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Autore: Shee    28/04/2007    5 recensioni
"...Hai difeso il mio cuore di pezza, ma ora è il tuo, un cuore vero, a soffrire..."
Un momento triste di cui sono protagoniste un peluche o meglio una peluche e una bambina bionda.
Quando la leggenda che i giocattoli sono vivi di avvera per un'occasione speciale.
Perchè basta scaldarlo, quel cuore di pezza, per farlo battere.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buondì! *_____*
Bene... questa che segue è la pazzia di una sera continuata il pomeriggio dopo. Non ci fate caso, avevo appena scambiato due parole con la mia Dinosaffa (è mezza giraffa e mezza dinosauro O.O, ma l'ho comprata in Germania che ci volete farexD) di peluche prima di spegnere la luce in camera e mettermi a ronfare che mi viene in mente questo colpo di genio (certo, basta essere convinti xD).
Così afferro un quaderno (che si trovava lì per caso) e scrivo xD
E' dal punto di vista di un'orsacchiotta di nome Maia, e lei stessa a volte racconta la storia e altre si rivolge direttamente alla sua padroncina bionda. Di solito quando le parla direttamente dice sempre "bambina bionda" o simili. Ma non ci fate caso l'ho fatto perchè così è come se noi fossimo accanto a loro e potessimo sentire i pensieri del peluche. A volte lui parla con noi, spiegando, come se non vedessimo, altre parla con la bambina che invece non ci vede... concetto idiota vero?
La dedico a Gné (la Dinosaffa), alla Germania (dato che ci ho appena passato una settimana) e ai tedeschi dello scambio culturale *-*
Commentino?

Sento una mano che mi solleva dalla mia postazione facendo presa sulla mia orecchia destra, e non posso fare altro che lasciarmi andare.
<< Come stai Maia? >>
Chiede con la sua vocetta squillante la mia bionda padroncina. Maia sono io, ed è incredibile il fatto che lei abbia azzeccato quello che era il mio nome anche prima di arrivare tra le sue mani. Mi immagino sorridente e la sua faccetta preoccupata svanisce, rispondendo al mio sorriso invisibile.
<< Ne sono felice! Avevi l'aria un po' abbattuta, però, poco fa! >>
Obietta la bambina bionda appoggiandomi sul letto vicino a lei, che si volta incrociando le gambe sul copriletto per potermi guardare meglio, sappiamo entrambe che se la mamma la vedesse con le scarpe sul letto si arrabbierebbe, ma è da un po' che non la vedo, la mamma; che riassetta la stanza, che sorveglia la sua bionda figlia mentre fa i compiti, o che la viene a svegliare la mattina. Forse per questo la mia bimba bionda incrocia comunque le gambe sul copriletto.
<< Ti manca la tua Germania, vero? Il tuo reparto giocattoli, i tuoi amici... loro sono tutti quanti lassù e io invece ti ho portata via... >> Vorrei scuotere la testa e dire che no, non mi mancano. Che non gliene ne faccio una colpa. Ma sento un groppo in gola e l'impedimento della bocca cucita. E poi non sarebbe la verità. Una parte di me sa che doveva andare così. Per ogni peluche c'è un bambino che lo cerca, e quando lo trova lo porta con sé, in modo o nell'altro. E tutto questo è giusto, ed è quello che aspettiamo fin dall'inizio. E sono stata fortunata ad essere nelle tue mani, piccola padroncina bionda. Ma la loro mancanza si fa sentire.
Loro...
Sono lontani, non ho idea di cosa stiano facendo, se sono ancora in quel mucchio di peluche tutti insieme, se qualcuno ha dato l'addio, se qualcuno è diventato un peluche che sta sulla mensola insieme ad altri, mentre il bambino che l'aveva scelto ora dorme stringendo un'altro gioco. Non so se manco a qualcuno.
Le mie sorelle, i miei fratelli, i miei cugini e tutti gli amici. Eravamo una grande famiglia, a quei tempi. Ma prima uno, poi l'altro eravamo stati divisi. Poi era toccato a me.
Ho incontrato per la prima volta la mia bimba bionda durante la sua prima vacanza all'estero, con i suoi genitori, quasi due anni fa. Credo che all'epoca avesse poco più di cinque anni. Eravamo in un negozio di giocattoli in Germania e io stavo nel cestone dei peluches scontati. Lei aveva fissato i suoi grandi occhi scuri sui miei, piccoli, neri, rotondi e fissi, e aveva continuato a farlo in silenzio. L'avevo guardata anche io, allontanarsi con i genitori e quando era scomparsa dietro uno scaffale più in là con loro ero certa che sarebbe tornata da me, e che io sarei andata a casa con lei.
