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Autore: leyda    19/10/2012    5 recensioni
Penso che il titolo parli già abbastanza da se, per questo eccovi un estratto dal prologo:
«Fra una settimana è il compleanno di Stiles, ma Derek non vuole farci saltare neanche un giorno di allenamenti per festeggiare.» spiegò Scott mentre l’amico sbuffava seccato, alzando gli occhi al soffitto.
«E strano a dirsi, per una volta sono d’accordo con quello scontroso del vostro Alpha. E questa è una cosa che non mi sentirete mai più ripetere.»
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regali

Ovvero

Un improvvisa popolarità

 

 

 

 

 

 

«Non puoi chiedermi questo, Lydia.» abbaiò Jackson incrociando le braccia e scoccando alla sua ragazza un’occhiata risentita, spostando poi lo sguardo sulla licantropa bionda che lo osservava con un sorriso saputo

«Andiamo Jackson. Nessuno metterà in dubbio la tua virilità, se è questo che temi.» s’intromise Erica.

«In ogni caso abbiamo già perso fin troppo tempo. Ci serve saperlo per oggi, assolutamente. Quindi tu ci darai una mano.» sentenziò Lydia entrando in classe accompagnata dal ragazzo mentre Erica li superava diretta altrove.

La fortuna era dalla sua, infatti, pochi metri più avanti, la sua ignara preda camminava affianco a Scott esponendogli le condizioni della chiacchierata avuta con Chris Argent il pomeriggio precedente. La bionda accelerò il passo e quando raggiunse Stiles gli assestò una decisa pacca sul sedere che lo fece sobbalzare spaventato e sorpreso prima di guardarsi intorno.

Sorridendo scaltra, la bionda li superò salutandoli.

«Cos’è successo?» domandò Scott

«Eh, nulla. Dai, andiamo.» glissò entrando in classe.

Al cambio dell’ora i due amici si stavano dirigendo in palestra quando vennero avvicinati nuovamente da una sorridente Erica che senza alcun preavviso saltò sulle spalle di Stiles allacciando le gambe alla sua vita.

«Che diavolo stai facendo, Erica?» esclamò il ragazzo compiendo qualche passo incerto per cercare di recuperare l’equilibrio. La lupa appoggiò la testa sulla sua spalla sinistra e gli sussurrò direttamente nell’orecchio: «Secondo te, Batman?»

«Ahah! Ok Catwoman, ora scendi…» la pregò.

«Perché, ti dispiace avermi così vicina?» scherzò sentendo il suo cuore aumentare i battiti per l’imbarazzo. Fece comunque come le era stato chiesto, pur rimanendo aggrappata al suo braccio. Poco più avanti Jackson stava ancora esponendo le sue rimostranze alla sua ragazza per l’assurdità di quel piano.

«Perché non possiamo chiederlo direttamente a lui?» protestò.

«Perché così capirebbe subito.»

«Ok, e perché non possiamo chiederlo a McCall?» domandò ancora, gettando un’occhiata oltre le sue spalle indicando il trio con un cenno.

«Perché se lo farebbe sfuggire prima di sabato. Sai com’è fatto.» sbuffò portandosi una ciocca rossa dietro la spalla. «Dai Jackson, solo per oggi.» concluse mentre si dividevano per andare nei rispettivi spogliatoi.

Appena la bionda la raggiunse iniziarono subito a parlottare, mentre si cambiavano per la lezione di ginnastica.

Nello spogliatoio maschile intanto, Jackson, cercando di passare inosservato si avvicinò il più possibile ai due, continuando ad osservarli per tutto il tempo. Danny gli lanciò un’occhiata sorpresa, ma non disse nulla.

Per tutta la lezione di ginnastica, Stiles si sentì come se fosse stato una cavia da esperimento; appena ne aveva la possibilità gettava un’occhiata in direzione di Erica o Lydia o Jackson e ogni volta li sorprendeva a fissarlo, o meglio a fissare qualche parte del suo corpo.

Erica in particolare era la più sfacciata e quando si accorgeva che lui l’aveva beccata alzava lo sguardo, che fino a qualche istante prima era puntato sul suo sedere e gli sorrideva maliziosa, imbarazzandolo.

