Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: frisulimite    28/04/2007    2 recensioni
"-Axel, uccidi Vexen. - dice Marluxia, al che Axel chiede: - Ma perchè? - - Siamo in tredici, e il numero tredici porta sfiga. Il mio piano rischia di fallire. - risponde Marluxia. - Ok, lo ammazzo. -" cosa succederebbe se un misterioso individuo cominciasse ad ammazzare i membri dell'Organizzazione prima di Sora? E se l'Organizzazione chiamasse Hercule Chairot, il più grande detective del mondo, per risolvere il mistero? Il detective dai baffi più belli del mondo in una nuova, assurda avventura.
Genere: Demenziale, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap12

Questa volta niente Grillario, bensì uno speciale (come l’intervista con l’Autore). Per capire meglio la psicologia dei membri dell’Organizzazione XIII ho preparato questo inserto. Signore e signori, ecco a voi il resoconto di una riunione tra membri dell’Organizzazione prima degli omicidi (non si sa mai, magari ricavate qualcosa di utile e poi me la riferite).

Speciale Organizzazione XIII:

 

Tutti e tredici i membri dell’Organizzazione erano seduti sui loro troni (bianchi) nella immensa sala (bianca) piena di troni (bianchi). Xemnas stava parlando da tre ore, e gli altri membri dell’Organizzazione si giravano i pollici o lo ascoltavano annoiati. - … I Jedi rimasti saranno intercettati e sconfitti! – gridò Xemnas, svegliando i membri che si erano assopiti. – Scusa, Xemnas, ma questo che diavolo c’entra? – domandò Xaldin, ma fu Xigbar a rispondere: - Non c’entra assolutamente niente, caro il mio Commissario Basettoni! Quelli che hai in testa sono capelli orrendi, unti e luridi o è solo una pelliccia buttata nel fango? - - Dobbiamo parlare di cose serie. – intervenne Saix. – Luxord, la veranda che hai costruito al Confine con la Devastazione è un’offesa al decoro del condominio, devi assolutamente toglierla. – Luxord rispose, indignato: - Ma se l’intero Punto Morto è una veranda! Io non tolgo un bel niente! – Xemnas impose il silenzio con un teatrale gesto delle mani, poi disse: - Parlerà Lexaeus, il più saggio tra noi. – tutti guardarono Lexaeus, che rimase in silenzio per un po’, poi aprì la bocca e disse: - Gu! – tutti quanti fecero un grande applauso a Lexaeus, che decise di nascondere il suo nervosismo dandosi delle botte in testa col suo tomahawk. In quel momento intervenne Nicole Kidman: - Scusate, la piscina sul tetto? – Saix disse: - E che siamo, a Hollywood? – poi le fracassò la testa con un colpo secco di claymore. Xaldin disse: - Marluxia, quando innaffi le piante la tua acqua cade sui miei panni stesi ad asciugare. La situazione è davvero insostenibile. - - Sarà per questo che sono sempre sporchi di terriccio. – dissero in coro Xigbar e Larxen, poi si scambiarono un lungo e dolce sguardo e Xigbar le fece l’occhiolino. Xaldin ignorò i due e continuò le sue proteste: - Demyx non può suonare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Cosa hai da dire? – Demyx si stava dondolando sul suo trono, finchè Saix non gli diede una spinta alle spalle per farlo precipitare. Una caduta di circa 200 metri. – Tirate fuori uno dei suoi cloni! – ordinò Saix, e i suoi Berserker scongelarono un clone di Demyx, che si arrampicò sul suo trono, per poi riprendere a dondolare. – Altra questione importante è la pessima condizione del lato orientale del castello, a causa dei numerosi incendi causati da Axel. – continuò Xaldin, che durante quelle riunioni si divertiva a criticare tutti e a fare i dispetti. Axel protestò: - Ma smettila e lavati i capelli invece di infastidirci! – Saix intervenne: - Xaldin ha ragione, le sue obiezioni sono tutte sensate e… - - Inoltre dobbiamo pagare tutti l’ascensore e i Corridoi d’Oscurità. – ricominciò Xaldin. Quella frase congelò Xigbar che disse: - Io mi teletrasporto, quindi OVVIAMENTE non pagherò un solo munny. – Xaldin sbraitò: - Tu paghi come tutti gli altri, brutto coso orbo! – Xigbar gridò: - A chi hai dato del "coso"?! Piuttosto, quelli sono i tuoi occhi o ti sei messo dei pezzi di bottiglia nelle orbite? – Larxen ridacchiò a quella simpatica e amichevole battuta. Demyx protestò: - Se Xigbar non paga l’ascensore io non pago l’acqua! – Saix ridacchiò e disse: - Certo, Demyx, adesso perché non scendi giù? – Demyx rispose: - No, grazie, voglio godermi la riunione. – Saix lo colpì nuovamente col claymore, e lo fece precipitare. Un Berserker stava già scongelando un clone di Demyx, quando Saix lo fermò, dicendo: - C’è tempo. Non abbiamo fretta. – Xemnas riprese la parola e disse: - Io propongo di inventare una nuova religione! L’Altare ce l’abbiamo già, non vedo il problema… ho già in mente tutto… -

VISIONE GLORIOSA DI XEMNAS:

- Fratelli! Non disperatevi! Qualunque cosa vi capiti, pensate che noi non esistiamo! Capite? Non ci siamo, siamo nulla. E adesso adoratemi… cioè, adorate Kingdom Hearts… pregate, fratelli… ma anche no, tanto non esistiamo, che preghiamo a fare? –

