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Autore: moreandmore    17/10/2012    3 recensioni
Per amare non si deve necessariamente conoscere la persona a cui doni tutto te stesso.
Ho sempre pensato che l'amore platonico è uno, se non l'unico, degli amori più sinceri e veritieri che esistano.
Io a loro cinque dò tutta me stessa, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Questo è semplicemente un piccolo contributo ad un quinto ci ciò che mi fa star bene.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"You're the best thing I've ever seen."







Non ci potevo credere.
Non ci potevo veramente credere.
Avevo aspettato quel momento da così tanto, che ora che il mio desiderio si stava realizzando sembrava tutto fuorchè reale.
Ero lì, a pochi metri da loro, un po’ dolorante per le gomitate ed i frequenti spintoni, ma ero lì.
Finalmente.
Cercai di ritagliarmi un piccolo spazietto vicino alla transenna, per vederli meglio, e fortunatamente ci riuscì, anche se con qualche livido.
Guardavo sognante il tappeto rosso ancora immacolato davanti a me, ed i battiti cominciavano a farsi sentire.
Erano apparsi, in tutto il loro splendore, da una macchina bianca, lussuosa.
Bum, Bum.
Avanzavano, piano, dando la possibilità a tutte le loro fan di scattare almeno una foto con loro, esibendo i loro meravigliosi sorrisi.
I loro “Ciao bella” la facevano sorridere ogni volta, ricordandosi quante volte aveva sentito il loro buffo accento su You Tube, quando i loro visi le mancavano, e scriveva il loro nome andandosi a vedere tutti i video correlati, non mancandone uno.
Lui era a cinque metri da lei, calcolando ad occhio e croce.
Bum, Bum.
Non era sicura di essere pronta, non lo era mai stata.
Non era sicura di proferir parola, di ricordarsi la più banale parola in inglese.
Non era sicura che le sue ginocchia avrebbero retto – non era per nulla esagerata, come pensavano i suoi genitori o i suoi amici- e non sapeva se sarebbe riuscita a premere il pulsante della fotocamera per scattare una foto.
Eccolo, era esattamente davanti a lei, lo aveva osservato per tutto il tragitto.
Nessuna foto, neppure la più bella, gli rendeva giustizia.
La sua bellezza era ipnotica, seducente, un qualcosa che difficilmente non balza all’occhio.
Non aveva nulla fuori posto, era così maledettamente perfetto, ogni infinitesimale millimetro del suo corpo era perfetto, del suo viso.
La pelle era assolutamente priva di imperfezioni, le labbra pallide erano curvate in un sorriso, la lingua tra i denti era seducente, spietata.
Ed i suoi occhi, Dio, erano la cosa più incantevole che avesse mai visto, il marrone più liquido che avesse mai avuto il piacere d’ammirare.
Colse il momento giusto, e gli accarezzò una guancia, dolcemente, delicatamente, avendo paura di un rifiuto.
La sua pelle era così calda e morbida, proprio come se l’era immaginata, e baciata dal sole di quella mattinata di Luglio rendeva la tonalità dell’epidermide ancora più perfetta.
“Sei la cosa più bella che abbia mai visto.” Sussurrò, guardandolo sognante, mentre lui piantò gli occhi nei suoi, lei si sentì mancare.
Bum, Bum.
“Come ti chiami?” aveva veramente attirato la sua attenzione? Stava davvero parlando con lei? Si guardò intorno. Destra, sinistra, alle sue spalle.
“Hey, sto parlando proprio con te!” Quell’hey era detto in un modo così… così desiderabile.
“Roberta.” Alzò un po’ la voce, poiché il chiasso non dava la possibilità di conversare tranquillamente, mentre lui corrugò le sopracciglia. “Roberta? È un nome strano…” fece finta di grattarsi il pizzetto. Era così adorabile che lei si si mise a ridere. “Per te sicuramente, ma in Italia è un nome come tutti gli altri!” urlò di nuovo, e Zayn sorrise.
Stava sorridendo, e per lei!
Quel momento non se lo sarebbe mai dimenticato. Lo avrebbe costudito con cura, le avrebbe fatto scappare un sorriso nei momenti tristi.
I momenti in cui loro erano sempre con lei, quando non c’era nessuno, quando erano tutti indaffarati con i loro problemi e non avevano tempo, quando le persone facevano finta di non vedere.
Loro c’erano sempre stati, pur non sapendolo, pur non rendendosene conto.
Roberta lo osservò di nuovo, passandogli questa volta una mano nella folta cresta nera, soffermandosi sul ciuffetto biondo che Zayn pensava gli dasse un’aria da bad boy.
“Roberta?” che figuraccia, si era imbambolata di fronte al suo idolo, al suo adolescenziale amore platonico.
Anche se ora non era proprio un adolescente, ma gli piaceva pensarlo.
“Si?” Era così buffo il suo nome pronunciato da lui, anche se quella voce lo rendeva persino… udibile. Tanto da risultare dolce.
“Anche tu sei la cosa più bella che abbia mai visto.” E proseguì insieme ai suoi quattro amici sul red carpet, firmandole il CD velocemente e carezzandole la mano.
L’aveva veramente detto in inglese?
 

 
Una recenzioncina? Anche piccina, microscopica, di una parola.
Grazie :) 
Moreandmore.
  
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