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Autore: Reykon23    13/11/2012    4 recensioni
Qualcosa è successo nel presente di akane...qualcosa che ha fatto si che lei e ranma si dividessero...nulla potrà dire cosa accadrà in futuro, i segreti sono tutti da scoprire e contenuti nei petali....in quei petali che vagano dimenticati...
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PRESENTIMENTI



Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili.

Aldous Huxley


 

Qualcosa stava cambiando…si, me lo sentivo.
Da qualche giorno a questa parte percepivo che l’aria stava mutando, come se qualcosa di antico e primordiale si era risvegliato per venire in superficie, ad allietare le esistenze di noi comuni mortali.
Ma nonostante questo non riuscivo a capire cosa potesse essere, mi sentivo disorientata e spaesata come una bambina appena entrata nel paese dei balocchi.
La mia vita è sempre stata piena di sicurezze, sapevo sempre cosa dovevo fare, e cosa si sarebbe verificato più in la, ma ora tutto questo mi sta destabilizzando in modo estenuante.
Guardo il cielo dalla veranda.
E’ cupo, nuvoloso, terso.
Questa estate è decisamente una delle più strane che ci siano mai state, troppo spesso stanno avvenendo temporali improvvisi e cambiamenti di temperatura fuori dal comune.
Il telegiornale prima ha dato l’allerta che si stavano avvicinando varie nubi che avrebbero portato piogge abbondati e venti forti per le prossime settimane.
Ma non è solo il meteo che sta sconvolgendo la mia indole.
Akane in queste ultime settimane è diventata diversa…sta nascondendo qualcosa, lo sento!
Le sue abitudini sono decisamente cambiate, ormai non fa più nemmeno colazione con me e Kasumi la mattina, il resto della giornata la passa fuori chissà dove, non apre mai un libro per prepararsi al rientro a scuola come era solita fare.
La cosa che più mi preoccupa tuttavia è il nostro rapporto, poichè il nostro amore-odio si è trasformato nel sentimento più pericoloso che esista: l’indifferenza.
Una volta ci stuzzicavamo continuamente, attaccando briga per qualsiasi cosa, litigando per qualunque sciocchezza che capitasse sotto mano, però si vedeva l’affetto che ci legava nonostante tutto, perché il nostro cuore batteva sulla stessa lunghezza d’onda.
Da quando è morto papà lei pian piano si è trasformata, e non ha cambiato solo se stessa, ma anche il rapporto che aveva con tutte le persone che la circondano.
Kasumi lascia sempre correre, optando per lasciarla stare tranquilla senza soffocarla troppo, ma io non riesco a essere passiva in questo modo, e continuo a covare dentro.
E adesso la situazione sembra pressoché peggiorata.
Chissà ora cosa sta facendo….Sarebbe bello rinchiudersi come un tempo in camera mia a parlare, ridere, tirare cuscini per le peripezie che succedevano ogni giorno. Ma tutto questo ormai appartiene al passato.
Cammino lungo il corridoio.
Le ante del legno sono sempre lucide e lustre, i mobili in ordine.
La cucina è un ambiente immacolato, con ogni cosa messa al suo posto.
La sala da pranzo è pulita e sistemata come sempre.
Mi siedo, poggiando i gomiti sul tavolo e lasciando riposare la testa. E’ pesante.
Guardando per terra noto una piccola macchiolina di sakè vicino al tappeto, testimone della visita di Ukyo.
Tutto è così morto, così grigio e incolore.
E tutto questo perché?! Per l’assenza di mio padre, del signor Genma, di Happosay, di Ranma, della vecchia Akane….
Cerco di fissarmi continuamente su questa giustificazione, ma nel mio cuore risale ancora una volta il senso di colpa. Sono io la responsabile di tutto.
Non posso evitare di pensare questo in fondo, dalla settimana di quel maledetto Campionato.
Le mie azioni di quel fatidico giorno hanno determinato questo futuro, cosa che nessuna sa, a parte il caro Ryoga che con il suo ritorno ha deciso di levare la polvere a tutte queste cose sepolte.
Ora ho solo paura.
Paura che il mio segreto venga rivelato, che tutti sappiano…che soprattutto Akane sappia…che io  sono stata sempre e solo innamorata di…..
 



