Carissimi lettori, annuncio che da questo capitolo la
pubblicazione diventerà settimanale! Quindi i prossimi capitoli
arriveranno più in fretta!
A fine capitolo lascio due righe a coloro che hanno commentato,
un grazie invece a chi legge comunque^^
Buona lettura!
A presto^^
By Sayu
Miss
Iceberg
Capitolo 5
Scottatura
Per tutto il restante mese di
agosto i miei mi trascinarono in un'estenuante, terrificante e decisamente
noiosissima vacanza al mare.
Tralasciando il fatto che la
mia pelle è sensibile al sole, e consumai la bellezza
di due bottiglie di crema a protezione 80 (peggio che per i bambini)...
aggiungendo che non so nuotare, in quanto ho la fobia dell'acqua da che avevo 4
anni... con il contorno di mio padre che mi insultava per ogni più
piccolo, insignificante e inutile motivo, quando tornai a casa mi sentii come
un uomo che ha passato due settimane in mezzo ad una tempesta marina e tocca la
terra per la prima volta.
Mi arrampicai alla maniglia
della porta quasi piangendo, stritolai la mia povera gatta ricoprendola di baci
(ovviamente lei rispose con unghie e artigli per punirmi dell'averla
lasciata due settimane sola, anche se per scelta dei miei), mi fiondai sul mio letto abbracciando il cuscino, accarezzai
il mio pc e baciai i miei adorati libri. Insomma,
cercate di capirmi... due settimane senza la mia routine abituale, senza i miei
amori, in un posto deserto in mezzo a pescatori che puzzano di pesce ammuffito
e vermi per esca... con la scottatura (che poi riuscii a beccarmi comunque,
nonostante la crema) ero a dir poco felicissima
d'essere tornata a casa!
Passai la mattina a sentirmi
urlare di ripulire a destra e a sinistra per aiutare mia madre, mio padre
ovviamente seduto sul divano con la giustificazione: "C'è il
programma di pesca al tonno!" e mio fratello attaccato alla playstation con i suoi amici.
Nel guardarli provai odio
allo stato puro per quell'ingiustizia! Io e mia madre
a pulire, loro a rilassarsi... mondo crudele!
Terminata anche quella
giornata crollai esausta sul mio letto verso le 5 del pomeriggio (ricordo che
comunque avevo passato 8 ore in macchina e non avevo chiuso occhio la notte
prima). Era così dolce il contatto con le lenzuola fresche! L'aria nel
mio paese era decisamente più fredda, quindi era un sollievo incredibile
per la mia pelle che scottava ancora per il sole. Lentamente mi lasciai cullare
dal cuscino morbido fino a rilassarmi completamente. Sentii osso per osso
scricchiolare, fino a raggiungere i muscoli tesi, finalmente in pace anche
loro.
Ma secondo voi poteva durare
a lungo tutto quello? Ovviamente no...
-Tesoro! Sei tornata!- la sua
voce, di Marco, mi colpì alla testa come uno sparo. Se fossi stata un
gatto gli avrei soffiato arricciando la coda!
Sollevai, a fatica, la testa
dal cuscino di piume, tortura indicibile, e lo fissai, con occhi furenti. -Che
vuoi! Sparisci voglio dormire!- sibilai lasciando cadere la testa a peso morto,
esausta.
-Ma come, io ti vengo a
trovare e tu mi tratti così? Non ti sono mancato?- chiese lui con tono
falsamente dispiaciuto.
Quello che feci fu come una
specie di ringhio soffocato dalle lenzuola.
-Era un sì quello?-
lui si avvicinò e sentii il letto, il mio meraviglioso, comodissimo
letto, sprofondare.
Di nuovo un ringhio... non mi
avrebbe lasciato in pace, ficcai direttamente la testa tra le lenzuola, il
soffocamento mi sembrò quasi la via della Salvezza.
-Amore, ma così
soffochi!- disse lui toccandomi una spalla e scostando le lenzuola.
A quel tocco fu come se mi
avessero marchiato a fuoco! Dico ma non la vedeva la
scottatura! Ero quasi viola! Strinsi i denti e mi feci sfuggire una lacrimuccia dal dolore. -No....n toccarmi!- sussurrai a denti stretti.
-Ops... scottatina?- chiese
fingendo un tono innocente.
-Noooo secondo te? Di norma la pelle umana ti pare
rosso-violetto?- sibilai sollevandomi sulle braccia e mettendomi a sedere, attenta a non tirare la pelle della schiena.
-Come hai fatto a scottarti?-
chiese lui con tono più preoccupato questa volta.
