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Autore: Reykon23    19/10/2012    5 recensioni
Qualcosa è successo nel presente di akane...qualcosa che ha fatto si che lei e ranma si dividessero...nulla potrà dire cosa accadrà in futuro, i segreti sono tutti da scoprire e contenuti nei petali....in quei petali che vagano dimenticati...
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Con gli Occhi, negli Occhi




Gli occhi molto belli sono insostenibili, ma non si può evitare di guardarli sempre…ci si affoga dentro, ci si perde, non si sa più dove si è.

Elias Canetti
 

 
 
Era tutto così complicato, inverosimile, incomprensibile;
Pericoloso, arduo, rischioso, inconcepibile….potrei trovare altri migliaia di aggettivi negativi per descrivere la situazione che si era creata da quando io e Ranma ci eravamo rincontrati e riuniti finalmente.
Eppure non potevo evitare di essere sovrastata da determinate emozioni di tutt’altra natura: speranza, coraggio, volontà, desiderio, amore….
Tutto era una continua scoperta, una ininterrotta camminata verso l’ignoto quando ero insieme a lui, non avevo nulla di programmato come invece ero solita far funzionare la mia vita prima, perché ora volevo solo essere libera di vivere ogni giorno…quasi come se fosse l’ultimo.
Non sapevo dire se tutto questo era giusto o sbagliato, sta di fatto che il mio cuore cominciò a battere con vigore, dopo tanto tempo, dal momento in cui cominciò tutto questo…
Si, perché ormai era passata quasi una settimana da quel fatidico giorno, e io e Ranma non facevamo che vederci ogni giorno, dandoci sempre appuntamento lì, sotto quell’albero, stessa ora e stesso posto, con il principale obiettivo di trovare il reale responsabile della morte di mio padre.
Avevamo passato ore intere alla ricerca di qualche notizia che potesse essere d’aiuto nella nostra ricerca, ripensando a qualche dettaglio che c’era sfuggito durante il campionato; e questo spiega infatti l’infinito cumulo di giornali che ormai si era creato sulla panchina, su cui anche oggi ci ritrovavamo a sedere, ispezionando tutti gli articoli risalenti all’epoca che potessero indirizzarci sulla giusta pista.
Oggi Ranma era particolarmente di buon umore, e ignoravo completamente il perché, visto che appena ci incontrammo si mise subito a scherzare sul mio abbigliamento, prendendomi in giro quasi come al solito, ma con una dolcezza che non credevo potesse appartenergli.
In effetti anch’io mi sentivo un po’ fuori luogo ma il caldo non dava per niente tregua: avevo un vestitino a gonna bianco, che mi arrivava sopra le ginocchia, mentre nella parte superiore era costituito da una specie di corpetto con delle bretelle fini; mi sembrava piuttosto anonimo, ma solo più tardi mi resi conto che attiravo l’attenzione di Ranma, il che mi doveva intimorire ma in realtà…mi fece quasi piacere.
< Mmmh questo mi può sembrare utile…è meglio conservarlo > iniziai con le forbici a ritagliare uno spazio del quotidiano che risaliva a 3giorni prima del torneo.
< Akane…ma come pensi possa esserci utile la campagna pubblicitaria di quel periodo?!?? >
Si era sporto dall’altra parte della panchina, all’apparenza sornione e indifferente, non ci aveva pensato due volte a controllare e giudicare cosa stavo ritagliando.
In effetti aveva ragione, avevo preso un sacco di articoli che non centravano completamente con quello che cercavamo! E mi lanciò uno sguardo che poteva tradursi in “abbiamo poco e niente nelle mani!”.
Mi sentii un poco colpevole, ma non riuscivo ad essere concentrata e lucida in sua presenza.
Forse inconsciamente non me ne importava niente di tutto questo, volevo solo rimanergli accanto, perché mi nutrivo delle sue parole, del suo respiro, dei suoi occhi….
Lui era il mio nutrimento, la mia cura, il mio sole…e non poteva essere altrimenti.