FINE VISIONE GLORIOSA DI XEMNAS

- Sì, sarebbe una grande idea. Tu cosa ne pensi, Vexen? – domandò Marluxia a Vexen, che rispose: - Io non penso quando ci sono nove tizi che mi sono inferiori di grado. Perché io sono il numero 4, e voi siete tutti inferiori. Tranne quelli che mi sono superiori. Pappappero! – e Vexen passò il resto della riunione a fare pernacchie e smorfie a tutti quelli inferiori a lui, specie ad Axel, Marluxia e Larxen. Xigbar intervenne: - Facciamo parlare il marmocchio che è entrato nell’Organizzazione solo perché Axel l’ha raccomandato. – Roxas protestò: - Vorrei che mi teneste più in considerazione. E non è vero che Axel mi ha raccomandato. – Axel bisbigliò: - Sì che è vero. – Xigbar sorrise e disse: - Ma certo, piccolo caro! Noi ti teniamo in considerazione, ti abbiamo pure comprato il gelatino che ti piace tanto! – Roxas cominciò a saltellare istericamente sulla sedia sbavando come una lumaca in calore (o Xilofono, che è lo stesso). – Prendi il gelatino! – Xigbar lanciò il gelato addosso a Roxas, che si lanciò nel vuoto per afferrare il gelato. L’azione si concluse con un violento: "TA-PUM!", seguito dalla canonica frase di Saix. – Scongelate uno dei suoi cloni. – Roxas protestò dal basso: - Ma sono ancora vivo, ragazzi! – Saix fece cadere un’ incudine sopra la testa di Roxas, poi con noncuranza disse: - Ora non più. Scongelate uno dei suoi cloni. – Luxord chiese: - Ma ci hai fatto clonare tutti? – Saix rispose: - Ma certo che no! A clonare è stato Vexen. – Vexen cominciò a gongolare, poi si ricordò che a fargli il complimento era stato un suo sottoposto, quindi cominciò a fare boccacce al povero Saix, visibilmente offeso. – Vogliamo sapere se siamo stati clonati tutti, sfregiato! – gridò Xigbar, sotto lo sguardo alla "Se ti prendo sarai mio" di Larxen. – Ovvio che non vi ho fatti clonare tutti. È possibile clonare solo gli individui con il Q.I. inferiore a 10. Vexen ha clonato, infatti, solo Riku, Demyx, Roxas, un paio di vermi ritardati, Axel e Clemente Mastella. Più di così non si può, temo. – spiegò Saix, poi aggiunse, rivolto a Vexen, che stava canticchiando per non sentire la voce degli inferiori. – Non ho ragione, Vexen? – Vexen si gettò da un lato, come per evitare le parole di Saix, e rispose: - Tu non PUOI avere ragione, perché sei solo il numero 7, mentre io sono il numero 4. Se io dico che 2 e 2 fanno 5… beh, quanto fanno? – Saix inarcò un sopracciglio e rispose: - Quattro. – Vexen disse: - Da capo. - - MA "DA CAPO" COSA!!? – sbraitò Saix agitando il claymore. – Calmo, Saix, si tratta solo dell’ultimo libro che ha letto… - esordì Roxas, ma Saix lo colpì col claymore in testa e lo fece piombare giù. Dopo aver ordinato: - Scongelate uno dei suoi cloni. – saltò da un capo all’altro della stanza, dritto sul trono di Vexen, che protestò: - Me lo riempi tutto di germi! – poi cominciò a versare detergente sul trono, mentre Saix lo pestava. – Mi dovrò fare lo shampoo!!! – strillò Vexen, poi, quando Saix lo afferrò per la gola, gridò, in preda al panico più assoluto: - Mi sto sciogliendooooo!! Che mondo crudeleeee! – Marluxia passò sul trono di Vexen saltellando di trono in trono, gridando con la sua vocetta stridula: - Fermi, amici! – Xemnas impose il silenzio, poi, quando ogni rumore cessò (a parte quello dello strofinaccio di Vexen sul suo trono), disse: - Vexen, quanti Riku potresti clonare? – Vexen rispose, tutto contento perché a rivolgergli la domanda era stato un suo superiore, anzi, il Superiore: - Ne ho già clonati duecentomila unità, tutti pronti a combattere. – Xemnas sorrise, poi disse: - Direi che la cosa più importante di cui dobbiamo discutere adesso è la votazione di un esercito per l’Organizzazione XIII. – Saix borbottò: - E quale membro voterebbe una cosa del genere? - - Io. – rispose prontamente Xemnas. – E propongo di dare al Superiore dei poteri speciali e… ops! Ma guarda, sono io il Superiore. – Zexion, che era rimasto in silenzio tutto quel tempo, intervenne: - Credo che nessun membro voterebbe una cosa del genere. – Xemnas ghignò e disse: - Tanto il mio voto, poiché sono il Superiore, vale quattordici, quindi… - Zexion si mise in piedi sul trono (non che facesse molta differenza, forse era più alto da seduto) e gridò: - La cosa è ridicola, vile marrano! Ti consegnerò alla giustizia, gaglioffo che tormenti impunemente i mondi! – Xemnas chiese a Zexion, con dolcezza: - Quanto sei alto, Zexion? – Zexion rispose: - Sono alto circa coff coff centimetri. – Xemnas sorrise, poi domandò nuovamente: - Che arma usi, Zexion? - - Non ho una mia arma, al massimo posso riprodurre quella degli altri. – Xemnas chiese: - Che numero di scarpe porti? – Zexion rispose: - 47, ma questo cosa c’entra? – il sorriso di Xemnas si allargò. – Chi è l’unico dell’Organizzazione che non combatte? – Zexion rispose, sconsolato: - Io. - - E chi è l’unico membro dell’Organizzazione che non ha doppiatore? – Zexion rispose, decisamente scocciato: - Io, io, io! – Xemnas domandò, stavolta a Vexen: - Vexen, qual è il grado di Zexion nell’Organizzazione? – Vexen ghignò crudelmente, al settimo cielo, poi sbraitò, additando Zexion: - A malapena il numero 6! Diciamo che è diventato numero 6 per mancanza di candidati. L’ultimo degli apprendisti, conta meno di Larxen! Che già lei conta poco, perché è solo la numero 12, numero che a mio giudizio non dovrebbe esistere, dobbiamo fermarci al quattro. – Saix obiettò: - Se i numeri si fermassero a 4 tu saresti l’ultimo, no? – Vexen si gettò nuovamente da un lato per evitare le parole di Saix, poi, dopo aver pensato a una risposta arguta da dare, si tappò le orecchie e cominciò a canticchiare una cosa che sonava come: - Non ho intenzione di ascoltare i numeri inferiori al 4! Sì, sì, sì! – Xemnas ignorò Vexen, che non riusciva mai a limitare le sue risposte, e disse, sempre con dolcezza, al povero Zexion: - Quindi, caro ragazzo, cosa credi di contare nell’Organizzazione? – Zexion mise il broncio, poi Xemnas riprese il suo discorso. – Allora, chi vota l’esercito dell’Organizzazione e i miei poteri speciali? – nessuno alzò la mano, tranne Xemnas, che disse: - Tanto il mio voto vale quattordici! –

Fine Speciale Organizzazione XIII

 

Capitolo 12

Il Grande Fantasmagorico Torneo degli Inchiappati

I nostri eroi avrebbero dovuto passare prima dallo Sgarfamondo, per poi accedere al Monte Olimpo, ma siccome l’Autore si scocciava di fare lo Sgarfamondo per ora, Mastings riuscì a distrarre Chairot con un astuto stratagemma. – Guardi, Chairot! Bomboloni! – gridò Mastings indicando un punto impreciso alle spalle di Chairot. – DOVE!!? DOVE!!!!?? – gridò Chairot voltandosi, giusto in tempo per non vedere lo Sgarfamondo. – Mi dispiace, Chairot, devo essermi sbagliato. – disse Mastings. – Ma no, Mastings. – disse Chairot voltandosi. – C’era un negozio di bomboloni nel punto da te indicato. Se non ci fossi tu non so come farei. – il detective ingoiò un bombolone senza masticarlo, poi vide il Monte Olimpo all’orizzonte. – Mastings, atterriamo lì! – gridò Chairot balzando sulle spalle dell’amico, che stava per soffocare sotto il peso non indifferente del detective belga. – Ma ne è proprio sicuro? Non è meglio andare all’Isola che non c’è? Così ci troviamo subito in Inghilterra e concludiamo la storia. – azzardò Mastings. – Stai forse cercando di boicottarmi? Noi non andiamo da nessuna parte se non scopriamo CHI è l’assassino. Dobbiamo trovare altre Agende di Ansem, scoprire alcune cose sul dottor Von Krapfen e scoprire cosa voleva dirci Lea. Tutto ciò è possibile solo in due modi: mangiando molte ciambelle e interrogando i morti. Con le ciambelle ci siamo, dobbiamo interrogare i morti. – Mastings supplicò: - Ma io voglio andare a casa! Non possiamo tornare da miss Lemon per cercare, non so, qualche notizia? – Chairot saltò addosso a Mastings e ruotò il manubrio del velocipede verso il Monte Olimpo.