Sapevamo che succedeva così, gli anziani ce l'avevano raccontato. Lo sapevamo tutti. Così i miei amici, persino il draghetto verde, capirono. Percepii il loro umore cambiare e capii che sarebbe stato un addio.
Quando la mamma della mia bionda bambina le aveva indicato, come ultima alternativa, il cesto di giochi dove stavo anche io avevo avvertito quel guizzo dei suoi grandi occhi scuri nel mio cuore di pezza. Lei si era avvicinata con le gote che formavano un sorriso e mi aveva accarezzato la testa. Mi aveva scelta.
La mamma allora le disse che era certa che sarei stata una buona amica per la padroncina bionda. Forse già sapeva. Forse conosceva già le liti che avrebbe affrontato, forse sapeva che un giorno lei avrebbe avuto bisogno di consolazione, di un'amica.
Al principio le odiavo, certo una parte di me voleva starle accanto, ma quel loro leggero decidere della mia vita e quel loro privarmi della mia casa me le fece odiare per qualche tempo. E quando la mia bionda bambina mi abbracciava ero fredda ed immobile.
<< Ti mancano, vero? >>
Non ti dirò che non mi mancano. Ma ora ci sei tu. E sei mia amica. Sei tu la padroncina di questo peluche, e ancora a distanza di due anni mi tieni con te come se fossi nuova. Mi mancano tantissimo, ma il tempo ha ovattato questo sentimento e ora sono solamente preoccupata per te. E tu intuisci la mia risposta e sorridi malinconicamente.
<< Ti capisco... anche a me manca la mamma >> Ora disegna leggera dei cerchi sul corto pelo marroncino del mio dorso, cercando di sembrare distratta, soprappensiero. Forse per convincersi che della cosa non le importa nulla, forse per evitare di piangere.
<< Non so dov'è >> sospirò << Papà dice che è fuori per lavoro... ma io non ci credo >>
Annuii mentalmente, l'avevo sempre saputo che la mia amica bionda non era stupida. Forse il suo papà lo era. Così la faceva solamente soffrire di più.
<< Li hai sentiti anche tu mentre gridavano? >>
Mi stavi stringendo forte al petto, e le loro grida raggiungevano me quanto te. Ho udito le parole acide e rancorose, i toni accesi, i singhiozzi, le rabbia, le porte che sbattevano, così come tu li hai sentiti.
E ho ascoltato il suono del tuo silenzio, delle tue grida soffocate, della tua paura, delle tue lacrime impalpabili, quelle lacrime che non volevi piangere, il suono furioso del tuo cuore contro la mia tempia.
Mi stringevi forte, accartocciandomi le orecchie, come per proteggermi da quei toni sferzanti. Hai difeso il mio cuore di pezza, ma ora è il tuo, un cuore vero, a soffrire.
Avrei voluto poterti accartocciare le orecchie come tu facevi con le mie.
<< Secondo te... tornerà presto? >>
Piccola bimba bionda... perchè ora i tuoi occhi brillano di tristezza e speranza vana? Perchè ora vedo i tuoi capelli cadere sfiniti sulla tue fronte? Perchè sento la tua voglia di piangere, urlare, sapere e dire?
E' come un fiume in piena. Vorrei poter piangere, urlare, sapere e dire io al tuo posto. Vorrei soffrire io al tuo posto. Tanto al mio cuore di pezza non fa male.
<< L'ho chiesto a papà, ma lui... >>
La vedo mordersi le labbra e chiudere gli occhi mentre tira su con il naso. Per convincersi a dirlo, per convincersi che andrà tutto bene, per convincersi che non è un soliloquio quello che sta facendo. Non lo è. Ci sono io con te. Andrà tutto bene, te lo prometto.
<< Lui... lui dice che non lo sa... e... >>
Eccola che riapre gli occhi, ora quel fiume in piena sembra stare per inondare la terra già umida di pioggia, sta per travolgere gli argini, annientarli. Dimmi che sai nuotare, ti prego.
<< e... >>
Ha la bocca socchiusa e tremante, la mia bionda bambina, gli occhi ad un passo dal gridare, il naso chiuso che annaspa, il labbro inferiore trema un po' di più, cerca di trattenersi. Poi una lacrima cade.
Mi afferra e mi abbraccia forte. Forte da farmi male.
Ora come non mai vorrei poter muovere queste inutili braccia e ricambiare questo abbraccio che mi mozza il fiato che non respiro.