< Dai, è arrivato il momento di un po’ di pausa…>
Fece uno scatto in avanti mettendosi in piedi davanti a me, fissandomi e aspettando che lo raggiungessi.
Il mio sguardo dai giornali passarono a lui, e il mio cuore si bloccò ancora una volta.
Lì fermo, nella sua bellezza statuaria, risplendeva la sua chioma fulgida e nera, insieme alla camicia cinese bianca che copriva un corpo scolpito, e chissà cos’altro nascondeva…
Dannazione! Ma che pensieri stavo facendo???! Da quando ero così svergognata?
Arrosì all’istante, e purtroppo lui se ne accorse!
< Cosa c’è?! >
< Eeeeh Niente, niente! Scusami è che stanotte non ho dormito tanto…comunque che intenzioni hai?! >
< boh non saprei, in questi giorni non abbiamo fatto altro che cercare, cercare…anche se i risultati sono stati scarsi…> ora il suo viso si era rattristito, forse stava perdendo la speranza? Non poteva cedere, perchè io sarei andato dietro con lui.
< Non dobbiamo arrenderci, la meta sarà lontana, ma non impossibile >
Cercai di essere sincera e diretta, trasmettendogli tutta la positività che possedevo, ed ecco che come sempre mi spiazzò con una delle sue particolari frasi.
< Sei sempre più bella, quando sorridi >
Rimasi confusa e interdetta dalla sua affermazione…era davvero Ranma quello che mi diceva questo cose?! In passato si sarebbe piuttosto ucciso pur di non dire una cosa del genere…e ora invece avevo davanti a me qualcuno che non aveva più paura di esprimere quello che aveva dentro…ma poi subito dopo aggiunse qualcos’altro.
< Cioèèè…eeehm..nel senso che…non volevo dire..accidenti..volevo semplicemente essere carino>
Vedevo la spontaneità nei suoi occhi, il che poteva solo farmi piacere e sorridere ancora di più.
< Ora il resto del tempo voglio impiegarlo con te, per te..quindi dimmi tu >
< Dici sul serio!? Beh non so…cosa vuoi fare? >
< Dimmelo tu, oggi tocca a te decidere! >
Mi sembrano anche queste pretese così strane da parte sua, non sapevo minimamente che fare e dove andare, anche per paura che ci avrebbero visto e scoperto insieme, quando all’improvviso si accese una lampadina in me!
< Ho trovato! Voglio andare…in quella casa nel bosco, quella dove tu mi avevi portato dopo l’incidente >
Il suo viso si rabbuiò all’istante, come se non poteva credere a quello che avevo appena detto.
Ecco, ancora una volta qualcosa si frapponeva fra di noi, un muro invisibile che compariva quando meno ce lo aspettavamo, pronto ad ostacolarci nonostante tutte le difficoltà che già avevamo passato.
< C’è qualche problema? > chiesi gentilmente, inclinando la testa e guardandolo fisso.
< Beeh..mi sembra strana proprio questa tua richiesta…> ormai lo conoscevo bene e si vedeva che stava nascondendo qualcosa, e questo non poteva che spingermi ancora di più verso la decisione che avevo preso.
< Va bene..d’altronde ormai dovrò condividere con te tutto > e mi sorrise…la cosa più sbagliata che poteva fare! Cavolo mi sentivo male appena faceva qualcosa di carino nei miei confronti, mi sentivo quasi girare la testa, le gambe molli, ma soprattutto la cosa più fastidiosa era un nodo che si creava all’altezza dello stomaco…una sensazione così strana, era come stare nel paradiso e nell’inferno allo stesso tempo.
Così senza neanche potessi rispondergli mi prese per mano, e iniziammo a correre, uscendo per il parco e prendendo il viale opposto a casa mia.
Arrivammo ai piedi di una collina erbosa abbastanza ripida che a primo impatto non mi disse nulla, ma poi la riconobbi! Era quella dove avevo litigato con Ranma durante quel tramonto…un episodio che sicuramente non mi faceva piacere ricordare.
