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Autore: loveangel    19/10/2012    15 recensioni
La vita, a volte il destino, ti porta in un luogo, ti accompagna, ti prende per mano e ti avvicina all'amore. A volte quando meno te lo aspetti ti trovi dinanzi ad una realtà che nemmeno immaginavi. Due vite completamente diverse, lontane ma così vicine. Sissy e Alexander una ragazza ed un ragazzo distanti anni luce ma vicini nel cuore. Alexander entra nella vita di Sissy come un tornado, una folata d'aria fresca. Un'aria che diventa calda, quasi bollente. Insieme non riescono a stare più di cinque minuti, sono irascibili e impauriti da qualcosa che li colpirà fin da subito. Il tempo è ciò che li aiuta ma il tempo è a volte tiranno e quando si è agli sgoccioli si fa il possibile per realizzare i propri sogni.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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buona lettura... p.s. vi piace il nuovo banner?

La giornata è passata male, non ho fatto altro che pensare ad Alexander. Alla sua voce nel mio orecchio. Al suo sguardo. Ho lavorato sì, come sempre mi sono dedicata agli animali con cura e dedizione. Nel pomeriggio ho lasciato Josh per un'ora e sono andata in spiaggia. Mi sono stretta a me stessa immaginandolo qui. Non ci posso far nulla, quest'uomo mi è entrato dentro ancor prima d'esserci. Se mai ci sarà. 
Sono tornata ancora più triste. Mi sento sola e adesso me ne rendo conto. Forse perché vorrei qualcuno al mio fianco. Forse perché vorrei che qualcuno si prendesse cura di me. Josh si è accorto che qualcosa non va. Me lo ha ripetuto più volte che per me lui c'è. Come amico ovviamente. Sa che non provo nulla per lui, nulla che vada oltre al bene fraterno. 
Così ho provato a spiegargli il mio stato d'animo. Omettendo Alexander, non voglio che mi faccia la solita ramanzina. Lui è sempre troppo apprensivo nei miei confronti. Alla fine mi ha invitato a cena e ho accettato. Meglio stare con un amico che rimuginare sul nulla. Alexander non è nulla solo un conoscente o meglio solo il mio vicino di casa. Partirà per le Olimpiadi e forse non tornerà. Devo capirlo, ficcarmelo bene in testa.
"Ti passo a prendere io?"
"No Josh vediamoci in pizzeria"
"Va bene capo a più tardi allora" 
Josh va via e mentre chiudo il computer sento il rumore di una moto. La paura mi attanaglia lo stomaco. Il rischio di rapina è molto alto in questo periodo dell'anno. Le strade sono meno affollate a quest'ora.
La campanella suona, la porta si apre. Il mio cuore esplode dalla paura. 
Santo cielo...
"Sissy?"
Alexander... È Alexander... Alex...
"Ehi ciao! Disturbo?"
Lo guardo spaesata. È bellissimo, elegante nel suo abito scuro. La camicia bianca che fascia i suoi pettorali, la cravatta blu notte. Blu, il colore del mare di notte, del mare in tempesta. E la tempesta dentro di me.
"Sissy tutto bene hai un viso bianchissimo. Ti senti bene?"
"Sì sto bene è solo che... Ho avuto paura fosse un ladro"
Corre da me e con una mossa veloce mi attira tra le sue braccia. Le sue forti braccia. Mi stringono proprio come ho immaginato oggi al mare.
"Scusami non volevo spaventarti ma, non sapevo come rintracciarti e sono venuto senza preavviso. Volevo vedere dove lavoravi"
È così sincero. Mi spiazza la sua dolcezza. Senza contare che mi sono praticamente aggrappata alla sua camicia e sto respirando il suo profumo.
"Sissy" 
Le sue mani mi allontanano di un po' e sono io ad allontanarmi del tutto.
"Scusami non so cosa mi è preso"
"Di cosa ti scusi? Sono stato io ad abbracciarti, ma ho visto la tua paura e volevo consolarti. Mi rendo conto di aver osato troppo. Perdonami"
"Lasciamo stare, va bene così." Mi sollevo dalla sedia e vado all'entrata con le chiavi. Devo chiudere ormai l'orario lavorativo è passato.
"Se non ti spiace io chiudo così ti mostro il mio paradiso"
"Se non spiace a te restare chiusa con un uomo nel tuo paradiso... Non vedo perché debba dispiacere a me."
