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Autore: Scintilla    02/05/2007    8 recensioni
Sasuke guardò la notte. La luna brillava nel cielo, disegnando lievi ombre sul terreno. Era solo, su quella collina, solo.
C’era un silenzio quasi assordante. Si sentì ad un tratto molto piccolo, sperduto in quel mare di erba.
Era stanco, anzi, una parte di lui cascava dal sonno, ma l’altra non intendeva lasciarlo in pace.
Il freddo arrivò come una pugnalata nelle ossa.
-…Nii-san…-

-Sakura-chan, Sakura-chan! Sasuke-femminuccia sta piangendo! Sta piangendo!-
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sasuke Uchiha piange

Disclaimer: i personaggi usati in questa fic non mi appartengono. Sono di proprietà di Kishimoto e di chi ne detiene i diritti. Questa è una storia scritta per puro diletto, non a scopo di lucro.

 

 

Salve, dopo quasi due mesi di assenza torno sul fandom di Naruto!

Volevo starne lontana per un altro po’, ma Naruto è Naruto.

Quando l’ispirazione chiama è inutile opporsi!

Dunque, questa fic è stata scritta a fine aprile/inizio maggio, ma la volevo pubblicare solo a giugno.

Invece ve la beccate adesso è_é.

Come qualcuno ha già fatto notare, le fic che parlano dell’amicizia (amicizia! Non shonen-ai)  che lega Sasuke e Naruto sono davvero poche.

Eppure è un argomento tanto interessante!

Allora ho provato a scriverci qualcosa io.

Inoltre mi serve esercitarmi su di loro per un progetto futuro.

Non ha ambientazione precisa, ma sicuramente prima dell’esame dei chunin.

Che dire, spero che piaccia!

Nota molto importante: se pensate che i personaggi siano OOC, fatemelo notare, perché avevo intenzione di tenerli IC!

Ora vi lascio a “Ombre”, buona lettura!

Scintilla

 

 

Ombre

 

 

 

Sasuke Uchiha piange. Piange. Non è terribile? Il mondo non sta cadendo per questo?

Le lacrime corrono arrossendo di vergogna sulle sue guance. Gridi strozzati invadono l’aria.

I pugni si stringono, le unghie penetrano nella pelle, qualche goccia di sangue fa capolino.

Sasuke Uchiha piange.

 

 

Naruto sa che stasera un frammento del suo mondo andrà in pezzi. Perché quello è Sasuke.

Il suo rivale antipatico e insopportabile. Freddo e insensibile.

Forte. Molto più di lui. Quasi a volte si azzarda a pensare che non lo supererà mai.

Perché lui è in alto. Lui non china mai lo sguardo, non si mescola mai con i comuni mortali.

Preferisce rimanere nella sua grandezza. Lui non vuole scendere. E nessuno dei suoi compagni può salire da lui.

C’è sempre stata una barriera fra i due. Forse la barriera è intorno a Sasuke. Lo isola, anzi il ragazzo si fa isolare, dal mondo

 

 

La luna è molto luminosa. Dopotutto è lo specchio del sole. Riflette i raggi rendendoli dolci e lievi.

Disegna ombre vaghe e confuse sul terreno. Puoi guardarla senza finirne accecato.

Puoi anche dimenticarti che esiste. Anzi, se vivi in città quasi sicuramente la scordi, la sua luce è soffocata dai lampioni di strada.

Però quando le nuvole la coprono e sei solo in un posto sperduto, ti accorgi immediatamente che qualcosa è cambiato.

Perché il buio quasi completo ti assale, il terreno sparisce sotto i tuoi piedi, la tua ombra ti abbandona e dappertutto solo nero, pericoloso, illusorio, infido.

La meta viene celata ai tuoi occhi, il punto di partenza si perde nell’aria scura.

 

 

Naruto si avvicina, dimenticandosi che non voleva essere visto. La luna si eclissa, lasciandolo solo. Quasi vorrebbe chiamare Sasuke, ma non ci riesce. Allora spera almeno di inciamparci contro. La visibilità è bassissima, forse c’era anche un po’ di nebbia. Prova a gridare, ma non vuole.

Avanza alla cieca, sperando di toccarlo. Allora lo trascinerà di nuovo al campo. Quello stupido non doveva allontanarsi da solo. E lui una volta visto doveva urlare, afferrarlo e riportarlo indietro.

Non c’era proprio bisogno di rimanere lì come un’idiota a guardarlo piangere.

La colpa è un po’ di tutti e due.

 

 

Il tempo passa lento o velocissimo di notte. Se ti assopisci, non ti accorgi di dormire. Vieni portato in un piacevole oblio per qualche ora, e ritorni alla tua vita come se nulla fosse accaduto. Quelle ore di sonno sono necessarie, ma in effetti tu non le vivi. Piccoli momenti di coma.

Se invece sei costretto a lavorare, essere sveglio anche se i tuoi occhi vorrebbero chiudersi, camminare per vicoli minacciosi e neri ecco che il tempo si dilata.

E ti ritrovi a rimpiangere l’oblio momentaneo necessario a chiunque. Chi dorme troppo poco si ammala. Chi non dorme abbastanza è sempre stanco e inefficiente.

Ma a volte saltare qualche ora di coma è positivo. Perché probabilmente sei solo con la tua coscienza, al buio, al silenzio, senza che nessuno ti disturbi. Senza che la vita ti governi.

