Fumetti/Cartoni europei > Paperinik
Segui la storia  |       
Autore: alex96ander    17/10/2012    4 recensioni
Questo è un mondo parallelo a PKNA e Pk2.
Un mondo in cui Paperino non è mai diventato Paperinik.
Un mondo sporco, corrotto e buio. Non vi basta?
Un mondo conquistato dagli Evroniani.
Una Paperopoli invasa dal terrore e con un esercito di evronz guidati nientemeno che da... Everett Ducklair!?
Come si è arrivati a tutto questo? Lo scoprirete seguendo le avventure di un piccolo, povero papero che lotta per la sopravvivenza!
Sempre qui, su 00Channel!
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Libertà

Capitolo VII

 

 

 

Libertà.

Libertà, una parola bandita dal vocabolario di Evron.

Libertà fisica, libertà d’azione, libertà di pensare…

 

Cos’è la libertà? Essere privo di vincoli fisici, mentali…

 

Il suo valore presso i terrestri era contemporaneamente lodato e compromesso.

C’era chi inseguiva la libertà per tutta la vita e chi speculava su quella degli altri.

 

Gorthan apparteneva al gruppo dei secondi. O meglio, vi era appartenuto fino a qualche giorno prima.

 

Qualcosa aveva risvegliato i suoi sentimenti già un tempo provati e in seguito repressi. E allora si era reso conto di essere poco più di uno yiostly in allevamento, sfruttato per produrre e ben nutrito, ma costretto a vivere in una gabbia. Una gabbia d’oro, ma pur sempre una gabbia.

 

Guardò per un’ultima volta lo schermo olografico spegnersi, dopo l’invio. Era un pazzo, probabilmente. Eppure qualcosa lo spingeva in maniera irresistibile verso il punto di non ritorno; verso la libertà.

Alla fine era lui a voler “afferrare una stella”, non Zoster.

 

Probabilmente, sì, lo avrebbero etichettato come pazzo, rinnegato, incosciente, criminale…

 

Eppure ciò non lo spaventava più di tanto. La situazione gli riportò alla mente alcune parole di una canzone terrestre:

 

Seconda stella a destra,

questo è il cammino

e poi dritto fino al mattino

non ti puoi sbagliare perché

quella è l’isola che non c’è.

 

E ti prendono in giro

Se continui a cercarla,

ma non darti per vinto perché

chi ci ha già rinunciato

e ti ride alle spalle

forse è ancora più pazzo di te.

 

(Edoardo Bennato, L’Isola che non c’è)

 

Ormai aveva deciso, non poteva tornare più indietro.

Aveva ascoltato il canto delle sirene, e si era deciso a salpare verso l’ignoto.

 

------------------------------------- ----------------------

----------------------------------------- ---------------------

--------------------------------------------- ----------------------

---------------------------------------- --------------------

------------------------- -----------------------

--------- -----

--- ---

--

 

Buio.

Luce.

Buio.

Luce.

Ancora buio. Nero.

Luce. Bianca. Sempre più forte…

 

-Unghrr… dove sono…?-

 

Vedeva solo un tubo al neon, che spiccava sul soffitto grigio fumo.

 

-Colonnello! Vi siete ripreso!-

 

Ecco, ora si ricordava…

 

Era su una strada, al buio, circondato dai corpi mutilati delle sue truppe, faccia a faccia col nemico…

 

Due spari, lo scudo infranto, l’evron-disgrer fermo in mano per il colpo fatale… poi, all’improvviso, Paperinik aveva fatto qualcosa… una mossa meschina… gli aveva lanciato contro un qualche campo di forza, evidentemente, senza preavviso… e poi, più nulla.

 

Però rimaneva ancora un particolare: il Pk che aveva lanciato l’attacco vincente era diverso. Sembrava un po’ più alto, e indossava una sinistra maschera di metallo…

 

-------------------------- ----------

--------------------- ---------

-------- --------------

---- ----------

-- -------

--- ---

--

-

 

Tyrrel Duckard osservava la sua ombra sul pavimento, tra le macchie di sangue lasciate dalla sua prima vittima.

 

Ma cosa gli era successo? Cosa era diventato? Fin dove si sarebbe potuto spingere?

 

Quello strano individuo comparso dal nulla… e lui che lo aveva ascoltato…

Lui, un agente della mitica Tempolizia, che dà credito a un perfetto sconosciuto, perlopiù durante una missione di vitale importanza…

 

Scosse il capo. Non poteva abbassarsi a quel livello.