Infilo la chiave nella toppa dandogli le spalle e chiudo. Siamo soli, chiusi nel mio mondo. Cavolo che ho fatto? Perché ostento una sicurezza che non ho?
"Allora dimmi Alex, qual è il tuo animale preferito"
"Di terra o di mare? Perché sai ne ho due"
"Illuminami"
Mi volto e vado da lui, senza guardarlo, crollerei. Lo desidero. La sua bocca è una fonte immensa di distrazione.
"I cavalli, li adoro. Sono una passione che ho da bambino. Ne possiedo tre, due femmine e un maschio. Ma conto di comprarne un altro. E come te amo i delfini. Quelli non li ho ma..."
Si ferma e si morde il labbro inferiore. Oddio no, non può fare così. Non adesso. Non ora che sono a pochi centimetri da lui. Seduto sulla mia scrivania, le gambe aperte, le mani appoggiate sulle sue gambe muscolose.
"Vieni qui"
Mi attira prendendomi per i fianchi. Non riesco a non assecondarlo. E in pochi istanti mi ritrovo tra le sue gambe, strette intorno ai miei fianchi.
"Sissy tu..." 
E no. Miseria no. Il mio cellulare. 
"Rispondi"
"Finisci ti prego" 
Ma il cellulare continua a squillare. 
"Okay rispondo" dico allontanandomi da lui. Boccheggio in cerca d'aria. Sto affannando perché ho la sensazione che stava per dirmi qualcosa di importante.
"P.pronto"
Ehi capo scusa ho avuto un contrattempo non posso venire in pizzeria.
"Va bene Josh sarà per la prossima volta"
Sicura, mi spiace tanto. Tu eri così giù ma ho avuto...
"Josh va bene, sto bene non ti preoccupare davvero. Ci vediamo domani"
Okay capo a domani.
Chiudo la chiamata e fisso Alexander. Per un attimo è assorto in qualche pensiero a me oscuro poi di scatto solleva lo sguardo. Sembra triste.
"Pensavo non avessi una storia"
"Infatti"
"Non mi sembra, perché non me lo dici?"
"Josh è solo un amico"
"Un amico che ti porta a cena vuole qualcosa di più, non credi?"
"Ti sbagli Alex"
"E allora dimmi che lui non ha mai provato nulla per te. Dimmelo se ne sei tanto certa"
"Non mi sembri nella posizione di fare il geloso"
Mi avvicino a lui convinta più che mai di ciò che sto dicendo.
"Non sono geloso, solo non voglio fare..."
"Fare? Cosa? Dimmelo Alexander"
Scivola dalla scrivania e come una pantera pronta a catturare la sua preda si avvicina. È un attimo in cui il mio mondo si ferma. Le sue mani mi stringono il volto. È possesso, dolce, intenso...
"L'amante" soffia infine avvicinandosi ancora un po'. Tutta la consistenza, la durezza del pavimento sotto i miei piedi sembra liquefarsi. Ho bisogno di ragionare lucidamente ma non c'è tempo. Lui è troppo vicino. 
"Non sono quel genere di donna" eh no, almeno i puntini sulle "i" mettiamoli.
"Lo so ed è per questo che da stamattina muoio dalla voglia di sfiorare.le.tue.labbra."
Deglutisco pesantemente. Appoggia la punta del naso sulle mie labbra, lo fa scivolare. Lentamente da destra a sinistra. Io sto affannando. Non riesco a muovere un solo passo, a dire una so la parola.
"È da stamane che muoio dalla voglia di assaggiare.la.tua.lingua." Un piccolo bacio nell'angolo della mia bocca, che dischiudo. 
Alex... Lo dico mentalmente.
"Volevo.essere.la.crostata."
La sua bocca scivola sulla mia mascella. Piccoli baci, lievi mi fanno girare la testa. Inerme sotto il suo tocco, ecco come sono.
"Sissy"
"Alex"
"Dimmelo Sissy, dimmi cosa vuoi"
E nuovamente la scena si ripete. Il mio sogno, lui a pochi centimetri da me, il volto piegato da un lato. La distanza che ci separa è minima. Così piccola che posso sentire il calore del suo fiato. Quasi immagino la consistenza delle sue labbra carnose. Sono bellissime, pronte a farmi crollare.
"Baciami" biascico ormai convinta. Voglio quella bocca, la desidero con una tale intensità da poterci morire.