- Chairot! Non vedo niente!! Andremo a sbattereeee!! – gridò Mastings, e così accadde. Il velocipede andò dritto addosso alla gummiship, e l’agglomerato che si era venuto a creare in seguito allo scontro precipitò dritto dritto negli Inferi, creando al centro della stanza in cui era caduto un cratere che si riempì di una curiosa sostanza verdognola.

Chairot emerse dal cratere salendo sulla testa di Mastings, non senza qualche difficoltà, e vide qualcosa di veramente scioccante. – Hanno aperto un parco giochi!!! – esclamò il detective vedendo una curiosa costruzione luminosa in lontananza. Sora era ancora più entusiasta di Chairot, infatti saltellava istericamente e chiedeva a Pippo e Paperino: - Ci andiamo? Eh? Eh? Ci andiamo? E su, e dai! – Pippo rispose: - No, Sora. E cerca di calmarti, prendi esempio da Chairot, che è sempre così calmo e posato. – Chairot saltellava davanti a Mastings e gli chiedeva: - Ci andiamo al parco giochi? Eh? Eh? Ci andiamo? E su, e dai! – Mastings rispose: - No, Chairot. Dobbiamo risolvere il caso, no? – Chairot smise di saltellare e si erse in tutta la sua statura di fronte a Mastings, e disse, con voce cavernosa: - Mastings, ti ho chiesto se andavamo al parco giochi solo per educazione! Io tanto ci andrò comunque! – Mastings si rannicchiò in un angolo vedendo Chairot così arrabbiato, e il detective belga riacquistò la sua tipica espressione bonaria. – Ora che abbiamo messo a tacere il piccolo deficiente possiamo andare al parco giochi. – e così dicendo si avviò verso la barchetta che portava al parco giochi, quando si sentì un curioso frignare. In un angolo dell’ingresso dell’Oltretomba giaceva Ercole, che piagnucolava in modo indecente. – Monsieur Hercule, cosa è successo? – domandò Chairot avvicinandosi all’ex- eroe. Al sentire l’Autore che diceva "ex-eroe" Ercole gridò come un maiale sgozzato. – L’Autore ha ragioneeee! Io non sono un eroe! Non sono niente, sono un fallito e basta! – gridava il povero imbecille, mentre Fil cercava inutilmente di consolarlo dicendogli: - Ma no che non sei un fallito. Ricordi tutte le imprese eroiche compiute contro mostri e simili? Te le sei già scordate? – Ercole rispose: - Certo che me le ricordo, ma è inutile saper combattere mostri e catastrofi naturali quando hai un nemico che è in grado, in modo del tutto legale, di demolire uno stadio ingaggiando un’impresa di demolizioni. – Fil ignorò quell’obiezione e disse: - Ma smettila! Tu sei un eroe! Tutti lo pensano. - - Veramente no. – intervenne un tizio che passava di lì per caso. – Ma se è uno schiappone! – esclamò una signora col carrello della spesa (che non si sa che ci faceva da quelle parti). – Non dategli false speranze, eh? rimarrà maggiormente deluso se gli fate credere di essere un eroe! – rincarò la dose un bambino. – Ma non vedete come è debole? – domandò una signora dando un colpo nelle palle di Ercole col suo bastone. – Vedete? Riesco a metterlo a terra persino io. – concluse la vecchietta colpendo l’eroe sulla testa col bastone. Sora, che spuntava fuori sempre nei momenti sbagliati, prese il suo Keyblade e cominciò a menare botte in testa a Ercole dicendo: - Certo che è davvero debole! Guardate! Lo meno e non reagisce! – a un cenno di Chairot Pippo, Paperino e Mastings colpirono Sora sulla testa onde evitare danni permanenti al cervello già poco capiente di Ercole. "L’eroe" si alzò a fatica e disse: - Io sono un fallito! Sono un vero e proprio inchiappato! – in quel preciso istante si sentì una voce dire: - Inchiappato? – subito dopo comparve Ade. – Parliamo sempre di "inchiappato", ma sappiamo CHI lo è davvero? – Chairot si lisciò i baffetti, stava per rispondere, ma Ade non gliene diede il tempo. – Il grande, fantasmagorico, reboante, retorico, organolettico, barocco, musicale Torneo degli Inchiappati offerto dalla ditta Ade & co., sponsorizzato dalla Darkness… - Darkside, direttore della Darkness, seduto in tribuna, salutava amichevolmente il pubblico. - … ci rivelerà chi è veramente una schiappa pazzesca! È un torneo solo per vere schiappe! E naturalmente, Ercole, tu parteciperai! – Ercole domandò: - E se io non volessi partecipare? – Ade prese un foglio e lo sbatté in faccia a Ercole dicendo: - Vedi la lista delle iscrizioni? C’è scritto: "Vuoi partecipare? Sì o sì". Non hai altra scelta! – Chairot inforcò gli occhiali, guardò il documento e dopo un po’ commentò: - Beh, ci ha fregati, è tutto legale. Dobbiamo partecipare a forza. C’è persino il marchio di re Topolino! – Paperino sospirò e disse: - E capirai… - Chairot, che era un’intelligenza superiore, domandò ad Ade: - Ma nel videogioco lei non usava Megara per ricattare Ercole o qualcosa del genere? – Ade ci pensò su, poi disse: - Grazie per l’idea, Chairot. Forse dopo la userò, dipende dall’Autore. Se avrà voglia di inserire il personaggio di Megara è un conto, se no mi devo arrangiare per vie legali o quasi. –

Il re degli Inferi gridò: - Tutti i concorrenti del Torneo degli Inchiappati vengano qui adesso! – l’entrata degli Inferi si riempì in circa due secondi di gente di ogni tipo. Tra i concorrenti più significativi ricordiamo il Burattinaio Mascherato insieme alla sua fedele spalla, l’Eroe del Silenzio, poi come non citare Xilofono, accompagnato da Xemnas, Saix e Luxord che facevano il tifo per lui (mica loro tre potevano partecipare al Torneo degli Inchiappati). Inoltre c’era la terribile Mary Sue, che, pur non essendo inchiappata, partecipava al Torneo per primeggiare anche lì. E infine, ultimo ma non ultimo, con la sua figura imponente e ingobbita, col suo bastone per camminare e la sua aria da imbecille, Auron, detto dagli amici intimi Matusalemme. Ade si piazzò in tribuna d’onore, poi annunciò: - Abbia inizio il Grande, fantasmagorico Torneo degli Inchiappati!! Entri il nostro giudice! – l’ex-Etereo-postino, da poco assunto da Ade come giudice (quindi da adesso è ufficialmente Etereo-giudice) arrivò e annunciò, con voce decisamente solenne: - …………. – tutti quanti gli Heartless e gli spettatori applaudirono, ed ebbe inizio il primo scontro. Il Burattinaio Mascherato contro degli Heartless chiamati "Fastidioso intermezzo", composti da tre shadow. Lo scontro, visti i concorrenti, fu brevissimo. Gli shadow balzarono addosso al Burattinaio e a suon di graffi, e pedate lo sconfissero. Dopo dieci secondi il Burattinaio era raggomitolato su sé stesso, la calzamaglia strappata e gli occhi pesti. L’Etereo annunciò, con voce tremante per l’emozione: - …… -

