Piove: senti che bel rumore.

Ci divincoliamo dalla vita come prede di leoni inferociti ed infinitamente affamati.
Piove. Piove sulle case, dai tetti rossi. Piove sui giardini stracolmi di colori, appena sbocciati. Piove sul mondo, sul mio mondo di schiava dei sogni e piove dentro, dov’è più difficile rimanere a galla e non lasciarsi trasportare dal fiume di pensieri, pronto a rigurgitare le sue riflessioni da un momento all’altro.
Piove e non mi dispiace. Piove ed il suono interminabile delle gocce che battono sovrasta ogni pensiero. Quando piove non c’è pensiero abbastanza forte, che riesca a reagire al melodioso suono di gocce inconsapevoli del loro valore.
La mia piccola finestra verde rimane indifferente, incurante della fortuna che ha nel sentire le gocce calde levigare ogni piccola parte di sé e distruggerle violentemente ogni pensiero negativo.
Mi meraviglio delle persone che non sopportano uno spettacolo simile: l’acqua, la vita che si riversa ed inonda di spensieratezza ogni parte della città, senza aver paura di nulla. Se non è magia, è sicuramente qualcosa di molto simile ad essa. Piove ed è meraviglioso sentirsi sommergere di inconscia felicità.
Piove e non ho altro che qualche libro da sfogliare, per evadere da questa distesa di persone inutili, persone vili e bugiarde. L’acqua dovrebbe depurare le loro facce inquinate e colmare lo spazio vuoto dei loro cuori assenti. Si pongono domande inutili sulla mia esistenza, alle quali non dovrei nemmeno rispondere. Si pongono problemi sulla mia vita, che, in quanto mia, è gestita con i miei metodi, fatta di sbagli, incertezze, paure e consapevoli esigenze.
Piove dentro e non so nuotare. Piove e affogo in una vita che non lascia scampo ai sognatori. Piove e non so dove rifugiarmi. Piove e l’unica soddisfazione che mi rimane è allietarmi con il suo bel rumore.