PROLOGO.
''Sei grassa, non ti vuole nessuno. Non hai amici''. Quelle parole rimbombavano nella mia testa causandomi un gran male. I miei piedi camminavano svelti e in modo automatico lungo la strada verso casa. Mantenni lo sguardo basso, non volevo che qualcuno notasse che stavo piangendo. Odiavo quella scuola, non ci volevo più andare. Mi fermai alla fine del marciapiede, alzai piano il mio viso solcato da linee di mascara colato e strinsi la mia borsa. Riabbassai lo sguardo ed attraversai l'incrocio mentre dei ragazzi scendevano da un autobus. Sapevo che sarebbe successo da li a poco. Avevo preferito fare la strada a piedi piuttosto che sopportare di stare in mezzo a loro. ''Rieccola la balena'' sentii solo questo quando di scatto inizia a correre e a correre. Risate malefiche. ''Dove corri obesa?''. Girai l'angolo e mi fermai. Alzai lo sguardo ed iniziai a singhiozzare.''Devo andare a casa'' mi dissi. Così asciugai le lacrime col dorso della mano e dopo qualche minuto mi ritrovai davanti a casa mia. Una casa normale, né bella né brutta. Aprii velocemente la porta e corsi in bagno prima che mia madre mi vedesse. Mi guardai allo specchio. Avevo un aspetto orribile, avevano ragione. Come potevo sperare di avere qualcuno. Mi tolsi tutto il mascara e mi calmai un po'. Diedi un un'ultima occhiata al mio corpo. Quella non ero io. Quella massa di grasso, non ero io. Scesi le scale e mi fermai in soggiorno. ''Tutto bene?'' chiese mia madre uscendo dalla cucina. No mamma, sono stata derisa,insultata,picchiata..odio il mio corpo,odio me stessa. Voglio morire, voglio scomparire, vorrei non essere mai nata. Vorrei iniziare una nuova vita, lontano. Lontano da qui.''Si mamma, tutto bene'' e feci uno di quei sorrisi tirati, uno di quelli finti. ''Bene, hai il pranzo in cucina io vado al lavoro''. Uscì da casa ed io andai in cucina. Presi il piatto e buttai tutto nell'immondizia. Oggi non ho fame, mi dissi.