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Autore: Kekkafox    16/10/2012    2 recensioni
Blaine decide di lasciarsi il passato alle spalle e si trasferisce a New York. Qui, conosce persone molto sorridenti, a parer suo. Anche se, non ha né un lavoro, né una casa. Così, cerca una casa, possibilmente con un coinquilino e fortunatamente la trova. Peccato, però, che sembra non andare molto d'accordo con il suo nuovo coinquilino.
Klaine. Fic.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: questo capitolo è scritto sotto il pensiero di Kurt.

 

Non sapevo più cosa fare. Blaine mi stava facendo esasperare. Era un ragazzo molto educato ed era molto preciso nei pagamenti, ci mancherebbe, ma ne combinava di tutti i colori. Senza contare la storia della cucina andata a fuoco, il suo senso dell’ordine era pari a zero.

Era incredibile come riuscisse a trovare le sue cose nel casino della sua camera. Ci ero entrato una sola volta e mi era venuto il giramento di testa.

Ora, però, sarà meglio che mi concentri per il grande discorso che vuole farmi Rachel. So già che mi riempirà di chiacchiere.

Appena mi vede, mi abbraccia forte.

- Kurt, ho una notizia bellissima! – mi dice lei, entusiasta. Io sorrido. – Mi hanno presa per un ruolo per un musical a Broadway! – io la guardo incredulo e l’abbraccio forte. Penso a quando anch’io sognavo di essere preso per un musical di Broadway e, invece, ora mi ritrovo con un nuovo sogno e un nuovo lavoro.

- Sono tanto orgoglioso di te. Se mi dici che ti hanno presa per Wicked, impazzisco. – lei ride e annuisce. Oh Dio, è stata presa per Wicked! Sgrano gli occhi e l’abbraccio forte. Ok, forse un po’ troppo.

- Ok, ora dobbiamo assolutamente festeggiare. – dico e lei mi sembra più che d’accordo. Si è già precipitata al bancone. È strano quanta strada abbia fatto. Prima era solo una ragazza isterica, che pensava solo a se stessa e ora è stata presa per un ruolo nel musical più longevo della storia.

****

Rimaniamo a parlare per un po’ del suo nuovo ruolo. Non è uno dei più importanti, ma che importa. È il suo primo spettacolo a Broadway, lo ricorderà per sempre.

Dopo un po’, mi chiede – E a te? Come va con il tuo nuovo coinquilino? – oh Rachel, capiti a fagiolo. Mi servirebbe davvero qualcuno con cui parlare di quel ragazzo incredibile.

- Diciamo che riesco a sopportarlo o almeno credo. – no, non riesco a sopportarlo. È un ragazzo insopportabile, in qualsiasi cosa faccia.

- Non dirmi che sei ancora arrabbiato per la storia della cucina andata a fuoco. – mi dice con un sorrisetto.

- Non posso dargliela vinta come se niente fosse. Stava per bruciarmi la casa! – gli dico e lei mi ride in faccia. Sono così divertente?

- Ma è successo tempo fa, non puoi continuare a prendertela con lui. Può capitare.

- Ma non è solo questo. È un disordinato cronico, quando fa la spesa non c’è nulla che non sia ipercalorico.  

- Oh, andiamo. Non ti credevo così rigido. Ha diciotto anni, cosa vuoi farci. Anche se…

- Anche se cosa?

- No, niente.

- No, ora sei costretta a dirmi tutto.

- Se proprio vuoi saperlo. È solo che, quando parli di lui, anche quando ti lamenti, ti s’illuminano gli occhi.

- Cosa?! Che ti passa per la testa? Siamo solo amici.

- Gli amici si abbracciano nel tuo letto?

- E tu come lo sai?

- Ricordi che ho le tue chiavi? Sono passata per salutarti e ti ho trovato ad abbracciare Blaine nel tuo letto. E ripeto: nel tuo letto.

- Non è come pensi e so quello che pensi. Aveva litigato con suo padre e mi faceva male vederlo piangere, così l'ho portato a letto e l’ho consolato un po’. Niente di più. Sarà anche insopportabile, ma è comunque mio amico.

- Mmm… Comunque sia, qui gatta ci cova. Ora, però, è tardi e devo andare. Ciao. – le faccio un cenno con la mano, osservando il mio caffè. Stavo solo aiutando un amico, quel giorno, niente di più. Eppure… Guarda che pensieri mi mette in testa Rachel.

****

Ieri mi è arrivata una telefonata di Puck, che mi diceva che sarebbe arrivato a New York, per venire a trovare i suoi amici. Una cosa bella, è solo che tutti sono occupati e l’unico che ha la giornata libera sono io.

Vi starete domandando, allora? Beh, se vado a prendere Puck all’aeroporto, devo lasciare Blaine da solo in casa, visto che è giovedì mattina. E visti i precedenti, non mi fido. L’unica soluzione è portarlo con me.