Stiles allora si avvicinava a Scott e Isaac e tentava di nascondersi dietro i due, che gli riservavano occhiate incuriosite per via del suo battito cardiaco accelerato e del rossore, ma non dicevano nulla e dopo un paio di minuti si allontanava di nuovo.

«Si può sapere che ti succede?» esplose il licantropo biondo, la terza volta che li usò come scudo.

«Non vi siete accorti di niente?»

«Di cosa dovremmo accorgerci, Stiles?» domandò nuovamente, alzando un sopracciglio in un’espressione confusa, che divenne scettica al sentire la spiegazione del ragazzo «Secondo me è solo una tua impressione.»

«Io non sono paranoico.» protestò, prima che Finstock li richiamasse a fare gli esercizi dividendoli in coppie.

Sorridendo si avvicinò a Lydia pensando che non gli era andata affatto male: era in coppia con la ragazza che gli piaceva e, soprattutto, era lontano da Erica, che quel giorno sembrava non riuscisse a stargli lontano. Non che la cosa gli dispiacesse, anzi, dopo la trasformazione la bionda era davvero fantastica, ma quel suo improvviso e, lievemente morboso, attaccamento, lo mettevano un po’ in ansia, per svariati motivi.

Il primo dei quali riguardava il fatto di non essere mai stato esattamente popolare con le esponenti dell’altro sesso. Ok, magari lui non vi aveva prestato molta attenzione, troppo preso dalla rossa, che ora era davanti a lui con uno strano sguardo indagatore, comunque se così non fosse stato, qualcuna si sarebbe fatta avanti, no?

Il secondo e il terzo motivo erano collegati: Erica faceva parte del branco di Derek, e se non aveva capito male, gli era sembrato anche che fosse interessata a Boyd. Che sarebbe successo se l’Alpha fosse venuto a scoprire di questa nuova attenzione che gli veniva riservata? Come minimo Stiles pensò che l’avrebbe aspettato in qualche posto isolato per liberarsi di lui una volta per tutte; ma siccome era abbastanza pessimista in merito, non si sarebbe stupito se la prima volta che fosse andato in bagno da solo Derek fosse già lì ad aspettarlo per aprirgli la gola, con o senza denti.

Rabbrividendo, scosse la testa per allontanare quel sanguinoso scenario, concentrandosi sugli esercizi assegnati, sperando anche di riuscire a strappare alla ragazza la ragione di quell’inquietante comportamento ma, all’improvviso non riuscì a trattenersi dalla sorpresa e gli sfuggì una specie di squittio imbarazzato che attirò l’attenzione di Jackson e Allison che erano a fianco a loro.

«Wow! Che…che stai facendo?!» esclamò afferrando le mani che la rossa aveva fatto scivolare lungo le sue gambe fino ai fianchi e allontandole da sé. «Vuoi farmi uccidere da Jackson?» continuò gettando un’occhiata preoccupata al ragazzo lì di fianco che era già tornato ai suoi esercizi.

«Nessuno ti ucciderà, Stiles. Dai, continua.» sbuffò

Senza aggiungere altro, più per via dell’allenatore che si stava avvicinando che perché non avesse nient’altro da aggiungere, il ragazzo torno a fare gli addominali, mentre la rossa li contava.

Al suono della campana si fiondò negli spogliatoi, temendo qualche vendetta da parte di Jackson e cambiatosi in fretta scappò letteralmente in classe, nonostante la lezione successiva fosse quella di chimica, con Harris.

Allison intanto si era avvicinata all’amica per farsi dire cosa stavano architettando, ma l’altra minimizzò con una scrollata di spalle e un sorriso saputo, senza darle spiegazioni.

Quattro eterne ore di lezione dopo, Stiles, Scott e Isaac furono finalmente liberi di andare a pranzo e, mentre i due lupi erano tranquilli, l’umano continuava a guardarsi intorno circospetto.

«Stiles, rilassati. Ci stai facendo agitare e sai che non è un bene.» lo avvertì Scott.

