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Autore: Phobos_Quake 3    18/10/2012    1 recensioni
Seguito di “Dolls And Robots War”. Con la distruzione di Unità Alice, il mondo ha riacquistato la pace perduta. Purtroppo, però, nuovi e misteriosi robot compaiono dal nulla e sembra proprio che il loro unico scopo sia distruggere Shinku e le sue sorelle. Da dove vengono? Possibile che Alice sia ancora viva?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11:

Alice Maiden Parte V: Due Gocce D’Acqua



Ero allibita da quel che vedevo. Non potevo credere ai miei occhi. Non so dire quanto tempo rimasi a fissarla con la bocca spalancata come un ebete. Fortuna che ci pensarono Laplace e le mie sorelle a riportarmi alla realtà. La Alice Maiden, che continuava a fluttuare sopra di me, finalmente decise di atterrare. Inutile dire che ero tornata a fissarla come se fossi sotto ipnosi. Perché dico questo? Perché sembrava la mia copia. Certo, la pelle era abbronzata, i suoi occhi erano blu e le code in cui erano raccolti i suoi capelli erano leggermente più corte rispetto alle mie, eppure mi sembrava di vedermi allo specchio. Anche Laplace e le mie sorelle rimasero a bocca aperta e dissero tutti la stessa cosa:
-Sembrano due gocce d’acqua!-
La cosa che mi colpì maggiormente di questa Alice Maiden fu lo sguardo. Non aveva la stessa malvagità delle precedenti, anzi ispirava dolcezza e simpatia. Indossava un abito che era identico a quello indossato da Belle nel cartone Disney de “La Bella E La Bestia”, ma d’argento anziché dorato.
-Vederti su uno schermo è un conto, ma vederti da così vicino è impressionante quanto mi somigli!- disse la mia avversaria.
-Sono molto colpita anch’io!- dissi.
-Io sono Ginkijo!-
Il suo nome mi fece sorridere sotto i baffi.
-Di nuovo un nome appropriato. Io sono Shinku ma credo che già lo sapevi.-
La mia copia sorrise e mi tese la mano. Ebbi una strana sensazione. Mi sembrava un sorriso sincero. Eppure non me la sentivo di stringerle la mano. Poteva benissimo essere un trucco.
-Che cosa c’è? Non mordo mica!-
-Non mordi, ma sei pur sempre pericolosa.-
-Ah, già… siamo nemiche in fondo. Confesso che è un peccato.- disse con un velo di tristezza.
Non so se mi stava prendendo in giro o no, comunque mi misi in posizione d’attacco. Lei invece si fece seria e rimase immobile a fissarmi.
-Perché mi guardi?-
-Scusami…-
Fili d’argento, come quelli usati da Kanaria, si attorcigliarono sul mio corpo stringendo forte.
-Stai attenta Shinku. Non muoverti, altrimenti è peggio!- mi gridarono Kanaria e Laplace.
-L… Lo so bene!- dissi io.
-Lo sai, avrei voluto conoscerti in altre circostanze. Sono sicura che saremmo diventate amiche!- disse Ginkijo.
Non era affatto una battuta di scherno. Lo aveva detto con sincerità. Ed era curioso da parte di un’Alice Maiden.
-Curioso che tu dica una cosa simile!- disse Laplace.
Per la seconda volta, mi aveva letto nel pensiero.
-Perché è strano? Io sono molto legata ad Alice, ma ciò non toglie che non trovo giusto combattervi. Insomma, non ne vedo il motivo.-
Ero rimasta colpita dalle sue parole.
-Il motivo è semplice. Alice è malvagia!- dissi io liberandomi dai fili d’argento con l’aiuto dei miei petali.
-Ne sei convinta?-
-Non è convinzione la mia ma certezza. Purtroppo tu non sai nulla…-
Ginkijo alzò lo sguardo al cielo per poi rivolgersi a me:
-E non lo voglio sapere!-
Con uno scatto fulmineo, mi colpì con un pugno che mi buttò a terra. Fu così forte che quando mi rialzai ebbi un lieve capogiro.
-Uh! Che botta potente…- dissi.
-Grazie!- disse lei sorridendo.
