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Autore: StoryGirl    29/04/2007    12 recensioni
Lucius non si è mai preso cura di proprio figlio...
E se sua moglie lo lascia da solo con il proprio piccolo??
Cosa farà??
Riuscirà a trasmettergli l’amore di cui ha bisogno??
Una Draco/Lucius... attenzione: non è slash...
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi sono dell’autrice J. K. Rowling... e visto che non mi regalerà mai il mio Dracuccio, io mi vendico usandolo nelle mie deliranti storie!! ^^

Questa è una ficcy Draco/Lucius... attenzione, non è slash... ci troviamo un Draco di appena quattro mesi ed un Lucius gelido ma, che sotto sotto è solo uno zuccherino.

Ho scritto questa ficcy dai toni zuccherosi e melensi perché volevo cimentarmi in una ficcy con protagonista un Lucius dolce e gentile... di certo, tutto il contrario del Lucius che ho nella mia mente...

Il titolo è in inglese e se non lo sapete, significa... Improvvisamente affetto...

Comunque, buona lettura...

***

Lucius non si è mai preso cura di proprio figlio...

E se sua moglie lo lascia da solo con il proprio piccolo??

Cosa farà??

Riuscirà a trasmettergli l’amore di cui ha bisogno??

Una Draco/Lucius... attenzione: non è slash...

SUDDENLY AFFECTION…

by StoryGirl

Lucius Malfoy non era mai stato un uomo gentile, dolce, paziente ed affettuoso.

Certo, era ben educato, raffinato ed elegante ma, sempre e comunque freddo e scostante.

Amava sua moglie, Narcissa, con tutto il cuore e non mancava giorno che non lo dimostrasse, con un bacio appena sveglio, con una rosa rossa sul cuscino, con un massaggio prima di andarsene a letto ma, oltre quei pochi gesti romantici, che riempivano di gioia il cuore della moglie, non andava più in là.

Nessun ti voglio bene, nessun bacio ed abbraccio in più di quelli che servivano per farle capire il suo amore.

Insomma, Lucius Malfoy non era il classico tipo tutto baci ed abbracci e di sicuro non era il principe azzurro che tutte sognano di incontrare e di certo, non era cambiato da quando era diventato padre.

Certo, adorava quell’esserino minuscolo, lo aveva già reso l’erede di tutti gli averi della prestigiosa casata dei Malfoy ma, oltre a questo, non aveva fatto nulla.

Non l’aveva mai preso in braccio con la scusa di non esserci portato e con la paura di farlo cadere.

Non gli aveva mai cambiato il pannolino, infuriandosi che per quei lavori così umili ed umilianti esistevano gli elfi domestici.

Non gli aveva mai preparato il biberon, avendo paura di macchiare i suoi prestigiosi e costosi abiti con il latte o peggio, con il vomito del proprio figlio.

Non gli aveva mai fatto il bagnetto, perché non era appropriato che un padre vedesse il proprio figlio nudo... non contava niente il fatto che il figlio in questione avesse solo quattro mesi.

La cosa che, però, lo mandava su tutte le furie, facendogli odiare il frugoletto nascosto sotto le copertine di seta, erano i suoi pianti.

Lucius non li sopportava, così striduli che gli sembrava potessero spaccargli la testa.

...

...

“Caro... io ora vado a fare shopping con Bella... mi raccomando, occupati tu di Draco” disse Narcissa al marito prima di mettersi il cappotto ed uscire di casa.

“Cosa??” urlò Lucius dallo studio.

“Ho detto... occupati tu di Draco” gridò a sua volta la donna prima di uscire di casa sbattendo la porta.

Lucius però, era troppo occupato ad analizzare dei documenti per capire cosa volesse intendere la donna con “occupati tu di Draco”... tanto, c’erano gli elfi domestici per quello.

Quando il piccolo, dopo pochi minuti, cominciò ad urlare, a Lucius non passò neanche per l’anticamera del cervello di andare a vedere cosa avesse, preferendo urlare il nome di qualche elfo domestico.

Dopo cinque minuti passati a sgolarsi per richiamare a lui i vari elfi domestici di Casa Malfoy, Lucius cominciò ad innervosirsi, si alzò dalla sedia e si diresse a passo di marcia nella camera di suo figlio che, intanto, aveva alzato ancora di più il tono della voce, cominciando a singhiozzare violentemente.

Quando raggiunse la porta chiusa, notò un biglietto appeso con una graffetta allo stipite...

“Carissimo amore mio,

So già che non mi hai ascoltato ieri quando ti dicevo che andavo a fare shopping con Bella e che, essendo giovedì, oggi, non ci sarebbero stati gli elfi domestici a badare al nostro piccolo Draco ma, saresti stato solo...

È per questo che ti ho scritto questo bigliettino, per ricordati di prenderti cura di lui, perché se torno e vedo che sta ancora piangendo e tu sei andato al Paiolo Magico a farti un drink per non sentirlo... me la pagherai chiara... mi hai capito??

Baci tua Cissy...”

Lucius leggendo quel bigliettino impallidì sempre di più fino a che, con un gemito strozzato, si decise ad aprire la porta ed a farsi forza per affrontare quella creatura decisamente incomprensibile che era suo figlio.

Si avvicinò lentamente alla culla e lo vide... il piccolo Draco, con i capelli sbarazzini che gli ricadevano in ciuffi disordinati sulle guanciotte rosse e con i grandi occhioni azzurri oramai pieni di lacrime.