«Non lo faccio mica apposta.» ribatté indignato

«Beh, ma di che ti lamenti? A quanto dici, sembra che oggi tu sia diventato irresistibile. Non capisco qual è il tuo problema. Goditela finché dura.» esclamò Isaac.

«Il mio problema non è che mi dispiacciano queste attenzioni, benché siano un po’ improvvise. Il mio problema è quello che potrebbe succedermi se qualcuno, uno a caso eh!, diciamo Derek, lo scoprisse. Non tanto per Lydia, più per Erica. Cavolo le piace Boyd e mi salta addosso? Ragazza devi rivedere il tuo schema di comportamento. A meno che non sia un tentativo di ingelosirlo, ma perché proprio io, fragile umano, quando poteva usare chiunque altro?» esclamò gesticolando.

«Veramente tu saresti il più adatto. Erica aveva una cotta per te, ti ricordi?»

«Già, aveva, hai detto giusto, Scott. Quindi perché ora? A meno ché non sia un altro il motivo...» ponderò strofinandosi il mento pensieroso.

«Ad esempio?» domandarono assieme i due lupi.

«Che volete che ne sappia io! Dovreste dirmelo voi: è un qualche strano comportamento lupesco? Che so, qualche particolare influsso lunare, un modo di fare stagionale da lupo, qualunque cosa!»

«No, sono solo un mucchio di sciocchezze. Adesso piantala di farti le paranoie e andiamo a mangiare qualcosa, se non vuoi essere tu il pranzo.» scherzò Isaac aumentando il passo.

«Ah-ah! Non sei abbastanza convincente, lupastro. Ti manca l’occhiataccia raggelante e il ringhio da lupo cattivo. Oh, e dovresti anche sbatacchiarmi contro qualche superficie invadendo il mio spazio vitale.» concluse con una smorfia, ricevendo occhiate stranite in risposta. «Beh? Che c’è?»

Liquidando la questione con un alzata di spalle li seguì, mentre entrambi iniziavano a parlare fitto fitto tra loro escludendolo. Anche quando si sedettero a mangiare la situazione non cambiò, ma per sua fortuna arrivò Allison che lo affiancò con un sorriso, accompagnata da un solitario Boyd.

«Ehi, Boyd…» lo salutò esitante, sperando che l’altro non avesse intenzione di frantumargli le ossa o chissà che altro.

«Stiles.» ricambiò un po’ accigliato, per via del nervosismo dell’altro.

«Dove sono gli altri?» domandò la mora, guardandosi intorno cercandoli con lo sguardo.

«Erica ha detto che avrebbe mangiato con Lydia e Jackson.» spiegò il nero, vedendo il ragazzo di fronte rilasciare il fiato che aveva trattenuto involontariamente. «Stai bene?» gli chiese.

«Si, si. È solo una giornata strana.» rispose in fretta, insospettendo gli altri due interlocutori.

«Perché?»

Sfortunatamente Isaac scelse proprio quel momento per inserirsi nel discorso, beccandosi un’occhiataccia che ignorò

«A quanto pare Erica e Lydia oggi non riescono a stare lontane da Stiles.»

«E grazie di spifferare i fatti miei a chi ti capita a portata d’orecchio, Isaac.» borbottò risentito, prima di rivolgersi a Boyd, ma venne anticipato da Allison.

«Veramente Isaac, Stiles ha ragione.»

«Ok! Possiamo evitare di parlare della mia improvvisa popolarità? Lo so già di essere incredibilmente affascinante oltre che un sagace oratore, ma cambiamo argomento?»

«Hai dimenticato modesto; e più che “sagace oratore” io direi straordinariamente logorroico.» ghignò il biondo iniziando un battibecco con l’altro che venne ignorato dal resto degli occupanti del tavolo.

Scott li lasciò stare per qualche minuto ancora, prima di afferrarli per un braccio e trascinarli verso lo spogliatoio, dopo aver salutato gli altri.

L’allenamento di lacrosse si svolse senza sorprese di nessun genere, cosa che non avvenne invece nello spogliatoio: Danny si avvicinò con aria perplessa a Jackson, che lo degnò appena di un occhiata distratta, prima di tornare a fissare il trio che continuava a farsi i dispetti a qualche panca di distanza.

«Cosa vuoi Danny?»

