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Autore: Daisy Pearl    20/10/2012    4 recensioni
Chiudete gli occhi e immaginatevela.
Capelli color cioccolato lunghi e liscissimi, occhi di mare e forme al punto giusto.
Una ragazza dalla bellezza sovrumana. Sovrumana è la parola giusta perchè lei non è come noi. Lei è un robot, una macchina.
Ma è un oggetto che presto inizierà a provare dei sentimenti e dovrà dimostrare al mondo di avere un cuore, seppur di metallo.
Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 PROGETTO 01R 


Ero sicura di essere in standby perché mi sentivo più rilassata e tranquilla.
Erano giorni che ero sottoposta a continuo stress. Josh aveva deciso di trattarmi con normalità, anche se a guardarlo sembrava facesse molta fatica. Partecipavo ai suoi incontri di lavoro e mi presentavo come la giovane assistente del milionario. Non so perché, ma tutti rimanevano a bocca aperta non appena dalle mie labbra fuoriusciva un qualsiasi suono, ma la cosa sembrava compiacere Josh.
Quando avevo un po’ ti tempo libero andavo a cercare Zack, mi mancava molto la sua compagnia, ma a quanto pareva per lui non era lo stesso. Negli ultimi giorni mi aveva solo evitata. Quando andavo io da lui aveva sempre qualcosa da fare o un impegno che non poteva rimandare e quando, per caso, ci incontravamo per i corridoi si limitava a farmi un piccolo cenno col capo.
Da un lato sospettavo perché si comportasse in quel modo: voleva mantenere le distanze per non tradire di nuovo la sua Mary. Questo mi rendeva triste. Zack era l’unico che mi avesse mai trattata come una persona e il suo improvviso silenzio mi faceva sentire vuota.
Gli unici momenti in cui mi sentivo in pace con me stessa erano quelli in cui mi trovavo in uno stato di standby, come in quel preciso istante.
Sentivo il torpore di quello che chiunque avrebbe chiamato sonno avvolgermi. Fu proprio in quel momento che ricevetti una specie di messaggio vocale inviato tramite il web.
“4931949 io ti considero mia sorella e do per scontato che tu sia dalla mia parte, per questo ti sto inviando questo messaggio!” era la voce di 19283, sorrisi nel comprendere che stava bene “Devi fare un favore per me. da qualche parte in nella casa dove ti trovi ci dovrebbe essere un fascicolo chiamato  ‘Progetto 01R’, devi trovarlo e bruciarlo!”
Perché dovevo bruciare un documento?
“La nostra esistenza è in pericolo e dobbiamo eliminare tutte le prove che possono portare a noi o possono rivelare al mondo che siamo davvero stati creati!”
Le sue parole confermavano la mia ipotesi: l’assassino o gli assassini che avevano ucciso il professore in realtà cercavano me e mio fratello.
“Tu stai bene?” gli inviai.
“Sì, farai quello che ti ho chiesto?”
“Certo!”
“Chi altri nella casa sa della tua vera natura?”
“Solo Josh Drake!”
Lo sentii fare una pausa come se stesse riflettendo su cosa fare.
“Domani notte trova il modo di uscire, ti aspetto al di là del cancello principale!”
“Ci sarò!”
Così ci salutammo. Quella conversazione era stata del tutto improvvisa, ma mi aveva lasciato addosso un senso di tranquillità, ero felice che 19283 stesse bene.
 
