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Autore: Jules_Black    17/10/2012    4 recensioni
Courtney/Duncan| One-shot| Romantico| Future!Fic
"- Tu dovresti essere una fata vecchia e possibilmente in menopausa- la redarguì Duncan, con un sorrisetto sornione. Gwen non replicò. Bridgette e Trent, che non avevano preso parte alla rappresentazione, se la ridevano sommessamente fuori dalla scena.
- Fatto sta che giunse il giorno del mio sedicesimo compleanno e, sopra la torre, iniziò la mia lunga dipartita- continuò Court, dopo aver guardato Duncan con un filo di ammirazione.
- Io, Malefica, la feci pungere con il fuso incantato!- saltò su Jo, ormai completamente assorta dalla parte non sua."

[...]
"Esistono persone che, per ogni parola non detta, per ogni bacio non dato, sono come tagli sul cuore.
Incisioni maldestre che continuano a sanguinare.
E non importa quanto tu possa tentare di ricucire, riaggiustare, rimettere insieme."

Storia ri-postata dopo un problema con l'html: la precedente versione risultava incompleta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Jo | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Storia ri-postata dopo problemi con l’html: la precedente pubblicazione risultava non essere completa. Mi scuso per il disagio.
NdA: La storia  inizia in medias res, in una ipotetica quinta stagione di cui si parlerà pochissimo. La struttura è particolare, frammentata da canzoni e citazioni, le stesse che mi hanno ispirato. Il finale è aperto, senza nessuna spiegazione sull’epilogo della vicenda ai fini del reality. Credo di aver sperimentato un stile differente dal solito, non so se lo noterete… In ogni caso, buona lettura!
 

Sleeping beauty

 
 
Non aveva minimamente idea del perché avesse accettato di nuovo di partecipare all’ennesimo scempio targato Chris McLean: o forse lo sapeva benissimo, ma non aveva il coraggio nemmeno di ammetterlo a se stessa. Tanto più che aveva come la sensazione che le cose tra Duncan e la Gotica stessero praticamente andando a rotoli: erano già tre notti consecutive che non li beccava nel corridoio del terzo piano a baciarsi come se il mondo dovesse finire il giorno successivo.
La casa stregata scelta da Chris per la quinta e ultima stagione del reality iniziava a starle stretta: non era nemmeno più positivo infilarsi in un vecchio ripostiglio che fungeva da confessionale e da toilette dato che ogni santa volta vi trovava dentro del sangue finto o un cadavere gonfiabile. Le prime notti era stato divertente esplorare la casa stregata – Bridgette era stata un’ottima compagna di avventure –, ma anche quel divertimento iniziale era sfumato via: avrebbe saputo riconoscere ogni angolo di quel postaccio, compresi tutti i ragni finti grossi quanto tarantole che trovavano riposo a ogni angolo. Quella sera poi, era particolarmente agitata: aveva captato una sorta di avversione nei suoi confronti – molto più di quella che percepiva di solito – e sapeva che avrebbe potuto lasciare ben presto il reality rinunciando per sempre all’allettante cifra di dieci milioni di dollari.  Erano rimasti davvero in pochi: Duncan e la Gotica, Heather, Jo, Trent, Bridgette (che era riuscita a sopravvivere per ben due settimane senza Geoff!), lo smidollato di cui non ricordava mai il nome (Caleb? Costanzo?), Cody e Noah. Possibilmente la prossima a essere eliminata sarebbe stata lei, e proprio quando l’Orso Chiodato aveva deciso di mollare il cadavere ambulante con cui passava le proprie notti da due anni a questa parte.
E con lei proprio il punk si stava dimostrando più cordiale del solito: la sera precedente, con molta galanteria, l’aveva salvata da una trappola mortale nelle cantine e quella prima aveva bevuto cioccolata calda con lei fino a tarda ora sulla torretta sgangherata della villa.
Forse che lei, Courtney, stesse cadendo di nuovo sotto il suo incantesimo?

How many times will let you me change my mind and turn around?
I can’t decide if I’ll let you save my life or if I’ll drown.

I hope that you see right through my walls.
I hope that you catch me ’cause I’m already falling.
I’ll never let our love get so close.
You put your arms around me and I’m home.

