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Autore: Nipotina    19/10/2012    5 recensioni
-Freeeeddie!-
Roxanne si precipitò in camera del fratello e saltò sul suo letto. Il suo strillo acuto e, soprattutto, il suo dolce peso contribuirono a far svegliare Fred di soprassalto.
-Ma che vuoi, razza di idiota urlatrice?-
-E’ il tuo compleanno Freddie, tanti auguri!-
Fred rimase per un attimo in silenzio, poi lanciò un urlo, afferrò le mani della sorella e cominciò con lei una specie di danza della vittoria, cantando a squarciagola.
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-In realtà, mi spiace per Roxanne che farà fatica a batterti, ma c’è ancora un regalo che ti spetta di diritto- disse George, continuando a ridacchiare ma facendosi più serio.
-Un altro regalo? Ma tu e la mamma me l’avete già fatto, e anche tutti gli altri… - disse Fred, confuso, guardando interrogativo suo padre.
-No, non tutti. Manca il regalo dello zio Fred-
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley Jr, George Weasley, Roxanne Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Personaggio scelto: Fred Weasley Junior
Altri personaggi: Roxanne Weasley , George Weasley, Angelina Johnson
Genere: Generale, Malinconico
Avvertimenti: Nessuno
Rating: Verde
Eventuale pairing: George/Angelina
Introduzione: -Freeeeddie!-
Roxanne si precipitò in camera del fratello e saltò sul suo letto. Il suo strillo acuto e, soprattutto, il suo dolce peso contribuirono a far svegliare Fred di soprassalto.
-Ma che vuoi, razza di idiota urlatrice?-
-E’ il tuo compleanno Freddie, tanti auguri!-
Eventuali NdA: Auf, ce l’ho fatta! Confesso che l’avevo pensata decisamente più allegra, ma alla fine il rapporto padre-figlio con sguardo allo zio in Paradiso ha preso il sopravvento, ed è nata questa storiella un po’ malinconica. Il finale, comunque, è lieto, e non poteva essere altrimenti.
Bene, spero che possa piacerti!
Auguri anche da parte mia, caro Freddie =P
 
 
 
 

IL REGALO DELLO ZIO FRED

 
 
 
-Freeeeddie!-
Roxanne si precipitò in camera del fratello e saltò sul suo letto. Il suo strillo acuto e, soprattutto, il suo dolce peso contribuirono a far svegliare Fred di soprassalto.
-Ma che vuoi, razza di idiota urlatrice?-
-E’ il tuo compleanno Freddie, tanti auguri!-
Fred rimase per un attimo in silenzio, poi lanciò un urlo, afferrò le mani della sorella e cominciò con lei una specie di danza della vittoria, cantando a squarciagola.
-Sono maggiorenne, sono maggiorenne, posso fare quello che voglio!-
Mentre Roxanne rideva Fred inizò a lanciare incantesimi da tutte le parti, col risultato di scendere poco dopo dalla camera con una bella chioma verde fosforescente che faceva a pugni con il viola melanzana della sorella.
-Buon compleanno figliolo- disse George tra una risata e l’altra, non riuscendo a trattenersi alla vista dei suoi figli conciati in quel modo.
-Grazie papà- rispose Fred, passandosi vanitosamente una mano tra i capelli.
-Suppongo che questo sia il risultato delle tue prima magie da maggiorenne, Fred- disse Angelina arrivando dalla cucina e portando la colazione.
-Sì, non sono fantastici?- rispose Roxanne, che come il fratello andava fierissima della sua nuova chioma e la sfoggiava con disinvoltura.
-Bè, sono decisamente meglio di quello che mi aspettavo. Buon compleanno tesoro-
 
Arrivato a metà giornata, Fred pensò che avrebbe voluto compiere diciassette anni più spesso.
I suoi genitori gli avevano regalato, come da tradizione, un bellissimo orologio. Roxanne, dopo avergli confessato di aver chiesto un uovo di drago allo zio Charlie, che però gliel’aveva negato ridendo, aveva ripiegato su una meno pericolosa, ma neanche troppo, fornitura completa di Tiri Vispi Weasley in edizione limitata.
James gli aveva consegnato con aria pomposa e solenne “Dodici Passi Infallibili Per Sedurre Una Strega”, e in più lui e gli altri cugini maschi l’avevano completamente rifornito di accessori da Quidditch. Le sue cugine, invece, gli avevano comprato un bellissimo gufo reale, così non avrebbe più litigato con Roxanne nel tentativo di rubarle la sua civetta.
I regali degli zii erano i più disparati: un libro dallo zio Percy e dalla zia Audrey, e non era difficile capire chi l’avesse scelto; uno Spioscopio dallo zio Harry e dallo zio Ron; una maglia autografata delle Holiday Harpies dalla zia Ginny; una saccoccia di Mokessino dallo zio Charlie, con le scuse per non avergli potuto regalare un uovo di drago, e così via.
 