Ma la sua bocca non sale, scende sul mio collo. Un morso, un bacio mentre le sue mani si sono allontanate dal mio viso. Ora mi stringe a sé. Mi tiene per la vita, troppo vicina al suo bacino.
Santo cielo. Da quanto tempo non mi sentivo così.
"Non così Sissy, non.così" mormora staccandosi di scatto. Ma che cosa?
Il dolore che s'insinua nel mio petto è atroce. Mi ha desiderato eppure mi rifiuta. Non sono alla sua altezza? 
"Scusami, io..." Indietreggia portandosi una mano tra i capelli. Sembra sconvolto.
"Cosa c'è? Cosa?"
"È che tu, tu sei diversa Sissy"
E mi sento ancora più confusa. Che vuol dire che sono diversa?
"Non sono una da una notte e via? È questo che intendi?"
"Anche. Scusami"
"Senti Alexander sei chiaramente in difficoltà. Tu non mi devi nulla, davvero. C'è attrazione okay ma lasciamo tutto com'era"
Mi volto dandogli le spalle. Non posso guardarlo, non adesso che mi fa così male. Perché per un attimo ho creduto che la stessa intensità che provavo io la sentisse anche lui. Perché ho agognato questo bacio come una sorta di antidolorifico. Per alleviare il dolore che si sta intensificando nel mio petto. Ma ho sbagliato. Ancora una volta. E non posso starmene qui con lui adesso. Non ora che sono così vulnerabile. Non ora che le lacrime pungono, premono per uscire.
"Devo andare, è ora di chiudere." Apro la porta e senza guardarlo aspetto che esca. Lo so che è sbagliato sperare in una sua parola ma sogno un piccolo spunto per andare avanti. Un piccolo desiderio nascosto nel profondo della mia anima. Che non si avvera, perché Alexander mi passa dinanzi e va via mormorando un "scusa ciao". Patetico. Lui ma anche io. Che cosa credevo? Che si fosse infatuato di me? Che volesse conoscermi profondamente? 
Sbatto la porta chiudendola a chiave e scappo in bagno. Dove le lacrime sgorgano come una cascata. Ininterrottamente. Mi maledico per aver solo pensato che forse nella mia vita poteva esserci qualcuno. 
Un uomo che si innamorava di me? Io che ho mille difetti e pochi pregi? Sono capricciosa e infantile. La devo smettere. Devo darmi tempo. Forse Josh è l'unico uomo, a parte mio padre, che può capirmi. L'unico che mi abbia mai accettato per quella che sono realmente. Non ti piaccio Alexander? Hai capito che con me non è una passeggiata e sei fuggito via prima di caderci dentro. Ma va bene così. Ora sparirai.
****
È passato del tempo prima che mi riprendessi da quel momento intimo. Ora mi sento meglio anche se, riesco ancora a sentire il profumo della sua pelle, il tocco delle sue labbra. 
Respiro profondamente e chiamo mio padre per avvisarlo che non faccio ritorno a casa. Sto da Gioia una mia amica che mi copre in momento come questo. Siamo amiche da pochi anni ma lei è sempre stata disponibile nei miei confronti e so di poter contare su di lei in queste occasioni. Perché purtroppo non è la prima volta che mi capita. Dopo aver avvisato anche lei prendo dal mio armadietto il costume per la piscina e l'accappatoio. Poco lontano da qui c'è una piscina comunale. Ovviamente a quest'ora della sera è chiusa ma, Charles il custode, mi lascia entrare la sera. È un vecchio amico di mia madre, forse ne era innamorato un tempo. È credo che faccia quello solo per la sua memoria. Ma va bene così, in fondo a me basta scaricare un po' d'ansia nuotando per qualche ora poi me ne ritornerò qui. Nel retro ho un divano letto abbastanza comodo.

*****
"Ciao Charles"
"Piccola Elisabeth come stai?"
"Un po' giù. Ho bisogno della mia acqua."
"Lo so, per questo sei qui no?"
"Sì"
"Le chiavi, chiudi tu dopo?"
"Certo, come sempre. E nascondo le chiavi sotto la cassetta delle lettere"
"Bravissima. Io sto ancora un'oretta se ti serve qualcosa... Non esitare"
"Grazie. A presto Charles"
Ed eccomi nel mio mondo, manca solo lui, il mio piccolo delfino. Chissà come sta? Ricordo ancora quando lo trovai. L'anno scorso ero in spiaggia, quando un cucciolo di delfino arenato chiedeva il mio aiuto. L'ho salvato, portato subito in ambulatorio con l'aiuto di Josh. Sento ancora il suono dei suoi lamenti. Mi rivedo mentre continuavo a bagnarlo con degli asciugamani. 