La primo cosa che mi venne in mente di fare fu di andare a cercare il documento che 19283 mi aveva chiesto di distruggere e il primo luogo che decisi di controllare f l’ufficio di Josh. Sapevo che in esso doveva esserci una cassaforte o qualcosa del genere così mi misi a scansionare la stanza in modo tale da trovarla. Individuai uno spazio vuoto nascosto all’interno della scrivania, ma come potevo accedervi senza rompere il mobile? Doveva esserci una combinazione.
Scansionai tutto il ripiano in cerca della tastiera sulla quale digitare la sequenza alfanumerica e la individuai in una calcolatrice. Le possibilità si riducevano, voleva dire che la combinazione era composta unicamente da numeri.
Feci una rapida ricerca su tutti i numeri che potevano essere significativi per Josh: la sua data di nascita, i numeri del suo codice fiscale e tanti altri, ma nessuno mi convinceva più di tanto.
Improvvisamente ebbi un’idea: allungai la mano verso la calcolatrice e digitai ‘4931949’.
Con un debole rumore la serratura scattò e mi ritrovai a poter alzare un piccola porzione di scrivania. In essa erano contenuti solo fogli e non dovetti cercare a lungo per trovare il documento che 19283 mi aveva chiesto: esso era in cima al mucchio.
Progetto 01R.
Se avessi avuto un cuore quello si sarebbe messo a battere all’impazzata per l’ansia del momento. Perché 19283 voleva che io distruggessi quel fascicolo? Cosa c’era scritto al suo interno di così tanto pericoloso per la nostra esistenza. Non feci in tempo ad aprirlo che un’ombra apparve sulla soglia. Mi affrettai a nascondere il plico, ma la voce della misteriosa persona giunse dritta alle mie orecchie prima che lo facessi.
“Ho visto cosa hai in mano!”
Venne accesa la luce e mi ritrovai dinnanzi a Joshua Drake con un’unica domanda per la testa: perché i miei sensori non avevano sentito che si stava avvicinando? Era come se qualche secondo prima fossi talmente concentrata sul fascicolo che tenevo in mano, da non rendermi conto di tutto  il resto.
“Cos’è?” ne approfittai.
“Un fascicolo!”
“Che cosa contiene?”
“Informazioni!”
“Che risposte evasive!” ero sempre più convinta che mi nascondesse qualcosa.
Josh si avvicinò fino a giungere dietro la scrivania, dove mi trovavo io.
“Do le risposte che voglio alle persone che, senza permesso, frugano nel mio ufficio! Soprattutto se si tratta di Robot ficcanaso!”
“Sono la tua segretaria, quindi posso farlo!”
Sorrise come divertito da quella conversazione.
“Decido io cosa puoi fare!” sibilò ad un palmo dal mio naso.
“Non mi sembr…!”
Bloccò le parole che stavano per fuoriuscire dalle mie labbra con un bacio. Posò la sua bocca sulla mia e iniziò a muoverla con bramosia. Non potei far a meno di rispondere al bacio perché per me Josh era la dose di passione, cosa che non provavo con Zack.
Josh mi strinse forte a sé inspirando profondamente e tastando la mia pelle con i polpastrelli. Inarcai la schiena per avvicinare maggiormente i nostri corpi. Fu allora che vidi che il fascicolo che pria era nelle mie mani era stato poggiato sulla scrivania.
“Traditore!” mi allontanai da lui, mentre quest’ultimo assumevo uno sguardo carico di interrogativi.
“Io?”
“Mi hai baciata col pretesto di prendermi il fascicolo!”
Finse di essere pensieroso. “Può darsi!”
“E quando me l’hai preso hai continuato a baciarmi!” ero quasi indignata.
Avvicinò il viso al mio e mi diede un bacio sul mento sussurrando contro la mia pelle: “E’ così difficile smettere!” si allontanò e andò a sedersi sulla sua poltrona.
“Quello che mi stupisce è che tu non te ne sia accorta!” continuò. Stupiva anche me la cosa: i miei sensori stavano perdendo colpi, forse ero davvero difettosa, o forse stavo diventando sempre più umana. Propendevo di più per la seconda ipotesi.
Strinsi la mascella e lo guardai in cagnesco.
“Come facevi a sapere che ero qui?”
Sorrise come se non vedesse l’ora di rivelarmi quel particolare.
“Nella mia stanza c’è un apparecchio che è direttamente collegato con lo studio, se qualcuno apre la mia cassaforte io vengo avvertito!” disse semplicemente.
“Non era più semplice fare una cassaforte che non si potesse aprire?”
“E che gusto ci sarebbe stato a non beccare chi si introduce nel mio studio?”
Scossi la testa osservandolo mentre, sorridente, si rigirava il fascicolo tra le mani.
“Cos’è il progetto 01R?” domandai a bruciapelo.
Josh sospirò prima di puntare gli occhi nei miei.
“Si tratta della creazione di robot dotati di sembianze e intelligenza umana!”
“A cosa servono?”
“A cosa servite, vorrei dire!”
Strinsi la mani a pugno trattenendo la voglia di fargli male. Era sempre pronto a sbattermi in faccia la verità, come se sapesse che ciò mi faceva soffrire. Vedendo che non ribattevo, come avrebbe voluto, continuò.
“Inizialmente pensavo di usare i robot per lo spionaggio industriale, poi però…”
“Aspetta un attimo!” lo interruppi “Spionaggio industriale? Ma non è una cosa corretta da fare” Josh poteva essere uno stronzo, un perfettino, un playboy e un sacco di altre cose, ma non mi era mai sembrato una persona ingiusta e meschina.
“Fammi finire di parlare! Poi ho pensato che fosse ingiusto e che avrei dovuto dare uno scopi più ampio al progetto 01R. Sicuramente questo non c’è nei tuoi database, quindi presta attenzione!
Da tempo collaboro con una società segreta di elevato livello, che per ragioni di sicurezza non posso nominarti. Ho contribuito finanziando numerose missioni, quasi la totalità, perché, nonostante tutto ho anche io qualche gene appartenente a mia madre!
Zack esterna la generosità ereditata da lei difendendo i deboli con le unghie e con i denti, io preferisco farlo in un modo più discreto, lavorando nell’ombra!”
Ero affascinata dalle sue parole. Era incredibile come fossi disinformata su questo lato di lui, questo provava che il web non poteva sempre sapere tutto.
“Per questo ho iniziato a collaborare con questa società segreta. Le persone che ti hanno prelevata dal laboratorio del professor Coter fanno parte di questa associazione, ad esempio.
Il progetto 01R prevedeva sostituire progressivamente gli agenti con dei robot praticamente perfetti, almeno per quanto riguardava le missioni più pericolose!” il respiro mi si bloccò in gola mentre lui continuava “Quindi gli automi dovevano essere in tutto e per tutto umani, per non destare il minimo sospetto! Così nasci tu. Sei un prototipo e per questo ho deciso di prenderti con me, per collaudarti!”
“E tra i collaudi era previsto il sesso?” sibilai.
“No!” Josh sembrava amareggiato “Ma tu sei tremendamente attraente e io sono di carne debole, le belle donne mi destabilizzano!” fece un sorrisetto seduttore.
“Ma io non sono una donna!” precisai, curiosa di sentire cosa avrebbe ribattuto.
“Era questo il problema! Tu non sei una donna eppure a volte credevo che tu fossi reale e mi odiavo per essere caduto in quell’illusione!”
“Vorrei essere reale!” sussurrai.
“E vai da Zack perché lui ti illude benissimo!”
Sbarrai gli occhi colpita da quelle parole: come aveva fatto a comprendermi così bene?
Decisi di cambiare argomento.
“Quindi l’idea iniziale era di mandare a morire al posto di comuni umani dei robot?” quella cosa non i andava già per niente.
“E’ inutile che usi quel tono accusatorio Denise! Voi siete oggetti, come potremmo sentirci in colpa se vi accadesse qualcosa di brutto? Potreste essere ricostruiti ad esempio!”
“Allora perché hai mobilitato tutta la ‘società segreta’ per recuperarmi dal laboratorio del professore? Mica sono un oggetto?”
Josh strinse la mascella e ridusse gli occhi a due fessure.
“Perché mi sono affezionato!”
Lo guardai stupito e lui si affrettò a correggere ciò che aveva detto “Tu sei il mio giocattolo e io sono geloso delle mie cose!”
Sentii un moto di rabbia crescermi dentro al petto per poi diffondersi in tutta me stessa.
“E guarda cosa ti fa il tuo giocattolo!” esclamai alzando la mano di fronte a lui e mostrandogli il dito medio.
Lo stupore si dipinse sul suo viso mente io, indignata e stanca di discutere con lui, tornavo nella mia stanza.

