meno possibile ed evitava accuratamente di chiamarla in qualsiasi modo.

“Aspettate!” lo richiamò lei durante una delle sue ultime visite, mentre lui aveva già raggiunto la porta “Allora alla fine della settimana ripartirete per il Palazzo Reale?” chiese poi facendogli un piccolo sorriso.

Era passata una settimana dall’arrivo del giovane e Caterina non poteva negare di essersi un po’ affezionata a quel ragazzo, così visibilmente buono e onesto, così diverso dal padre. Eppure in certi casi simile. Il soggiorno nel Palazzo di Cromwell si era rivelato piuttosto piacevole, non le mancava nulla almeno dal punto di vista materiale e il padrone di casa si era premurato perfino di trasferire anche le sue dame da The More. Assurdo e ironico, stentava ancora a crederci ed era per questo che nonostante le attenzioni che, da lontano, Thomas Cromwell le riservava, si sentiva ancora diffidente nei suoi confronti, ma non in quelli di suo figlio, che errori, peccati e precedenti da cui discolparsi non ne aveva.

“Si” rispose semplicemente il ragazzo, voltandosi verso di lei, stupito dalla domanda.

“E come vi trovate a Corte, Gregory?” domandò lei nuovamente con sincero interesse.

“Molto bene… Voglio dire le persone sono orribili e non ho amici … Non che ne avessi normalmente… Forse è colpa mia… Ad ogni modo non tutti sono così” rispose incoerentemente, finchè, resosi conto di aver parlato troppo e soprattutto della persona a cui stava raccontando quelle cose, abbassò la testa, ammutolendo improvvisamente. Ma la donna non si era affatto annoiata o a disagio dalla risposta, anzi aveva solo reso più dolce l’immagine che aveva del ragazzo.

“C’è una ragazza che vi ha conquistato…” concluse Caterina lanciandogli un’occhiata complice.

Gregory la fissò per qualche secondo e poi sorrise, mentre sentiva il ghiaccio sciogliersi lentamente. Non parlava molto, specialmente di se stesso e dei suoi sentimenti, l’unico a cui si apriva ogni tanto era suo padre e inoltre, data la prematura scomparsa della madre quando era solo un bambino, non aveva avuto mai una figura femminile di riferimento.

“Si” si ritrovò ad ammettere tuttavia, avvicinandosi di nuovo alla ex Regina “Ma c’è un grande problema, io non so ballare” aggiunse poi quasi meccanicamente, più a se stesso, dato che la mente tornava spesso a quel ballo mancato con Lucia.

“Davvero?” disse lei sorpresa “Posso insegnarvi io se volete” propose poi, desiderosa di aiutarlo e di sfuggire anche dalla noia del restare chiusa in quattro mura.

Gli occhi del ragazzo si illuminarono e, senza rendersene forse neanche conto, si ritrovò ad annuire vigorosamente e un grande sorriso si formò sulle sue labbra. Proprio in quel momento Cromwell Senior fece il suo ingresso nella stanza, stupendosi di trovare il figlio nella camera della precedente Regina; gli lanciò un’occhiata severa, temendo che la stesse disturbando, e il ragazzo sotto quello sguardo, non potè far altro che uscire, dopo un rapido inchino alla donna.

“Spero non vi abbia recato disturbo” disse l’uomo semplicemente, ritrovandosi solo con lei nella stanza.

Caterina in risposta scosse la testa, e per almeno un minuto restarono entrambi in silenzio, senza osare proferire parola, senza osare fare un movimento. C’erano così tante cose di cui avrebbero dovuto parlare, argomenti che in tre settimane avevano sempre evitato, domande che iniziavano tutte con la stessa parola: perché? Perché lui l’aveva lasciata scappare, perché la stava nascondendo rischiando la sua stessa vita, perché lei si stava fidando…

“Dovreste essere davvero orgoglioso di vostro figlio davvero un bravo ragazzo” disse lei rompendo il silenzio e il filo di quei pensieri destinati a rimanere insoluti.

“Lo sono” rispose lui annuendo “Soprattutto perché è così differente da me” aggiunse poi con amarezza, prima di fare un inchino e lasciare la stanza anche lui.

Speriamo non del tutto diverso” disse Caterina tra sé e sé.

Ma solo in un sussurro, e solo quando fu sicura che lui non avrebbe potuto sentirla.