I nostri eroi videro passare Auron, curvo sul suo bastone, accompagnato dai due diavoletti idioti di Ade, Pena e Panico. – Ehi, Auron, come stai? – chiese Sora piazzandosi davanti al vecchietto, che lo guardò attentamente, poi biascicò una cosa che suonava come: - Fammi passare, ragazzaccio, abbi rispetto per chi è più anziano di te! – Chairot intervenne, notando il curioso modo di parlare del vecchio: - Che fine ha fatto la sua dentiera, monsieur Auron? - - Dentiera!? Quale dentiera!? Io non uso dentiere! – strillò Auron salendo con fatica sulla barchetta che lo avrebbe portato all’arena. – Cos’è successo a monsieur Auron? – disse Chairot. Sora, che non sapeva farsi i fatti suoi, disse: - Dobbiamo assolutamente scoprirlo. Quando finisce lo scontro dobbiamo seguirlo e scoprire cosa gli è successo e, quando capiterà l’occasione, cominceremo a menar le mani! – e così i nostri eroi si prepararono al loro terribile avversario: la diabolica Mary Sue.

Chairot, Mastings, Paperino, Pippo e Sora entrarono nell’arena correndo (tranne Chairot, ovviamente), e non videro nessuno. Ma quando l’Etereo annunciò: - ……………… - dal tetto partì un’enorme colonna di luce che abbagliò tutti i presenti. Quando la luce svanì al centro della sala c’era Mary Sue, che dava le spalle a Chairot e agli altri. La ragazza stavolta era ancora più bella del solito, ciò forse era dovuto alla nuova gamma di colori acquisita dai suoi occhi e alle due grandi ali argentate, che riuscivano a illuminare a giorno quel luogo tanto oscuro, perché Mary Sue non era oscura, né tanto meno malvagia, anzi, era la fanciulla più dolce del mondo, ma non era disposta a farsi rovinare la sua vita (tra l’altro già segnata da innumerevoli dolori) da quegli idioti, che non capivano niente dell’amore, della gioia, della generosità e del vestire alla moda. Lei si girò, e quando fece apparire il suo potentissimo e unico Keyblade l’impianto di filodiffusione cominciò a suonare One Winged Angel (consigliabile ascoltare questo pezzo con Advent: One Winged Angel, rende meglio).

Chairot e Sora presero i loro non altrettanto potenti Keyblade, Pippo e Paperino si armarono, rispettivamente, di scudo e scettro (anche se al confronto con l’arma di Mary Sue sembravano un foglio di carta e uno stuzzicadenti N.d. Mary Sue) e Mastings prese il suo bastone.

Mary Sue sorrise, scomparve e riapparve subito dopo alle spalle di Mastings, che venne colpito immediatamente da tredici misteriosi colpi. Chairot rotolò addosso a Mary Sue, che lo evitò saltando dall’altra parte del campo. Pippo lanciò il suo scudo addosso a Mary Sue che, con due tocchi di Keyblade al terreno, erse un muro impenetrabile come difesa. Pippo, preso alla sprovvista cercò di scappare, ma Mary Sue lanciò il Keyblade come boomerang e lo colpì prima sulle gambe e poi sulla testa. Sora e Chairot ripartirono alla carica, mentre Paperino usava Energiga su Pippo, ma Mary Sue cominciò a ruotare velocemente su se stessa, generando un forte vento che spazzò via i due Prescelti dal Keyblade. Sora si rialzò per primo e lanciò, insieme a Paperino, Blizzaga addosso a Mary Sue; purtroppo non sapevano che la ragazza era immune a tutti gli elementi, e anzi li assorbiva, così Mary Sue, ritrovate nuove forze, disse, ridacchiando dolcemente: - Vi mostrerò il VERO potere della magia Blizzaga. – schioccò le dita e Paperino venne congelato.

Chairot ormai era di nuovo in forze, infatti lanciò con tutte le sue (scarse) forze il Keyblade addosso a Mary Sue, e il colpo stavolta andò a segno. Vedendo la ragazza piegata in due dal terribile colpo inferto dal detective, Sora pensò di invocare il Genio (non importa che non è ancora stato ad Agrabah, gli è avanzato da Kingdom Hearts, va bene?) per concludere alla svelta la cosa. L’apparizione del Genio non spaventò molto Mary Sue, anche perché in teoria Sora non poteva ancora invocarlo, perciò si limitò a dire: - Vi mostrerò il vero potere delle invocazioni. – e dal tetto apparve un enorme drago. – Vieni, Bahamut! – gridò Mary Sue mentre l’invocazione scendeva in picchiata verso i nostri eroi. Chairot obiettò: - Non c’è Bahamut a Kingdom Hearts! – Mary Sue rise, poi disse: - Dimentichi forse chi sono io? Io sono Mary Sue, niente mi è impedito! – subito dopo Mary Sue apparve alle spalle di Chairot e lo colpì col suo potente Keyblade. Mastings, Pippo e Paperino corsero incontro a Chairot per aiutarlo, ma Bahamut glielo impedì lanciando una serie di sfere infuocate davanti a loro, dividendo in due il campo di battaglia.

Mary Sue si avvicinò al detective, sollevò il suo Keyblade e provò a colpire Chairot, ma Sora, in uno dei suoi rarissimi momenti di semi-intelligenza, la colpì in pancia. Mary Sue, vedendosi sconfitta dal Prescelto del Keyblade, decise di usare la sua voce terribilmente seducente. – Sora, non puoi uccidermi… non puoi farlo, dopotutto noi siamo dalla stessa parte. – Chairot si alzò e disse: - Monsieur Sora, non la ascolti! Cerca solo di confonderla, non le dia retta! – Mary Sue ignorò il detective e continuò a parlare: - Sora, tu sai che non vuoi uccidermi e non puoi. Perché io sono tua sorella! – Sora barcollò sentendo quelle parole, anche perché lui sapeva benissimo, nel suo inconscio, che Mary Sue, quella dolce fanciulla così bella e buona, era sua sorella. Non poteva ucciderla, non avrebbe mai potuto uccidere la sua splendida sorella. Mary Sue si alzò, fece riapparire il suo Keyblade e provò a recidere, con un movimento estremamente aggraziato, la testa di Chairot, ma il detective era troppo basso, così il fendente della ragazza colpì l’aria. Questo errore permise a Chairot di sferrare un potente colpo alle gambe di Mary Sue, che cadde nuovamente a terra. La fanciulla ricominciò a implorare. La sua voce era densissima di dolcezza, musicalità, sensualità e bontà: - Non potete uccidermi! Non vedete come sono troppo innocente per subire un simile e drammatico fato… non vedete come sono carina? Sono buona e dolce come una pecorella batuffolosa. – le sue ultime due parole segnarono la sua sconfitta, perché Saix, seduto in tribuna d’onore (accanto ad Ade), sentì l’improvviso impulso di lanciare il suo claymore verso colei che aveva pronunciato le magiche parole. Il claymore arrivò dritto dritto sulla testa di Mary Sue , che svenne all’istante (una botta del genere l’avrebbe dovuta ammazzare, ma lei è Mary Sue, non muore per simili sciocchezze). L’Etereo annunciò, con voce solenne: - …….- l’incontro era vinto, finalmente.