Dopo il pugno arrivò un calcio. Quando cercai di rialzarmi, lei era davanti a me. Mi afferrò per il collo e iniziò a stringere.
-Mi dispiace! Cerca di non odiarmi. Sono costretta a farlo…-
Fortunatamente la sua presa, benché forte, non era ai livelli della sua creatrice o di Laplace, perciò non mi sentii mancare e mi liberai di lei con i petali.
-Ottimo!- mi disse.
Le sue mani s’illuminarono d’argento e lanciò sfere di plasma dello stesso colore. Purtroppo furono così veloci che non feci in tempo a evitarle e le presi in pieno. Quando mi ripresi, ero stesa supina a terra e Ginkijo era sopra di me che mi accarezzava il viso. Dato che ebbi un brutto déjà vu, e per fortuna non mi aveva bloccato le mani, la spinsi con forza e mi rialzai di scatto.
-Sembri spaventata, che ti prende?- mi chiese.
-Non… Non sono affari tuoi!- le dissi.
-Oh, pensavi che ti avrei baciato? Non confondermi con Yudokuhana!-
-E allora che stavi facendo? Non dire altre fesserie e continuiamo a combattere.-
-Se proprio insisti…-
Usai i miei petali, ma lei sorrise e mi lanciò dalla mano sinistra schegge appuntite d’argento, tanti quanti erano i petali.
-Ti è piaciuta questa?-
-Sì, mi hai sorpreso…-
-Mi fa piacere!-
Le riutilizzò. L’unico effetto che ottenne fu di buttarmi a terra di nuovo. Non mi sembrava potente. Forse era un’impressione, ma sembrava più che altro… come dire… indulgente verso i miei confronti. Anche quando riutilizzò le onde energetiche, ebbi la stessa sensazione. Quando mi ritrovai di nuovo a terra, Ginkijo tornò di nuovo su di me, stavolta stringendomi bene i polsi, per impedirmi qualsiasi movimento.
-Dici che non vuoi essere confusa con tua sorella eppure da come ti comporti…-
-Beh sì lo confesso, mi provochi strane sensazioni come anche quella di non volerti uccidere.-
Rimasi di nuovo colpita dalle sue parole.
-Se non vuoi davvero uccidermi… perché mi attacchi?-
-Non è colpa mia, sono stata programmata per questo. Ma non voglio…-
Mollò la presa e si allontanò leggermente da me. Notai tristezza nei suoi occhi. Mi avvicinai a e le misi una mano sulla spalla. Quando mi guardò le sorrisi.
-Se non sbaglio, mi volevi stringere la mano. Che ne dici di ripetere la scena?-
Il suo volto s’illuminò di un sorriso gioioso. Si schiarì la voce e disse:
-Io sono Ginkijo!-
-Di nuovo un nome appropriato. Io sono Shinku ma credo che già lo sapevi.-
Mi tese la mano e stavolta gliela strinsi.
-Sono… sono onorata di conoscerti…- disse commossa.
-Anch’io. È bello avere un altro alleato dalla nostra parte.- dissi io.
Le mie parole la commossero ancor di più.
-D… Dici davvero? Non… non ti crea disagio ad avere accanto a te un quasi sosia?-
-Affatto.-
Mi abbracciò cogliendomi di sorpresa, mentre la sentivo piangere di gioia.
-Ah!- esclamai improvvisamente a causa di un pensiero.
-Che… che ti succede?-
-Se tua madre ci sta osservando significa che…-
-Mi ha bollata come traditrice, ma non m’importa niente. Quando ti ho vista la prima volta, ho avuto come un… colpo di fulmine diciamo e ho sempre finto di stare dalla sua parte.-
Arrossii sia perché mi sentivo onorata, sia per l’imbarazzo. Lei lo notò e mi sorrise. Dopodiché mi accarezzò il viso.
-Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere.- disse Laplace.
-Mi dispiace coniglietto. Hai perso l’esclusiva!- disse Ginkijo.
Io mi ritrovai a ridere di gusto e anche lei iniziò a ridere con me.
-Dimmi, c’è un modo per disattivare quel congegno?- le chiesi una volta finito.
