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Autore: Daisy Pearl    15/10/2012    5 recensioni
Chiudete gli occhi e immaginatevela.
Capelli color cioccolato lunghi e liscissimi, occhi di mare e forme al punto giusto.
Una ragazza dalla bellezza sovrumana. Sovrumana è la parola giusta perchè lei non è come noi. Lei è un robot, una macchina.
Ma è un oggetto che presto inizierà a provare dei sentimenti e dovrà dimostrare al mondo di avere un cuore, seppur di metallo.
Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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   ROBOT  



“Mi sei mancato!” sussurrai.
Zack di diede un buffetto sulla testa e allontanò la sua fronte dalla mia. Rimase profondamente ferita da quel gesto, sembrava che volesse tenere le distanze da me, per non cadere nella tentazione alla quale si era concesso quella mattina.
Lui era la mia dose di illusione e non volevo rinunciarvi semplicemente a causa di una ragazza che lui nemmeno amava.
Colmai la distanza che ci separava posando le mie lebbra sulle sue. Inalai il suo profumo e cercai subito di approfondire il bacio. Le sua mani si posarono possessive sui miei fianchi prima di spingermi verso di se con forza. Sorrisi. Mi sentivo così donna tra le sua braccia.
Non so come, ma finimmo inginocchiati sull’erba, entrambi troppo persi a baciarci per rendercene conto. Le mie dita affondarono nei suoi capelli mentre le nostre lingue si accarezzavano e stuzzicavano a vicenda.
“Oddio!” mormorò tra un bacio e l’altro “Tu non puoi assalirmi così! Mandi a frantumi il mio autocontrollo!”
Gioii di ciò che aveva appena detto e lo strinsi forte.
“Ne sono felice!” gli confidai.
La piccola interruzione bastò per fargli recuperare il buon senso.
“Non posso!” disse semplicemente.
Sbuffai allontanandomi da lui.
“Perché sei così tanto corretto?” non approvavo quello che stava facendo. Lui rimaneva con quella Mary solo per pena, perché non voleva farla soffrire, ma stare con lei significava mentirle, cosa c’era di più meschino?
“E’ la mia natura!”
“Allora dovresti dire la verità!”
“Come reagirebbe, Denise? Io e lei abbiamo cercato di costruire qualcosa mentre io e te ci conosciamo da circa due settimane!”
“Non avete costruito nulla! State insieme da due settimane! Il tempo è lo stesso!”
Avrebbe potuto costruire qualcosa con me. Non credevo di provare amore per lui. Secondo le informazioni contenute nei miei database, l’amore era un sentimento forte, talmente forte da condizionare l’esistenza stessa della persona che lo prova. Improvvisamente il mondo ruota intorno all’individuo amato. No, non potevo dirmi innamorata di Zack, probabilmente nemmeno ero in  grado di provare un sentimento di tale portata.
Baciare Zack mi illudeva, mi faceva sentire ‘normale’, amata e rispettata. Potevo essere tutto nelle sue braccia, tranne un oggetto e, infondo, era proprio questo quello che volevo.
“Denise, sono molto confuso!”
Tanto valeva arrendersi.
“Lo capisco!” detto ciò lo abbracciai “Ti voglio bene Zack!”
Quella era la verità, gli volevo bene.
 