Verso sera, mentre Fred stava dando uno sguardo generale al bottino raccolto, George entrò in camera sua.
-Anche stavolta hai fatto incetta, eh, Freddie?-
-Eccome, e soprattutto l’ho fatta prima di Roxanne- rispose lui gongolando.
-Vedrai cosa raccoglierò io fra due anni, fratellone!- giunse da fuori la voce battagliera di Roxanne.
Fred e George ridacchiarono.
-In realtà, mi spiace per Roxanne che farà fatica a batterti, ma c’è ancora un regalo che ti spetta di diritto- disse George, continuando a ridacchiare ma facendosi più serio.
-Un altro regalo? Ma tu e la mamma me l’avete già fatto, e anche tutti gli altri… - disse Fred, confuso, guardando interrogativo suo padre.
-No, non tutti. Manca il regalo dello zio Fred-
 
Sorpreso e completamente ammutolito Fred seguì suo padre su per le scale fino alla soffitta, dove George si fermò davanti a un grosso baule. Lo aprì e tirò fuori una mazza da Quidditch, piuttosto vecchia e segnata. Sorridendo, ma con uno sguardo che valeva più di mille parole, George la passò al figlio, che la strinse tra le mani come se fosse un prezioso tesoro.
-Questa era la mazza che Fred usava quando giocavamo a Quidditch alla Tana, quando non eravamo a Hogwarts. Io ne avevo una uguale, erano le nostre prime veremazze e ne andavamo gelosissimi. Un giorno abbiamo deciso che le uniche persone che avrebbero potuto usarle oltre a noi sarebbero stati i nostri figli, quindi ecco qua-
Fred era senza parole. Guardava quella mazza e vedeva suo zio, quello zio che a causa della guerra non aveva potuto conoscere, quello zio di cui portava fieramente il nome. Alzò gli occhi verso il padre e vide che stava guardando fuori dalla finestra, perso nei ricordi.
 
George non amava parlare del fratello, lasciava volentieri il compito agli altri. Nemmeno a Fred e Roxanne aveva mai raccontato molto.
Si voltò verso il figlio e quando vide il suo sguardo preoccupato sorrise e gli scompigliò i capelli.
-E’ bellissima papà… dov’è la tua?- chiese Fred esitante, sperando di non offendere o ferire il padre.
-Il giorno del funerale di Fred ho ridotto la mia mazza in mille pezzi perché non pensavo che avrei mai avuto dei figli a cui passarla. Ero troppo distrutto anche solo per immaginare un’ipotesi simile, ma non ho mai avuto il coraggio di distruggere la sua. Tutto ciò che era appartenuto a lui aveva per me un valore troppo grande per poter essere distrutto. Tutto sommato, credo che sia andata meglio così: sono contento che tu abbia la sua mazza e non la mia-
Era probabilmente il discorso più lungo su suo zio che Fred avesse mai ascoltato da suo padre. Quando si riscosse dal suo silenzio, strinse forte la mazza e si rivolse al padre.
-E’ il regalo più bello che potessero mai farmi- disse sinceramente, cercando di far capire al padre quanto tutto questo significasse per lui.
-E’ naturale, in fondo è il regalo del tuo padrino. Il tuo padrino celeste, ovviamente, non sia mai che poi Charlie si offenda- rispose George, facendo ridere il figlio.
Charlie era il padrino e lo zio preferito di Fred, ma non c’era alcun dubbio sul fatto che Fred Senior fosse il suo veropadrino.
-Sai, Freddie,essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. E’ una cosa che ci resta dentro, nella pelle. Ecco perché non vi ho mai raccontato molto dello zio, perché è qualcosa di troppo radicato in me per poterne parlare liberamente. E’ qualcosa che resterà dentro di me per sempre-
 
Dopo alcuni istanti di silenzio Fred si alzò e sorrise.
-Ti va di fare due tiri a Quidditch?-
A George sembrò di essere tornato indietro nel tempo, a quando lui e il gemello volavano sui prati intorno alla Tana, liberi e spensierati. La luce negli occhi di Fred, il suo ghigno malandrino, il suo tono cospiratore erano gli stessi inconfondibili segni di riconoscimento dei due gemelli.
L’unica differenza stava nel volto che aveva davanti: non era uguale a lui, rosso, lentigginoso e con gli occhi azzurri, ma scuro, con i capelli marroni rossici e profondi occhi castani. Era diverso da suo fratello Fred, ma allo stesso tempo era uguale: era il volto di suo figlio Fred.
Quando George si alzò e lo precedette giù  per le scale, Fred capì che d’ora in avanti avrebbe potuto chiedere al padre tutto quello che voleva su suo zio, e lui non si sarebbe tirato indietro.
Saggiando la sua nuova mazza e menando fendenti per l’aria pensò che Roxanne non avrebbe mai potuto batterlo, nemmeno se la mamma le avesse regalato la sua Pluffa portafortuna o una cosa del genere.
Quello era decisamente il regalo migliore del mondo e quello era decisamente il compleanno migliore di sempre. Ne era proprio sicuro, avrebbe voluto compiere diciassette anni più spesso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
My Space.
Ho aspettato una vita e mezza per vedere se la giudicia del contest a cui la storia partecipava (“Un contest per un buon compleanno sulla Nuova Generazione”) si faceva viva, ma così non è stato. Pazienza!
Visto che pare proprio che non ci saranno giudizi né altro mi sono decisa a pubblicarla. Direi che è ho scritto già tutto nelle NdA là sopra, quindi hasta la vista a tutti!
  
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