Quanto mi manca. Quanto desidero rivederlo ma so che è impossibile. Lui è libero in mare. Libero e felice, come vorrei essere io. 
Mi tuffo. Nuoto. Con gli occhi chiusi, poi li apro. Lo rivedo. Alexander è lì, che mi sorride, che allarga le braccia. Sento il suono della sua voce. Il mio urlo. Mi sono infatuata di un fantasma. Lui non c'è e mai ci sarà.
Ma lo voglio disperatamente. Voglio le sue braccia, i suoi occhi. Le sue labbra.
'Elisabeth"
Voglio i suoi baci, umidi, timidi, dolci...
"Elisabeth"
Sollevo lo sguardo, Charles è qui. Strano. Mi fermo per un attimo, affannata nuoto sul posto.
"Charles che succede?"
"Scusami se ti ho disturbata ma, qui fuori c'è il signor Climb. Insiste per entrare, dice che è un tuo amico e che è urgente. Lo sai che non posso ma... È così preoccupato"
Alex è qui. Cosa vuole ancora da me?
"Non voglio crearti problemi quindi digli di aspettarmi fuori mi asciugo ed esco"
"Nessun problema davvero, lo faccio scendere"
"Va bene"
Mi sento agitata e nervosa al solo pensiero di lui, ma non voglio minimamente interrompere la mia serata. Quindi resto in acqua. 
La maniglia si abbassa, il mio cuore batte con insistenza. Forte, intensamente.
"Sissy?" 
Alexander fa due passi incerti poi entra e chiude la porta alle sue spalle. Non mi ha ancora vista. 
"Mi hai seguito?"
Si volta verso la piscina finché non mi intercetta. Un attimo, solo un secondo e i nostri sguardi sembrano fondersi. 
"Io... Sono andato via ma poi sono tornato indietro. Volevo chiederti scusa e ti ho visto uscire di corsa. Non volevo spaventarti e... Sì ti ho seguito. Scusami"
"Va bene ora che hai fatto puoi anche andare"
"Sissy per favore potresti raggiungermi qui?"
"No! Non ci penso proprio. Se proprio vuoi parlare puoi farlo da li"
"Voglio guardarti negli occhi. Va bene non mi lasci scelta"
Non lo guardo ma poi un rumore mi mette in allerta. Che cosa sta facendo? È impossibile! No, non si sta spogliando. Non si vuole tuffare in acqua con l'intimo?!
Un tonfo ancora, l'acqua che si apre in una voragine con piccoli schizzi. Si è tuffato ed ora è qui a pochi centimetri da me...
"Ma sei impazzito!"
"Non lo so" 
Mi prende attirandomi a se. Nell'acqua i nostri corpi si scontrano. Mi sento crollare. Mi manca l'aria.
"Io non lo so come si fa Sissy. Non ho mai avuto una storia seria né mai provato amore. Non so cosa provo per te ma ho bisogno di conoscerti. Voglio.farlo. Se me lo concedi" dice fermandosi per riprendere fiato. È chiaramente a disagio.
"Non devo concederti nulla Alex" non perché non lo voglia sia chiaro. Ma ho paura. 
"Non senti ciò che mi fai?"
Prende la mia mano e se la porta sul petto, all'altezza del cuore.
"Batte forte" dico.
"Perché sei qui, accanto a me"
Si avvicina e la sua bocca si ferma ad un passo dalla mia.
"Voglio che il nostro primo bacio sia qualcosa di indimenticabile"
"Alex..." Baciami ora gli vorrei dire ma resto in attesa. E le sue labbra si posano nell'angolo della mia bocca. Una volta, due. 
"Dammi una chance, non ti prometto la luna ma... Posso provare a donarti una stella"
Il mio corpo mi spinge verso lui. E lo abbraccio. Per me questa è una risposta più che ovvia.


##note autrice##
eccoci al nuovo aggiornamento in tempi record ma Alexander mi diceva scrivi scrivi potevo non farlo? Allora che ne pensate? E' sempre uno sbruffone? Io credo che siano entrambi spaventati chi per un motivo, chi per un altro. Cosa succederà? Presto lo scoprirete direi. Alla settimana prossima ragazze e grazie come sempre per i bellissimi commenti che mi lasciate. 
Baci
Loveangel
   
 
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