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Autore: Prongs4    18/10/2012    2 recensioni
La storia, che vede come principale protagonista James Sirius, è ambientata al suo sesto anno a Hogwarts e parlerà dei discendenti dei personaggi che tanto ci hanno fatto sognare e abbiamo amato nei libri della Rowling. E' proprio in questo anno che i vecchi sostenitori di Lord Voldemort tenteranno di tornare al potere, ma tutto ciò sarà solo di sottofondo alla trama che ci racconterà episodi a volte comici, ma anche seri o drammatici e naturalmente storie d'amore. Se vi ho incuriosito, vi prego di leggere il prologo e farmi sapere cose ne pensate!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il vento sferzava fuori dalle finestre, l'inverno non era ancora inoltrato; alcuni alberi portavano ancora il segno dell'appena trascorso autunno, mostrando, a coloro i cui occhi attenti si soffermavano ad osservare, ancora qualche foglia gialla o arancione, in mezzo ai loro rami ormai spogli.
Niente dava l'impressione che al di fuori delle mura di Hogwarts stesse succedendo qualcosa.
I ragazzi correvano nei corridoi, ridevano, qualcuno abbattuto per un brutto voto o chi raggiante per un risultato inaspettato e persino qualche studente, sprezzante del pericolo, che lanciava fatture nei corridoi fra una lezione e l'altra, non curandosi delle minacce di torture efferate dell'anziano, e per questo più bisbetico che mai, custode Argus Gazza.
Ma quella sensazione di pace, sicurezza, non sarebbe durata ancora a lungo.
Primo segnale che qualcosa stava per cambiare era stato l'arrivo a Hogwarts di diversi uomini vestiti di nero, tutti con l'aria terribilmente seria, fra loro c'era anche Harry Potter.
Famoso per aver sconfitto Lord Voldemort durante la seconda guerra magica e per essere sopravvissuto all'Anatema che Uccide, sebbene nella sua vita avesse affrontato ogni tipo di tragedia, mai niente aveva sconvolto Harry così tanto come la notizia che gli era giunta qualche settimana prima.

Perché, aveva pensato Harry, se fosse vero, vorrebbe dire che ho combattuto per niente. Vorrebbe dire anche che non ha senso combattere ancora! 