[Arms- Christina Perri]


***
- Court?
Bridgette la stava chiamando preoccupata, dato che era sotto la doccia da venti minuti buoni. Quella ragazza aveva iniziato a starle un po’ troppo appiccicata per i suoi gusti: d’altra parte avevano solo condiviso qualche spavento!
- Esco subito! Un secondo, cavolo!
La storia del bagno in comune non le era mai andata a genio: la Gotica lasciava tratti di matita nera ovunque, Jo amava mostrare loro i suoi calzettoni da ginnastica e Heather seminava in giro i capelli della sua nuova, lunga, folta chioma. Insomma, con una certa riluttanza, decise di uscire dalla doccia per immergersi in cotanta sporcizia, stando bene attenta a non toccare l’ammasso informe che giaceva per terra e che altro non era che la tuta di Jo.
- Sei pronta?
Bridgette fece capolino dalla porta e Courtney la liquidò con un cenno affermativo: stava per iniziare la cerimonia dell’eliminazione nella Stanza della Paura, con già pronta la Scala a Chiocciola del Vampiro che avrebbe portato il futuro eliminato sulla Nave Fantasma della Sconfitta. Pochi minuti dopo, avendo rinunciato a lisciare i capelli a dovere, era pronta. Entrambe si diressero verso la Stanza della Paura, che si trovava nei sotterranei della vecchia villa stregata. Varcarono la soglia del tetro salone di pietra per ultime: gli altri concorrenti erano già seduti sulle ampie gradinate intagliate nella roccia, ognuno con un’espressione indecifrabile dipinta sul viso.
- Ora che ci siamo tutti, anche se sono passate ore, possiamo iniziare!- sbraitò Chris, vestito per l’occasione da vampiro. Al suo fianco Chef impersonava una fanciulla casta e pura, forse la vergine di cui il vampiro Chris avrebbe volentieri bevuto il sangue.
- La procedura la sapete, no?
Tutti annuirono, davvero seccati: probabilmente il budget della trasmissione si era ridotto così tanto che nemmeno Chris aveva più voglia di dar vita a quei teatrini esibizionistici che in passato aveva dimostrato di amare tanto. I ragazzi, ognuno con la propria pergamena tra le mani, si avvicinarono alla bara in miniatura che il finto vampiro aveva tra le mani e vi gettarono dentro – infatti non era altro che un salvadanaio – il proprio foglio su cui era scritto il nome del concorrente che avrebbe voluto eliminare. Courtney, come faceva dall’inizio del reality, vergò il bella grafia il nome di “Gwen”, aggiungendo sotto anche un bel “stronza”. Si infilò nel piccolo manipolo di concorrenti e aspettò il suo turno senza fiatare, maledicendo solo silenziosamente Jo per averla superata nella fila.
La cerimonia dello spoglio dei voti fu di quando meno ufficiale si può immaginare: Chris disperse un foglietto tra le pietre del pavimento e vi fu un attimo di panico. Alla fine il biglietto mancandte risultò essere quello di Duncan, costretto dalle circostanze a dire a voce alta il concorrente che avrebbe voluto eliminare. Un attimo di silenzio precedette la sua dichiarazione.
- Gwen… Voto Gwen.
***
L’infinita gioia provata da Court in quel momento fu indescrivibile: sentì come se tutta la sua vita fosse stata vissuta in funzione di quell’attimo. Gli altri ragazzi rimasero particolarmente turbati: certo, si erano resi conto dell’improvvisa freddezza tra i due ormai storici fidanzati, ma ciò non giustificava quell’improvvisa presa di posizione da parte di Duncan.
- Sei sicuro?
Perfino Chris sembrava titubante. Tuttavia, dopo il cenno affermativo del ragazzo, iniziò lo spoglio dei voti: due per Gwen, tre per Duncan, uno per Noah, tre per Courtney.
- Lo sapevo- borbottò la ragazza, stringendo i pugni. Chris iniziò a ridacchiare, talmente forte da far cadere un canino finto sul pavimento di pietra.
- Si va allo spareggio, no?- domandò, retorico, mentre i ragazzi non in lizza per l’eliminazione ricevevano una fialetta piena di ketchup – sangue, dal punto di vista di Chris. I due si avvicinano al vampiro senza fiatare: Courtney era stranamente pallida, Duncan piuttosto tranquillo. Non parlavano da secoli e il fatto di essere finiti in due squadre diverse in quell’edizione aveva aiutato a far sì che il loro già esile rapporto si allentasse. Chris li squadrò per benino: voleva escogitare qualcosa che gli avrebbe garantito un picco negli ascolti. Ebbe l’illuminazione appena in tempo.
