I personaggi
sono dell’autrice J. K. Rowling... e visto che non mi regalerà mai il mio
Dracuccio, io mi vendico usandolo nelle mie deliranti storie!! ^^
Questa è una ficcy Draco/Lucius... attenzione, non è slash... ci troviamo un Draco di appena quattro mesi ed un Lucius gelido ma, che sotto sotto è solo uno zuccherino.
Ho scritto
questa ficcy dai toni zuccherosi e melensi perché volevo cimentarmi in una ficcy
con protagonista un Lucius dolce e gentile... di certo, tutto il contrario del
Lucius che ho nella mia mente...
Il titolo è in inglese e se non lo
sapete, significa... Improvvisamente affetto...
Comunque, buona
lettura...
***
Lucius non si è mai preso cura di
proprio figlio...
E se sua moglie lo lascia da solo
con il proprio piccolo??
Cosa
farà??
Riuscirà a trasmettergli l’amore di cui ha bisogno??
Una
Draco/Lucius... attenzione:
non
è slash...
SUDDENLY
AFFECTION…
by
StoryGirl
Lucius Malfoy non era mai stato un
uomo gentile, dolce, paziente ed affettuoso.
Certo, era ben educato, raffinato
ed elegante ma, sempre e comunque freddo e scostante.
Amava sua moglie, Narcissa, con
tutto il cuore e non mancava giorno che non lo dimostrasse, con un bacio appena
sveglio, con una rosa rossa sul cuscino, con un massaggio prima di andarsene a
letto ma, oltre quei pochi gesti romantici, che riempivano di gioia il cuore
della moglie, non andava più in là.
Nessun ti voglio bene, nessun
bacio ed abbraccio in più di quelli che servivano per farle capire il suo
amore.
Insomma, Lucius Malfoy non era il
classico tipo tutto baci ed abbracci e di sicuro non era il principe azzurro che
tutte sognano di incontrare e di certo, non era cambiato da quando era diventato
padre.
Certo, adorava quell’esserino
minuscolo, lo aveva già reso l’erede di tutti gli averi della prestigiosa casata
dei Malfoy ma, oltre a questo, non aveva fatto nulla.
Non l’aveva mai preso in braccio
con la scusa di non esserci portato e con la paura di farlo
cadere.
Non gli aveva mai cambiato il
pannolino, infuriandosi che per quei lavori così umili ed umilianti esistevano
gli elfi domestici.
Non gli aveva mai preparato il
biberon, avendo paura di macchiare i suoi prestigiosi e costosi abiti con il
latte o peggio, con il vomito del proprio figlio.
Non gli aveva mai fatto il
bagnetto, perché non era appropriato che un padre vedesse il proprio figlio
nudo... non contava niente il fatto che il figlio in questione avesse solo
quattro mesi.
La cosa che, però, lo mandava su
tutte le furie, facendogli odiare il frugoletto nascosto sotto le copertine di
seta, erano i suoi pianti.
Lucius non li sopportava, così
striduli che gli sembrava potessero spaccargli la testa.
...
...
“Caro... io ora vado a fare
shopping con Bella... mi raccomando, occupati tu di Draco” disse Narcissa al
marito prima di mettersi il cappotto ed uscire di casa.
“Cosa??” urlò Lucius dallo
studio.
“Ho detto... occupati tu di Draco”
gridò a sua volta la donna prima di uscire di casa sbattendo la
porta.
Lucius però, era troppo occupato
ad analizzare dei documenti per capire cosa volesse intendere la donna con
“occupati tu di Draco”... tanto, c’erano gli elfi domestici per
quello.
Quando il piccolo, dopo pochi
minuti, cominciò ad urlare, a Lucius non passò neanche per l’anticamera del
cervello di andare a vedere cosa avesse, preferendo urlare il nome di qualche
elfo domestico.
Dopo cinque minuti passati a
sgolarsi per richiamare a lui i vari elfi domestici di Casa Malfoy, Lucius
cominciò ad innervosirsi, si alzò dalla sedia e si diresse a passo di marcia
nella camera di suo figlio che, intanto, aveva alzato ancora di più il tono
della voce, cominciando a singhiozzare violentemente.
Quando raggiunse la porta chiusa,
notò un biglietto appeso con una graffetta allo stipite...
“Carissimo amore
mio,
So già che non mi hai ascoltato
ieri quando ti dicevo che andavo a fare shopping con Bella e che, essendo
giovedì, oggi, non ci sarebbero stati gli elfi domestici a badare al nostro
piccolo Draco ma, saresti stato solo...
È per questo che ti ho scritto
questo bigliettino, per ricordati di prenderti cura di lui, perché se torno e
vedo che sta ancora piangendo e tu sei andato al Paiolo Magico a farti un drink
per non sentirlo... me la pagherai chiara... mi hai
capito??
Baci tua
Cissy...”
Lucius leggendo quel bigliettino
impallidì sempre di più fino a che, con un gemito strozzato, si decise ad aprire
la porta ed a farsi forza per affrontare quella creatura decisamente
incomprensibile che era suo figlio.
Si avvicinò lentamente alla culla
e lo vide... il piccolo Draco, con i capelli sbarazzini che gli ricadevano in
ciuffi disordinati sulle guanciotte rosse e con i grandi occhioni azzurri oramai
pieni di lacrime.
Lo vide, con le piccole e paffute
manine chiuse a pugno sopra il petto mentre, dalla sua boccuccia rosa uscivano
urla così alte e stridenti che non avresti mai pensato potessero uscire dalla
gola di un bambino così piccolo.