<< io rivoglio la mia mamma... >>
Piagnucola, e ora mi sembra di riuscire a sentire nel mio inutile cuore di pezza un po' del suo dolore, e sento che distrugge tutto con la forse silenziosa di un soffio bollente che spazza via e lascia un vuoto secco e arido.
I singhiozzi aumentano un po' e mi sento anche io scuotere da dentro, si butta di schiena sul letto, rabbiosa, quasi, per la sua debolezza.
<< La mamma mi dice sempre che non devo piangere. Lei dice che è inutile >>
Soffia con voce rotta, cercando di trattenere e ricacciare indietro quelle lacrime che ormai sono perdute, cadute sulle sue mani, su di me e sul copriletto sporco delle pedate della bimba bionda.
Chissà, forse ora anche lei spera che sua madre entri e la rimproveri.
<< Ma io l'ho sentita! Anche lei piangeva, dopo aver litigato con papà! >>
Piangere non è inutile, bambina bionda. E tua madre ora lo sa. E non odiarla perchè ti ha detto una bugia, lei le bugie le ha detto soprattutto a sé stessa.
La mia amica bionda tira su con il naso più lentamente. Piano piano le lacrime hanno smesso di cadere e le scie salate si sono asciugate, rimane solo il naso che gocciola un po' e le ciglia un po' umide, e una gran voglia di continuare a piangere, perchè sono tante le lacrime che vorrebbero essere libere.
Buttale fuori, bambina bionda, buttale fuori tutte.
<< 'Notte... >>
La notte ormai è scesa, e forse anche tu speri che domani a svegliarti sia la mamma. Forse però è solo un'illusione. L'illusione di una bambina bionda col visino sporco di lacrime che dorme vestita su un copriletto un po' imbrattato delle pedate dei tuoi piedini che ora non hanno più le scarpe. E' entrato il tuo sciocco papà e te le ha tolte e le ha posate a fianco del letto, ti ha portato una coperta e ti ha scostato i capelli biondi dal viso, asciugandoti l'ultima lacrima. E che desidera rivedere il tuo sorriso.
Mi sento improvvisamente sciocca come lui.
E capisco il significato del mio inutile cuore di pezza. Ora contiene un po' del tuo dolore, un po' del tuo calore e un po' della tua vita, padroncina bionda. E ora, per la prima volta nella mia, di vita, riesco a muovere le mie braccia inerti e le avvolgo attorno al tuo collo. Andrà tutto bene.
Tutto è silenzioso e tutto è immobile, in questo buio ora caldo. Non importa se un giorno mi lascerai nel mio scaffale a fare bella mostra di me, o se mi dimenticherai in soffitta. Saprò sempre che ti sono stata accanto in questo momento, saprò sempre che sarò un po' con te, lo so perchè anche tu sarai sempre con me, mia piccola amica bionda.
Loro sarebbero fieri di me. Ma non è questo che mi fa felice. Io sono qui per questo, sono qui per te. Fin dal quel primo sguardo sapevo che tutto aveva un significato, che non era stato un caso che fossi stata tu a comprarmi. E mi sento immensamente fortunata e sapermi qui, accanto a te,a cercare di consolarti in silenzio, assieme al tuo papà. E un giorno ci sarà anche la mamma a farlo, e allora mi potrai dimenticare, ne sarò soltanto felice, perchè voglio vederti anche io sorridere.
Accoccolo lentamente la mia testa nell'incavo tra il tuo collo e la tua spalla, sfregando dolcemente le testa contro la tua pelle. So che è la prima e l'ultima volta che mi muovo. Pensavo fosse una leggenda, e invece ora riesco a fare quei pochi movimenti che mi servono per starle accanto e sentirmi felice. Lei, poi, fa tutto il resto.
Dorme e mi strige, la mia piccola bimba bionda. Il mio cuore di pezza forse non batte, ma stretto a te ha un significato e lo sento battere di questo. Di questo calore che mai avevo provato. Non posso parlarti, non posso aprire le labbra, ma so perfettamente che tu mi sentirai lo stesso. E' sempre stato così tra noi. E anche se già stai dormendo una cosa vorrei dirtela. Ti voglio bene, mia piccola testolina bionda.
Tu-Tum...

Grazie dell'attenzione, alla prossima! ihihihih*
Ammetto che non avevo idea della categoria nella quale mettere sta storia... se ho sbagliato ditemelo che la sposto xD Grazie^-^
E ditemi cosa ne pensate, mi raccomando!

  
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