18/10/2012
4 recensionihow can you learn to love a monster?
Prologo.
Sakura era una ragazza bella, intelligente, educata. Praticamente perfetta. Amava leggere e passava le ore nella libreria del paese per scegliere dei libri, attratta da tutti i generi. Si rintanava in casa e rimaneva con il naso immerso nei libri per ore, immergendosi nelle storie più intriganti e misteriose. Poteva sembrare un po’ stramba agli occhi degli abitanti del suo villaggio per quell’abitudine che in fondo nessuno capiva, ma a lei non importava. E insomma, non era di certo la prima cosa che notavi osservandola.
Era molto attraente nella sua purezza, con la pelle nivea e liscia come la seta, i capelli di un rosa pallido soffici come la neve e gli occhi verde smeraldo, che affascinavano tutti i ragazzi del paese facendoli accorrere per chiedere la sua mano. Sfortunatamente, Sakura non era particolarmente attratta da nessuno di loro. Non la colpivano, ecco. Certo, alcuni erano molto carini, altri decisamente molto belli, ma in lei non suscitavano alcuna emozione. Erano tutti vuoti, senza nessun interesse particolare. Non facevano altro che elogiare la sua bellezza eterea e ricordarle che se li avesse sposati, avrebbe vissuto per sempre in una bella casa a crescere bambini e a cucinare i pasti. Non era quello ciò a cui lei aspirava.
Solo uno dei tanti uomini era degno della sua attenzione, ma probabilmente solo perché era suo amico da quando erano venuti al mondo. Un ragazzo dai capelli biondi come il grano e gli occhi di un azzurro oceano meraviglioso. Naruto era, appunto, bellissimo, divertente e solare, ma lei lo considerava solo ed unicamente il suo migliore amico. Quante volte si era vista costretta a rifiutare i suoi tentavi di approccio, non più da semplici amici? Troppe volte. Ma lui non aveva fatto una piega, giurando che ci avrebbe riprovato la volta successiva e che sarebbe riuscito a conquistarla. Un comportamento da lui, senza dubbio, e un po’ le dispiaceva doverlo deludere sempre, ma non riusciva a vederlo come possibile compagno di vita.
Aveva un sorella maggiore, Ino, tanto bella quanto arrogante e vanitosa. Piaceva a i ragazzi per il suo aspetto, bionda con grandi occhi azzurri, che inevitabilmente attraeva allo stesso modo gli uomini che cercavano di avvicinarsi alla sorella. Sfortunatamente, notato il carattere della ragazza, non erano in molti quelli che si spingevano oltre il corteggiamento iniziale. Grazie a tutto ciò, Sakura si erano tristemente guadagnata il rancore della sorella, invidiosa del suo successo in campo amoroso. A lei però non importava, avrebbe ceduto volentieri i suoi spasimanti senza un briciolo di affetto alla sorella, se questo l’avrebbe resa felice.
L’unica piccola pecca era quindi la sua famiglia. Il padre era un uomo semplice, assiduo lavoratore, ma cui ultimamente gli affari non andavano particolarmente bene. Era un commerciante, girava per tutti i paesini, maggiori e minori, vendendo tessuti di alta qualità. Il suo profitto era sempre stato alto, sufficiente per tre persone come loro, ma da circa un anno il suo guadagno non bastava più a soddisfare le imbarazzanti richieste di Ino, che con i suoi vizi amava sperperare il denaro del padre. Qualche mese prima però l’uomo in questione si era risposato con una donna della sua stessa età, di famiglia benestante; la precedente moglie era morta molto tempo prima, in seguito ad un incidente nel bosco in cui andava a raccogliere erbe medicinali per il suo lavoro di farmacista. La sua seconda moglie aveva una figlia, Konan, così Sakura e Ino avevano automaticamente acquisito una sorellastra maggiore. Come la madre, Konan era una bellissima ragazza di ventiquattro anni, con corti capelli di un particolare color indaco e occhi arancioni, che di lì a poco si sarebbe sposata con Yahiko, suo fidanzato da tempi immemori. Analogamente alla madre e alla sorellastra minore acquisita -Sakura-, la blu era gentile e disponibile, ma che amava il suo aspetto tanto quanto Ino, conscia del suo charme.