Dopo questo ora si che posso dirlo.
Non riconosco più neanche me stesso!
Questa è la dimostrazione forse che la natura vince comunque sia sempre su tutto, anche sul debole animo umano. Eppure io credevo di averlo forte, di essermi rafforzato col tempo, ma quello che sto facendo dimostra totalmente il contrario.
Il calore mi ha avvolto da quando la tengo stretta a me; ogni suo minimo aspetto mi risalta alla vista, niente riesce a sfuggirmi di lei: la mia Akane.
I suoi capelli sono profumati. Mi portano una tranquillità e una sensazione favolosa che non provavo da così tanto tempo.
Il suo corpo così perfetto e desiderabile, che nessun uomo potrebbe mai respingere o rifiutare.
Come facevo anni prima a offenderla continuamente?! Era il mio meccanismo di difesa troppo difettoso?
Ora forse l’ho aggiustato, perché non riesco a offendere più una creatura del genere.
Siamo immobili da ormai troppo tempo. Sento che devo fare qualcosa.
Non sto più lì a pensare, il mio corpo reagisce senza dare troppe spiegazioni alla mente e comincio a spostarla affinchè mi guardi negli occhi.
Finalmente mi specchio nelle sue iridi profonde. E lì incontro l’Eternità.
Determinate parti del mio corpo sembrano esigere qualcosa di più del semplice sguardo, desiderano un contatto.
Così mi avvicino lentamente a lei, le do la possibilità che se non volesse si potrebbe spostare, ma lei non lo fa, resta lì immobile a fissarmi, quasi come se stesse pensando le mie medesime riflessioni.
Sento un brivido che le attraversa le spalle. Sento il suo respiro, il mio respiro, il nostro respiro….ecco, le nostre labbra finalmente hanno raggiunto il capolinea desiderato: si sono sfiorate, e lì il cuore si fermò….
< Ehiiii Ranma ma sai dove son….> la porta della camera viene aperta d’improvviso, sorprendendoci  proprio quando avevamo varcato il paradiso.
< Oh..no!> riesco solo ad esclamare.
Proprio ora dovevano tornare gli altri! E per giunta mi hanno sopreso con Akane. Sono nei guai.
Passano alcuni e interminabili secondi nei quali rimaniamo tutti immobili e fissarci l’un l’altro.
< Oooh..Oops..scusate! > e subito richiuse la porta la dietro di sé.
Akane si rivolse subito a me con sguardo interrogativo. Ora dovevo spiegargli un altro bel po’ di cose che avevo lasciato in sospeso.
< Dobbiamo andarcene! Ti riaccompagno in città senno passeremo degli enormi guai!>
< Ma chi era quell’uomo? Cosa sta accadendo Ranma?>
< Ti spiegherò tutto strada facendo, ora l’importante è portarti via da qui! >
Sul momento tutto quello che stava accadendo fra me e lei nella stanza era dimenticato, dovevo portarla fuori prima che la notizia si fosse sparsa fra tutti gli altri.
Uscimmo dalla mia stanza e scendemmo rapidamente le scale.
Non sembrava esserci anima viva.
Optai per la porta che dava dalla parte del bosco del ruscello visto che quella principale era sicuramente preseduta, mentre quella posteriore era sicuramente occupata da chi si stava sistemando dopo l’allenamento sulle montagne.
Dovevamo essere veloci e silenziosi, così attraversammo tutto il piano terreno finchè arrivammo alla piccola porticina: oltre vi era la libertà.
Sembrava quasi una fuga dalla prigione ma non potevo permettermi delle conseguenze che non desideravo affatto.
Apro la porta d’impeto senza dare troppo attenzione. La luce del sole ci avvolge ma tuttavia intravedo numerose ombre per terra.
Mi blocco all’improvviso. Alzo lo sguardo e vedo…tutti fermi davanti a me!!!
Tutti mi guardano con un viso cupo, serio, oscuro.
Sono spacciato! Ho trasgredito a una delle regole principali.
Sento la presenza di Akane accanto a me. Le nostre dita si sfiorano accidentalmente.
 