-Mi spiace, ma non c’è alcun modo. Solo mia mad… solo Alice è in grado di farlo.-
-Ho capito…-
All’improvviso, Hinaichigo riprese a muoversi, segno che la sua avversaria stava per arrivare, e corse verso di me con le braccia allargate. La abbracciai forte, mentre Ginkijo le accarezzava la testa.
-Che carina!-
-Dov’è la mia avversaria?- chiese.
-Non saprei…- le risposi.
-Già è strano… dovrebbe essere già arrivata. Siamo molto veloci a volare.-
-Senti Ginkijo…-
-Dimmi!-
-Tu sei una creazione di Alice…-
-Sì, ma lo sai che non ne vado fiera!-
-Lasciami finire. Dicevo: sei una creazione di Alice, quindi sai dove si nasconde vero? Penso di sapere dove si trovi, ma vorrei la conferma…-
Ginkijo mi sorrise.
-Credo che la tua deduzione sia esatta. Comunque si trova nella…-
Non finì la frase. Dal suo petto fuoriuscì una piccola mano e schizzi di olio viola mi colpirono la faccia e il vestito.
-Oltre a essere una dannata traditrice sei una sporca spiona. Non meriti di essere nostra sorella. Crepa!- disse una voce alle sue spalle.
Ginkijo, perdeva olio viola dalla bocca, mi fissò per un secondo.
-Sh… Shinku…-
Quando la mano fu ritirata, stava per toccare terra, ma la afferrai al volo tra le mie braccia. Sollevai lo sguardo, pieno di rabbia verso la sesta Alice Maiden e le dissi a denti stretti:
-M… maledetta!-
-Non prendertela con me. Se l’è cercata. Ci ha traditi, soprattutto ha tradito sua madre, colei che le ha dato la vita, quindi è una punizione più che lecita!-
Mi alzai pronta a colpirla, ma il dispositivo si attivò e mi ritrovai paralizzata.
-Ops! Volevi combattere con me? Spiacente, io sono qui per quella fragolina che ti sta accanto!-
Hinaichigo era rimasta sconvolta dalla scena che aveva visto poco prima, ma le parole della sua avversaria l’avevano riportata in sé come se fossero state un interruttore.
-Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto alla nostra nuova amica.-
-L’ho già detto, ma lo ripeto: Se l’è cercata! Questa è la punizione per chi tradisce. Lei lo sapeva, eppure ha tradito lo stesso! Vergognati, sorellina!- disse rivolta a Ginkijo.
-Non mi pento di nulla. Son felice di aver potuto conoscere la mia “gemellina”.- disse a fatica, mentre l’olio continuava a scendere copioso dalla sua bocca e il suo petto.
-Non ti ho colpita abbastanza forte. Sei ancora qua che parli a vanvera. Quand’è che ti decidi a esplodere?-
Hinaichigo, stanca di sentire le sue parole, la attaccò con una ginocchiata che la buttò a terra.
-Mi hai stancato. Sei venuta qua per combattere con me o per chiacchierare inutilmente?-
Non avevo mai visto Hinaichigo così arrabbiata. Si era immedesimata molto in me.
-Domanda stupida. Sono qua per combatterti e ucciderti come la traditrice.- disse rialzandosi.
-Piantala di chiamarla così e fatti sotto!-
-Mi è impossibile non chiamarla così. Lo è! Come chiameresti una delle tue sorelle se, di punto in bianco, si rifiuta di eseguire il compito che le è stato assegnato e fraternizza con i tuoi nemici?-
Hinaichigo non rispose subito. La domanda l’aveva spiazzata.
-Ehm…-
-Ecco, lo vedi? Non rispondi perché sai che ho ragione.-
-Ragione o no… hai fatto una cosa davvero cattiva. E hai sporcato anche il vestito di Shinku!-
-Sai quanto me ne frega?-
-Vendicherò il suo vestito e Ginkijo!-
-Non aspetto altro, mocciosa!-
-Senti chi parla! Il bue che dice cornuto all’asino!-



Nota 12: Ginkijo (銀貴女) è ispirata a Triela di Gunslinger Girl. Il suo nome significa “Dama D’Argento”.
   
 
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