-Tuo padre ha di nuovo tolto
l'ombrellone mentre dormivi eh Emy?- una voce
femminile mi fece sussultare, se non fossi stata scottata sicuramente sarei
diventata bianca... Mara e Ilenia erano sbucate da
dietro l'armadio, e ora mi salutavano con la mano sogghignando per la
scottatura. -Oh ma che bel rosso aragosta! Che ne dici
Ily, ci cuociamo la
bistecca?- chiese ridente la più bassa all'altra.
Se vi stiate chiedendo, come
era possibile che due oche di quel calibro potessero essere mie amiche, beh me
lo chiedevo spesso anche io... Mara era la tipica mora
bella e ammirata da tutta la scuola, con la fama di essere sempre la più
focosa e passionale, dagli occhi nocciola da cerbiatta, e le forme abbondanti.
In realtà era tutta apparenza, vestiva alla
moda e cambiava umore con la stessa facilità con cui cambiava il paio di
scarpe. Ilenia era più moderata, ma alle volte
anche più superficiale. Non seguiva molto la moda, ma in compenso
seguiva molto i ragazzi. La tipica bionda ossigenata, di cui si ha il dubbio
sia tinta e che conferma lo stereotipo della bionda bella e stupida.
Imprecai silenziosamente, specialmente quando da me, spostarono gli occhi su Marco.
Per questo non volevo che
sapessero di lui. Certo, sebbene superficiali, non erano cattive, ma quando
vedevano un ragazzo diventavano delle iene, fregandosene se lui fosse stato
più o meno impegnato, l'avrebbero braccato, un po' come fanno le sirene.
Con loro due potevi
divertirti, scherzare, parlare di tutto, anche perchè entrambe
studentesse universitarie sapevano muoversi molto bene nei loro campi di
studio...
Ma non potevi presentargli il
tuo ragazzo... considerando poi che Marco non lo era
nemmeno ufficialmente... nel senso, ci eravamo solo baciati una volta, niente
di più... ecco... ora stava per scoppiare un bel problema.
"Chi sono?" mi
chiese Marco, facendo il labbiale in modo da non essere
sentito.
-Piacere! Io sono Mara!- fece
la mora per prima.
-E io Ilenia!-
aggiunse l'altra, entrambe porsero la mano, guardandolo con occhi quasi
famelici.-Emy cara! Non ci avevi detto che avevi il
ragazzo!- sorrise maliziosa poco dopo.
-Marco- fu l'unica replica di
lui, mentre mi lanciava un'occhiata non poco
preoccupata.
-E pure così carino!-
la mora partì subito all'attacco. La vidi chinarsi appena mostrando la
scollatura della maglietta, per poi sorridere angelica.
-Eh... eh... non ve l'ho
detto? Deve essermi passato di mente...- cercai di giustificarmi, entrambe mi
guardarono furenti, non l'avevano presa per niente bene, sapevo cosa avevano in
mente, ma non l'avrei permesso... no, non questa volta, non ancora!
-E poi le ho chiesto io di
non dirlo in giro! Vero amore?- chiese Marco, tentando di salvarmi, povero, non
immaginava in che disastro stava per cacciarsi.
-Comunque vedo che Emy, stai
proprio male... non credete sia meglio lasciarla da sola?- chiese Mara,
guardando l'amica e fingendosi preoccupata. -E poi sei stanca! Su su, meglio che andiamo, devi riposare!- aggiunse dopo,
afferrando con il suo tentacolo il braccio di Marco e trascinandolo fuori.
Lo vidi andare via e mi
sentii decisamente distrutta.
Non solo fisicamente, ma ora
anche mentalmente.
Sospirai posando la schiena
alla parete, il freddo mi fece sussultare. -Ah!- gemetti dal dolore, prima di
riuscire a rilassare i muscoli tesi e abituarmi a quella frescura.
L'avevano braccato, in due, e
me l'avrebbero fatta pagare... me lo sentivo.
Mi sentii distrutta, sapevo
che come amiche sarebbero state pericolose, ma mi ero illusa che, data la mia
condizione di single perenne, non si sarebbe mai presentato un ostacolo simile.
Mi sdraiai cercando di
rilassarmi un poco, ma riuscii solo a farmi salire le lacrime agli occhi. La
gola mi bruciava per via del magone, ma non volevo piangere, in fin dei conti
era solo colpa mia...
Potevo solo sperare che
quelle due perdessero presto la loro indole da cacciatrici
di uomini e si stancassero di Marco...
Anche se sapevo, che fino a che lui sarebbe piaciuto a me loro non avrebbero smesso di
torturarlo. Forse, se lui non fosse stato tanto carino ci sarebbe stata qualche
speranza.