Ho il respiro spezzato.
Abbiamo percorso tutta la casa di corsa per scappare da quel posto così strano e misterioso, e ora Ranma e immobile, sembra bloccato dalla paura. Chi sono queste persone che ci osservano così? Cosa vogliono da noi due?
Sono tutti vestiti allo stesso modo, quasi come se…fossero degli atleti! Tuta, cintura, attrezzi…qualche tassello stavo cominciando a trovarlo.
Qualcuno ha una mazza nelle mani, alcuni invece degli strumenti appuntiti apparentemente pericolosi.
< Sono pronto a qualsiasi punizione, ma lasciate andare a lei…>
Ranma ruppe il silenzio con questa affermazione. Ora si che forse cominciavo ad avere paura.
c’era qualcosa di pericoloso che ormai percepivo nei visi di quelle figure.
Una di loro, la figura piu mastodontica, si avvicinò verso di noi ad ampi passi.
Arrivò di fronte a noi e all’improvviso alzò le braccia. Voleva combattere?! Stava sferrando un pugno potente? Non sapevo dirlo…capivo solo che Ranma non reagiva, o semplicemente non voleva.
Chiusi gli occhi d’istinto per non guardare la scena.
Sentìì un urlo!
< Noooooooo! > Gridai all’istante! Ma quello che visti mi lasciò totalmente…allibita!
Quell’uomo non stava picchiando Ranma ma…lo stava abbracciando!
Lo stesso Ranma fu stupito di quel gesto, partirono urla di acclamazione dal gruppo che era davanti a noi, che si avvicinò circondandoci.
Tutti cominciarono  a dare pacche a Ranma, che con faccia da ebete annuiva senza sapere cosa dire, poi l’attenzione si spostò tutto su di me.
< Ma guardate un po’…finalmente abbiamo l’onore di conoscere la tua famosa ragazza! >
esclamò uno del gruppo, un po’ basso ma non meno muscoloso degli altri.
< Certo che…Ranma cavolo non ci avevi detto che era così carina >
Io avvampai all’istante sentendo tutti gli sguardi e le considerazione rivolte a me, Ranma era nella confusione più totale, e forse ci stava capendo molto meno di me.
< Scusate ma…arrivati a questo punto vorrei capire tante cose…voi chi siete?! >
Mi ersi tra questa folla scalpitante, e subito rispose uno che si manteva vicino la casa.
< Ma come Ranma non ti ha detto niente?! È sempre il solito ehh! > e cominciò a ridere coinvolgendo tutti gli altri.
< Questa è…una scuola di arti marziali! >
Il mio sguardo stupefatto sembrò incalzare un racconto che mi avrebbe aperto molte porte per sapere il presente di Ranma.
< Il tuo caro fidanzatino è entrato a farne parte circa…mmhh due anni fa. Si è distinto subito fra tutti, divenendo uno dei migliori. Proprio per questo non lo sopporto! > e continuando sempre a ridere se lo stritolò forte tra le braccia, mentre Ranma si divincolava avvertendo un forte senso di vergogna.
Era una situazione così comica che coinvolsero anche me in questa atmosfera allegra.
< Daiii ora basta ragazzi! Mi avete colto di sorpresa! Non credevo aveste questa reazione. Io ho…ho..trasgredito a una delle regole fondamentali…come mai non siete arrabbiati?! >
< Ti riferisci al settimo punto del codice?! > rispose un altro del gruppo che si teneva  a distanza.
< Esattamente>  continuò Ranma.
< Di cosa parlate?! > intervenì io per soddisfare la mia curiosità.
< Ogni membro che entra a far parte della scuola deve rispettare un rigido codice di regole affinchè possa continuare a star qui…fra queste ce né una che vieta di portare qui altre persone fuori dal nostro ambiente perché destabilizzerebbe sia noi combattenti, sia la scuola stessa che perderebbe la sua segretezza>
Ora molte cose stavo cominciando a comprenderle nelle mia mente. Quello continuò aggiungendo.
< Ranma come al solito è corso a conclusioni affrettate! Sapevamo che era solo al mondo e quindi potevamo chiudere un occhio per lui! E chi se lo immaginava poi che fosse fidanzato!>
e un’altra risata collettiva coinvolse tutta la radura, che con approvazione condivideva ogni affermazione esplicata.