Il ragazzo gettò uno sguardo all’oggetto di osservazione del suo migliore amico, prima di scegliere attentamente le parole per rispondergli «Jackson hai qualche… problema… con Stilinski?»

«No.»

«Ah. Perché continui a guardarlo, allora?» continuò, mentre a poca distanza da loro i due lupi rizzarono le orecchie per prestare attenzione alla conversazione, scambiandosi un’occhiata allucinata, ignorando Stiles che continuava a blaterare.

«Perché ti interessa? Non sarai tu ad avere un qualche dubbio su Stilinski? Non mi sembrava fosse il tuo tipo.» ribatté con un’occhiata allusiva.

«Non lo è infatti, ma non pensavo fosse il tuo, di tipo.»

Scott non poté evitare di emettere un rantolo strozzato, subito soffocato dalla mano di Isaac che gli intimò di fare silenzio.

Cercando di farla sembrare una cosa del tutto casuale, si voltarono in modo da poterli osservare senza dare a Jackson l’impressione che avessero sentito tutto e continuando ad origliare.

«Scott!» urlò Stiles a pochi centimetri dal sensibile orecchio dell’amico che si piegò su se stesso, portandosi una mano all’orecchio con un piccolo ringhio.

«Cosa?»

«Mi hai fregato la maglia. Ridammela, altrimenti come diavolo torno a casa? Non posso mica girare mezzo nudo, mio padre mi arresterebbe.»

Le parole di Stiles costrinsero i due lupi a osservare con un certo sgomento –e gli occhi quasi fuori dalle orbite e la bocca spalancata ne erano la prova– il torace ancora nudo dell’amico prima di voltarsi dall’altra parte a incrociare lo sguardo furioso, ma non per questo meno ironico, di Jackson e quello perplesso e lievemente imbarazzato di Danny.

Affannandosi a cercare nella sua sacca, Scott lanciò la maglia addosso all’amico, mentre Isaac gli afferrava il borsone e cominciava a spingerli verso l’uscita, tra le proteste e le domande di Stiles.

Rimasti ormai soli nello spogliatoio, Jackson si voltò verso il migliore amico e, dandogli una pacca sulla spalla l’informò: «In ogni caso Danny,sei tu che non sei il tipo di Stilinski. Li preferisce mori e con gli occhi verdi.»

Dopo aver pronunciate queste parole poté sentire, grazie al suo nuovo udito lupesco, il guaito di McCall e la risata nervosa di Lahey, mentre Danny pronunciava uno stranito «Cosa?»

***

«Perché sono qui?» ringhiò l’Alpha

«Per trovare un regalo a Stiles.» fu la serafica risposta.

«Per quale motivo dovrei fargli un regalo?»

«Perché sarebbe di cattivo gusto, oltre che scortese, essere l’unico a mani vuote alla festa. E che ti piaccia o no, in qualche modo Stiles fa parte del branco.» spiegò come se stesse parlando a un bambino piccolo e capriccioso.

Derek era già pronto a ribattere quando lo zio, voltandosi nella sua direzione, con un sorriso affilato e scaltro disteso sulle labbra dichiarò: «Se preferisci posso occuparmi io di scegliere un regalo, anche da parte tua.»

Con uno sbuffo scocciato, accompagnato da un’occhiataccia, il nipote si allontanò affermando che avrebbe fatto da solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo pazzo:

Goodevening!

Allora… a quanto pare Stiles è diventato irresistibile... o c’era uno scopo altro, che si scoprirà prossimamente, ma che si può intuire?

Al solito ci teniamo a ringraziare chi segue, preferisce e recensisce, ci fate felici, e dato che noi non siamo scontrose come Derek, se ci lasciate qualche altra recensione, giuriamo di non mordervi!^^ A meno che non lo chiediate espressamente, ma purtroppo noi non possiamo trasformarvi… sorry ^^;

Ps. Se si va, andate a leggere la storia di Rose_97: Cappuccetto Rosso e il lupo (nota esclusiva di leyda che fa pubblicità occulta...)

Ok, basta con le divagazioni inutili… ci sentiamo al prossimo capitolo!! Baci

  
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