- Allora, ti muovi?- sbuffò Court, battendo ritmicamente un piede sul pavimento. Duncan sembrava piuttosto tranquillo, invece.
- Courtney, dimmi un po’… Quanto te ne intendi di favole?
La ragazza rimase spiazzata davanti alla domanda del presentatore.
- Poco… Perché?
Chris mostrò la dentatura mancante di canino e poi ridacchiò sommessamente.
- Che ne dici di impersonare… La Bella Addormentata?
***
Delle tante accuse che potevano essere mosse a Courney, quella di essere poco sveglia non sussisteva in alcun caso. Era perfino iperattiva, a dirla tutta.
- Bella… Addormentata?
La ragazza ripetè le parole di Chris con un accenno di titubanza: cosa doveva fare esattamente? Pungersi con un ago e far finta di essere morta? Il presentatore le indicò la porta della Stanza della Paura.
- Seguitemi- disse solo, rivolto a Courtney e a Duncan, ancora immobili al centro della stanza. Chris si avviò verso l’uscita, mentre gli altri concorrenti si guardavano intorno, palesemente spaesati. Gwen, soprattutto, sembrava proprio su un altro pianeta: pallida più del consueto, fissava la scena attonita. Heather sorrideva come se le avessero detto che Natale quell’anno sarebbe arrivato in anticipo: la netta rivoluzione portata in scena da Duncan modificava, e non di poco, gli equilibri del reality.
- Cosa hai intenzione di fare?- mormorò Duncan, rivolto al presentatore che stava ancora aspettando presso l’uscita. Chris, per tutta risposta, uscì dall’ampia stanza e si avviò lungo il corridoio. Courtney, qualche passo più indietro, spinse Duncan a proseguire.
- Orso, muoviti! Non voglio certo perdere per causa tua!- sibilò, mentre il ragazzo sbuffava e usciva dalla porta. Nessuno aveva ben chiare le intenzioni di Chris, che nel frattempo si era dileguato e aveva lasciato tutti i partecipanti da soli lungo quel corridoio gelido e pieno di spifferi.
- E ora?- domandò Trent, guardandosi intorno con aria spaesata. Heather sbuffò sonoramente, Noah alzò le spalle e Jo ringhiò.
- E ora, cari i miei noiosi concorrenti, si entra in scena!- ululò Chris, apparendo con diversi abiti tra le mani. Un lungo vestito rosa campeggiava tra i numerosi tessuti. Jo lo osservò con un certo cipiglio schifato.
- E’ il remake della Pantera Rosa?- domandò Courtney, avvicinandosi al presentatore con circospezione.
- E’ il tuo abito di scena. Vai a cambiarti!
Il tono imperioso e vagamente minaccioso di Chris costrinse Court a raggiungere la stanza libera più vicina per indossarlo. Non era un bel vestito: aveva diverse macchie sul davanti di origine ignota e aveva un bellissimo e architettonico strappo sulla gonna. Non somigliava affatto al vestito di Aurora, anzi non somigliava affatto a un vestito. Uscì dalla stanza vergognandosi come non mai. Il suo Principe già la stava aspettando vestito di tutto punto, con una bella macchia di cioccolato che faceva la sua bella figura sulla parte centrale del pantalone.
- Hai il sedere nel posto sbagliato?- ridacchiò Court, indicando quell’agglomerato di roba marrone che splendeva sul tessuto azzurro. Duncan ringhiò in risposta.
- Perfetto, ora che siamo tutti pronti…- iniziò Chris e indicò anche Jo, Heather e Gwen nelle vesti di Flora, Fauna e Serenella- possiamo iniziare lo spareggio!
Nessuno sembrava particolarmente entusiasta, tantomeno Noah, relegato nell’abito marcito di Re Stefano. Accanto a lui, il ragazzino mingherlino vestiva con il costume di Malefica.
- La sfida è piuttosto semplice… Metterete in scena la fiaba della Bella Addormentata e io e Chef decideremo chi tra voi due avrà recitato meglio- spiegò il presentatore ai due contendenti.
- Non è valido! Voglio un avvocato! Dormo per tre quarti del tempo!- si lamentò Courtney, cercando di ricordare dove avesse infilato il suo palmare per fare una telefonata lampo. Tutti i concorrenti scoppiarono in un’allegra risata.
- Sei fuori, Perfettina!- la prese in giro Jo. Courtney le rifilò un sonoro schiaffo sul braccio.
- Ragazzi, relax! Fate le favole, non fate la guerra!
La citazione neo-hippy di Trent, davvero pessima, sciolse l’attimo di tensione. Duncan porse il braccio a Courtney e insieme si avviarono verso il salone della villa, laddove solitamente si svolgevano gli spareggi.
