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Autore: Alchimista93    17/10/2012    2 recensioni
Quando ti alzi la mattina con un terribile mal di testa...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Drin Drin. Sveglia delle 7.15. Spegnerla con un sonoro sbang? Si l'ho fatto.
Rantolando come un cane in agonia, mi sono tirata fuori dal letto a fatica. 
E il mal di testa... Santo cielo. Terribile, lancinante, da spaccare in due il cranio, mi ricordava quello di Zeus ne " La nascita di Atena". Una cosa allucinante.
Dietro l'occhio sinistro, per la precisione, scavava dentro di me, si faceva strada verso il retro della testa, lateralmente, insinuandosi deliberatamente lento e pulsante, sordo ma costante e spesso facendosi più acuto.
Non ce la facevo più. Passatemi una Tachipirina per favore, anzi due, magari fanno effetto.
Vestrirsi, una scocciatura, ma farlo lo stesso è ciò che ci contraddistingue dagli animali: la mancanza totale di voglia e la consapeolezza che sebbene la nostra volontà sia assoggettata a noi ci sono delle cose più importanti, entitù chiamate " Università " e " Mamma" che fanno sentire la propria voce anche quando non richieste.
Ancora una fitta dolorosissima. Mi porto la mano alla testa, all'occhio, premendo come se volessi strapparmelo via. E se lo facessi? Pensate che se me lo strappassi il mal di testa cesserebbe?
"No, A. Probabilmente ti farebbe ancor più male", mi risponde un mio amico con tono annoiato.
Effettivamente aveva ragione, ma io sono una patita del " Chiodo schiaccia Chiodo", voi no?
Sileziosamente scivolo al banco e ci appoggio la testa. Santo cielo, che male....
Dun... Dun...  Sbam... Ktunc...
Ogni rumore amplificato dieci volte tanto.
Basta, ci perdo la pazienza e mi alzo da là. Anzi per dirla tutta me ne vado proprio.
Litigo con un amico per buona parte dell'ora successiva. Incompresa, come sempre e alle prese con l'ennesima storia complicata. Ma una normale no, vero? E' chiedere troppo?
A quanto pare si.
Sono stanca davvero con un mal di testa che oramai sono costretta a sopportare passivamente senza possibilità di sfuggirgli. Sono davvero stanca.
Quanto vorrei essere come gli altri, penso, mentre mi sfioro i capelli. Una ciocca mi resta tra le mani. L'ennesima.
Mi viene da piangere mentre lentamente torno al mio alloggio.
Due lacrime scendono... Mi rigano il volto e ricadono inesorabili sul pavimento lasciando dietro di loro due piccoli laghi. Avanzo fino al bagno. Ce la faccio, vero... vero?
Il conato mi assale prima del previsto. Santo cielo... Ma è vita questa?
Vomito anche l'anima in quel water che ormai non ne può più.
"Che mal di testa...", biascico pulendomi la bocca.
E le parole della dottoressa di sovrappongono a quelle del mio amico.
"No, A. Probabilmente ti farebbe ancor più male"
"Hai un carcinoma maligno..."
"No, A. Probabilmente ti farebbe ancor più male"
"... è al cervello..."
"No, A. Probabilmente ti farebbe ancor più male"
"... sarò sincera con te... cercherò di far si che tu viva per qualche altro mese..."
"No, A. Probabilmente ti farebbe ancor più male"
"Di più non posso fare..."
Mi girano e rigirano nella testa, turbinano incessantemente, una sull'altra, giusto, sbagliato. La mia stessa testa gira ormai, non ne posso più. Tutti impegnati nella loro battaglia di ogni giorno, mentre io vorrei soltanto vivere...
Vorrei soltanto vivere...
Guardo il soffitto del bagno, squallore su squallore, sola, mentre lentamente sulle mie mani piccole ciocche di capelli restano impigliate tra le dita...
Sola... Completamente sola... As always {come sempre}... con il mio mal di testa ad accompagnare le giornate...
  
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