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Autore: sonsimo    28/04/2007    7 recensioni
STORIA COMPLETA. Durante la sua visita al cimitero di Godric's Hollow, Harry viene colto di sorpresa da Lucius Malfoy, che riesce a catturarlo. Il ragazzo, debole e ferito, non sa come fare per sfuggire al mangiamorte che vuole consegnarlo a Voldemort. Harry riceverà un aiuto del tutto inaspettato, e finalmente saprà la verità su uno degli uomini che più ha odiato durante la sua giovane vita.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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FanficHP1: ottavo capitolo

Capitolo 8: Comprensione

 

Anche dopo tutti quegli anni, Severus Piton non si era preoccupato di dare un nome al sentimento che aveva provato nei confronti di Lily, che lo aveva spinto, quel giorno di circa sedici anni prima, in quella casa. Ricordava con chiarezza il momento in cui aveva preso la decisione che aveva poi completamente cambiato la sua vita. Le parole del suo Signore Oscuro, nel giorno in cui gli aveva riferito quella dannata profezia a metà, erano ancora ben chiare nella sua mente, così come chiaro e nitido era il ricordo di ciò che aveva provato in quel momento il giovane Severus. Aveva sentito il proprio cuore spezzarsi. Aveva provato un'immensa vergogna per se stesso, e per la prima volta dopo tanto tempo, dopo aver fatto scorrere tanto sangue e aver ascoltato tante urla di dolore, si era reso conto fino in fondo di che cosa significasse essere un Mangiamorte al servizio di un folle assassino senza alcuno scrupolo. Con davanti agli occhi l'immagine di se stesso e Lily Potter inginocchiati sul pavimento di quella casa e nelle orecchie il respiro appena spezzato dal pianto e i singhiozzi trattenuti di Harry Potter, Piton si lasciò andare a quell'altro, terribile ricordo.

...

Il giovane Severus non riusciva a non rivolgere all'amico Lucius, accanto a sé, un sorriso di trionfo. Era ancora inginocchiato ai piedi del proprio Signore, aveva appena terminato di raccontare al mago ciò che aveva scoperto alla Testa di Porco, e già immaginava i grandi onori, i privilegi che avrebbe ricevuto per la sua importantissima rivelazione. Colse una punta di invidia nello sguardo di Malfoy, e se ne compiacque. Adesso, finalmente, avrebbe ricevuto tutto ciò che gli era stato negato dalla vita. Per troppo tempo era stato costretto a nascondersi tra le ombre, a vergognarsi di se stesso, del proprio aspetto non avvenente come quello degli altri giovani della sua età, della propria natura cupa che non gli aveva mai permesso, sin dai tempi della scuola, di essere popolare come avrebbe voluto. Ma adesso, il suo Signore lo avrebbe ricoperto di gloria. Adesso avrebbe ricevuto tutto ciò che gli spettava di diritto da sempre, si sarebbe goduto la sua rivincita su chi più lo meritava.

Voldemort, con uno scintillio pericoloso negli occhi rossi, fece cenno a Severus di rimettersi in piedi, e rivolgendosi ai Mangiamorte che lo circondavano, intimò loro con lo sguardo di sforzarsi nell'interpretazione di quelle parole,  fedelmente riferite dal proprio servo.

Fu Lucius, dopo qualche istante di riflessione, a farsi avanti: "Mio Signore, ci sono due bambini nati quest'anno alla fine di Luglio da membri dell'Ordine. Si tratta del figlio dei Paciock e del figlio dei Potter".

Una prima fitta di dolore attraversò il petto di Severus, mentre un orrendo sospetto cominciava a farsi strada nella sua mente. Lentamente, volse lo sguardo da Lucius a Voldemort, in attesa della risposta di quest'ultimo. L'esitazione del Signore Oscuro fu di breve durata.

"Potter. Mezzosangue, figlio di una lurida Sangue-sporco. Preparatevi a festeggiare sul sangue di quei due arroganti e del loro unico figlio, miei fedeli Magiamorte".

Una stretta dolorosa attorno al petto, l'aria che sfuggiva dai polmoni e le gambe che si piegavano, come se spinte da una forza inesorabile. Per la prima volta nella sua vita Severus sentì che le forze lo avrebbero abbandonato e sarebbe svenuto lì, dinanzi al suo Signore e ai suoi compagni. In un attimo, Lucius fu accanto a lui, mentre decine di occhi lo fissavano stupiti per quella strana manifestazione di dolore.