< Maledetti! Non mi avevate mai specificato questa cosa! E io mi ero dannato tanto la vita per non essere scoperto! >
< Esagerato dai Saotome! Almeno ora la verità è venuta a galla. Magari Akane potrà aiutarci cucinando la cena per la prossima “Giornata delle 3 gare” > e dicendo questo l’omone che si era avvicinato all’inizio guardò verso di me, e fece l’occhiolino.
Era una situazione così inverosimile e buffa, che ormai la paura che c’era prima era scomparsa ormai del tutto.
< Vieni Akane…lasciamoli perdere per ora, mi hanno dato sui nervi! > e così dicendo mi prese per mano e ci allontanammo verso il bosco, lasciando tutto il gruppo che continuò a guardarci ridendo.
< Mi raccomando…le precauzioni! > urlarono tutti in coro ironicamente.
Ovviamente il mio viso divenne rosso pomodoro, mentre quello di Ranma sul viola melanzana, non osò neanche rispondere, forse per la rabbia, o forse per la vergogna!
< davvero divertenti tutti questi fraintendimenti però ahah > mi affrettai a cambiare argomento camminando per sbloccare un po’ la situazione.
< Per favore…hanno fatto come al solito il loro teatrino! Ormai li conosco…certo che non credevo avrebbero reagito così> Ormai eravamo nel folto del bosco mentre ci allontanavamo dalla radura, e Ranma continuò a discutere sui suoi compagni, su come lo avevano accolto quando scappò dal campionato, e sulla loro vita quotidiana.
< E’ davvero interessante questa cosa. Quindi tu tutto questo tempo hai continuato ad allenarti insieme a loro…me lo sentivo che non ti saresti smentito, i miei presentimenti non sbagliano mai >
Ranma tuttavia non mi stava dando più attenzione. Era pensieroso.
< Ranma? Ranmaaa?! Ma mi ascolti?? >. Come destato da un sogno si risvegliò dal suo stato di catalessi e mi guardò negli occhi.
< Akane…a proposito dell’ultima cosa che ti hanno detto…riguardo quella cena da cucinare…>
< Mmmh si..cosa c’è?! >
< Sto pensando…alla cena del campionato, quella che abbiamo fatto tutti insieme…qualcuno aveva fatto particolari richieste? > non capì subito la sua domanda e lo scopo che vi era dietro; non avevo in mente neanche chiaro ogni minimo particolare di quel giorno, quindi stetti alcuni secondi a pensare a quei fatidici momenti.
< Tuo padre e Mousse non volevano il tacchino come secondo se non sbaglio…e così Nabiki era andata nelle cucine a dirglielo >
Lo sguardo di Ranma non cambiò per nulla, oscuro e impenetrabile com’era.
Mi girò le spalle.
< Ti accompagno a casa…vediamoci fra 3 giorni, stesso posto, stessa ora. Poi andrem…andremo..da..Ukyo >
Lo guardai a bocca aperta. Cosa diavolo farfugliava? Cosa centrava Ukyo con tutto il discorso e gli eventi che erano accaduti? La mia testa in un solo giorno aveva ricevuto così tante informazioni che forse non riuscivo a recepirne di nuove. Vivevo in un tornado: ecco cosa sentivo quando stavo con Ranma.
< Ma…ma perché?! Che intenzioni hai? E poi ukyo ormai non c’è più, è partita tant..>
< No ti sbagli, è tornata quasi 2settimane fa…>
Ukyo era tornata?! Quando aveva deciso il destino che succedesse tutto questo insieme?
< Andiamo, facciamo in fretta, prima che faccia buio…>
Senza che potessi proferire parola mi issò sulle sue possenti spalle e cominciò a grande velocità a scendere per i fianchi ripidi della montagna. Proprio quando stavamo per rompere reciprocamente le nostre corazze, se ne sono venute a creare delle altre…nuovi misteri stavano venendo a galla senza che potessi evitare di esserne travolta….un fiume in piena a cui non sapevamo sfuggire…era forse scritto che non dovevamo trovare la nostra felicità?! Ancora a quell’epoca niente potevo aspettarmi e immaginare.
Non potevo sapere neanche che nel frattempo a  Nerima una persona, con intenzioni crudeli, era appena arrivata davanti a una porta: il locale di Ukyo….! 







  
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