SPAZIO AUTRICE:
 
racconto in flash back, sono 2 anni fa.
 
 
Mi chiamo Juliet, ho 16 anni e sto andando a Dublino.
Si proprio in questo momento sto salendo su un’aereo con la mia migliore amica, Rose.
Rose è semplicemente fantastica, bionda con due occhi marroni e molto profondi. E’ bassina, ma il fisico non le manca! E’ la mia migliore amica da sempre, le voglio un mondo di bene, morirei per lei.
Io invece sono l’esatto contrario, mora, occhi celesti, abbastanza alta per essere donna eh un fisico accettabile.
 
J: Rose, che numero hai?
R: mm..B34..te?
J: B35! Sono dietro..
R: e allora..oh no..
J: Ahahah sfigaaaataa!
C: Ciao Rose, ciao Juliet.
Oh bèh lei è Clair, non la sopporto. E penso che la cosa sia molto reciproca.
Ci sedemmo nei posti indicati, e subito crollammo in un sonno profondo. Avevamo davanti 3 ore di viaggio, intervallate da uno scalo a Francoforte.
 
Quando arrivammo erano le 6 del mattino.
Saluto Rose, fortunata che andava in college, ed io e Clair (purtroppo) ci dirigemmo verso la nostra ‘nuova’ casa per 3 mesi.
J: l’indirizzo è ‘Via smith 3’
C: ok..questa è la 7..quindi dovrebbe essere più avanti.
J: ok, andiamo.
 
Trascinammo le valige per un altro pezzo, e poi ci fermammo davanti a quella magnifica casa.
Era 3 piani con mansarda, sembrava una di quelle case che vedi solo nei film.
 
Vado per prima tendando di non far rumore per svegliare i vicini, arrivo e suono il campanello.
Mi aprì una signora avrà avuto si e no 45 anni, aveva un sorriso stampato in faccia, era inquietante.
 
??: Salve, sono Maura..voi dovete essere Juliet e Clair vero?
J: Si, giusto!
C: Si..
M: prego entrate!
 
La casa dentro era ancora più bella, entrammo e davanti a noi c’era un salotto enorme, tv a 50 pollici con tanto di divano davanti, su cui erano seduti 2 ragazzi e il marito di Maura.
 
M: Benvenute, loro sono Niall, Bob e Greg.
 
Mi rivolsi a Niall con un gran sorriso e gli porsi la mano, ma lui non mi degnò di uno sguardo, passai a Bob che mi salutò con un grande abbraccio e poi a Greg che mi strinse la mano a mò di gentiluomo.
 
C: bene, le nostre stanze?
M: ah si, venite con me..
 
Ci portò al piano superiore, aprì un porta e vedemmo il paradiso.
La stanza era a dir poco enorme, 2 letti, 2 scrivanie, 2 finestre, 2 armadi, la parete era di un celestino chiaro, mischiato ad un verde smeraldo, le trapunte erano una verde e una blu,  insomma non mancava nulla.
 
M: sarete stanche se volete riposarvi fate pure, noi siamo di sotto, per qualunque cosa chiamate.
J: Oh grazie mille, davvero.
M: a dopo ragazze!
 
Ero distrutta, mi sdraiai sul letto chiusi gli occhi e caddi nel sonno più profondo.
Mi svegliò una voce, a me non familiare, aprì piano gli occhi e vidi Niall spuntarmi davanti come un bambino curioso.
            
J: mm..ciao!
N: È pronto il pranzo, vuoi venire giù?
J: Oh, certo arrivo subito.
 
Mi sistemo i capelli ed i vestiti in modo ‘decente’, e poi scesi subito.
Notai che mi stavano aspettando per mangiare, a casa mia col cavolo che l’avrebbero fatto.
 
J: scusate il ritardo..
B: oh niente, ci eravamo appena seduti.
Cominciammo a mangiare, aveva preparato apposta per noi della pasta, e devo dire che non era pessima, e poi pollo con patatine, insomma ci voleva far ingrassare.
Niall spolverò via il piatto come se non mangiasse da 3 anni.
Lo guaradai ridendo, e lui si grattò la nuca accennando un sorrisino.