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Autore: Road_sama    17/10/2012    2 recensioni
“Tu…” sollevò la katana e la puntò verso Allen che si irrigidì all’istante. Vi fu qualche istante di silenzio tombale. “Tsk, tu sei troppo mammoletta per fare un tiro del genere.” disse voltandosi a fissare uno ad uno nella stanza.
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con un nuovo capitolo! :) In questo capitolo sarà ripreso da tutto dal punto di vista di Kanda sin da quando Lena Lee lo saluta. Ascoltate la canzone e fatemi sapere cosa ne pensate…
TRADUZIONE= recensiteeeeeeee!!! xD
Dunque…Enjoy
*Dedico il capitolo (anche se triste xD) a Rake che recensisce ogni capitolo :)E che mi ha accompagnato fin dal primo con consigli e complimenti :)

 


                                          Continua, ti prego
 


“Kanda io vado a letto, ci vediamo domani!” Lena Lee mi sorrise poi, si voltò per andare a prendere l’ascensore. Mi era stata incredibilmente attaccata. Non lo era mai stata…che tentasse di abbordarmi? Sinceramente mi dispiaceva respingerla quindi continuavo a lasciarla fare ma, spero che capisca il mio disinteresse per lei.
Sospirai, finalmente libero da quel peso. Mi voltai e la mia attenzione fu attirata da un certo moyashi!
“Guarda un po’ chi non ha fatto il karaoke sta sera ma, è stato tutto il tempo con la sua amichetta!” Seduto ad un tavolo poco lontano da me, a sorseggiare un bicchiere di vino c’era la mammoletta. Vederlo, mi infastidì ma, non era quello che aveva detto, era…com’era vestito! O piuttosto quella camicia aperta sul petto, com’era seduto e quei capelli così chiari appiccicati alla fronte dal sudore. In quel momento tutto di lui mi… piaceva!  Non so che avrei fatto se non avessi avuto quell’auto controllo…
“Oh Moyashi! Ho visto che anche tu ti sei dato da fare con le ragazze che seguivi tra i tavoli.”  Per tutta la serata non aveva fatto altro che andare dietro alle ragazze sedute ai tavoli, se non ci fosse stata Lena Lee ad impedirmi di muovermi, avrei tagliuzzato una ad una quelle ragazze! E poi avrei picchiato anche Allen per sicurezza.
“Io almeno sono stato con tante ragazze.” Quell’affermazione mi mandò in bestia ma, non riuscii a picchiarlo perché ero troppo preso ad osservare la sua gola accogliere il liquido rosso. Si mosse regolarmente per qualche secondo poi il ragazzetto mi piantò uno sguardo quasi gelido. Tutto di quella stupida mammoletta mi stava provocando dei brividi lungo la schiena.
Si stava avvicinando ed io andai sulla difensiva: non so cosa avrei fatto se si fosse avvicinato troppo.
“Mi viene sempre più voglia di farti a fette!”
Era fatta, era ad un soffio di distanza da me. Senza accorgermene i miei occhi si abbassarono e andarono a posarsi sulla scollatura. Da così vicino riuscivo perfino a vedere i contorni dei pettorali. Alzai di poco gli occhi per osservare il suo collo leggermente inclinato verso l’alto. Era leggermente sudato e qualche gocciolina di sudore dai candidi capelli si faceva strada fino al petto. Cazzo, quanto avrei voluto sfiorare, mi bastava anche solo quello, quel collo, quel corpo che sembrava così desideroso di contatto. Lui notò il mio interesse e mi rivolse un sorrisetto divertito. (Da qui ascoltate “Whataya want from me” di Adam Lambert feat Pink)
“Lo hai sempre detto eppure non l’hai mai fatto, Bakanda!” voleva la guerra allora? Estrassi Mugen e gliela posai al collo.
Lui si avvicinò e il mio auto controllo per poco non cedette. I nostri corpi erano vicinissimi. Non dissi una parola, se avessi parlato avrei potuto rovinare quel momento, lo sentivo. Tutto era reso difficile da quegli occhi che mi fissavano e mi penetravano, cercavano di leggermi dentro.
Nei suoi occhi avvertii un attimo di esitazione.
“Kanda…” mi stupii di quel tono di voce…che anche lui…?
Si fece pensieroso e per qualche secondo i suoi occhi non furono più indagatori.
“Al diavolo…!” udii solo quelle parole poi, quasi di scatto, mi si avvicinò baciandomi. Dalla velocità di quel gesto mi aspettavo qualcosa di più forte, invece quello che mi stava offrendo era un bacio delicato e casto.
Non riuscivo a ragionare, ero totalmente perso in quel contatto. Quel bacio lo volevo anche io, certo, ma…
Un tuono mi riportò in me ed il ragazzo si staccò.
Il mio cervello ricominciò a funzionare solo dopo poco. Lo fissai sconcertato. Ma che cazzo gli era preso?! Baciarmi? Così senza preavviso, in mezzo ad una sala dove avrebbe potuto esserci qualcuno da un momento all’altro. La pioggia stava cominciando a sfogarsi e, ringraziai quel temporale. Mi passai il dorso della mano sulla bocca e le mie gambe si mossero da sole.
Mentre me ne andavo non lo guardai negli occhi, non ne ebbi il coraggio.
 
Solo dopo mentre camminavo spedito verso la mia stanza, mi accorsi dell’enorme cazzata che avevo fatto! Non riuscivo ancora a credere che lui mi avesse baciato e io lo avessi lasciato così disgustato. Non riesco ancora a capire perché abbia reagito così. Io lo volevo quel bacio! Cazzo, non aspettavo altro… è solo che…non ero ancora pronto…forse.
Forse avevo solo paura che i miei sentimenti, prendessero il sopravvento, oppure…avevo solo paura di farmi leggere dentro da qualcuno. Si, avevo paura di legarmi, avevo paura di legarmi così tanto da essere di nuovo vulnerabile. Solo il ripensare ad Alma mi recava un dolore immenso. Quando mi aveva lasciato, non la riconoscevo più. Era proprio per quello che aprirmi di nuovo qualcuno mi spaventava così tanto?
 Ero alla fine del corridoio che conduceva agli ascensori. Mi bloccai e mi voltai. Avevo sbagliato tutto! Ne ero sicuro, ora sarei ritornato da lui e gli avrei chiesto scusa, lo avrei fatto ragionare, era quello che voleva anche lui…veramente? Mossi qualche passo nella direzione in cui ero venuto. Ero all’entrata della sala dove era successo tutto. Lui era li, in mezzo alla stanza, aveva le ginocchia al petto e la testa nascosta dai capelli color neve. Notai solo in quel momento che era scosso dai singhiozzi. Stava…piangendo…per me? Mi sentii da schifo e capii che avevo sbagliato. Avevo commesso un errore a cui non avrei rimediato facilmente. Lui mi amava, aveva dimostrato tutto il suo amore, tutta la sua passione in quel bacio e io l’avevo respinto. Avevo schifato i suoi sentimenti e gli avevo spezzato il cuore. Mi maledissi, ero solo capace di pensare a me stesso, ero sempre e solo capace di tenermi distaccato dagli altri per non farmi male. Non ero capace di rischiare quando si trattava del mio cuore. Quel mio fottuto egoismo questa volta aveva ferito la persona che amavo, non mi sarei perdonato io e non mi avrebbe perdonato nemmeno lui. Mi voltai e corsi via quasi. Non avrei mai più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi…quello che speravo, ma che vedevo impossibile, era che lui continuasse a insistere, ti prego…
  
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