Ciò
che mi è stato negato
7° CAPITOLO - Strangelove
Bulma era pronta.
Da quando Trunks le aveva annunciato che sarebbe tornato indietro nel tempo per
chiedere l'aiuto di suo padre, lei non aveva fatto altro che prepararsi al
giorno in cui avrebbe rivisto Vegeta.
Certo, non era certa che il saiyan avrebbe accettato di partire nel futuro, e
conoscendo il soggetto dubitava che sarebbe accorso in aiuto di suo figlio.
Eppure Trunks le era sembrato fiducioso, perciò a lei non restava altro che
aspettare con ansia il momento in cui sarebbe tornato.
"Puoi farcela, Bulma! Puoi sopportare tutto questo" si ripeteva continuamente.
"L'importante è che ricordi a te stessa che Lui non è il Tuo Vegeta! Lui
appartiene ad un altro mondo e ad un'altra donna. Lui non è la stessa persona
che tu hai visto morire". Ed era diventata come una filastrocca da imparare a
memoria, veritiera per quanto dolorosa.
Era una giornata fredda e senza sole, proprio come il suo umore, pensò Bulma
inginocchiata davanti alla tomba di Vegeta. Accanto c'erano anche quelle degli
altri guerrieri Z, caduti in battaglia durante lo scontro con i cyborg, e
tra tutte spiccava quella di Goku, una scultura di pietra che lo rappresentava
con delle ali da angelo. Bulma aveva fatto costruire quel piccolo cimitero
privato, non troppo distante dalla Capsule Coorporation, perchè non voleva
dimenticare coloro che aveva amato e che avevano perso la vita ingiustamente. E
c'era uno spazio vuoto tra la tomba di Goku e quella di Vegeta, lo spazio che
aveva riservato per sé stessa. In attesa di raggiungere i suoi due grandi
uomini, lei andava a trovarli.
Bulma baciò la lapide di Vegeta, accarezzando le lettere del suo nome scolpite
nella pietra nera, e chiedendosi quanto facesse caldo laggiù all'inferno.
Lentamente si diresse verso casa, con la testa china e la sensazione di poter
sentire ancora il profumo dei fiori lasciati in cimitero. Trovò Trunks ad
attenderlo di fronte all'ingresso della Capsule Coorporation.
"Mamma! Ma dove ti eri cacciata? Ero preoccupato!" disse il ragazzo, andandole
incontro.
"Bentornato a casa! Com'è andato il viaggio?" domandò la donna, dandogli una
pacca affettuosa sulla spalla.
"Molto bene. Papà... è qui per aiutarci" disse Trunks, accompagnando la notizia
con uno dei sorrisi più luminosi che Bulma avesse mai visto.
E prima che il ragazzo potesse aggiungere qualsiasi altra cosa, la donna si era
già precipitata all'interno della casa. "Aspetta, mamma! Non ti ho ancoradetto
che..." le urlò dietro Trunks, ma lei non gli diede ascolto, troppo felice ed
ansiosa di rivedere Vegeta.
Quando ebbe spalancato la porta della cucina, sbarrò gli occhi e si pietrificò.
"Ehylà, Bulma! Non è che avresti qualcosa da mettere nello stomaco? Il viaggio
nel tempo mi ha fatto venire fame!" esclamò Goku, irradiando la stanza con la
sua ingenuità e bellezza.
La donna si coprì gli occhi con le mani, e prese a singhiozzare forte. Quello
era proprio Goku! Com'era possibile? Si era preparata a rivedere Vegeta, ma non
era pronta per questo! Sapeva che durante il Cell Game, Goku aveva perso la
vita, per cui la sorpresa e la felicità furono tali da toglierle il fiato.
"GOKU!" gridò, gettandosi tra le sue braccia.
Lui guardò smarrito in direzione di Vegeta ma questo distolse lo sguardo,
indignato e furioso d'essere stato messo in secondo piano proprio dalla sua
compagnia.
Bulma stringeva la tuta di Goku, inondandola di lacrime disperate e mormorando
parole soffocate. "Perchè te ne sei andato? Avevamo tutti bisogno di te..."
Per quanto cercasse di mostrarsi indifferente alla situazione Vegeta non
riusciva a impedirsi, ogni tanto, di girare lo sguardo verso di lei. Trunks
raggiunse la stanza, e quando vide sua madre piangere contro il petto
dell'amico, si commosse profondamente.
"Su, dai... Non
piangere" borbottò Goku, imbarazzato e per nulla abituato a certi slanci
d'affetto da parte di Bulma. La staccò delicatamente da sé, e lei si asciugò gli
occhi con la manica della camicia, vergognandosi di essersi lasciata andare alle
sue emozioni.
"Ciao, Vegeta" disse poi, puntando gli occhi del colore del cielo, sull'uomo che
aveva amato e che probabilmente amava ancora.
"Finalmente si è accorta di me..." pensò Vegeta, ricambiando lo
sguardo.
"Sei rimasto sempre lo stesso" disse Bulma, e non era una domanda ma una
constatazione.
"Invece tu..." borbottò il principe dei saiyan, stringendo gli occhi per
guardarla meglio "...sei invecchiata parecchio!"
Bulma sorrise a quelle parole, tirando su col naso.
Per Trunks quella frase fu una prova di totale assenza di stima da parte di suo
padre nei suoi confronti di sua madre. Lei non lo vedeva da anni e tutto quello
che lui era in grado di dire era quanto fosse vecchia?! Strinse i pugni,
arrabbiato e deluso. "Che stupido sono stato a pensare che fosse davvero
cambiato in meglio! E' rimasto lo stesso uomo spietato e insensibile che ho
conosciuto nella Stanza dello Spirito e del Tempo" pensò, trattenendo la
voglia di urlagli contro il suo disprezzo.
Trunks era troppo sconvolto e infuriato per accorgersi dello sguardo colmo
d'amore che Bulma e Vegeta si stavano scambiano. Non sapeva che il loro rapporto
era, da sempre, fatto di silenzi e battutine velenose... e di sguardi che
dicevano più di mille parole.
"Attenzione! Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi che Majin Bu è stato
avvistato sopra i cieli di Lonely Town! Preghiamo chiunque abitasse da quelle
parti di restare in casa e non uscire per nessun motivo al mondo!"
L'annuncio dato dalla piccola televisione della cucina, fece sobbalzare Goku.
"Dobbiamo andare, forza!" Corse verso l'uscita della cucina, seguito a
ruota da Trunks. Vegeta, invece, indugiò davanti alla soglia.
"Sei sempre bellissima" fu il saluto sussurrato che rivolse a Bulma.
E quando il guerriero corse dietro Goku e Trunks, la donna si abbracciò forte
sentendosi perduta, e riprese a piangere per ciò che le era stato negato.
CONTINUA...