Lo vide, con le piccole e paffute manine chiuse a pugno sopra il petto mentre, dalla sua boccuccia rosa uscivano urla così alte e stridenti che non avresti mai pensato potessero uscire dalla gola di un bambino così piccolo.

Lucius girò intorno alla culla due o tre volte, rimuginando su cosa avrebbe dovuto fare, sperò con tutto il suo cuore che non dovesse cambiargli il pannolino, perché sapeva già che non ce l’avrebbe fatta.

“Shhh... zitto... zitto... bel bambino... stai zitto, così il tuo papà sarà felice...” disse Lucius al proprio figlio ma, quest’ultimo al posto di calmarsi si agitò ancora di più dimenando le piccole manine in aria, in direzione del proprio papà che lo guardava stranito.

“Cosa vuoi che faccia eh??” si chiese Lucius guardandosi intorno e notando un piccolo peluche a forma di orso, lo prese e lo diede in mano al piccolo.

Draco smise immediatamente di piangere, guardò curioso l’orsacchiotto che si era messo a fare le capriole per magia e decise di prestargli la massima attenzione, ridacchiando divertito.

Lucius a quella vista tirò un sospiro di sollievo pensando che era semplice far calmare il proprio figlio, visto che si accontentava di poco ma, quando aveva ormai raggiunto la porta, deciso a ritornare al proprio studio, Draco alzò la sua faccina su di lui e buttato all’aria l’orso ricominciò a piangere disperato cercando di attirare la sua attenzione.

Il pover uomo a quel punto si girò con uno strano sguardo negli occhi e presa la bacchetta per le mani gridò con tutto il fiato che aveva in gola: SILENCIO!!!!!

Il piccolo Draco si ritrovò ad aprire e chiudere la bocca senza emettere alcun suono e comprese che era tutta colpa di quella strana bacchetta, provò e riprovò a far uscire qualche rumore e quando vide che non ci riusciva ricominciò a piangere di nuovo.

Naturalmente non si sentiva niente, ma alla vista del bambino in lacrime che lo guardava a metà tra lo stupito ed il disperato, a Lucius gli si strinse il cuore e pronunciò: FINITEM INCANTEM...

Una volta che il piccolo ebbe ritrovato la propria voce ricominciò ad urlare disperato ed a quel punto, Lucius lo raggiunse e scostate le copertine verdi di seta che lo ricoprivano, lo prese teneramente in braccio.

Il bambino si zittì all’istante ed appena l’uomo lo ebbe stretto al proprio petto, si rilassò e si abbandonò dolcemente nelle mani del proprio papà, sorridendo estasiato da quel calore e dall’affetto che sentiva provenire da quelle braccia così forti e sicure che lo reggevano sospeso da terra.

Lucius sorrise intenerito dalla scena e dopo averlo cullato un po’, lo rimise giù nella sua culla, coprendolo teneramente con la sua copertina per non fargli prendere freddo ma, appena fece il movimento di andarsene, il piccolo Draco ricominciò a singhiozzare violentemente, alzando ritmicamente le manine in direzione del padre.

Questo ultimo aveva ormai capito ogni cosa... Draco lo voleva tutto per sé e, visto che anche lui non riusciva a togliere gli occhi da quella creaturina così dolce e tenera che chiedeva solo un po’ di conforto ed amore, decise che per quel giorno il suo lavoro avrebbe aspettato... era ora di occuparsi del proprio figlio... del proprio piccolo.

Lo raggiunse velocemente e come aveva già fatto pochi attimi prima lo prese in braccio, cullandolo lentamente fin da subito così che il piccolo si abituasse a quell’ondeggiare.

Draco era finalmente felice, felice di essere insieme al suo papà, che gli sembrava così grande e forte, con i capelli biondi proprio uguali ai suoi che erano sistemati all’indietro e con quel viso così maturo che trasmetteva protezione e sicurezza.

Lucius, tenendo stretto il proprio figlio al petto, lo portò in salotto e si sedette sul divano di pelle, mettendo comodamente seduto il bambino sulle proprie gambe.

Draco si rigirò nell’abbraccio e raggiunto il petto dell’uomo si accoccolò vicino a lui, beandosi del suo calore e del profumo dei suoi vestiti, che sapevano di fragola.

L’uomo sorrise divertito da quell’esserino così tenero, rannicchiato sul suo petto e preso un libro di fiabe cominciò a narrare al piccolo...

“C’era una volta, molto tempo fa...”

...

...

Quando Narcissa ritornò a casa, quella sera, trovò una scena inaspettata ad accoglierla.

Lucius profondamente addormentato sul divano, con un mano che stringeva un libro delle fiabe e l’altra che premeva il proprio figlio sul suo petto, mentre questo ultimo aveva una manina stretta a pugno vicino alla sua faccia, mentre l’altra stringeva dolcemente una ciocca di capelli, del proprio papà, che era ricaduta vicino al suo viso.

Narcissa a quella vista tirò un sospiro di sollievo e con le lacrime agli occhi dalla felicità, li avvolse entrambi con una coperta verde, rannicchiandosi anch’essa vicino a loro.

***

Piaciuta??

È la prima volta che scrivo di un Lucius Malfoy carino, dolce, gentile ed affettuoso con il proprio figlio, perché io lo vedo come il cattivo della situazione, ma è solo un mio parere personale...

Mi dite cosa ne pensate??

Grazie in anticipo a chiunque recensirà...

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