- Principessa, dopo di lei…- proferì con galanteria, invitandola a entrare. Courtney varcò la soglia del salone con i nervi a fior di pelle, sensazione accentuata dalle frecciatine che Gwen continuava a lanciarle dall’alto del suo sontuoso – e stranamente pulito – vestito azzurro. Chris si avviò verso il centro della stanza e li invitò a posizionarsi sulla scena per improvvisare. Poi, con Chef che lo seguiva come un cagnolino, andò a sedersi sul trono predisposto al suo ruolo di giudice.
- Prego, lo spettacolo può cominciare!
I ragazzi, spaesati, si guardarono intorno. Allora, Courtney, decisa, fece sgomberare la scena e si posizionò al centro. Fece un bel respirò e cominciò…
***
- Sono la Principessa Aurora, chiamata così in virtù del mio splendore…
- Bella come la carta igienica…- commentò Gwen, scatenando l’ilarità di Heather.
- … E qualsiasi cosa se ne dica, il Principe Filippo finì sotto il mio incantesimo all’inizio- proseguì Court, con un non tanto velato riferimento al primo bacio tra lei e Duncan. Gwen emise un gridolino di mal celata rabbia.
- Poi, giusto per far togliere dalla scena questa povera sguattera,- intervenne Heather, erigendosi in tutta la sua altezza – la strega Malefica, a ragione, la voleva morta.
Cameron apparve, inciampando nel vestito.
- L-lei s-sarà m-morta!- bofonchiò, appena appena udibile.
- Andiamo, invertebrato! Ci vuole pathos!- esordì Jo, entrando in scena con il suo vestito verde. Si frappose tra Cameron e Courtney, scansando Heather.
- Tu, brutta, piccola, sudicia Mezzosang- (*)… Volevo dire, Aurora! Tu! Morirai allo scoccare del tuo sedicesimo anno di età!- ululò Jo, inferocita.
- Ehm, veramente dovresti rivolgerti a me- le ricordò Noah, per poi voltarsi verso Court - E tu dovresti essere una bambina in fasce, non un essere sputa-sentenze!
Chris applaudì il sarcasmo di Noah con un certo fervore.
- Noah, vedi di eclissarti- sibilò Court, ben decisa a mettere fine il più presto possibile a quella pagliacciata.
- Sono tuo padre, ho il diritto di avere il controllo sui miei semi incarnatisi- rispose quello, ormai nervoso. Un “bleah” generale seguì la sua affermazione.
- Per favore, la smettiamo?
Duncan riportò tutti all’ordine, ma Courtney si posizionò di nuovo al centro della scena.
- E quindi andai a vivere con queste tre fate sgangherate…- proseguì, indicando con una smorfia di disgusto le tre ragazze.
- Ti sganghero io, se non la smetti- la minacciò Jo, alzando il pugno. Per tutta risposta, Courtney le fece una linguaccia.
- Vuoi la guerra?
Con un urlo belluino, Jo si avventò su Court, facendola cadere per terra. Iniziarono una lotta furibonda che terminò solamente quando Duncan si gettò tra loro per cercare di separarle.
- Tocca ancora la mia Principessa e ti rovino- ringhiò con la bionda, dopo averla presa per il colletto. Court avvampò, ma si ricompose subito dopo.
- Non ho bisogno di te, Duncan- proclamò con sicurezza, sebbene in quel momento si sentisse tutt’altro che sicura della sua affermazione. Duncan stava per ribattere, ma Noah intervenne.
- Quindi decisi di mandarla a vivere con le tre dame qui presenti per salvarla da – e si voltò verso Cameron – la mozzarella Malefica qui vicino.
Heather ridacchiò.
- E quindi – proseguì lei- noi la trattammo come una figlia. Urlavamo contro di lei, la costringevamo a pulire i pavimenti, non la facevamo mai uscire…
- Tanto che, a un certo, mi fidanzai con il suo caro Filippo- proseguì Gwen.
- Tu dovresti essere una fata vecchia e possibilmente in menopausa- la redarguì Duncan, con un sorrisetto sornione. Gwen non replicò. Bridgette e Trent, che non avevano preso parte alla rappresentazione, se la ridevano sommessamente fuori dalla scena.
- Fatto sta che giunse il giorno del mio sedicesimo compleanno e, sopra la torre, iniziò la mia lunga dipartita- continuò Court, dopo aver guardato Duncan con un filo di ammirazione.
- Io, Malefica, la feci pungere con il fuso incantato!- saltò su Jo, ormai completamente assorta dalla parte non sua.
- E tutti si addormentarono con me- concluse Courtney.
- Bene, ora tu dovresti dormire e non fiatare almeno per i prossimi venti minuti- sbuffò Gwen, all’indirizzo della protagonista.
- E noi dovremmo… Salvarla?- ribatté, quasi schifata, Heather.
- Un po’ di rispetto- ringhiò Duncan, sfoderando una spada di legno dal fodero incluso nel costume.
- Il mio principe mi vuole!- sibilò Court, all’indirizzo di Gwen.

