Ciò
che mi è stato negato
9° CAPITOLO - Father and Son
La notte stava arrivando,
senza luna e senza stelle, portando con sé solo il presagio di non rivedere mai
più l'alba.
Goku stava combattendo contro Majin Bu e sembrava anche divertirsi un mondo,
mentre Vegeta semplicemente osservava ogni mossa, immobile e con le braccia
conserte, in attesa del proprio turno.
Ad un tratto avvertì una presenza alle sue spalle, e riconobbe l'aura di Trunks.
"Allora? Hai preso Babidy?" domandò senza nemmeno voltarsi a guardarlo.
Trunks non rispose, e Vegeta si accorse che stava ansimando forte, come se
avesse appena fatto una lunga corsa a piedi.
Finalmente si girò verso di lui, e vide Babidy dietro le spalle di Trunks,
ghignante e soddisfatto.
"Cosa significa, ragazzo? Ti avevo detto di farlo fuori!" sbraitò, pretendendo
spiegazioni.
"Fatti sotto, papà..." sibilò Trunks, e solo in quel momento suo padre si rese
conto del suo giovane volto sfigurato dalla follia.
Una piccola luce si fece strada nel buio della sua ignoranza, e a poco a poco
divenne una luce abbastanza forte per rischiararla e dissolverla. La M
fiammeggiante sulla fronte del ragazzo non lasciava dubbi: Babidy si era
impadronito della sua volontà. E Vegeta conosceva bene gli effetti di quel segno di
potere, un mezzo per ottenere vendetta e cadere nell'oblio. Spalancò gli occhi
increduli, e nello stesso istante Trunks si mosse freddo e rapido come la morte,
sferrando un pugno ed un calcio che lo scaraventarono contro un palazzo.
"IO TI ODIO, PAPA'!" urlò Trunks, col cuore che batteva nel petto come un tamburo
di guerra.
Vegeta si disse che quel suo figlio dal carattere ribelle aveva scelto il
momento meno indicato per sputargli contro quanto lo detestava. Si liberò di
alcune schegge di vetro e poi prese il volo verso di lui.
"Sei venuto a chiedere il nostro aiuto per sconfiggere Majin Bu, e poi ti
schieri dalla sua parte? Sei ridicolo!" e scosse la testa per rafforzare le sue
parole.
Sentendo dentro di sé l'esultanza e la tristezza per il suo potere, Trunks
sferrò un altro pungo, con la forza di un fiume in piena, come se colpire Vegeta fosse
in quel momento l'unico gesto possibile per aggrapparsi ancora alla vita. Il sangue
del principe dei saiyan venne fuori rosso di furia ma, sebbene lo stesse
malmenando, Vegeta sentì
nel petto un moto d'orgoglio per quel figlio così simile a lui, così forte, così
coraggioso da osare sfidare il suo stesso padre. E non era la prima volta che si
sentiva fiero di lui, era successo molte altre volte... Ma Trunks non lo aveva
mai saputo veramente.
Vegeta avrebbe voluto
rispondere ai suoi colpi ma sarebbe stato troppo facile, come tutte le cose prive di
onore, perciò cercò di non reagire con i pugni ma con le parole.
"Torna in te, Trunks!" lo implorò, ricevendo come risposta un'onda
d'energia che lo colpì in pieno petto.
Sentì un dolore alle
viscere, come se ferro rovente gli stesse attraversando le carni. Per resistere
al dolore, si inclinò su un fianco. Poi il suo dolore divenne la sua collera, e
masticò tra i denti una bestemmia.
Vegeta capì di trovarsi al cospetto di qualcosa che non poteva essere fermato.
"Tu non sai come ho sofferto, papà!" gridò Trunks, e strinse gli occhi colmi di
lacrime. Nella sua mente passarono immagini del passato
in cui era appena stato, scene di vita e d'amore, cieli azzurri, enormi città in
continuo movimento, volti di umani e donne con occhi felici, persone che nel suo tempo erano
invece morte e sepolte. O mai nate, come il piccolo Goten.
Riaprì gli occhi e quando Vegeta incrociò il suo sguardo, per un istante vide tutto il
rimpianto di Trunks per quello che aveva perso.
Allora gli si avvicinò piano, mentre Trunks indietreggiava e mormorava "Cosa...
vuoi fare? Non ti avvicinare di un altro passo a me!" Si affrettò ad assumere
una posizione di difesa, ma ebbe un sussulto quando suo padre poggiò una mano
sulla sua spalla.
Dopodichè lo avvicinò ulteriormente a sé e lo strinse in un timido ed impacciato
abbraccio.
E non ci fu bisogno di altro, perchè era tutto quello che Trunks aveva
desiderato, dal giorno in cui il suo piccolo alter ego gli aveva rivelato di
essere stato abbracciato da Vegeta.
Si disse che quello era il momento più importante della sua vita, che lo avrebbe
custodito per sempre nel cuore... ed anche se suo padre non pronunciò una sola
parola seppe con certezza che gli voleva bene davvero, come ogni genitore ne
vuole al proprio figlio.
Quando gli sembrò di aver dato a Trunks abbastanza tempo per piangere,
Vegeta si piegò
di lato e si accorse che la M sulla sua fronte si era magicamente dissolta.
"Scusami, papà" furono le ultime parole del ragazzo, prima di svenire tra le
braccia di suo padre.
CONTINUA...