I nostri eroi uscirono dall’arena e videro Auron che zoppicava verso la sala di Ade. Non avendo niente di meglio da fare, su suggerimento di Sora, lo seguirono per scoprire cosa nascondeva.

Auron, che evidentemente non conosceva molti posti in cui nascondersi, appena uscito dalla sala principale degli Inferi cominciò a parlare con Ade, a volume di voce perfettamente udibile da tutti, dei loro oscuri e diabolici piani. – Allora, Auron, ricapitoliamo quello che devi fare. Devi convincere a Ercole a scommettere su di te nel prossimo incontro. Ho preparato tutto, dovrai scontrarti contro il Burattinaio Mascherato, quindi anche l’ultimo degli idioti scommetterebbe su di te, in una situazione del genere. Poi arriva la parte più difficile, devi farti sconfiggere dal Burattinaio, così noi prenderemo i soldi di Ercole, gli faremo dei prestiti, e quando non potrà pagare lo porteremo in tribunale, gli faremo una causa di un paio di lustri, e nel frattempo gli distruggeremo l’automobile, gli bruceremo la casa, costringeremo Megara e Fil a prostituirsi, lo faremo partecipare all’Isola dei Famosi, gli faremo delle foto insieme a un trans e altro ancora. So già dove trovare un certo Marluxia, per quest’ultima parte. Dopodiché lo ricatteremo con l’aiuto di Fabrizio Corona. Avremo tutti gli dei e i politici ai nostri piedi, e se si dovessero opporre possiamo sempre ricorrere alla mafia! MWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! – Auron chiese: - Eh? Puoi ripetere tutto dall’inizio? – Ade sospirò e disse: - Devi solamente perdere contro il Burattinaio Mascherato. Ho sentito che da qualche tempo Nomura si è degnato di dargli un’arma… adesso combatte con un libro! Ehehe… te lo immagini che buffo!? Uhuhuh! Cosa sarà quel libro? "Mille ricette per ogni occasione" di Antonella Clerici? Ridacchio al solo pensiero! – Auron si mise a ridere sguaiatamente, poi Auron chiese: - Ma che hai detto, scusa? – Ade, decisamente indispettito, ordinò: - Vista la tua stupidità, ti obbligo anche a far cadere in rovina Sora e i suoi sciocchi amici. Sono certo che Sora sarà abbastanza scemo da scommettere su di te! MWAHAHAHA!!! – Auron domandò nuovamente: - Coooooosa?! Chi è un Emo? – Ade gridò: - TU COSTRINGERAI SORA A SCOMMETTERE SU DI TE NEL PROSSIMO SCONTRO!!! – Auron si mise a urlare a sua volta: - MA CHE COSA STAI DICENDO!!!? SE URLI NON CAPISCO UNA PAROLA! - - TU FARAI QUELLO CHE TI ORDINO E BASTAAAAAAA!!! Altrimenti scordati la tua dentiera in diamanti artificiali! – Auron urlò: - Nooooooooo!! La mia dentiera in diamanti artificiali, nooooooooooooo!!! – Ade ordinò: - Vattene via! Vattene! – Auron scappò piagnucolando.

- Parbleu! Quell’Ade è davvero diabolico, è un demonio! – commentò Chairot vedendo Ade che giocava con la dentiera di Auron. – Auron è costretto a eseguire gli ordini di Ade perché questi lo ricatta con la sua dentiera. Dobbiamo fermarlo perché non abbiamo nulla da fare! – disse eroicamente Chairot. – Mastings, aggiungi alla mia lista spese la voce "Salvataggio di Ercole dallo scandalo". – aggiunse poi il detective seguendo Auron.

Nell’entrata degli Inferi si stava consumando un nuovo dramma. Mary Sue non sopportava il pensiero di aver perso contro un mucchio di perdenti fuori moda. Era inammissibile, ma nonostante tutto c’era una consolazione. Mary Sue, nella sua infinità bontà, era contenta che a vincere fosse stato il miglior… no, così sembra che sia Chairot il migliore… ecco facciamo così: Mary Sue, nella sua immensa modestia, era contenta che a vincere fosse stato colui che lei reputava il migliore, anche se la migliore, come tutti sapevano, era lei. Così è perfetto, il mio dramma è finito, possiamo andare avanti con quest’insulsa storia priva di storia d’amore. Risolto lo spinoso problema di Mary Sue, i nostri eroi si dedicarono a complottare insieme a Ercole contro Ade, che a sua volta complottava con Pena, Panico e Auron, i quali complottavano tra di loro contro Ade, anche se Auron non sapeva che Pena e Panico, d’accordo con Darkside, stavano complottando contro di lui, ma Pena e Panico non sapevano che Auron aveva stipulato un patto difensivo insieme a Saix e un patto di non aggressione con Mary Sue e Ciccio u’Bombularo, i quali a loro volta avevano firmato l’Asse Mary/Ciccio/Xemnas per fermare l’avanzata dei Jedi, ma Xemnas non sapeva che tutti stavano complottando contro di lui e che tutti avevano firmato un patto di Ignoranza dei Patti In Favore di Xemnas e Axel, che non comprendeva di essere un idiota, tentava di complottare contro tutti, anche se tutti sapevano che lo faceva e lo ignoravano bellamente. Ci stavamo avvicinando alla Prima Guerra Mondiale.

La Triplice Intesa (formata da Chairot, Sora e Ercole), aveva concluso che l’ex-eroe dell’Olimpo avrebbe scommesso su Auron per intrattenere tutti, mentre gli altri due rubavano la dentiera di quest’ultimo, per costringerlo a passare dalla loro parte, in vista del futuro conflitto mondiale. L’unico che sembrava totalmente estraneo alla faccenda era il Burattinaio Mascherato, che con aria ingenua si era messo in mezzo a quelle potenze, ansiose di espandersi in poco tempo.

"Oh! Vogliamo smetterla di giocare a Risiko e concentrarci sulla scrittura? Qui i lettori si rompono!"

Pardon.