Lui conobbe lei e se stesso,
perché in verità non s'era mai saputo.
E lei conobbe lui e se stessa,
perché pur essendosi saputa sempre,
mai s'era potuta riconoscere così.

[Italo Calvino, Il barone rampante]

- Tu. Sei. Morta.- urlò Jo, che stava per afferrare una sedia per scagliargliela contro. Bridgette la fermò appena in tempo.
- Suvvia, ragazze, un po’ di contegno- le redarguì Chris, che in realtà non stava aspettando altro che una bella scaramuccia a dovere.
- E quindi tutti si addormentarono- riprese Heather, facendo segno a Duncan di proseguire. Il punk, un po’ restio, declamò davanti a tutti il suo coraggio.
- La mia Principessa riceverà il mio bacio e si risveglierà- proclamò con sicurezza, acceso da qualcosa che sembrava davvero simile all’amore.
- Come no, ti ucciderò prima che tu possa solo pronunciare una vocale- replicò Jo, con il povero Cameron che tentava, invano, di farsi notare.
- Senti, ragazzo, alla fine vinco io- spiegò Duncan, scandendo bene le sillabe. Jo, offesa, replicò con rabbia.
- Non è detto che tu vinca, punk sbrodoloso!
- Ora ti faccio vedere io!
Sfoderata di nuovo la spada dal fodero, si avventò con un urlo ferino contro la ragazza dai corti capelli biondi. La situazione sarebbe degenerata in una vera e propria rissa – i pugni di Jo non avevano nulla da invidiare a quelli di Duncan – se Trent non fosse intervenuto in tempo.
- E’ una ragazza!- esclamò il giovane chitarrista, cerando di separarli. Duncan si ritirò dal corpo a corpo con un’espressione delusa.
- Ah, è vero…- mormorò, imbarazzato. Tutta la platea scoppiò in una sonora risata, mentre Jo ribolliva di rabbia.
- In ogni caso- proseguì il punk- ho vinto.
E fece finta di infilzarle una coscia con la spada di legno. Courtney, intuendo che il finale della fiaba si stava avvicinando, recuperò due sedie e le unì, in modo da formare una struttura che ricordava vagamente un letto. Poi, vi si stese.
- Delizioso, davvero delizioso- commentò Chris, mentre Chef gli passava una ciotola ripiena di pop-corn.
- Non vorrete davvero baciarvi!- esplose Gwen, profondamente attonita. Court, distesa a occhi chiusi, le lanciò un’occhiataccia in tralice con il solo occhio destro. Duncan fece finta di non averla sentita.
- No! No! Non puoi baciarla!- strillò la Gotica, posizionandosi in mezzo a loro e allargando le braccia. Duncan tentò di scansarla con malagrazia.
- Levati, Gwen- le intimò, cercando di spingerla via.
- Se la baci, me ne vado!- decise istantaneamente lei, incrociando le braccia. Courtney, individuando nella situazione un risvolto favorevole, si alzò.
- Benissimo, cara. Inizia a fare le valige- proclamò, con sicurezza, indicandole l’uscita. E si accostò a Duncan, pronta a ricevere il bacio. La situazione stava diventando tesissima: Courtney aspettava, gli occhi chiusi, e Duncan non sembrava troppo propenso a baciarla.
Un secondo, due secondi, tre secondi…
Heather rise e Courtney riaprì gli occhi.
- Sono io ad andare via, Gwen- sentenziò, glaciale, e si avviò verso l’uscita.

