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Autore: lynn12    28/04/2007    1 recensioni
Otto anni che non si vedono. Molte cose sono cambiate tra loro...Tranne l'amore.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

Kaori si risvegliò dopo quelle che dovevano essere delle ore a giudicare dal sole al tramonto. Alzandosi a sedere e cercando di far chiarezza nella sua mente annebbiata, si accorse di essere distesa su un letto e di non avere più i suoi vestiti, ad eccezione fatta per la sua biancheria intima nera. Si guardò intorno. A parte la tenue luce che entrava da una porta-finestra, la stanza era immersa nell’ombra. Da quel poco che riusciva a vedere, si trovava in una camera da letto, molto grande e arredata con gusto e ricercatezza.

-Ben svegliata, Kaori- disse all’improvviso una voce proveniente da un angolo oscuro della stanza

Kaori sussultò, sorpresa. In quel momento, la luce di una lampada si accede, rivelando la figura di un uomo seduto su una poltrona nell’angolo a destra di fronte al letto.

-Chi è lei?- gli chiese lei coprendosi quanto più poteva con il lenzuolo –E cosa ci faccio io qui?-

-Mi presento, il mio nome è Reiji Sena. Per quanto riguarda il motivo per cui sei qui è semplice: mi servi per attirare Ryo Saeba-

-Ryo? E che cosa volete da lui?-

Reiji si alzò e si avvicinò al bordo del letto.

-Vuoi dire che il tuo amichetto non ti ha parlato di me?- le prese il mento con una mano e lo alzò per incontrare i suoi occhi –Dell’uomo che ha fatto uccidere tuo fratello?-

Gli occhi di Kaori si spalancarono a quella rivelazione e il suo cuore fu attraversato da una fitta di dolore. No...Non può essere vero...

-Lei sta mentendo- disse con voce rotta –Mio fratello è morto in un incidente stradale-

Fu interrotta dalla risata sarcastica di Reiji.

-Certo, questo è quello che tutti hanno voluto farti credere. A quanto pare il tuo Saeba ti ha nascosto un bel po’ di cose, eh? Ma non preoccuparti, ci penserò io a consolarti a dovere...- fece lui con uno sguardo lussurioso

Kaori gli allontanò in malo modo la mano che le teneva il mento.

-Non osi toccarmi!-

-È inutile che ti scaldi tanto, tesoro, perchè dovrai restare qui per un bel po’-

Detto questo, uscì dalla stanza lasciando Kaori sola e spaventata.  

 

L’ora di chiusura era passata ormai da un pezzo e il Cat’s Eye era pressoché deserto...Ad eccezione di un uomo seduto al bancone, le mani unite di fronte alla bocca, lo sguardo fisso di fronte a se. Ma davanti a se non vedeva la lunga fila di bicchieri appoggiati ad una mensola o la macchina per il caffé. Tutto ciò che  vedeva erano due occhi splendidi occhi nocciola e un luminoso sorriso.

Erano passate ore dalla scomparsa di Kaori e Ryo, dopo aver setacciato la città e aver interrogato ogni singolo informatore, si era recato al Cat’s Eye per chiedere aiuto ad Umibozu. Sapeva che prima di diventare una guardia del corpo era stato nell’esercito e la sua esperienza gli sarebbe potuta tornare molto utile. Aveva pensato di chiedere l’aiuto anche di Mick, ma poi aveva scartato l’idea. Umibozu gli aveva detto che l’americano era ancora molto provato dalla rottura con Kaori, perciò non gli sembrava il caso di coinvolgerlo e di rischiare la sua vita.

L’unica cosa che rimaneva da fare era aspettare la chiamata di quel Sena. Sapeva che avrebbe chiamato. Era Ryo quello che voleva, Kaori era solo un’esca. Ma quello non lo preoccupava minimamente. La sua vita non era nulla in confronto a quella della donna che amava. Sperava solo che quel bastardo non l’avesse toccata nemmeno con un dito, altrimenti lo avrebbe fatto a pezzi senza alcuna pietà.

Inoltre, con ogni probabilità, Kaori in quel momento era già al corrente della verità su Makimura. E sicuramente lo stava odiando per averle nascosto la verità. Ryo si passò stancamente una mano tra i capelli. Questa volta probabilmente l’aveva persa per sempre...

In quel momento, il suo cellulare iniziò a suonare. Quando vide che sul display compariva un numero sconosciuto, seppe istintivamente che si trattava di Sena.

-Sì?-

-Ryo Saeba, immagino- disse una voce maschile

-Reiji Sena, immagino- gli fece ironicamente il verso Ryo

-Bene, vedo che non c’è bisogno di presentazioni...-

-Dov’è Kaori?-

-Sta bene, non preoccuparti. Ma sta a te decidere per quanto ancora-

-Fammi indovinare, vuoi che venga da te, vero?-

-Perspicace...Perchè non vieni a trovarmi alla mia villa? Immagino tu sappia già dove si trova...-

-Sì, lo so- tagliò corto Ryo

-Le cose che ho sentito dire su di te non erano fantasia, allora. Ti aspetto fra due ore-

-Se quando arrivo hai toccato Kaori anche solo con un dito ti ammazzo senza pietà, mi hai capito?-

-Non vedo l’ora che tu ci provi- rispose Reiji prima di attaccare

Ryo chiuse il cellulare con un gesto secco. In quel momento, la porta che dava sul retro del bar si aprì e Umibozu fece la sua comparsa.