Chairot e Sora entrarono nella Sala di Ade di nascosto, e videro che il signore degli Inferi, sapendo che tutti potevano entrare nella sua sala quando volevano, aveva lasciato la sua potentissima arma segreta proprio lì, sul tavolo, vicino a un cartello luminoso che la indicava ed emetteva dei curiosi suoni ogni tre secondi. – Accidenti, dov’è nascosta la dentiera? – domandò Sora cercando in giro. – Presto, Pippo, è il momento buono per lasciarlo qui per sempre. – bisbigliò Paperino, ma Pippo obiettò: - Prima dobbiamo prendere la dentiera, Paperino. – Pippo allungò la mano per prenderla, quando Sora esclamò: - Che bravi, l’avete trovata! - - Non potevamo andarcene subito vero, signooOOor Pippo? Dovevamo prima prendere la dentiera! Come si fa a vivere senza prendere la dentiera!? È ridicolo! È RIDICOLO!! – e subito dopo balzò addosso a Pippo dandogli botte in testa. Chairot prese la dentiera e accadde qualcosa di terrificante. Il detective barcollò, vedendo tutte le schifezze che erano incastrate nei denti finti del guerriero, e per riprendersi dovette far ricorso a uno dei suoi bomboloni alla marmellata. – Perfetto, messieurs! Adesso torniamo da Auron, prima che sia troppo tardi, non si sa cosa potrebbe accadere. – in quel momento però apparvero molti Nobodies… un’infinità di Nobodies… un numero di Nobodies non quantificabile in termini terrestri. In condizioni normali per Chairot e Sora sarebbe stata una vera sciocchezza avere ragione di quei cosi, ma, siccome qui siamo in una scenetta non guidata, gli Nobodies sono praticamente invincibili. A salvare le chiappe dei nostri eroi, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno se Nomura si fosse degnato di farci giocare due secondi con Chairot, furono gli Heartless, che, non avendo niente da fare, cominciano ad azzannare le chiappe dei poveri Nobodies, che sono perseguitati dalla sfiga ovunque vadano. Approfittando della confusione, Chairot e gli altri si diedero alla fuga, dentiera alla mano, per raggiungere il Cinodromo prima che fosse troppo tardi.

Mentre i nostri eroi cercano di tornare al Cinodromo, nell’arena infuriava una terribile battaglia. Il Burattinaio, convinto che l’immobilità di Auron fosse una sua fine tattica per confonderlo, rimaneva fermo a saltellare dall’altra parte del campo tenendo il suo libro in mano. La situazione quindi era di completo stallo. Ogni tanto il supereroe cercava di fare un piccolo saltino in avanti per spaventare Auron, che tanto non vedeva nulla perché aveva scordato gli occhiali a casa. Dall’alto Ade incitava il Burattinaio, gridando come un matto emettendo fiamme da tutto il cuoio capelluto: - E muoviti e picchialo! Dagli una botta in testa col tuo Kamasutra! – il Burattinaio fece una faccia stupita e chiese: - Cos’è il Kamasutra, scusate? – Ade scoppiò a piangere, mentre il supereroe riprendeva a saltellare per il campo di battaglia urlando frasi insensate volte a spaventare Matusalemme, che tanto non le sentiva e rimaneva impassibile. Insomma tutto era in equilibrio, finchè non arrivò Sora, con la dentiera in mano, urlando ad Auron: - Ehi, Auron! Ho la tua dentiera! – Auron si girò di scatto chiedendo: - Eh? Cosa? Non capisco, e lei chi è, signorina? E io che ci faccio quBOMP! - - Ah-ah! Lo sapevo che si sarebbe mosso! – gridò esultante il Burattinaio agitando il libro che aveva sconfitto Auron. – Sìììì!! Ho vinto, ho vinto! Evviva il Kamasutra! - - Non credo proprio. – intervenne un ometto calvo, bassottello, con gli occhiali spessi come fondi di bottiglia e un libro più grosso di quello del Burattinaio sotto il braccio. – E lei chi è? – domandò Ade. – Sono il notaio Puntiglio Regolini. La scommessa di Ercole non è valida, poiché uno dei partecipanti andava oltre il limite d’età imposto dal regolamento. – Ade era alquanto perplesso, anche perché sul cartello delle iscrizioni c’era scritto "da 0 a 99 anni" – Inoltre… - continuò il notaio - … la scommessa è avvenuta durante una particolare congiunzione astrale che ne invalida la… - Regolini non finì la frase perché Ade, ridendo fino a lacrimare, lo incenerì. – Finiamola con la legalità! Finora ho fatto tutto quasi a norma di legge, ora si gioca con le mie regole! – e così dicendo piombò in mezzo al campo tra le fiamme, mentre Saix e Xemnas gridavano in coro: - Scommetto sul tizio con la fiammella in testa! Scommetto sul tizio con la fiammella in testa! Scommetto su Lumière! – Ade cessò di emettere fiamme per guardare con stupore misto a sdegno i due membri dell’Organizzazione, che si zittirono, anche se Xemnas azzardò un piccolo: - La piccola fiammiferaia? – che grazie al cielo non fu udito da nessuno, così la storia poté riprendere in pace.

- Signori miei, sono costretto ad ammettere che perderò il Torneo… perché vi distruggerò tutti!! MWAHAHAHAHAHAHA!!! – gridò Ade, quando Pena e Panico, vedendo minacciato Auron, loro alleato, intervennero dicendo: - Se vuoi loro devi vedertela con noi! – Ade, che era alleato di Pena e Panico, vedendosi tradito, annullò ogni patto con loro e li attaccò, ma a quel punto intervenne Darkside con la legge degli affitti e prestiti in favore di Pena e Panico. Le cose peggiorarono per Ade quando Saix, che aveva firmato un patto difensivo con Auron, secondo il quale doveva intervenire solamente se Auron fosse stato attaccato, intervenne in battaglia. Xemnas volle intervenire in favore di Saix insieme alle forze dell’Asse, ma Mary Sue e Ciccio u’Bombularo avevano firmato un patto di non aggressione, e dichiararono la loro estraneità al conflitto. Xemnas chiamò rinforzi da tutte le parti, quando scoprì l’esistenza del Patto Anti-Xemnas firmato da mezzo mondo (l’altra metà aiutava economicamente); nel frattempo Axel si fregava le mani in un angolino, convinto di stare manipolando abilmente tutti quanti. Ade, che aveva sperato di concludere la battaglia in poco tempo, vide svanire il suo sogno della guerra-lampo. La guerra di movimento si era trasformata in una guerra di posizione. Il Burattinaio, invece, non sapendo che fare, menava botte col suo Kamasutra a chiunque gli passasse vicino, senza contare le forze Jedi arrivate da poco. La battaglia era furiosa. Non si capiva un accidente di niente. La situazione sembrava irrisolvibile. – Che situazione complicata. Ci vorrebbe un deus ex machina. – commentò Sora, sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti, che per un attimo smisero di combattere. – Un che? – domandò Mastings. – Scusate… - disse Sora. - … Nessuno di voi sa cos’è un Deus ex machina? Ragazzi, la mia laurea in lettere antiche è sprecata qua. Deus ex machina è una frase latina che significa "Dio dalla macchina", che è a sua volta copiata dal greco "apò mekhanès theòs". La frase ha origine con il teatro greco e con quello romano. In tali ambiti una mechanè calava un dio (o più dèi) sulla scena per risolvere una situazione intricata e apparentemente senza possibile via di uscita. Da qui, il "dio che viene dalla macchina". Il significato della frase deus ex machina è stato ampliato nel tempo per indicare qualsiasi soluzione di una storia che non presti il dovuto riguardo alla logica interna della storia stessa ed è così improbabile da sfidare la sospensione del dubbio, tale, comunque, da permettere all'autore di far finire la storia nel modo voluto. Il tragico greco Euripide era noto per l'uso di questo tipo di soluzione, recuperata in tempi moderni ad esempio nella narrativa poliziesca. Che ignoranza, gente. E pensare che siamo nell’antica Grecia. – Chairot tramortì Sora con il Keyblade e, tra gli applausi generali di tutti i presenti, lo mise sulle spalle di Mastings, poi i nostri cinque eroi se ne andarono. – Dobbiamo interrogare le anime dei membri dell’Organizzazione uccisi! – disse Chairot, incamminandosi verso l’attrazione del parco giochi, "Interroga il tuo morto preferito", condotto da Wanna Marchi.

