17/10/2012
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One heart to break
prologo.
-Ancora qui a stressarci con la tua presenza mezzosangue?-
Una voce gelida sibilò malvagia nel corridoio, all’indirizzo di una chioma riccia.
La ragazza si voltò con insufficienza verso il ragazzo che la fissava con uno strano ghigno stampato in viso.
Il colore delle sue guance si colorarono presto di porpora, non certo per l’imbarazzo ma per il nervoso che si stava impadronendo di lei.
-Tu non dovresti essere ad Azkaban con il tuo paparino Malfoy?- ribattè lei sottolineando il suo cognome.
Pochi passi e si trovarono uno di fronte all’altro.
Lui la sovrastava con la sua altezza ed il suo sguardo era fisso in quegli occhi color cioccolato fuso.
-Tu, come osi solo nominare mio padre-
-E tu bastardo mangiamorte come osi parlarmi-
-Oso sudicia mezzosangue-
Pochi secondi e le bacchette entrarono in scena, ciascuna delle quali puntata verso il viso dell’altro.
-Sei solo un codardo Malfoy-
-E tu una..- si bloccò all’improvviso mentre gli occhi color ghiaccio divamparono in un incendio.
-Cosa sono? Prova solo a dirlo ed io..-
-E tu cosa? Cosa pensi di farmi?-
-Hermione- la ragazza si sentì tirare forte indietro.
Ginny teneva con entrambe le mani il braccio della sua migliore amica, incitandola a lasciar perdere ed andare in Sala Comune per il banchetto di inizio anno.
-Non finisce qui Bastardo-
-Puoi giurarci-
-Si può sapere cosa ti è preso?-
-Ginny, hai sentito cosa mi ha detto?- disse senza riuscir a controllare il colorito de suo viso che cambiò nuovamente in rosso.
-E’ Malfoy, è sempre Malfoy. Pensavi davvero che fosse cambiato?-
Uno sbuffò chiuse la conversazione mentre al loro tavolo si unirono molto presto Harry e Ron che, per qualche strano motivo, erano sempre impossibilitati ad arrivare con tutti gli altri.
-Per fortuna è il vostro ultimo anno. Non è possibile che arrivate sempre per ultimi- disse la rossa.
-Sei solo gelosa perché noi possiamo- rispose il fratello che non aspettò un secondo di più per afferrare una coscia di pollo ed iniziare ad addentarla senza tante cerimonie.
Lo sguardo schifato della sorella si spostò velocemente verso Hermione –Ma come fai a baciare mio fratello dopo aver visto certe scene-
Finì appena in tempo la frase che si misero tutti a ridere, beh tutti tranne Ron ovviamente.
-Che cazzo hanno da ridere quei pezzenti-
-Draco, amico mio, non ti sembra di esagerare un po’ troppo?-
Un solo sguardo bastò per mettere a tacere Blaise, che fece la saggia decisione di concentrarsi sul piatto davanti a sé.
-Ha ragione Blaise- fù l’intrepido coraggio di Theodore a dar man forte all’amico.
-Non m’interessa, quelli hanno spedito i nostri genitori ad Azkaban- disse la frase quasi sussurrando.
-I nostri genitori sono ad Azkaban perché si sono coalizzati con la parte sbagliata e per di più perché sono stati stupidi a farsi pure trovare-
-Non si può parlare con te-
-Certo, certo. Ma penso che non sia più questione di tuo padre, ti torturi a trattarli male per una tua strana idea che covi in quella testa malata- sospirò Nott guardando complice l’amico.
-Sei diventato pure uno psicologo del cazzo? Ed io non ho la testa malata, voglio solo avere la mia rivincita e punto-
-E come pensi di averla?- sorrise curioso e allo stesso tempo divertito Blaise, forse un po’ troppo divertito.
-Deve sparire- disse solamente, due parole che però zittirono i suoi due amici per qualche attimo.
-Draco, che hai in mente di fare?- chiese Zabini con un timbro di voce decisamente preoccupato per la probabile pazzia dell’amico.
-Sarebbe divertente trasfigurarla oppure rimpicciolirla e tenerla dentro una casetta di bambole. Nel mio armadio- gnignò.
-Mi fai davvero paura a volte-
-Non farai mai una cosa del genere tu, Draco ragiona, non essere stupido- lo incitò Nott, preoccupato per l’ossessione che travolgeva il suo amico d’infanzia. -Lascia perdere tutte queste stupidaggine, pensa a finire l’ultimo anno, a divertirti-
-Chi ha detto che non mi divertirò?-