Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Liberty Bell    18/10/2012    2 recensioni
Raccolta di fic Jon/Arya, ciascuna delle quali è incentrata su uno degli avvertimenti presenti su EFP.
1. Angst
2. Medieval AU
3. Cross-over
4. H/C
5. Fluff
6. What if?
7. PWP
8. Nonsense
9. Song-fic / AU (giorni nostri)
10. OT3
11. UST
12. Missing Moment
Hope you enjoy!
Ceci.
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Note:

Questa è una cosa un po’ particolare perché formalmente è una song-fic, ma in realtà è anche un’ AU ambientata ai giorni nostri. Ah, sì, attenzione! Sia Jon che Arya potrebbero essere un filino OOC.
La canzone in questione è “Sara” di Antonello Venditti.
E la fic è ambientata a Milano. Sorry guys, ma dovevo mettere un pezzettino della mia magnifica città in questa raccolta.
Il rating è … giallino pallido? E ... boh, é un po' troppo in stile "I Cesaroni" per i miei gusti, e sinceramente non mi piace granchè, perciò a voi il giudizio!
Buona lettura!
Un bacione,
Ceci.

 
 
 



Twelve Warnings


“Oh my darling, you should know,
Since the last time you saw me, I have grown.”

 
 



#09 – Song-fic
 

“Sara, svegliati è primavera.
Sara, sono le sette e tu devi andare a scuola.
Sara, prendi tutti i libri e accendi il motorino.
E poi, attenta, ricordati che aspetti un bambino.”

 

Arya corre fuori di casa il più veloce che può, i libri sotto braccio mentre con la mano libera cerca di chiudersi al meglio il giubbetto leggero sopra la pancia crescente.

Accende il motorino, sentendosi mentalmente in colpa; Jon le ha detto mille volte che non deve andare in giro in moto, perché il rischio di un aborto spontaneo aumenta del dieci percento.

Le sembra quasi di sentire la voce profonda e tranquilla di Jon, in quel momento. A volte odia il fatto che Jon studi medicina, anche se ama il modo con cui lui le ricorda costantemente che c’è un’altra persona dentro di lei.

 

“Sara, se avessi i soldi ti porterei ogni giorno al mare.
Sara, se avessi tempo ti porterei ogni giorno a fare l’amore.
Ma, Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò.
Magari in chiesa, dove tua madre sta aspettando per poter piangere un po’.”

 

«Sarebbe bello passare una giornata al mare, magari in Liguria, che è vicina.»

«Mi piacerebbe, ma sai che sono un po’ al verde ultimamene. E tra l’altro Montecchi mi sta addosso ogni istante per la tesi …»

«Lo so, lo so.» lo interrompe lei. Sono sdraiati sull’erba del parco della Guastalla, dietro la Statale. Arya si stringe addosso a Jon quando una folata di vento tiepido la colpisce.

Lui le bacia la testa, «Ma se potessi non perderei di certo tempo al mare. Starei chiuso in camera con te per ore, e ore, e ore …»

Lei ridacchia.

«Ma lo sai, mi devo laureare, e poi iniziare il tirocinio, e la specializzazione … e poi ci potremo sposare.»

Lei sorride. Non è mai stata una ragazza romantica, ma la prospettiva di un matrimonio con Jon la fa sentire improvvisamente euforica.
 


“Sara, tu vai dritta non ti devi vergognare,
le tue amiche dai retta a me, lasciale tutte parlare.
Sara, è stato solo amore, se nel banco non c’entri più.
Tu sei bella, anche se i vestiti non ti stanno più.”
 


Ogni giorno, quando entra a scuola, si sente tutti gli occhi puntati addosso.

E quando entra nella classe 5B sente distintamente tutti i commenti che le sue compagne si scambiano alle sue spalle.

«È ingrassata ancora.» dice Serena, e «Se fossi stata lei, io avrei abortito.» le fa eco Giulia.

Ma a lei non importa. Quel bambino è nato dall’amore, e tutto il resto non importa, non conta, nemmeno il fatto che faccia fatica ad entrare nel banco, o che le magliette dell’anno prima non le vadano più bene.


 

“Sara, mentre dormivi l’ho sentito respirare.
Sara, mentre dormivi ti batteva forte il cuore.
Sara, tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà.
Il tuo bambino, se ci credi nascerà.
Sara, Sara, Sara …”

 

Arya si sveglia, sfregandosi lentamente gli occhi. Sente il calore del corpo di Jon al suo fianco.

«Ehi.» le sorride lui.

«Mi sono addormentata!» geme lei, tirandosi a sedere sul divano che occupa con Jon. Occhieggia il grosso tomo che lui sta studiando. «Avrei dovuto finire greco.»

Lui le sorride ancora, «Lo sai che mentre dormivi l’ho sentito muoversi?»

«Il bambino?» chiede lei, gli occhi improvvisamente più luminosi.

Jon annuisce. La vede mordersi il labbro e intuisce immediatamente i suoi pensieri, «Ehi, sarai un’ottima mamma. Saremo degli ottimi genitori.» dice, e le posa una mano sulla pancia tonda.

E Arya sorride, perché ci crede veramente. Lei e Jon si amano, e questo basta.

  
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