La mattina dopo, quando mi
svegliai, avevo un terribile mal di testa e la pelle bollente. Fissai il
soffitto per chissà quanto, fino a che non sentii il cellulare vibrare
sulla scrivania.
Mi sollevai tenendomi la
testa, quasi si potesse staccare dal corpo, quindi risposi alla chiamata.
-Come stai?- era Marco, dal
tono fu molto dolce.
-Potrei stare meglio...- la
mia voce suonò roca.
-Uh si sente...-
sogghignò lui. -Volevo vederti... beh... nel senso, con calma...-
Sospirai, mi portai la mano
tra i capelli, dovevo essere un disastro, non sapevo nemmeno che ore fossero.
Sollevai la testa e notai che erano le 10.30 del mattino. -Non credo sia il
caso... è meglio se per un po' non ci sentiamo ok?-
dissi mezza assonnata. -Magari... ci vediamo a scuola...-
Lo sentii annuire quindi
attaccare.
Sospirai, era meglio
così in fin dei conti.
Quando tornammo al corso di
restauro tuttavia non ci parlammo. Passarono due settimane abbondanti in cui
stavamo l'uno dall'altra parte dell'aula rispetto all'altro. Era una tortura ma cercavo di ripetere a me stessa che era la cosa
migliore.
Stavo intagliando la gamba di
un tavolino in stile Luigi XVI, quando una voce mi riscosse dai miei pensieri.
-Emma, ciao!- era Micael, un
compagno di corso. Lo vidi appoggiarsi poco distante da me e iniziare a
lavorare sul suo di lavoro.
-Ciao.- risposi educata, non troppo
propensa ad una discussione.
-Ma tu e... Marco...- lo
indicò con la testa quando mi vide rivolgergli un'occhiata. -Si
insomma... state assieme?- chiese con un tono abbastanza timido.
Rimasi un
poco spiazzata da quella domanda ma scossi la testa, dedicandomi al
pezzo di legno.
-Non prendertela, ma molti
pensano che... beh tra voi ci fosse...- cercava di
dire una cosa ovvia, perdendosi in inutili chiacchiere. Posai una sgorbia sul
bancone in legno e lo guardai.
-Insomma, salta al punto!-
esclamai scocciata.
-No, niente, visto allora che
tra voi non c'è... beh quello... ti andrebbe di uscire qualche volta?-
rimasi a fissare un punto vuoto tra le mie mani.
Un pensiero crudele mi
sfiorò, ma lo ricacciai subito, per quanto potessero
chiamarmi Regina dei Ghiacci, non volevo mi attribuissero anche l'appellativo
di stronza, o ancora peggio.
Feci un profondo respiro e lo
guardai. -Non prendertela, ma non me la sento...- cercai di sorridere pacata,
ma non bastò evidentemente.
Micael mi fissò indignato -Allora forse deve essere
vera la storia che sei lesbica!- detto ciò se
ne andò sbattendo gli attrezzi sul tavolo.
Sospirai e inchiodai lo
scalpello nel tavolo. Tutti mi guardarono e la prof mi riprese. -Emma! E' forse il caso che tu vada
a prendere un po' d'aria!- sbraitò dal fondo della stanza.
Fantastico anche buttata
fuori... prima mi insultano e ovviamente devo pagare io per questo.
Mi diressi a prendere un the,
magari sarebbe servito a tranquillizzarmi. Arrivata alla macchinetta misi
l'importo e aspettai appoggiandomi al muro.
-Emma... cosa è successo?- la voce di Marco,
così preoccupata e allo stesso tempo dolce mi fece sciogliere.
Sentii le lacrime bruciarmi
agli angoli degli occhi, afferrai il bicchierino e mi avvicinai al balconcino
ricacciando indietro il pianto. -Niente- riuscii a
dire.
-Ok, questa è la versione per la stampa, a me puoi
dire la verità, cosa ti ha detto quel coglione
di Micael?-
Magari fosse stato solo lui a
farmi stare male... stavo dando la colpa ad una scemenza, per qualcosa di cui
ero responsabile io. In realtà mi mancava lui, ma non osavo dirglielo.
Non volevo legarlo a me.
-Niente ho detto, s'è
solo offeso perchè non ho voluto uscire con
lui...- alzai le spalle, sorseggiando la bevanda calda, in un certo senso mi
sollevò anche se contribuì a farmi venire più caldo.
-E allora perchè hai
piantato lo scalpello nel tavolo?- chiese con quel tono gentile, quasi
irritante, mentre si appoggiava dando la schiena al piano inferiore.
Alzai le spalle ed evitai di
rispondere.