*
Sentir bussare alla sua porta lo rendeva nervoso. Non sopportava dover dire avanti e aspettare pochi lentissimi secondi per scoprire chi desiderasse parlare con lui. Quella sensazione sgradevole si acuiva quando era di cattivo umore. Fu per questo che quando Zack bussò alla sua porta quasi ringiò la parola ‘avanti’.
“Josh, devo parlarti!” il maggiore annuii e gli fece cenno di sedersi “Negli ultimi giorni il rapporto che c’era tra di noi è notevolmente mutato! Un po’ per la storia di Denise, un po’ per non so quale ragione, però mi manca il mio fratellone!”
Josh sorrise intenerendosi di fronte a tali parole. A malavoglia si era abituato a incrociare Zack per i corridoi e a non salutarlo, dal momento che lui evitava accuratamente il suo sguardo. Josh però non gliene faceva un colpa, era normale che lo odiasse per quello che aveva cercato di fare a Denise. Agli occhi di Zack lui aveva tentato di violentare una giovane donna, bellissima e indifesa e, naturalmente, il suo animo altruista era stato risvegliato dal gesto. Per proteggere Denise si era persino messo contro lo stesso fratello e questo gli faceva onore. Dimostrava ancora una volta che era un ragazzo di sani principi e Josh era fiero di avere un fratello come lui. Gli unici momenti in cui non lo sopportava erano quelli in cui faceva gli occhi dolci  all’automa. Una volta scoperta la sua vera identità ne avrebbe sofferto, ne era certo e non voleva che questo accadesse.
“Anche a me manca il mio fratellino da sgridare! Allora, quando me la presenti la bella Mary?” Josh cercò di recuperare il comportamento che aveva nei confronti del fratello prima che Denise impazzisse e cominciasse a dire di essere umana e di provare dei sentimenti.
Zack accennò un sorriso.
“Credo sia proprio questo il problema!” disse.
“Non me la vuoi presentare perché è bella?” Josh non capiva dove suo fratello volesse arrivare, anche se aveva un leggero sospetto che sperava venisse smentito dalle parole del più piccolo.
“In realtà sono confuso!”
Josh trasse un profondo respiro.
“Problemi con le donne, eh?”
Zack annuì.
“Il fatto è che Mary è bellissima, popolarissima e mi ama!”
“Ah-ah vuoi consigli sul sesso!” Josh si illuminò felice che su fratello avesse deciso di aprirsi così tanto con lui.
“In realtà non sono sicuro di volere Mary!”
“Non  è brava in quel campo?” il tono di Josh era ricco di sottintesi.
“No, è che non la amo!”
“Non devi amare una donna per portartela a letto!”
“Lo so, ma non tutto gira intorno al sesso Josh!” lo rimproverò.
Il maggiore sorrise e incrociò le braccia al petto poggiandosi comodamente alla poltrona girevole.
“Starò zitto, ma parla!”
Zack gli fu grato per aver pronunciato tali parole e prese un respiro profondo prima di proseguire.
“Sta mattina ho baciato Denise!”
Josh ringraziò il cielo che non stesse né bevendo né mangiando qualcosa altrimenti l’avrebbe sputata sicuramente.
“Cosa?”
“Josh, tu lo sai che io di solito trattengo gli istinti, io rispetto il genere femminile come tale e quando vedo una persona  non penso solo alla sua bellezza, ma anche al resto. Denise è l’unica con la quale la mia volontà di trattenere gli istinti diventa vana e so che tu puoi capirmi!” stava alludendo al tentativo malriuscito di Josh di possedere la ragazza.
“Inoltre risveglia in me un istinto di protezione quasi morboso. Inoltre la trovo incredibilmente perfetta, dolce e intelligente! E’ la ragazza ideale!”
“Lei è la ragazza ideale di tutti!” sibilò tra i denti Josh. Aveva ormai perso la vena gioviale con la quale aveva accolto il fratello. Sapere che le sue labbra si erano postate sue quelle della sua Denise lo faceva fremere di rabbia per due ragioni : lei era di sua proprietà ed era un oggetto! Suo fratello non poteva invaghirsi di un oggetto.
“Devo lasciare Mary?” domandò Zack non sapendo più cosa fare.
“NO!” il tono di Josh lo spaventò facendolo balzare sulla sedia. Era stato risoluto e autoritario, erano quelli i momenti in cui a Zack ricordava tanto il padre.
Incurante dello sguardo stupito del più piccolo, Josh digitò una combinazione sulla tastiera della scrivania. Zack lo osservò senza capire quello che stesse facendo, almeno finchè nella parete dietro a Josh si aprì una piccola porticina. Zack spalancò leggermente la bocca mentre la cassaforte di suo fratello si spalancava di fronte ai suoi occhi. Non era nemmeno a conoscenza della sua esisenza.
Josh, senza troppe cerimonie, infilò la mano nella cassaforte e ne estrasse un fascicolo che pose a Zack.
Ancora senza capire il più piccolo lo afferrò. Il plico di fogli era piuttosto cospicuo e sul frontespizio era riportato un titolo: Progetto 01R.
Sollevò la copertina e iniziò a leggere. Nel fascicolo si parlava di robot dalle fattezze umane, prodotti dal professor Coter. Il progetto era interamente finanziato dal signor Josh Darke.
Zack alzò lo sguardo dai fogli perplesso così Josh decise di andare in suo aiuto.
“Il professor Coter ha realizzato un prototipo di robot perfetto, in grado di somigliare in tutto e per tutto ad un comune essere umano. Quando sono andato a vedere il prototipo ne sono rimasto affascinato e così me lo sono portato a casa!” spiegò.
“Cosa c’entra tutto ciò con Denise?”
“E’ lei il robot, Zack, in realtà si chiama 4931949!”
Zack rimase con le labbra leggermente aperte a fissare un punto indefinito di fronte a se, senza saper bene cosa aveva sentito.
Denise un robot. Dal suo punto di vista era a dir poco assurdo perché quella ragazza era così tremendamente reale. Aveva la pelle calda, un profumo divino e una bellezza disarmante. Eppure non poteva credere che il fratello stesse mentendo.
Gli tornò alla mente quando, la sera in discoteca, un ragazzo aveva salutato Denise chiamandola con una sequenza numerica.
Come aveva fatto a rimanere così ammaliato da un semplice oggetto? Eppure più ci pensava più giungeva alla conclusione che era inevitabile: anche suo fratello che era a conoscenza di cos’era quella ragazza era affascinato da lei.
Zack fino ad un attimo prima avrebbe voluto lasciare Mary per poter stare con Denise, in quel momento invece sapeva che non poteva volere una cosa del genere. Eppure la desiderava ugualmente con tutto se stesso.
Quasi tremante si alzò dalla sedia e, con occhi sgranati, fissò il fratello che gli stava di fronte.
“Sembrava così reale!” sussurrò.
“In realtà la perfezione non esiste e lei è perfetta!”
“Oddio!”
Senza più una parola Zack uscì dallo studio e iniziò a camminare per la casa senza una meta precisa. Non voleva credere a quello che Josh gli aveva detto, eppure in cuor suo già sapeva che era vero.
Incontrò Percy per i corridoi e gli chiese dove si trovasse Denise. Lui gli rispose che la ragazza era nella sala controlli per sistemare alcun cose sotto richiesta di Josh.
Zack non se lo fece ripetere due volte e si incamminò verso il luogo indicato.
Aprì leggermente la porta, quel poco che bastava a guardare dentro e si bloccò alla sola vista. La più bella ragazza del mondo aveva il dito indice di una mano infilato in una porta USB mentre con l’altra stava digitando una serie di combinazione sulla tastiera del computer centrale.
I capelli ondeggiavano sinuosi ad ogni movimento. Zack rimase incantato a fissarla per diversi minuti, incapace di distogliere gli occhi da tanta perfezione.
Ad un certo punto decise di riscuotersi e andò a cercare Josh.
“Cosa sta facendo Denise?” gli domandò.
“Credo stia sistemando il sistema d’allarme, per evitare nuove intrusioni in casa nostra!”
 