Per tutta la strada Ranma rimase in silenzio, la mia più grande voglia era sapere cosa pensasse, ma i miei pensieri erano troppo distratti dalla stretta che lui esercitava sulla mia mano: così stretta e delicata allo stesso tempo, come se mi volesse tenere per sé, solo per sé.
Attraversammo presto tutto l’intricato bosco per arrivare finalmente in quella radura ancora una volta: la casa era sempre lì, misteriosa e cupa, con le sue finestre sbarrate e gli attrezzi lasciati a casaccio sul prato.
< Ancora devo ben capire di che diamine di luogo si tratta >
Alla mia affermazione Ranma mi guardò e sorrise, forse faceva chissà quali mostri su cosa stavo pensando.
< Non crederai certo che durante tutto questo tempo abbia dormito per strada >
Felice e saltellante si avvicinò alla porta d’entrata e io lo seguì; ora che la vedevo meglio si trattava di una cosa abbastanza recente, ma che tuttavia non era stata curata per niente, molti pezzi traballavano e pendevano, e non dava certo aria di sicurezza.
< Ma cos’è allora?! Una locanda? Un’abitazione abbandonata? Non capisco >
< Non esattamente…diciamo che si tratta…di una scuola >
< Cosaaa?!? > mi stava prendendo in giro o era serio?! Come poteva esserci una scuola al centro del bosco? E poi perché mai doveva stare qua lui?
< Ehehe perché sei così sbalordita? >
< Tu tutto questo tempo saresti stato in una scuola?! A far che? Imparare le tabelline di nuovo? >
All’impatto reclinò la testa, sbalordito per quello che avevo detto, dopo di che scoppiò in una sonora risata che mi fece solo infuriare.
< Bah sei sempre il solito! >
Avevo girato i tacchi per andarmene, ma di nuovo provai all’improvviso la sensazione di prima, di forza, mista a dolcezza e calore; mi girai e vidi che di nuovo mi aveva preso la mano.
< Vogliamo entrare adesso?! > le sue parole mi trasmisero qualcosa di indescrivibile.
Se poco prima ero offesa, adesso non potevo fare altro che seguirlo perché ero schiava dei suoi movimenti, per non parlare della curiosità che ormai mi era cresciuta dentro.
Ed ecco che per la seconda volta mi ritrovai in quella cucina così disordinata e sporca che aveva fatto crescere in me tante domande; i piatti sparsi nel lavello e sul tavolo erano per la maggior parte impolverati, gli scaffali semiaperti nascondevano qualche ragnatela, la dispensa e il pavimento erano in uno stato davvero pessimo.
L’unica cosa ordinata di quella stanza erano le sedie messe a circolo, e il divano messo in un angolo dove Ranma mi abbracciò per la prima volta.
Presto salimmo le scale, percorremmo il corridoio, per poi rientrare in quella stanza che già conoscevo, quella dove mi ero risvegliata dopo l’incidente.
Sembrava essere sempre la stessa, effettivamente appariva come l’unica stanza pulita e ordinata di tutta la casa.
< Ma questa…è la tua stanza? > cercai il suo sguardo per avere una risposta esauriente da lui.
< Come sei perspicace Akane > ok ancora una volta mi prendeva in giro per una cosa abbastanza ovvia, sfoggiando quel sorriso che sapeva solo catturarmi.
Ci sedemmo sul letto, stanchi e provati per la lunga camminata.
In tutta la stanza c’era un dolce profumo di lavanda, probabilmente proveniva dai cespugli che avevo visto qui fuori e che la brezza del mattino trascinava dentro la casa, e questo mi provocò dei brividi involontari che mi aprirono tutti i sensi.
Ranma mi strinse di nuovo a sé, quasi come se volesse proteggermi da qualsiasi cosa poteva farmi del male.
Non poteva sapere che con ogni minimo gesto, anche solo col suo sorriso, già alleviava tutte le pene che in passato si erano radicate in me.