 

Poi, però, dei lamenti strazianti gli arrivarono ai sensori uditivi, e si accorse così che la vittima era ancora viva.

 

BANG!

 

Con un colpo di pistola terminò il suo ultimo momento di lucidità.

 

 

Sì, lui aveva ucciso. E avrebbe continuato a farlo.

Nei secoli dei secoli.

 

----------- -

---- -

--

-

-

-

-

-

-

 

 

Il tempo passa in fretta quando ci si diverte. Oppure quando si è il fortunato possessore di una cronovela da polso XXL modello deluxe con tanto di scomparto per Cachet.

 

-Allora… vediamo un po’ cos’abbiamo qui… uhm, interessante… non ho sprecato il mio tempo…-

 

------------------- -

------------ -------

----------- -----------

 

 

Ducklair Tower.

Il grattacielo più alto del pianeta,con i suoi 151 piani in superficie e tutti i suoi sotterranei.

Un edificio collegato a tutto il globo, con miliardi di connessioni, e sensori che andavano ben oltre…

 

Due sorrise.

Aveva il mondo in pugno, praticamente, e prima d’allora non ci aveva mai pensato.

Da lì comandava il proprio droide attraverso i vicoli più bui di Paperopoli, ma avrebbe anche potuto fare di più…

 

I suoi occhi emanavano scintille, mentre pensava sempre più alle sue potenzialità.

 

La realtà era nelle sue mani. Controllava tutto e tutti, e aveva imparato a interagire con l’ambiente.

E avrebbe imparato anche a modificarlo.

 

La realtà, sì…

 

-La realtà sono io!-

 

 

------------------- ------------

--------------- ------------

-------------------- ---------

--------------------- ---------

 

 

-Posa l’arma e arrenditi, buffone mascherato!!-

 

Ancora gli Agenti dell’Ordine. Mai una volta che si possa riposare in pace…

Erano quattro auto volanti e un disco da tre posti. Evroniani blu armati fino ai denti…

 

-Mi dispiace, ragazzi, ma questa sera non ho tempo per i convenevoli…-

 

Così dicendo balzò nell’abitacolo della Pi-kar e lanciò un missile contro il disco, che esplose assieme ai primi tre agenti, in una bella pioggia di resti meccanici e organici.

 

-Dannazione! Prendetelo, teste di yiostly!!-

 

I velivoli sfrecciavano nel cielo oscuro come comete, lacrime versate da Dio per come era stato devastato corrotto il suo mondo.

 

Dalle quattro volanti comparvero delle potenti mitragliatrici.

Grandine infuocata.

 

-Oh, finalmente cominciate a fare sul serio! Cominciavo ad annoiarmi!-

 

Il secondo missile andò dritto contro il parabrezza del secondo veicolo a destra, annientando il pilota sul colpo, con relativo schianto della navicella contro la facciata dello Zotnam Building –enorme palazzo di vetro e metallo dalla curiosa forma di evroniano bicefalo-.

 

-Bene. Non sopportavo proprio quella faccia.-

 

Ma, dacché ride bene chi ride ultimo, una raffica di proiettili energetici infranse il vetro della Pi-kar, ferendo di striscio Pk ed esponendolo agli attacchi nemici.

 

-Porco…-

 

La distrazione gli aveva fatto perdere il controllo della macchina, che stava andando dritta dritta contro la vetrata del centesimo piano della Ducklair Tower.

 

Gli spari, nel frattempo, erano sempre più precisi e mirati.

 

 

Con una virata improvvisa, riuscì a riprendere il controllo e a sparare altri due missili: uno a voto, il secondo invece dritto contro i propulsori di una delle tre navicelle rimanenti, provocando uno scontro tra quella e quella davanti, e l’esplosione contro la solida parete violacea della DT.

 

Era in volo radente lungo tutta l’altezza dell’edificio, in verticale, inseguito dall’ultima volante di pattuglia, sempre più in alto…

 

E allora si rese conto di una cosa: stava per raggiungere l’apertura nella cupola… stava per uscire da Paperopoli. La prima volta dopo anni.

Una sorta d’incertezza lo prese: era come un uccellino cresciuto in gabbia, a cui viene ridonata la libertà. Non sapeva se essere felice o meno, il cuore gli batteva forte, aveva… paura.

 

Premette forte sull’acceleratore, e in un istante fu proiettato fuori dalla tenebra, come un proiettile, in un mondo di luce e colore, dove il sole regnava incontrastato su tutto, più alto di qualunque cosa… più alto di Evron.