Il detective entrò e vide una signora coi tentacoli, i capelli bianchi e una curiosa colorazione violacea. – Ursula? – disse Chairot incredulo, vedendo lo strano essere. – Ma non sa leggere? Sono Wanna Marchi! Ursula è mia sorella. Adesso, siccome hai sbagliato hai la sfiga addosso, devi comprare i miei tronchetti della fortuna per salvarti. – i nostri eroi fecero una faccia stupita, poi fecero una colletta e comprarono un tronchetto della fortuna. – Madame, vorrei interrogare qualche morto, se è possibile. – disse Chairot. – Ma certo, caro, però prima deve uscire il nostro cliente, che credo ormai abbia finito, vero signor Saix? – Saix, che, come i nostri eroi, se l’era svignata alla chetichella non appena aveva potuto, uscì con le lacrime agli occhi dalla sala per le riunioni con gli spiriti. – Sob, non credevo che il cugino Sgrizzo fosse pieno di sentimenti… non l’avrei mai ammazzato se l’avessi saputo… e povera mia madre, se avessi saputo che mi aveva dato alla luce non le avrei fracassato la testa… e i miei fratelliiiiii… non sapevo che non erano spacciatori di droga… altrimenti non li avrei scaraventati sotto un tir. Come ho potuto essere così senza cuore? – diceva Saix piangendo, quando Sora intervenne, col suo solito tatto. – Ma tu non hai un cuore. – Saix si calmò all’improvviso. – Oh, giusto, nessun problema, allora. Sono giustificato. Signor Chairot, cosa ci fa lei qui? Anche lei ha ammazzato qualcuno per errore? – domandò poi il numero 7. – Veramente ero qui per interrogare Vexen, Larxene, Marluxia, Lexaeus, Zexion, Demyx e Xigbar. – Saix ignorò Wanna Marchi che borbottava: - Sette morti… costerà un casino… anche perché sette è un numero magico… - e disse: - Io ho già provato a parlare con Lexaeus e Zexion, ma sono curiosamente irreperibili… il motore di ricerca morti afferma che la salma da me selezionata è inesistente. – in quel momento apparve Luxord, che disse: - Potete anche evitare di interrogare Demyx. Siamo pieni di suoi cloni. – Chairot chiese: - E perché vi preoccupate per la morte di Demyx, se avete i suoi cloni? – Saix borbottò: - Vedete, qualche tempo fa avevo finito i miei calmanti, così ho cominciato a fare ciò che somiglia di più al sedarsi. Distruggere i cloni di Demyx. Tutti e ventimila. Inoltre, dopo la morte di Vexen, i congelatori dove erano rinchiusi i cloni si sono spenti, e i cloni sono andati a male. Vedeste che schifo, erano tutti una poltiglia disgustosa, tutti flaccidi. Abbiamo dovuto buttare pure il baccalà e la cipolla tritata. E poi il minestrone congelato si è mescolato ai cloni… i capelli di un Axel erano tutti verdognoli, e nella bocca di un Roxas c’era la testa di un pesce… bleah! – e così dicendo Saix e Luxord sparirono, lasciando Chairot e gli altri piuttosto perplessi. – Très bien, madame Wanna Marchi. Possiamo andare a interrogare i morti? – domandò nuovamente Chairot alla maga, che rispose affabilmente. – Ma certo, e potrete anche farlo gratis, se comprate le mie creme di bellezza alle alghe marcescenti… allontanano anche la malasorte, perché puzzerete così tanto che anche lei vi starà lontana. – Chairot disse: - Va bene, ne compreremo cento grammi. – Wanna Marchi scoppiò a ridere. – Con cento grammi non vi faccio parlare manco con Mastella quando muore! – Chairot, indispettito, pagò la tariffa standard dicendo: - Preferisco pagare il biglietto, allora. – e subito dopo i nostri eroi entrarono nella mistica stanza dove si interrogavano i morti.

La Mistica Stanza era nera, buia. L’unica fonte di luce veniva da un tavolino che sembrava sospeso nel vuoto, non fosse stato per i cavi d’acciaio chiaramente visibili che lo sorreggevano. Chairot mosse un passo in avanti, e una serie di piccole lucine gli illuminarono il cammino. Il detective avanzò, seguito da Sora, Paperino, Pippo e Mastings, fino ad arrivare al tavolino, dietro al quale era seduto qualcuno, avvolto in un manto nero che lo copriva interamente. Il tizio disse, con voce macabra: - Signorino… non è prudente aggirarsi per questa sala a quest’ora… i morti bramano le vostre anime… vogliono strapparvi alla vita terrena alla quale voi siete disperatamente attaccati… - una serie di malvagie risate ultraterrene si udirono in lontananza, accompagnate da lamenti terrificanti. – Questa voce… DOBBY! – gridò poi Chairot afferrando l’ometto, che, in effetti, era l’elfo domestico. – Oh, noooo… - mormorò Dobby un attimo prima di essere strangolato dal detective, ma siccome mi sono scocciato di vedermi Dobby tra i piedi, quando Chairot lo mollò l’elfo perse l’equilibrio e cadde nel baratro oscuro, pronto per essere divorato dai morti. – Oh, poveretto… - mormorò Chairot vedendo un morto che sputava un occhio di Dobby. – Eh beh, di qualcosa bisogna pur morire, adesso interroghiamo monsieur Demyx. – detto fatto, Demyx apparve, con la sua solita aria idiota stampata in faccia, perché dopotutto di questo si trattava, di un idiota. – Salve, ragazzi, non ci conosciamo, ma temo che voi siate più forti di me, e che se non fossi già morto mi avreste fatto fuori voi. – disse Demyx l’Idiota, soprannome guadagnatosi durante il tempo. Scusate se insisto su questo punto, ma Demyx era veramente idiota. Non mi piace ripetermi, ma era un idiota matricolato, pensate che faceva dei corsi pomeridiani per coltivare le sue doti naturali di imbecille, e aveva anche ricevuto numerosi riconoscimenti che attestavano il grado di idiozia raggiunto. – Monsieur Demyx, nonostante lei sia un idiota, vorremmo sapere chi l’ha assassinata. – esordì Chairot, per stare il minor tempo con quell’idiota (perché Demyx era un idiota). L’idiota, da bravo idiota, disse idiotamente: - Non lo so, mi hanno ammazzato? Non sono morto per cause naturali? – Chairot, capendo di avere a che fare con un idiota che più idiota non ce n’è, tirò lo sciacquone e fece finire Demyx in fondo all’Oltretomba, insieme agli altri idioti (anche se non idioti quanto lui, ovviamente, perché Demyx era molto idiota, più di quanto si pensi, e noi pensiamo già abbastanza che sia idiota). – Prossimi interrogati. Marluxia e Larxene! – annunciò Chairot selezionandoli dal menù dei morti più gettonati. I due apparvero. Marluxia era in mutande rosa, mentre Larxene lo insultava, dandogli tra l’altro dei calci in pancia. – Messieurs? – azzardò Chairot, ma fu zittito da Larxene, che gli tirò un immateriale calcio in pancia. – Monsieur Marluxia, ma che fa? – domandò Chairot rivolto alla ragazza bionda. Marluxia strillò, con la sua voce straordinariamente virile, nonostante l’aspetto: - Guardi, signore, che io sono Marluxia! – Chairot scoppiò a ridere, poi disse, con le lacrime agli occhi: - E adesso mi verrà a dire che quel ragazzo coi capelli biondi è Larxene, vero? – i due defunti membri-schiappe dell’Organizzazione tirarono da soli lo sciacquone, pur di non stare con Chairot, e sparirono. Chairot si sollevò e selezionò il nuovo membro da interrogare, Vexen, che poco cordialmente gli sputò in un occhio, dicendo: - Non parlo con quelli che mi sono inferiori di numero, tanto meno se non sono nell’Organizzazione! – e così dicendo scomparve ridacchiando e lavandosi le mani e la bocca per aver pronunciato quelle diciassette parole.

