“Ciao Potter”
“Malfoy...”
Sono seduto sulla mia
poltrona...
Sento le sue labbra sul
mio corpo e per un momento mi lascio andare, ma so che non è quello che voglio.
Ritorno freddo e distaccato.
Lui è davanti a me e mi guarda intensamente.
Assottiglio chi occhi e
chiedo: “Cos’hai da guardare Potter? Non hai mai visto
qualcosa del genere?”
Lui fa una smorfia di
disgusto e il suo viso si colora leggermente.
“che c’è?Ti vergogni,
per caso?”
Mi guarda con disprezzo,
scuotendo il capo.
Lei è già arrivata al
basso ventre e gioca con l’elastico dei miei boxer.
Mi accarezza lentamente l’interno coscia, salendo sempre più su.
Potter si avvicina
lentamente. Le mette una mano sulla spalla e con tono freddo le intima di
andare via. La ragazza alza gli occhi e mi guarda aspettando un mio cenno. Le
sue mani però non si fermano ancora.
Lo sguardo di Potter è
fisso su di me.
Lo sento.
Abbasso gli occhi e
annuisco con il capo. La ragazza si alza e va via, guardando male Potter e
borbottando.
Mi passo una mano tra i
capelli per sistemarli e cerco di aggiustare alla meno peggio
i vestiti.
Cerco di abbottonarmi la
camicia, ma la mano mi trema, sono nervoso.
Potter la afferra e mi
ferma.
Poi mi chiede in modo
lascivo: “non vuoi che continui io il lavoro?”
Alzo un sopracciglio
chiedendomi se ho sentito bene o ho solo immaginato quella domanda.
Non ho neanche il tempo
per rispondere che Potter è inginocchiato tra le mie gambe e il mio membro è tra le sue labbra.
Mi sistemo meglio e
afferro i suoi capelli, spingendo la sua testa verso
di me, per fargli aumentare il ritmo.
Piccoli gemiti escono
dalle mie labbra, ma cerco di trattenerli il più possibile. Mi trattengo dal
gridare il suo nome.
Potter...
Rabbrividisco al tocco
delle sue labbra, delle sue mani e vengo in pochi
secondi.
Si alza in fretta, senza
rivolgermi la parola, asciugandosi con la manica le labbra ancora bagnate dal
mio liquido caldo.
Mi guarda intensamente.
Respiro con fatica e cerco in tutti i modi di recuperare la lucidità.
Non è facile però.
Sorride soddisfatto e va
subito via, lasciandomi solo, sulla mia poltrona preferita.
È passato un giorno dal
nostro incontro e non faccio altro che pensarci.
Cammino per il corridoio,
guardandomi bene le spalle.
Non si sa mai...
Cammino ancora, più
velocemente.
Sento delle voci.
È lì, davanti a me.
Lo guardo e mostro il mio
solito ghigno.
Mi guarda e si lecca le
labbra.
Chiudo gli occhi e respiro
profondamente, trattenendo l’impulso di avvicinarmi.
È lui ad avvicinarsi però.
“Malfoy...”
“Potter...” ricambio il saluto con la sua stessa calma.
Strizza l’occhio e mi fa
cenno di seguirlo.
Ed io lo seguo.
Lo stanzino è stretto, ma
ci basta.
Non sento niente, solo le
sue mani sul mio corpo.
Potter...
Mi bisbiglia qualcosa
all’orecchio, ma non capisco cosa vuole dirmi. La mia mente è annebbiata.
Lo allontano da me.
“io sono gay...”
Mi bacia il collo.
“mmm...
bravo...”
“Vuoi provocarmi?” chiedo
irritato.
“no, assolutamente...” risponde in modo ironico. Inizio a perdere la calma.
“almeno io, potty,
sono sincero... ti ricordo che ieri, più o meno a quest’ora,
la tua testa era tra le mie gambe. Ricordi?”
Il suo viso si colora ed
io sorrido compiaciuto.
Lo tiro a me e affondo
nella sua bocca. Si divincola, ma la mia presa è troppo forte.
Da
quanto tempo desideravo quel bacio...
Lo lascio andare quando sono ormai a corto di fiato.
Mi asciugo le labbra,
bagnate dalla sua saliva.
Si allontana di qualche passo,
ma io elimino un’altra volta le distanze tra me e lui e sono ancora una volta
sulle sue labbra.
Gli mordo il lobo
dell’orecchio e bacio il suo collo.
Lo circondo con le braccia
e gli sussurro all’orecchio: “Tra un’ora, nella mia stanza. La porta sarà
aperta... Non farmi aspettare, Potter. Amo la
puntualità.”
Non mi risponde.
Sfoggia un meraviglioso
ghigno, degno di un Malfoy.
Mi afferra per i capelli e
mi bacia violentemente.
Mi sbatte contro il muro e
la sua mano scende tra le mie gambe.
Inizio a contorcermi sotto
il suo tocco.
Chiudo gli occhi e ben
presto non sento più niente.
Li riapro e lo vedo andar
via, sbattendo la porta.
Cazzo...
Cammino per la stanza come
un idiota.
Lo ammetto, sono nervoso!!!
Gli avevo detto tra un’ora, cazzo!!!
Borbotto tra me e me cose
confuse e senza senso, miste a bestemmie d’ogni genere.
Odio aspettare.
Le mani mi sudano.
Esco dalla mia camera e
percorro il corridoio in fretta.
Di lui nessuna traccia.
Volto l’angolo.
Non c’è nessuno...
Inizio ad innervosirmi
seriamente.
E nello stesso tempo ad eccitarmi.
Torno nella mia stanza,
sbattendo la porta.
E lo vedo...
L’ho aspettato per così
tanto tempo ed ora è lì...
Seduto sulla mia poltrona
preferita.
Potter...
“buon compleanno Malfoy”
Fine.
Dedicata alla mia amica
Adele!