Alla fine, quindi, era Sakura quella strana. Non le era mai interessato nessun ragazzo, leggeva sempre e non si curava particolarmente del suo aspetto.
Non che le importasse, però.
Era molto attraente nella sua purezza, con la pelle nivea e liscia come la seta, i capelli di un rosa pallido soffici come la neve e gli occhi verde smeraldo, che affascinavano tutti i ragazzi del paese facendoli accorrere per chiedere la sua mano. Sfortunatamente, Sakura non era particolarmente attratta da nessuno di loro. Non la colpivano, ecco. Certo, alcuni erano molto carini, altri decisamente molto belli, ma in lei non suscitavano alcuna emozione. Erano tutti vuoti, senza nessun interesse particolare. Non facevano altro che elogiare la sua bellezza eterea e ricordarle che se li avesse sposati, avrebbe vissuto per sempre in una bella casa a crescere bambini e a cucinare i pasti. Non era quello ciò a cui lei aspirava.
Solo uno dei tanti uomini era degno della sua attenzione, ma probabilmente solo perché era suo amico da quando erano venuti al mondo. Un ragazzo dai capelli biondi come il grano e gli occhi di un azzurro oceano meraviglioso. Naruto era, appunto, bellissimo, divertente e solare, ma lei lo considerava solo ed unicamente il suo migliore amico. Quante volte si era vista costretta a rifiutare i suoi tentavi di approccio, non più da semplici amici? Troppe volte. Ma lui non aveva fatto una piega, giurando che ci avrebbe riprovato la volta successiva e che sarebbe riuscito a conquistarla. Un comportamento da lui, senza dubbio, e un po’ le dispiaceva doverlo deludere sempre, ma non riusciva a vederlo come possibile compagno di vita.
Aveva un sorella maggiore, Ino, tanto bella quanto arrogante e vanitosa. Piaceva a i ragazzi per il suo aspetto, bionda con grandi occhi azzurri, che inevitabilmente attraeva allo stesso modo gli uomini che cercavano di avvicinarsi alla sorella. Sfortunatamente, notato il carattere della ragazza, non erano in molti quelli che si spingevano oltre il corteggiamento iniziale. Grazie a tutto ciò, Sakura si erano tristemente guadagnata il rancore della sorella, invidiosa del suo successo in campo amoroso. A lei però non importava, avrebbe ceduto volentieri i suoi spasimanti senza un briciolo di affetto alla sorella, se questo l’avrebbe resa felice.
L’unica piccola pecca era quindi la sua famiglia. Il padre era un uomo semplice, assiduo lavoratore, ma cui ultimamente gli affari non andavano particolarmente bene. Era un commerciante, girava per tutti i paesini, maggiori e minori, vendendo tessuti di alta qualità. Il suo profitto era sempre stato alto, sufficiente per tre persone come loro, ma da circa un anno il suo guadagno non bastava più a soddisfare le imbarazzanti richieste di Ino, che con i suoi vizi amava sperperare il denaro del padre. Qualche mese prima però l’uomo in questione si era risposato con una donna della sua stessa età, di famiglia benestante; la precedente moglie era morta molto tempo prima, in seguito ad un incidente nel bosco in cui andava a raccogliere erbe medicinali per il suo lavoro di farmacista. La sua seconda moglie aveva una figlia, Konan, così Sakura e Ino avevano automaticamente acquisito una sorellastra maggiore. Come la madre, Konan era una bellissima ragazza di ventiquattro anni, con corti capelli di un particolare color indaco e occhi arancioni, che di lì a poco si sarebbe sposata con Yahiko, suo fidanzato da tempi immemori. Analogamente alla madre e alla sorellastra minore acquisita -Sakura-, la blu era gentile e disponibile, ma che amava il suo aspetto tanto quanto Ino, conscia del suo charme.
Alla fine, quindi, era Sakura quella strana. Non le era mai interessato nessun ragazzo, leggeva sempre e non si curava particolarmente del suo aspetto.
Non che le importasse, però.