Peccato che quest’ammasso di riccioli – che a me piacciono, ma passiamo avanti – non si smuove dal letto e quando lo chiamo fa solo versi sconnessi. Ma ho un’idea.

Vicino al suo letto ha una cassa. La accendo, metto il volume al massimo e le collego al mio cellulare. Ho ancora una canzone rock che mi aveva inviato Finn e che ho dimenticato di cancellare.

Alzo tutto il volume del cellulare e… via con il rock!!

- Aiuto! – urla, alzandosi dal letto. Io stoppo la canzone e rido.

- Buongiorno. – gli dico con un sorrisino, divertito.

- Ma sei impazzito?! – mi urla.

- Ehi, tu non ti svegliavi e sono dovuto ricorrere alle maniere forti.

- E perché dovrei svegliarmi?

- Perché devi venire con me all’aeroporto. Viene un mio amico da Los Angeles e dobbiamo andarlo a prenderlo.

- Non puoi andarci da solo?

- Questo comporterebbe che devo lascarti qui da solo e non posso.

- Perché? Non ho mica cinque anni.

- Beh, l’ultima volta che l’ho fatto mi hai quasi bruciato casa. – lui sbuffa.

- Su, muoviti. E posso farti una domanda? – lui alza un sopracciglio. – Perché dormi solo con le mutande? – oddio, sento la faccia andarmi a fuoco. Solo ora mi rendo conto che è solo in mutande!! E… Beh, non è niente male.

- Faceva caldo. Tu vai, arrivo dopo.

- Sì, ma fai presto.

****

Io odio Rachel Berry. Mi mette in testa degli strani pensieri. Sto ancora pensando a quel “qui gatta ci cova”, per non parlare del corpo di Blaine che – nonostante il proprietario sia un tappo – è un bello spettacolo.

- Sono pronto. – dice Blaine, spuntandomi da dietro.

- Ok, possiamo andare.

- Aspetta! – cosa vuole ora? – Pensavo che tu non ascoltassi rock. Da dove hai preso quella canzone? – davvero pensavi a questo? Quindi non ti preoccupa il fatto che io ti abbia visto in mutande, appena sveglio?

- Me l’ha inviata mio fratello.

****

Stavamo aspettando che Noah arrivasse. Durante il viaggio e anche ora, avevo raccontato a Blaine chi fosse Puck. Diciamo che gli era già simpatico senza nemmeno conoscerlo.

Beh, lo avrebbe conosciuto presto, visto che stava arrivando proprio ora.

- Kurt! – mi abbraccia forte. Devo ammettere, che mi è davvero mancato. C’è sempre stato per me, quando al McKinley c’erano problemi.

- Oh, Puck. Da quanto tempo. Come va?

- Bene. L’agenzia di lava piscine va a gonfie vele. – guarda Blaine – Lui chi è? – guardo Blaine. Sembra un po’ divertito.

- Oh, lui è Blaine. È il mio coinquilino. Blaine, lui è Noah, ma puoi chiamarlo Puck. – si stringono la mano.

- Piacere, Blaine. Ora, però, andiamo. Donne di New York, Puckzilla è in città! – Blaine ride. Eh no, Puck non è cambiato di una virgola.

- Rachel, la missione Klaine sta per avere inizio.

 

Angolo dell’autrice

Salve… *scansa i colpi di fucile e qualsiasi cosa mi lanciate* Sì, lo so: sono in ritardo di un mese e mi dispiace davvero tanto. Vi prego non uccidetemi. Sono ancora troppo giovane per morire.

Il fatto è che non ho avuto tempo nemmeno per respirare. Odio essere troppo impegnata, ma mi spuntano impegni come funghi. Se non fosse stato per il fatto che oggi non sono andata a scuola, per il maltempo – quando qui c’è un sole incredibile, ma passiamo avanti –, avreste dovuto aspettare qualche altro giorno per questo capitolo.

Comunque, vi è piaciuto? Visto chi è arrivato? Eh sì, Puckzilla è in città. E la missione Klaine? Cosa si cela sotto questa frase? Beh, lo scopriremo presto.

Come vediamo, Rachel già sta inculcando qualcosa nella testa di Kurt e ci sta riuscendo anche abbastanza bene. Eh, Kurt caro. Come vedi, Blaine sarà anche un tappo, ma è davvero figo.

Beh, volevo fare un grazie speciale a tutte quelle persone che, nonostante il mio grandissimo ritardo, hanno continuato a seguirmi. Davvero Grazie!!

Per chi non lo sapesse, ho scritto anch’io una Klaine Week. È vero che è finita, ma non c’è mai un tempo determinato per leggere roba Klaine. Eccola qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1300633&i=1

Bene, ora vado.

Gay Bye. Cioè, volevo dire Bye Bye.

   
 
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