Magari qualcosa, una moneta che cade, un piccolo braccialetto che si impiglia alla maglia di qualcuno, uno scontrino che scivola via, cambia il destino di una persona. E quella persona, per un piccolo, banalissimo gesto, non farà più le stesse cose che avrebbe fatto invece se quel gesto non si fosse verificato. E la sua vita prende un altro binario. Magari per sempre. Magari per un po' soltanto. Chissà.
[Stefano Benni, Sotto scacco]


***
Esistono persone che non si posso cancellare. Persone il cui sguardo, il cui sorriso, fa male ogni volta che lo si vede.
Esistono persone che, qualunque cosa facciano, oscurano il resto. Un’eclisse, il buio.
Esistono persone che, per ogni parola non detta, per ogni bacio non dato, sono come tagli sul cuore.
Incisioni maldestre che continuano a sanguinare. E non importa quanto tu possa tentare di ricucire, riaggiustare, rimettere insieme.
I segni restano, le cicatrici restano
~
Courtney, spiazzata, tentava di organizzare una valigia vuota. Una maglia, un pantalone, una felpa… Tutto alla rinfusa, pur di sparire, di chiudere i conti con il passato. Aveva scacciato Bridgette, aveva fatto finta di non sentire le risatine di Jo ed Heather.
- Principessa…
Aveva perfino le allucinazioni. Lo sentiva chiaro, distinto, come se fosse accanto a lei, con i suoi baci dolciastri e il suo modo violento di fare l’amore.
- Principessa!
La chiara esclamazione la costrinse a voltarsi. E lì, in quella stanza polverosa, con gli scaffali pieni di bambole dagli occhi vitrei e di pupazzi distrutti, accanto a quel letto malandato, con le assi marce, lo vide distintamente chinarsi e baciarla delicatamente.
- Non sei il frutto della mia immaginazione, vero?
La domanda sciocca fece ridere Duncan.
- Ho corrotto Bridgette per entrare- spiegò, accarezzandole il viso.
- Non toccarmi.
La mano di Duncan si arrestò, a mezz’aria.
- Principessa, io…
Courtney lo guardò, gli occhi contriti. Poteva sentire le accuse, le ingiustizie, i timori, il dolore, i ricordi… Una catasta di sentimenti a cui non poteva dare un nome. Una serie di immagini, a colori, sfocate, in cui c’era lui arrabbiato, felice, sorridente. In cui lui la amava.

I’m sittin’ here all by myself
just tryin’ to think of something to do.
Tryin’ to think of something, anything,
just to keep me from thinking of you.
But you know it’s not working out
’cause you’re all that’s on my mind.
One thought of you is all it takes
to leave the rest of the world behind.

[Alonely September- Plain White T's]

Sorrise, la ragazza. E lo baciò, sicura che questa volta l’incantesimo non si sarebbe spezzato.      
 
(*) Ovvio riferimento a Harry Potter.

   
 
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