-Sono due settimane che
è iniziata la scuola...- iniziò lui. -Alcuni sostengono che
stiamo assieme... altri pensano che tu sia lesbica...-
Alzai gli occhi al cielo.
-Capirai, è una vita che mi becco insulti, uno vale l'altro, oramai.-
-Micael sta facendo girare la seconda voce... a loro piace
avere cose su cui sparlare... tempo fa avrei riso anche io, ma francamente non
mi va che sia tu a rimetterci...- mi guardò intensamente, facendomi
venire quasi i brividi. Mi voltai dall'altra parte.
-Dovresti tornare in
classe...- sussurrai gettando il bicchiere vuoto nel cestino.
-Non posso...-
sussurrò lui.
-E perchè non puoi?-
chiesi scettica guardandolo.
Lui sollevò la mano
con le nocche sbucciate. -Sono stato mandato dal preside... - alzò
l'altra mano con il numerino della coda.
-Ma sei impazzito?- gli
chiesi controllandogli la mano e sfiorando appena la pelle escoriata.
-Tranquilla ho preso a pugni
il tavolo... anche se avrei voluto ci fosse il suo
naso....- disse lui. -Credo stiano ancora tentando di staccarlo dall'appendino
però...- ammise poco dopo.
-Sei uno stupido!- strillai
guardandolo male. -Fila dal preside!- dissi indicando la presidenza.
-Si mamma!- sogghignò
lui scoccandomi un bacio veloce sulle labbra e scendendo le scale.
***
Come ho fatto
la settimana scorsa per “Sei la mia droga” questa settimana tocca
anche a “Miss Iceberg”…
Confesso che un
successo simile per una fic nata davvero per caso e
che tra l’altro non sarebbe dovuta essere nemmeno pubblicata non me lo aspettavo… Ma a quanto ho notato le fic nate in modo spontaneo sembrano essere gradite e questo
non può che farmi tantissimo piacere… (non so quando ricapiterà
ancora una cosa simile :P visto che sono affetta dal classico “blocco
dello scrittore” e non è piacevole >.< specialmente quando
hai mille idee in testa ma nessuna abbastanza soddisfacente da poter arrivare
ad una stesura decente).
Ma veniamo ai
lettori ^^
Hatori: non posso non citarti pre prima, hai commentato la mia fic
diverse volte, quindi … non posso che ringraziarti e dirti che mi fa
piacere la fic ti piaccia ^^
Spero di non deluderti, così come spero di non deludere nessuno nella
fine (chi ha già letto altre fic mie sa quanto
questo sia uno dei miei timori maggiori…) spero continuerai a leggere :P
Chaosreborn_the_Sad: Spero tu stia continuando a leggere e
ringrazio personalmente anche te per il commento e per la lettura della
storia^^ (riguardo al capitolo con lo scherzo del ghiaccio… eh era una
vita che volevo inserire quella scena in una delle mie fic,
ma non avevo mai trovato l’occasione giusta, in quel caso si addiceva
troppo bene e non ho saputo resistere XD)
etoil
noir: Spero di non
deludere nemmeno te con questa fic O_O comunque Marco è un personaggio che
personalmente adoro^^ mi fa piacere sia apprezzato
Ginny002: ehehe grazie
anche a te per il commento… ^^
kagome84
(>AnGeL<): non so come chiamarti, quindi utilizzo entrambi i nick, comunque, esaudisco le tue richieste e da questo
capitolo l’attesa verrà ridotta ad una settimana (salvo
imprevisti) ^^ grazie anche a te per il commento.
Brucy: grazie anche a te, mi fa piacere ti
siano piaciuti i personaggi^^
Machi: Anche a te un grazie^^ Noto che Marco
sembra vincere su tutta la linea rispetto agli altri personaggi :P non può che farmi piacere^^ spero continuerai
anche tu a leggere. Ciau^^
Gaia: ehehe Emma senza dubbio sa
essere molto tenace, io decisamente non so essere come lei :P
comunque grazie mille per il commento e spero continuerai a leggere ^_-
Giuly
n: grazie mille anche a
te, (se sbagliassi qualche tempo fammi sapere eh? A volte non mi accorgo di
alcuni “orrori” di battitura o di ortografia^^;)
costy24: come da richiesta, velocizzerò l’aggiornamento^^
grazie mille per il commento e spero continuerai a leggere^^
E con questo
non dovrei aver dimenticato nessuno:P se dovessi aver
dimenticato fatemi sapere mi raccomando!^^
A prestissimo
(e chi lo sa, magari anche con una nuova fic…
se mi passa il blocco U_U)
Bye bye^^
By Sayu