In questa posizione rimanemmo in silenzio, io con la testa appoggiata al suo petto, in direzione della finestra, e lui con il mento sulla mia fronte che guardava altrove.
Appena reclinai la testa e mi misi verso di lui, notai come il secondo bottone della camicia si era da solo slacciato.
Questo mi provocò una scarica di pensieri inimmaginabili, che aumentarono il rossore del mio viso e il battito del mio cuore.
Ma la cosa più orrenda era quella maledetta sensazione allo stomaco. Non riuscivo a controllarla o fermarla.
Il mio corpo non rispondeva piu alla mia volontà, sembrava pretendere qualcosa prestabilito dalla natura ma che la mia psiche ignorava completamente.
D’istinto infatti alzai la testa. Ranma sembrava essere in condizione perfino peggio delle mie.
Era come se dentro di lui vi era una battaglia interiore fra ciò che voleva, e ciò che invece doveva fare.
Capì questo da come mi stringeva, e da come cercava nel frattempo di evitare il mio sguardo.
Ma alla fine anche lui cedette a qualche sconosciuto istinto e abbassò il viso guardandomi.
Qualcosa esplose dentro di me, appena i miei occhi incontrarono i suoi.
L’uno era lo specchio dell’altro, senza pudore riuscivamo a leggere le nostre anime, e lì capì finalmente che qualcosa ci legava da sempre, e nonostante tutto quello che era successo non aveva potuto avere fine.
I suoi occhi erano dei brillanti nonostante fosse pieno giorno, sembravano sorridermi e appartenermi in tutto e per tutto; erano così scuri e profondi al centro che potevo sprofondarci e annegarmi con così soave piacere, mentre ai contorni dell’iride andavano a sfumare verso il cobalto, riuscendo a impreziosire ancora di piu quegli occhi già così belli.
Basta mi ero rassegnata! Ero diventata la sua schiava.
Ero la falena che veniva attratta dalla luce incandescente, sapevo che poteva essere pericolosa, ma non ne potevo fare a meno.
Passarono minuti, o forse ore, o addirittura millenni mentre rimanevamo fermi così, a fissarci l’uno nell’altro, senza proferire parola.
Finchè fu lui a rompere questo stato, perché il suo corpo cominciò a muoversi.
Le mani risalirono lungo la mia schiena per arrivare al collo, i nostri toraci aderirono sempre di più, mentre gli ormoni dentro di me cominciavano a impazzire.
E infine il suo viso…..si, si stava avvicinando.
Le sue palpebre cominciarono ad abbassarsi, nascondendo quel mare così dolce e inebriante, e per istinto anche le mie cedettero sotto il peso della passione.
Sentivo ormai il suo respiro su di me, sul mio viso, ora sulla mia bocca.
Stavo provando per la prima volta quella emozione che avevo bramato per così tanto tempo ma ne ero frastornata, anzi sovrastata.
Mancava ormai solo un centimetro per far si che le nostre bocche si unissero, si fondessero…
Sentì finalmente un tocco…le nostre labbra si erano sfiorate e….
< Ehiiii Ranma ma sai dove son….> la porta della camera era stata spalancata di botto, rivelando la figura di un uomo alto che ora era fermo lì, con la bocca spalancata che ci osservava dalla testa ai piedi.
< Oh..No! > riuscì ad esclamare solamente Ranma.
Dopo di che calò di nuovo il silenzio.
L’unica cosa che rimase sempre uguale fu il delicato profumo di lavanda.









Ok, sono in super ritardo nel pubblicare questo capitolo, purtroppo mi danno tanti impegni le lezioni all'università, ma comunque spero che continuerete a seguirmi...ringrazio a tutti per le recensioni e per i consigli, anche se non vi rispondo spesso, leggo sempre i commenti che mi lasciate e mi fanno davvero troppo piacere :) spero che vi siate goduti la lettura, ci vediamo al prossimo capitolo per la continua della storia.....un abbraccio a tutti!   REykon12*


  
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