Si sorprese di se stesso, e sfoderando una memoria degna di Hermione, ricordò ciò che Piton aveva detto una volta durante una lezione di Difesa contro le arti oscure 'Combattere le arti oscure è come combattere un mostro con molte teste, il quale ogni volta che una testa viene mozzata ne fa ricrescere una ancora più feroce e astuta.... Cangiante, indistruttibile...'
Harry Potter camminava nei corridoi di Hogwarts a passo deciso, con una schiera di Auror dietro di lui e più volte dovette ammettere a se stesso che Severus Piton aveva dannatamente ragione.
Due settimane prima infatti, era giunta al ministero una notizia a dir poco terrificante: fra i vecchi sostenitori di Lord Voldemort, c'era movimento.
Si stavano riorganizzando, fortunatamente senza il loro capo, ma pareva proprio che i Mangiamorte volessero tornare al potere.
Per prima cosa Kingsley, nominato ministro della magia dopo la caduta di Voldemort, aveva deciso di mettere al sicuro gli studenti, parte più vulnerabile della comunità, e dato che al ministero era tutto sotto controllo aveva deciso di mandare degli Auror in sorveglianza, primo fra tutti naturalmente Harry Potter, capo degli Auror.
Era bello per lui essere di nuovo a Hogwarts, ma indubbiamente avrebbe preferito farlo per un motivo più felice!
Però, guardando i corridoi familiari, scorgendo in lontananza dalle finestre il lago e la capanna di Hagrid e ancora più distante il campo da Quidditch, e ripensando alla sala comune dei Grifondoro, non poté fare a meno che sentirsi a casa. Sebbene adesso avesse una famiglia e fosse, a parte i tragici avvenimenti sociali, sereno come mai in vita sua, Hogwarts restava il luogo più accogliente e familiare per lui.
Si rifugiava spesso, vagando con la mente, nella sala comune dei Grifondoro, soprattutto negli ultimi tempi, forse nella speranza che quel luogo, teatro di molte scene importanti della sua vita, potesse portargli consiglio. 
Infondo non capita a tutti di riporre le nostre speranze in qualcosa? Non vorremmo che ad occuparsi dei problemi siano gli altri? Non ci affideremmo a qualunque cosa in un momento di panico? Era quello che faceva Harry: forse cercava il coraggio di quando era giovane. Non che ora non avesse, con gli anni anzi era riuscito, nelle situazioni di pericolo, ad affrontare le cose a sangue freddo e un’ottimista Hermione sosteneva che forse un giorno sarebbe sfiatata del tutto la sua ‘mania di fare l’eroe’ e la conseguente imprudenza. 
Ma era proprio quella che gli mancava, gli mancava sentire il cuore battere all' impazzata nel petto, gli mancava quell' Harry pronto a buttarsi nella mischia per proteggere i suoi cari. E soprattutto gli mancava la cocciutaggine che era propria di lui da ragazzo, e la sua impulsività. Quello che stava vivendo adesso gli sembrava un ritorno al passato si, ma terribile. 
Fu distratto da quei pensieri, tristi e malinconici, da un ragazzo con i capelli molto spettinati che correva in corridoio. Suo figlio, James Sirius. Un ragazzo tanto movimentato quanto affascinante. 
E soprattutto un degno discendete dei Malandrini: non aveva in comune con Prongs e Padfoot solo il nome, ma soprattutto le passioni. Quella degli scherzi e naturalmente delle belle ragazze.
Era seguito da Fred Weasley jr.
Con alle calcagna il custode, probabilmente vittima del loro ultimo scherzo. James e Fred lo superarono senza degnarlo di uno sguardo, troppo occupati a non inciampare e scambiarsi occhiate complici inframmezzate a ghigni divertiti.
Li seguì con lo sguardo e quasi gli scappò un sorriso. 
Non approvava il completamento di James; aveva sedici anni e sarebbe dovuto crescere invece che continuare a fare stupidi scherzi, ma non poteva negare di trovarli divertenti e qualche volta si arrabbiava solo per mostrare una parvenza di coerenza davanti a suo figlio. In momenti come quello che stava vivendo, sentiva che uno scherzo era proprio ciò di cui aveva bisogno. Voleva non pensare più a nulla, staccare il cervello, non avere un solo problema al mondo. Ma infondo c'era abituato. Aveva capito da tempo ormai che la sua vita non sarebbe mai stata del tutto facile e alcuni momenti più di altri si prospettavano terribili.
A volte si pentiva quasi di essere andato avanti. A volte ripensava a cosa sarebbe successo se 23 anni prima si fosse lasciato uccidere da Voldemort. Poi però guardava Ginny e ricordava perchè aveva deciso di non lasciarsi sconfiggere. Poi guardava i suoi figli e pensava a quello che si sarebbe perso se fosse morto. Poi pensava a Silente e al suo 'rimedio', l'amore. Quanto aveva trovato ridicola l'idea dell'amore che vince tutto, da ragazzo! Eppure a distanza di tanti anni iniziava a credere che fosse proprio vera! Si certo, spesso trovandosi davanti i problemi più disparati aveva pensato all'inutilità di quel sentimento, ma alla fine si riconduceva tutto a quello.
Ma in quel momento non voleva pensare, piuttosto era tentato di mettersi a correre con suo figlio e suo nipote. Loro si che sembravano davvero felici. Invidiava moltissimo i suoi figli, loro erano nati in un periodo tranquillo, e soprattutto avevano un famiglia. Era felice di essere parte di quella felicità. O meglio di essere motivo di felicità per i suoi figli. Alla loro età non desiderava altro che questo: una mamma e un papà, perciò non potevano che dirsi davvero fortunati!

Mi spiace dire che per il tempo che stette lì, molte delle certezze che Harry si era fatto in tutti quegli anni, crollarono.

 

 

*Angolo autrice*

Eccomi con un'altra storia! Stavolta però non è ambientata all'epoca dei malandrini, ma come vedete ha come protagonista un ragazzo che porta i nomi di due di loro, i miei prediletti *-* cosa ne pensate? Vale la pena continuarla? Vi sarei grata se recensiste, quindi vi prego di rendermi felice! Aspetto le vostre opinioni, non tardate a farle arrivare! :D

  
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