 

Ne rimase abbagliato, dovette socchiudere gli occhi e girarsi…

 

Paperopoli sarebbe diventata un piccolo puntino nero in mezzo alla luce…

 

 

Solo allora si accorse che un colpo nemico gli aveva distrutto il serbatoio, e che non gli restava più …monometilidrazina.

 

 

-E adesso che facc…-

-Bersaglio agganciato! Massima accelerazione! Per Evron!-

 

 

E allora si lanciò, lo scudo al braccio, mentre la Pi-kar andava a fracassarsi contro l’altro velivolo, in verticale, con una sonora esplosione.

 

 

Pk si appoggiò al metallo nero della cupola, osservando l’orizzonte, da troppo tempo lontano.

 

 

------------------ ----------

--------------- ----------

------------------ -------

-------------- ---------

-------- -----------------

 

Ore 13.35.56.

 

Esiste un luogo, nel deserto del Calisota, in cui è molto facile smarrirsi e morire, e Wolf Canyon è il suo nome.

In esso, complice la complessità del territorio, vivono specie uniche e rare, anche endemiche… nonché alcuni soldati uniti dal motto “Kill evr’ all!”.

 

Il generale se ne stava a osservare il grande cartello con la scritta in rosso, riflettendo su tutto ciò che era accaduto in quel periodo, quando qualcosa, o meglio, qualcuno lo ridestò dai suoi pensieri.

 

-A-hem, Generale…-

 

-Riferisci!-

 

-E’ il nostro informatore dall’interno. Dice che ci sono importanti novità…-

 

---------------- -----

-------------- -----

-------- -----------

-------------- ------

 

L’ennesima sconfitta. Agron tirò un pugno al computer, quando lo apprese, sfasciandolo completamente.

Sentì il suo potere volar via come sabbia al vento, impossibile da trattenere nei pugni.

 

Proprio in vista della visita del Generale Zondag

 

Ormai non aveva più nulla da perdere. Avrebbe ucciso Pk, a costo dell’esistenza.

-------------- ------

-------- ---------

------------- --------

 

 

TLING!

 

Era il rumore dell’ascensore che si apriva al piano segreto.

 

-Potere e potenza, padron Ducklair!-

 

-Potere e potenza anche a te, Due. Vedo che sei al lavoro.-

 

-Oh, stavo esaminando alcuni progetti virtuali…-

 

-La tua dedizione al lavoro è lodevole, tuttavia non avevo richiesto alcuna rivisitazione… e poi, quali progetti sarebbero?-

 

-Beh, per esempio…-

 

-…ucciderti!-

 

-Due?!-

 

Una serie di armi apparve dal nulla, mirando alla sua fronte.

 

-Che storia è questa?-

 

-Questa non è una storia, creatore… questa è la realtà!-

 

E senza nemmeno dargli il tempo di replicare, gli sparò dritto al cervello.

Il corpo di Everett Ducklair cadde dolcemente come il tronco di un albero.

 

----------- -------

-------- -------

----- --------

------ -------

--------- -------

 

 

Stava per farlo. Per commettere la pazzia della sua vita.

 

Gorthan era davanti alla capsula in cui era rinchiusa Korinna, con un Evron-disgrer in mano.

 

Libertà…

 

Alzò l’arma, puntandola verso la serratura…

 

SKRANG

 

-Bene, bene…-

 

No. Questo non rientrava nei piani.

Zoster. E con lui due soldati di scorta.

 

-Colto in flagrante. Ho sempre sospettato che ci fossi tu dietro tutto…-

 

Tirò fuori un foglietto con dei dati.

 

-Ho sempre sospettato che qualcuno stesse manomettendo i miei schemi. E questa volta quel qualcuno si è spinto ben oltre…-

 

Gorthan non riuscì a trattenere un’espressione di rabbia verso tutto e tutti.

 

-Ma questa volta non riuscirai a interferire ancora…-

 

-Potere e Potenza, Gorthan. Preparati a un bel viaggetto… senza ritorno!-

 

------------- ----------

----------- -------

------ ----------

------ ----

 

 

 

 

Fine cap. VII

 

Qui si chiude un ciclo e contemporaneamente si aprono nuovi interrogativi.

Cos’accadrà? Cos’ha in mente il Razziatore? ED è… morto?

Mi dispiace, ma non ve lo dirò ora. Al prossimo capitolo.

 

 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Paperinik / Vai alla pagina dell'autore: alex96ander