-Era lui, vero?- chiese a Ryo

-Sì-

-Allora vieni con me. Avremo bisogno di rifornimenti-

Umibozu lo condusse nel sotterraneo, dove teneva la sua armeria. Ryo estrasse la sua Magnum 357 Colt Python e la caricò, prendendo poi con se un gran numero di munizioni e un pugnale.

-Tutto qui?- gli chiese Umibozu

-Lui invece aveva preso un piccolo arsenale: fucili, pistole, un bazooka...

-Preferisco restare leggero- gli rispose Ryo ironico

Quando furono entrambi pronti, caricarono tutto sulla Jeep di Umibozu e partirono alla volta della villa di Reiji Sena.

 

Kaori non aveva smesso un momento di pensare a quello che le aveva detto Reiji. Hideyuki... Assassinato...E Ryo sapeva tutto. Sentì le lacrime premere sui suoi occhi per uscire, ma fece di tutto per ricacciarle indietro. Finché non avesse parlato con Ryo, non avrebbe creduto ad una sola parola. Tuttavia, aveva l’impressione che Reiji non le avesse mentito...Il fatto che suo fratello fosse stato ucciso perchè stava indagando su quell’organizzazione spiegava perchè Ryo si comportava in modo così strano quando si toccava quell’argomento. Eppure, non poteva credere che lui le avesse nascosto una cosa del genere...

Con un sospiro, appoggiò la fronte al vetro della porta-finestra. Aveva cercato un modo per uscire di lì, ma era impossibile. La porta era ovviamente chiusa a chiave e sicuramente c’era una guardia fuori, la porta-finestra che dava sul balcone era aperta, ma si trovava al secondo piano e il cortile, illuminato da alcuni fari, era pieno di guardie armate. Senza contare che Kaori era vestita solo della sua biancheria e di una corta vestaglia in stile kimono rossa con disegni neri, l’unico indumento che aveva trovato in quella camera. I suoi vestiti sembravano misteriosamente spariti. Maledizione, voglio andarmene di qui!

Aveva appena formulato quel pensiero, quando la porta di aprì e Reiji Sena fece il suo ingresso.

-Buonasera, Kaori-

-Quanto tempo dovrò restare qui? E, soprattutto, dove sono i miei vestiti?- replicò Kaori dura cercando di non fargli capire il timore che quell’uomo le incuteva

-Oh, ma quante domande!- fece Reiji ironico –La durata della tua permanenza dipende da Saeba. E per quanto riguarda i tuoi vestiti...Non credo che ne avrai bisogno- concluse con sguardo voglioso

L’uomo cominciò ad avvicinarsi e Kaori sentì un brivido di paura attraversarle la schiena. Non vorrà... Indietreggiò fino a ritrovarsi con la schiena contro la parete nell’angolo tra la porta-finestra e il letto.

-Cosa vuoi? Non avvicinarti!- gli intimò

Reiji non si fermò.

-È inutile che fai tanto la preziosa. Adesso tu mi appartieni, sei una mia proprietà, farò di te ciò che voglio finché ne avrò voglia- disse prendendole il viso con una mano e avvicinandolo al suo

-Non osare toccarmi!- Kaori scostò la mano di lui con un gesto brusco

Per tutta risposta, Reiji le afferrò i polsi e glieli bloccò contro il muro, sopra la testa. Poi, la baciò con violenza. Kaori tentò di sottrarsi con tutte le sue forze alla sua presa, ma inutilmente. Nonostante lei, grazie alla kick-boxing, non fosse affatto debole, Reiji restava un avversario fuori della sua portata. Tentò con un calcio all’inguine, ma lui agilmente riuscì a bloccarlo. L’ira deformò i tratti del suo viso prima che la colpisse con un forte schiaffo. Sempre tenendola per i polsi, la spinse sul letto e la sovrastò con il suo corpo.

-Hai due possibilità, Kaori: puoi rendere la tua permanenza qui gradevole o sgradevole...- le soffiò vicino al viso –Per te, ovviamente, perchè io mi divertirò in ogni caso. Se continui a ribellarti, io diventerò molto crudele, ti avverto-

-Se credi che io ti lasci mettermi le mani addosso senza fare nulla, ti sbagli di grosso- rispose Kaori con sguardo di sfida

-L’hai voluto tu-

Tenendole ferme le braccia con una mano, le aprì la vestaglia con un gesto secco, iniziando ad accarezzarla senza alcuna delicatezza, mentre affondava il viso nel suo collo e lo percorreva con le labbra.

-Smettila! Lasciami!- gridò lei dimenandosi

Per quanto prima avesse cercato di fare la dura, dentro stava morendo di paura. Stava vivendo un incubo da cui sapeva non c’era risveglio.

-No...smettila...-

Le lacrime che finora aveva disperatamente tentato di frenare cominciarono a scendere dai suoi occhi.

-Te l’ho già detto, Kaori, tu ora mi appartieni e, finché non mi sarò stancato, farò di te ciò che voglio-

Detto ciò, le prese nuovamente le labbra.

In quel momento, bussarono alla porta e Reiji si staccò da lei, imprecando.

-Cosa c’è?- chiese seccato

La porta si aprì e una guardia fece un passo nella stanza.

-Mi dispiace disturbarla, signore, ma Saeba è qui- disse questo

Kaori chiuse gli occhi con un sospiro di sollievo. Ryo era lì. Era venuto a salvarla.

-Maledizione, è arrivato prima del previsto!- abbassò lo sguardo su Kaori –Non importa, continueremo dopo, tesoro-

-Io non ci conterei, se fossi in te- replicò lei ritrovando il suo coraggio

Ora che sapeva che Ryo era arrivato, che era venuto lì per lei, sentiva che tutto sarebbe andato bene.

 

 

  
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