- A quanto pare resta solo Xigbar da interrogare, dato che Lexaeus e Zexion non sono reperibili. – disse Chairot ignorando il Burattinaio Mascherato e l’Eroe del Silenzio che gli passavano alle spalle giocando a frisbee. Xigbar apparve, e non appena vide chi lo aveva chiamato sentì il bisogno di sbeffeggiarli. – Grazie, questo è il più bel regalo della mia vita, anzi, della mia morte. Poter sbeffeggiare delle persone ancora una volta. Allora, con chi cominciamo? Io sono propenso per quel tizio che o ha l’asma oppure crede che ci sia gente che lo sta per sgozzare o ha una voce davvero molto buffa. – disse l’ex-numero 2 guardando bramoso Paperino,poi aggiunse con aria minacciosa: - Eh, il giorno del ringraziamento è vicino, papero. MWAHAHAHA!!! – a fermare quel gioco crudele ci pensò Chairot, che disse: - Monsieur Xigbar, vorremmo sapere chi l’ha uccisa. Poi ci faremo sbeffeggiare quanto vuole. – Xigbar ridacchiò, poi disse: - Ti piacerebbe saperlo, eh? – Sora intervenne: - Rinunceresti alla possibilità di vendicarti del tuo assassino solo per farci un dispetto?! – Xigbar rispose, sorridendo affabilmente: - Sì! No, aspetta… - ci pensò un po’ su, poi rispose: - … sì, lo farei proprio. Au revoir! – e così dicendo tirò lo sciacquone, urlando: - Un’altra cosa… puzzate e siete brutti! – traumatizzati da quella risposta, i nostri eroi uscirono dalla Mistica Stanza e poi dall’attrazione, senza aver avuto niente, se non una fornitura a vita di crema di bellezza, un sorriso di Wanna Marchi e un tronchetto della fortuna da dividere in cinque.

- Messieurs, suggerisco di tornare alla Fortezza Oscura. Magari Merlino ha qualcosa da dirci, oppure troveremo delle notizie interessanti in quel computer di cui parlava Leon due capitoli fa, o magari troveremo la pasticceria aperta, e chissà, il Signore opera in modo imperscrutabile. – gli altri quattro compagni di Chairot si allontanarono da lui mormorando: - E questa da dove l’ha presa? Dal Gobbo di Notre Dame? – e andarono a vedere chi aveva vinto il Torneo degli Inchiappati.

 

Lo spettacolo dell’arena era devastante. Ade aveva perso tutti i denti, Mary Sue era sempre splendida splendente, parapapaparà parapapaparà, sono splendida splendente io mi amo finalmente… Ciccio u’Bombularo era persino più brutto del solito, il Burattinaio Mascherato era distrutto, ma era felice poiché aveva decisamente dimostrato le sue doti in quel torneo. – Dichiaro il Burattinaio Mascherato un inchiappato pazzesco! – annunciò Ade dando al Burattinaio la coppa con il braccio ancora sano. In quel momento arrivò Fil, che, rivolto a Sora, Paperino e Pippo, disse: - Io invece vi nomino Cuccioli di Inchiappato. Non siete ancora delle vere schiappe. Prendete esempio dal Burattinaio, lui sì che non sa fare niente! – Ercole non era più demoralizzato per un effetto combinato di due cose. L’aver perso il torneo degli Inchiappati, dimostrando di non esserlo, e il fatto che Mary Sue aveva concentrato le sue (Sue) attenzioni su di lui. Xemnas adesso sapeva da chi guardarsi, infatti era andato in un eremo sperduto in Tibet. Axel avrebbe continuato a ridacchiare credendo di aver manipolato tutti ancora a lungo, se non fosse arrivato Saix. Dopo ciò Axel inciampò e cadde in un oscuro baratro, dal quale non sappiamo se è uscito (e non lo sapremo ancora per qualche capitolo, mi sa). Mary Sue fu costretta a regalare a Chairot, come indennità di guerra, un potentissimo Keyblade tutto in diamanti mOoOOooooOoOoOolto sbrilluccicosi e carinucci chiamato "Flagello di tutte le cose brutte, cattive e out". Sora dovette accontentarsi del Keyblade datogli da Auron, la "Dentiera Tonante". Dopo aver salutato tutti, specie Auron, che non sentiva un accidente di nulla, i nostri eroi tornarono ai loro mezzi di trasporto e partirono verso la Fortezza Oscura, sperando di trovare almeno lì delle informazioni interessanti.

Ormai aggiorno una volta ogni morte di Papa, ma i capitoli sono sempre più complessi e le trame complicate. In questo capitolo ho districato ulteriormente l’intricata matassa che è il Killer dell’Organizzazione. Dopo le attente testimonianze dei membri dell’Organizzazione e lo speciale dedicato sempre al gruppo più cool del momento dovreste aver capito qual’era il clima che c’era nel Mondo Che Non Esiste, quindi adesso tutti quanti sapete chi è l’assassino, quindi manco c’è bisogno che ve lo dico. Davvero, ma che continuo a fare? Tanto ormai tutti avete capito, quasi quasi finisco qua. Potrei farlo, ma devo ancora svelare altri enigmi che sicuramente voi non avete compreso. Chi è il Burattinaio Mascherato? Chi è l’Eroe del Silenzio? Chi è l’uomo con l’asciugamano in testa? Ecco perché devo illuminarvi. Al prossimo intrigante (?), spaventevole (questo sì) e serissimo (no) capitolo, "Un Orsetto con una sola ala". MWAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA!!!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: frisulimite