**

Era tutto ormai pronto per la partenza. Charles avrebbe voluto rimandarla di ancora alcuni giorni, specialmente vista la situazione ambigua in cui lasciava Maria, ma adesso non si poteva davvero più aspettare, il Re si sarebbe insospettito ed inoltre aveva promesso alla Principessa che avrebbe provato ad informarsi a proposito di sua madre. Salì sulla carrozza che l’avrebbe condotto a WhiteHall, non prima però di aver lanciato un ultimo sguardo al Palazzo dove, affacciata ad una delle finestre Maria lo guardava partire.

“Anthony” disse una volta preso posto, chiamando uno dei suoi servitori “Portate questa a Lady Maria” ordinò dandogli la lettera in cui le porgeva i suoi saluti come non era riuscito a fare di persona, insieme a una viola.

E non era un fiore scelto a caso.


**

“Sono davvero contenta di rivedervi a Corte” rivelò con un sorriso Lucia raggiungendo finalmente Gregory che l’aveva fissata per tutta la serata.

“E come mai non mi avete salutato prima allora?” chiese lui leggermente irritato, anche se i suoi occhi si erano illuminati quando l’aveva vista avvicinare.

La ragazza sorrise semplicemente, indicando con un cenno del capo un uomo dall’altro lato della sala che stava discorrendo con  la Regina Anna.

“E’ mio padre” spiegò riportando lo sguardo sul ragazzo accanto a lei “E se mi avesse visto parlare con voi, probabilmente si sarebbe fatto strane idee” aggiunse mentre le guance le si coloravano leggermente di rosso.

Stavolta fu il turno del giovane Cromwell di sorridere, dato che non era facile vedere la ragazza arrossire. Ad ulteriori domande,gli fu spiegato che l’uomo si chiamava Sir Giuliano Verdi, Conte di Caprara in Italia e membro del Consiglio privato in Inghilterra, era probabile perciò che suo padre lo conoscesse. Fisicamente, nonostante avesse superato i quarant’anni, si presentava ancora come un bell’uomo e non era di certo passato inosservato alle dame nella stanza; lui però sembrava aver messo gli occhi solamente sull’attuale moglie del Re. E Lucia non gradiva affatto questa novità.

“Peccato, io volevo proporvi di ballare…” disse Gregory risvegliandola dai suoi pensieri.

“Ballare?” ripetè lei stupita lanciandogli un’occhiata.

“Esattamente, ho avuto una brava insegnante in questi giorni” rispose con un sorriso, ripensando alle lezioni che aveva preso prima del suo ritorno a Corte e felice di poter essere d’aiuto alla ragazza con la rivelazione che le avrebbe fatto presto.

“E chi sarebbe quest’insegnante?” domandò sempre più incuriosita.

“La Regina Caterina” rivelò in un sussurro, sorridendo ancora di più nel vedere l’espressione di puro stupore formarsi sul volto della ragazza.
Le raccontò rapidamente la storia, perlomeno gli aspetti di cui lui era a conoscenza, e poi la rassicurò sulla sicurezza della donna, che aveva trovato improvvisamente in un nemico che aveva quasi tentato di ucciderla, un aiuto insperato.

“Non posso crederci…” commentò semplicemente lei scuotendo la testa. Era contenta di sapere che Caterina stesse bene, ma non poteva esserne ancora del tutto sicura, aveva imparato a fidarsi di Gregory, ma suo padre non era uguale a lui. E poi dov’era Maria? Il ragazzo le aveva spiegato che non aveva ricevuto notizie sulla Principessa, eppure era sicuro che la Regina sapeva dove fosse e che in qualche modo prima della fuga era riuscita a metterla in salvo.

“Neanche io, potevo credetemi!” concordò lui, che non aveva ancora avuto modo di parlare apertamente al padre di quell’improvviso cambiamento.

I due giovani restarono a parlare ancora per un po’ fin quando l’attenzione della ragazza fu attirata da un uomo da poco entrato nella sala. Un uomo che avrebbe riconosciuto tra mille e che aveva aspettato di rivedere più di chiunque altro. Anche lui sembrò averla riconosciuta e mosse qualche passo nella sua direzione. Chi quell’uomo fosse in realtà non lo sapeva, sapeva solamente che era l’uomo che avrebbe potuto risolvere l’altro grande mistero.

Era l’unico uomo che poteva sapere che fine aveva fatto Maria.

 
   
 
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