*

Josh osservò l’automa uscire dalla stanza e strinse i pugni mentre lo faceva.
Perché le aveva detto quella scusa? Perché le aveva detto che lei era una cosa e che lui era geloso dei propri oggetti? Perché non le aveva detto la verità?
Quella era solo la scusa che usava per convincere se stesso che Denise non era nulla, ma non poteva più far finta di nulla.
Vedere Denise ferita gli faceva male al cuore, gli provocava una fitta all’altezza del petto e gli faceva venir voglia di abbracciarla forte per farla sentire meglio. Si dava dello stupido per questo, perché lei era una cosa ed era allo stesso tempo la persona nei confronti della quale sentiva istinti che non aveva mai avuto.
Quando la vedeva tra le braccia del fratello sentiva un peso premergli sul petto, qualcosa di affine alla gelosia. Si malediva anche per questo.
Era ormai inutile mentire a se stesso: ci teneva a lei come avrebbe tenuto ad una persona in carne ed ossa.






GRAZIE DI CUORE ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO E CHE CONTINUANO A SOSTENERMI A NATURALMENTE ANCHE A CHI MI SEGUE E NON HA TEMPO DI RECENSIRE (LO SO CHE LA SCUOLA E' UN DRAMMA PER TUTTI).
SCUSATEMI SONO DI FRETTA E DEVO STUDIARE UN SACCO DI COSE XD
ALLORA CHE NE PENSATE? V PIACE LA STORIA? TROVATE NTERESSANTE LO SVILUPPO CHE STA PRENDENDO? VE LO ASPETTAVATE? COSA PENSATE CHE ACCADRA'?
SONO CURIOSA DI LEGGERE LE VOSTRE RISPOSTE A QUESTO PICCOLO INTERROGATORIO!
A PRESTO (CREDO MARTEDI' O MERCOLEDI')
DAISY
PS. ECCO LA MIA PAGINA FB


 
   
 
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