"Severus, cosa ti succede? Stai male?".

Con gli occhi annebbiati, il giovane Piton si volse verso il suo amico da sempre, da tutta una vita, e si ritrasse al contatto del braccio di quest'ultimo. Non voleva essere toccato da lui in quel momento. Non voleva essere toccato da nessuno. Voleva soltanto andarsene via da lì. Voldemort ruppe il silenzio:

"Se sei stanco, Severus, puoi andare. Mi sei stato molto utile oggi. Saprò ricompensarti a dovere, una volta eliminati i Potter".

Piton sentì l'improvviso impulso di rigettare, così si affrettò ad annuire e congedandosi si smaterializzò. 

...

Severus ricordò la terribile notte che aveva fatto seguito a quel colloquio con Voldemort, il dolore che aveva provato e del quale si era stupito. Non avrebbe mai ritenuto possibile di poter soffrire in tal modo per una delle tante vittime che aveva condotto alla morte. Ma con un'amarezza quasi sconcertante si rese conto che Lily Evans non era per lui una delle tante. Non lo era mai stata. Né adesso né allora Piton avrebbe saputo dire se era o meno innamorato di quella ragazza, di quella donna. Non riusciva a definire ciò che provava per lei.

Ai tempi della scuola era convinto di detestarla. Non sopportava i patetici tentativi della ragazza di proteggerlo, perché Severus Piton non aveva bisogno della protezione di nessuno, e tantomeno di una Grifondoro figlia di babbani. Se c'era una cosa che Severus odiava ancora di più dello scherno gratuito e insopportabile dei giovani Black e Potter, era proprio il fatto che spesso le sue pubbliche umiliazioni avevano come testimone la giovane strega dai capelli rossi. Quella giovane i cui occhi brillavano di comprensione per lui. Ma a quell'epoca, Severus non sapeva che cosa fosse, la comprensione, e aveva commesso l'imperdonabile errore di scambiarla per pietà. E così, ogni giorno, faceva di tutto per evitare quegli occhi verdi, quasi come se la loro vista lo ferisse. Perché quel bagliore di purezza e di ingenuità nello sguardo della ragazza provocava in Severus una reazione che non riusciva a spiegarsi, che lo spaventava. Un fremito nel cuore di cui non conosceva la ragione, e sul quale non aveva alcun controllo. E il giovane Piton, così profondamente immerso nello studio delle Arti Oscure e delle Pozioni più potenti e sconosciute, aveva paura di ciò che non riusciva a controllare, soprattutto se si trattava di qualcosa di fortemente legato a se stesso.

Così aveva deliberatamente scelto di ignorare qualunque sensazione associata alla presenza della Grifondoro, se non la rabbia di essere umiliato dinanzi a lei. E per completare l'opera, non si asteneva dal pronunciare commenti sgradevoli sulla ragazza, quasi come se si sentisse più al sicuro nel vedere in quegli occhi così limpidi rabbia e disprezzo. Gli piaceva provocare la giovane Lily, perché era l'unico modo in cui riusciva ad avere un contatto con lei.

E poi la ragazza si era fidanzata col suo più grande rivale, il suo nemico giurato, James Potter. E Severus aveva provato una rabbia sconfinata. Si era detto e ripetuto che non gliene importava niente, che era il suo risentimento nei confronti di James che lo faceva star male, nel pensare alla felicità di quest'ultimo, che sarebbe stato esattamente lo stesso se la ragazza coinvolta non fosse stata Lily. Ma una parte del suo animo conosceva la verità, e urlava il suo fortissimo dolore con la stessa forza con cui il giovane uomo proclamava il suo disprezzo per Potter e per qualunque cosa avesse a che fare con lui. Il giorno del matrimonio di James e Lily Severus si era chiuso nell'oscurità del proprio laboratorio, e lì, immerso nelle tenebre che avvolgendolo lo facevano sentire al sicuro, aveva lavorato alacremente, chino sul calderone, per ore ed ore, nel disperato tentativo di lasciare il mondo esterno fuori dalla propria mente.

