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Autore: Joe McFly    29/04/2007    2 recensioni
Ho visto molti scrivere delle parodie… Bene, io non credo di esserne capace, ma per il solo gusto personale, ci proverò!
La storia parla di un personaggio (già ironico di per sé)che si crede un supereroe ed incontra i personaggi principali dei vari film, con i quali intraprenderà dialoghi davvero spassosi. Se siete fan del grande schermo, non potete perdervi la “Parodia dialogata”!
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio tutti per i commenti ricevuti… Ecco a voi il secondo capitolo (se non vi piacerà, io vi avevo avvertito).

 2. Hellraider

Il nostro eroe è intento a trovare una principessa da salvare, per vivere con lei giorni felici e contenti (preferibilmente cieca – Il nostro eroe non è la bellezza fatta uomo), fino all’eternità (allora preparati ad incontrare la moglie di Highlander). La cerca in ogni luogo, in ogni dove, ogni perché e in ogni quando (il “come” è nell’angolo a piangere, perché si sente escluso).
Mentre girava nei quartieri solitari, di notte, alla ricerca di una vita da salvare (mentre lui è stato rapinato almeno 5 volte e uno cercava anche di… vabbè, lasciamo questo particolare), sentì una voce chiamarlo. Non ebbe paura: con una rapida manovra aprì il suo mantello e disse:
“Chi sei?”.
L’uomo misterioso l’osservò per un po’:
“Se credevi che fossi l’impresario del circo, devo deluderti”.
Il nostro eroe rimase un po’ perplesso.
“Ti ho chiesto chi sei!”.
“Io sono Hellraider”, disse uscendo dall’oscurità.
“Ma non doveva essere Hallraiser? (film scritto da Clive Barker)”.
“Sì, ma ho visto che Ghost Raider sta avendo un enorme successo, così ho deciso pure io di comperarmi una moto”.
“Grande! Tu, però, non hai la testa a teschio come lui”.
“Infatti: io ho spilli conficcati in tutto il cranio. Non a caso mi chiamo Pinhead (nome vero)”.
“Che cosa vuol dire?”.
“Testa per infilzarci i fogli del blocco notes”.
“Forte, davvero superlativo!”.
“E tu chi saresti?”.
“Io sono un supereroe: lo sono diventato da quando un verme radioattivo mi ha morso”.
“Pensavo d’essere io il tipo strano qui! (1 a 0 per Testa Infilzi Blocco Notes). E quale sarebbe il tuo nome?”.
“Veramente non ci avevo ancora pensato… Non ho ancora un nome”.
“Allora vieni come me: ti porterò nel mio mondo. Diventerai come me, un cenobita”.
“Un ceno-che?”.
“Un cenobita”.
“Cosa???”.
“UN CENOBITA!”.
“Ah… Guarda, lascia perdere… Preferisco il mio nome”.
“Ma non lo hai!”.
“Appunto! – (1 ad 1 per Senza Nome… Ma che sto dicendo? Nel pareggio non si dice “per…”)  – E, comunque, un nome l’ho, ma non è pronunciabile nella tua lingua”.
“È arrivato DragonHearth!”.
Ma il nostro eroe stava già andando via, quando Testa Spillo lo trattenne.
“Dove vai?”.
“Sono alla ricerca di una principessa da salvare…”.
“Allora io non posso aiutarti: io porto le anime all’inferno. Questa è la mia pena, da quando mi misi a giocare con un cubo… un cubo magico che apriva le porte dell’aldilà”.
“Tien sempre a cap a’ pazziell, eh!”, rispose l’altro ridendo, mentre il mostro sparì dalla visuale.
Uscì dal vicolo, ancora intento a cercare un’anima da salvare. Quando lo fermò un malvivente, l’unica cosa che seppe dire fu:
“Sei arrivato in anticipo: stavo andando a prostituirmi per darti qualche spicciolo”…

   
 
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