Lucius girò intorno alla culla due
o tre volte, rimuginando su cosa avrebbe dovuto fare, sperò con tutto il suo
cuore che non dovesse cambiargli il pannolino, perché sapeva già che non ce
l’avrebbe fatta.
“Shhh... zitto... zitto... bel
bambino... stai zitto, così il tuo papà sarà felice...” disse Lucius al proprio
figlio ma, quest’ultimo al posto di calmarsi si agitò ancora di più dimenando le
piccole manine in aria, in direzione del proprio papà che lo guardava
stranito.
“Cosa vuoi che faccia eh??” si
chiese Lucius guardandosi intorno e notando un piccolo peluche a forma di orso,
lo prese e lo diede in mano al piccolo.
Draco smise immediatamente di
piangere, guardò curioso l’orsacchiotto che si era messo a fare le capriole per
magia e decise di prestargli la massima attenzione, ridacchiando
divertito.
Lucius a quella vista tirò un
sospiro di sollievo pensando che era semplice far calmare il proprio figlio,
visto che si accontentava di poco ma, quando aveva ormai raggiunto la porta,
deciso a ritornare al proprio studio, Draco alzò la sua faccina su di lui e
buttato all’aria l’orso ricominciò a piangere disperato cercando di attirare la
sua attenzione.
Il pover uomo a quel punto si girò
con uno strano sguardo negli occhi e presa la bacchetta per le mani gridò con
tutto il fiato che aveva in gola: SILENCIO!!!!!
Il piccolo Draco si ritrovò ad
aprire e chiudere la bocca senza emettere alcun suono e comprese che era tutta
colpa di quella strana bacchetta, provò e riprovò a far uscire qualche rumore e
quando vide che non ci riusciva ricominciò a piangere di
nuovo.
Naturalmente non si sentiva
niente, ma alla vista del bambino in lacrime che lo guardava a metà tra lo
stupito ed il disperato, a Lucius gli si strinse il cuore e pronunciò: FINITEM
INCANTEM...
Una volta che il piccolo ebbe
ritrovato la propria voce ricominciò ad urlare disperato ed a quel punto, Lucius
lo raggiunse e scostate le copertine verdi di seta che lo ricoprivano, lo prese
teneramente in braccio.
Il bambino si zittì all’istante ed
appena l’uomo lo ebbe stretto al proprio petto, si rilassò e si abbandonò
dolcemente nelle mani del proprio papà, sorridendo estasiato da quel calore e
dall’affetto che sentiva provenire da quelle braccia così forti e sicure che lo
reggevano sospeso da terra.
Lucius sorrise intenerito dalla
scena e dopo averlo cullato un po’, lo rimise giù nella sua culla, coprendolo
teneramente con la sua copertina per non fargli prendere freddo ma, appena fece
il movimento di andarsene, il piccolo Draco ricominciò a singhiozzare
violentemente, alzando ritmicamente le manine in direzione del
padre.
Questo ultimo aveva ormai capito
ogni cosa... Draco lo voleva tutto per sé e, visto che anche lui non riusciva a
togliere gli occhi da quella creaturina così dolce e tenera che chiedeva solo un
po’ di conforto ed amore, decise che per quel giorno il suo lavoro avrebbe
aspettato... era ora di occuparsi del proprio figlio... del proprio
piccolo.
Lo raggiunse velocemente e come
aveva già fatto pochi attimi prima lo prese in braccio, cullandolo lentamente
fin da subito così che il piccolo si abituasse a
quell’ondeggiare.
Draco era finalmente felice,
felice di essere insieme al suo papà, che gli sembrava così grande e forte, con
i capelli biondi proprio uguali ai suoi che erano sistemati all’indietro e con
quel viso così maturo che trasmetteva protezione e
sicurezza.
Lucius, tenendo stretto il proprio
figlio al petto, lo portò in salotto e si sedette sul divano di pelle, mettendo
comodamente seduto il bambino sulle proprie gambe.
Draco si rigirò nell’abbraccio e
raggiunto il petto dell’uomo si accoccolò vicino a lui, beandosi del suo calore
e del profumo dei suoi vestiti, che sapevano di fragola.
L’uomo sorrise divertito da
quell’esserino così tenero, rannicchiato sul suo petto e preso un libro di fiabe
cominciò a narrare al piccolo...
“C’era una volta, molto tempo
fa...”
...
...
Quando Narcissa ritornò a casa,
quella sera, trovò una scena inaspettata ad accoglierla.
Lucius profondamente addormentato
sul divano, con un mano che stringeva un libro delle fiabe e l’altra che premeva
il proprio figlio sul suo petto, mentre questo ultimo aveva una manina stretta a
pugno vicino alla sua faccia, mentre l’altra stringeva dolcemente una ciocca di
capelli, del proprio papà, che era ricaduta vicino al suo
viso.
Narcissa a quella vista tirò un
sospiro di sollievo e con le lacrime agli occhi dalla felicità, li avvolse
entrambi con una coperta verde, rannicchiandosi anch’essa vicino a
loro.
***
Piaciuta??
È la prima volta che scrivo di un
Lucius Malfoy carino, dolce, gentile ed affettuoso con il proprio figlio, perché
io lo vedo come il cattivo della situazione, ma è solo un mio parere
personale...
Mi dite cosa ne
pensate??
Grazie in anticipo a chiunque
recensirà...
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