Zack rimase in uno stato di trances per diversi giorni. A scuola era per lo più silenzioso e non prestava più di tanta attenzione ai suoi amici, a casa invece era un’ombra. Senza volerlo consciamente,  evitò di parlare direttamente con Denise. I due si scambiavano saluti, deboli sorrisi, ma nulla di più. Zack vedeva che Denise si era resa conto del suo allontanamento e sembrava ci soffrisse, per quanto può soffrire un oggetto.
Eppure quel dolore sembrava così reale da spingere Zack a auto convincersi a parlarle, cosa che, ogni volta, non riusciva a fare.
Ormai il ragazzo passava tutti i pomeriggi alla villa osservando da lontano Denise. Qualunque cosa l’automa facesse lui la vedeva, era troppo attratto da lei per ignorarla del tutto. rimaneva sempre più ammaliato dalla bellezza di quella creatura e, ogni giorno di più si chiedeva come fosse possibile che lei non fosse umana.


Sì, non l'ho corretto, ma è già un miracolo che sia riuscita a postare ora!! XD
Un grazie di cuore alle 5 dolcissime ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo :)

Stefania 1409Seree_federycaPyrashadowdust!!!
Che ve ne pare del capitolo?? Secondo voi che succederà?? Sono curiosa di sapere cosa pensate e cosa macchinano le vostre testoline :)
Mi trovate sulla mia pagina facebook!!
A venerdì (credo)!!!
Daisy

   
 
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