Ma in quella notte maledetta, durante la quale con le proprie parole sconsiderate Severus aveva condannato a morte la giovane coppia, non fu possibile continuare quella farsa. Piton avrebbe voluto strapparsi via il braccio su cui era tatuato il Marchio Nero, segno tangibile della propria anima ormai irrimediabilmente perduta, e si era finalmente reso pienamente conto dell'orrore che era diventata la sua vita, del male che aveva fatto e per il quale non sarebbe mai riuscito a riscattarsi completamente. Fu durante quella notte che il giovane Serpeverde prese la decisione più dura, ed insieme più coraggiosa, della propria vita. Sarebbe andato da Lily, si sarebbe rimesso al suo giudizio. Avrebbe guardato di nuovo dentro quegli occhi, certo di scorgervi un disprezzo ancora più potente di prima.

E invece quello sguardo, quella mano posata sulla sua spalla, e quelle parole così gentili gli avevano scaldato il cuore, per l'ultima volta nella sua vita, infondendogli il coraggio necessario per tutto ciò che avrebbe dovuto affrontare in seguito. La morte della donna, il processo, e dopo tanti anni il ritorno di Voldemort e ciò che ne era conseguito, dall'orrore di dover ancora fingere di essere un mangiamorte fino alla notte in cui era stato costretto ad uccidere Silente. Ogniqualvolta lo sconforto avanzava minacciando di soffocare il suo cuore, Severus chiudeva gli occhi, e sentiva ancora quel tocco leggero sulla spalla, e quelle parole che gli avevano cambiato la vita.

Sono qui con te. 

Perché con quel gesto, la giovane Lily gli aveva donato molto di più dell'amore di una donna per un uomo, amore che la ragazza provava solo per James Potter. Gli aveva dato quella comprensione e quel conforto che per tutta la vita gli erano stati negati.  

Lily si alzò, prese una manciata di polvere volante e la gettò nel camino, invocando il nome di Silente. Piton decise che ciò che Harry aveva visto era abbastanza e così, senza avvisarlo, lo afferrò per un braccio e lo trascinò fuori dal pensatoio. Il ragazzo e il professore si ritrovarono in piedi, l'uno di fronte all'altro, di nuovo a Spinner's End, e rimasero per qualche momento in silenzio. Piton guardò Harry negli occhi, e il giovane Potter ricambiò lo sguardo.

Severus non avrebbe saputo dire esattamente che cosa si aspettava di trovare in fondo a quegli occhi verdi, dopo che il ragazzo aveva assistito a quella scena. Ma certo non si aspettava di vederlo così smarrito, così sconvolto. Sembrava più impaurito adesso rispetto a quando si era risvegliato incatenato in una cella buia e fredda. Guardando quegli occhi verdi, così identici a quelli di Lily, Piton si ritrovò a riflettere sul rapporto, basato sul reciproco disprezzo, che aveva instaurato con Harry durante la scuola. Aveva utilizzato qualsiasi espediente per provocarlo, qualsiasi mezzuccio, per vedere quegli occhi brillare di rabbia. Aveva utilizzato con lui esattamente la stessa tattica che aveva approntato per Lily, lo aveva sottoposto allo stesso trattamento. Aveva riversato su un bambino innocente l'odio per il suo peggior nemico e il risentimento per se stesso, che non aveva saputo farsi amare dall'unica donna che avesse mai desiderato, e che aveva ucciso. E di nuovo, scrutato da un paio di occhi verdi ed innocenti, Severus provò vergogna per se stesso.

continua... 

Nota dell'autrice: no, non siamo ancora alla fine, ma manca davvero poco, ve lo giuro, spero non ce l'abbiate con me per avervi detto che questo capitolo sarebbe stato l'ultimo... con le long-fic non riesco mai a prevedere il numero di capitoli, è un mio limite, mi dispiace! Come al solito, grazie a chi ha recensito:

Akiremirror: le tue recensioni mi rendono felicissima perché cogli pienamente ciò che io voglio trasmettere! Scusami se non ho ancora recensito la tua storia ma durante questa settimana non ho avuto tempo di leggere, rimedierò al più presto, anche perchè mi ispira molto!

LCasssieP: doppio ringraziamento per te! Sei stata molto gentile a leggere anche la mia one-shot, e sono davvero felice che ti sia piaciuta!

Piccola Vero: hai visto? Stavolta ho fatto presto con l'aggiornamento (almeno credo). Grazie come sempre!

Lake: sono contenta di aver trovato un'altra sostenitrice dell'innocenza di Piton!

Alla prossima ragazze! Sonsimo

  
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