Allora i ricordi danzano davanti agli occhi creando illusioni, le speranze che non ammetti ti accarezzano e, se sei stanco abbastanza ma ancora cosciente, la realtà si fonde con un sogno a occhi aperti.

 

 

Naruto non ha paura. No, nemmeno un po’. Anche se ha completamente perso l’orientamento e la luna è ancora nascosta. Anche se soffia quel fastidioso vento freddo. E quel kunai lo tiene in mano solo per scaramanzia. Magari Sasuke è impazzito e ha voglia di aggredirlo. Allora meglio stare preparati. Oddio, forse un filino di paura ce l’ha. Ma è normale, è sotto controllo. Solo per aggiungere un po’ di eccitazione in più a quella caccia al compagno.

 

 

Ombre, ombre. Sapete che il nero non ha sfumature? Come il bianco. Esiste solo IL nero e IL bianco. Qualsiasi aggiunta di altri colori trasformerebbe queste due tonalità opposte in grigi.

Le ombre sono nere, giusto? Quindi potremmo dire che le ombre sono tutte uguali. Eppure le sentiamo anche profondamente diverse. Minacciose, divertenti, familiari, terribili.

Ora l’ombra della terra (perché è questo che è la notte, no?) è mostruosa come quella di tanti anni fa. Suoni ormai morti si rincorrono nelle orecchie. Figure ormai passate ballano negli occhi.

E solo un mormorio, così debole che nessuno potrebbe sentirlo, vola nell’aria:

-No…-

 

 

Sasuke gli sembrava così vicino, ora dov’è andato? Che sia scappato? Che sia tornato al campo da solo? In questo caso Naruto sarebbe lì da solo, starebbe dando la caccia a un compagno che non c’è più e sarebbe in una posizione davvero ridicola.

È tentato di gridare “Oh, Sasuke! Ci sei ancora?” ma l’effetto sorpresa si annullerebbe. Quindi continua ad avanzare a carponi, il kunai fra i denti.

Ora che ci pensa, forse Sasuke l’ha visto e ora è seduto da qualche parte a godersi i suoi goffi movimenti, badando bene a non farsi scorgere. Magari ora gli arriverà alle spalle facendolo sobbalzare, e racconterà tutto al maestro Kakashi e Sakura.

Ok, in teoria è Naruto a cercare Sasuke per essersi allontanato senza permesso. Però potrebbe anche essere il contrario. Sasuke potrebbe averlo visto ed essere lui ora a dargli la caccia. E una volta al campo, quell’antipatico potrebbe dire che è stato Naruto ad allontanarsi per primo, mentre lui è semplicemente andato a cercarlo.

Sì, è un gran pasticcio. Naruto forse farebbe bene a tornare al campo lasciando l’Uchiha al suo destino.

No, in verità avrebbe dovuto svegliare Kakashi e Sakura fin da subito.

Ma adesso cosa gli conviene fare? Stare lì immobile ad aguzzare la vista non è una buona idea.

 

 

-Basta… ti prego…- le lacrime sono un disonore. Le preghiere sono per i deboli. E molto spesso inutili.

Specie se rivolte a un dio sadico che non le ascolterà mai, anche se le pretende.

-No… Itachi…-

Davvero una vergogna. Dovrebbe sotterrarsi.

-Nii-san…-

 

 

Facciamo il punto della situazione. Naruto si è alzato in piedi e si porta una mano sulla fronte, cercando di vedere meglio.

Cinque minuti. Ancora solo cinque minuti e poi urlerà:

“Sasuke, bastardo! Se ci sei batti un colpo! Non mi va proprio di passare la notte in bianco per te!”

Però quello stupido potrebbe perfino non rispondergli. Potrebbe aggiungere:

“Lo so che sei qui, maledetto! Ora torno da Kakashi e vediamo cosa dice lui della tua condotta!”

Però non è davvero sicuro che l’Uchiha fosse ancora nelle vicinanze. E poi come fa a tornare al campo da solo? Ha completamente dimenticato la strada fatta per venire lì. Se trovasse quello stupido forse potrebbero usare la sua tecnica del fuoco come torcia.

Eh, no! Magari quell’insopportabile asociale lo lascerebbe lì senza dargli nemmeno una mano! E dire che si è quasi preoccupato per lui!

 

 

Mani sporche di sangue ovunque. Corpi che cadono veloci, una marea rossa che si allarga, armi scagliate con maestria, urla soffocate dalla sorpresa.

Sasuke, seduto nell’erba, si afferra le ginocchia e inizia a pregare il suo dio distruttore.

-Itachi… basta…-

Ma non sarà mai a sufficienza. Vuole che Itachi torni, l’ha sempre desiderato. Così potrà finalmente piantare un kunai nel suo maledetto petto e vincere. Trionfare sul suo creatore, su colui che l’ha condannato a essere ciò che è. Sul suo dio.

Se Itachi non fosse mai esistito. Se solo fosse nato morto, se solo sua madre avesse abortito, se solo…

-mamma…-

Perché anche lei?

-papà…-

Perché il figlio uccide il genitore? Una creatura non dovrebbe ribellarsi al proprio artefice.

Ma non è forse quello che sta facendo anche lui, Sasuke?

-…Itachi… ti prego… la tempesta è… è…-

 

 

E se Sasuke avesse incontrato un nemico? E se questo l’avesse ucciso?

Non fa in tempo a pensarci che ne ha subito terrore. Non fa davvero fatica a immaginarsi il suo corpo piegato dalla morte. Freddo, immobile, insensibile a tutto, fermo per l’eternità.

Brividi si rincorrono sulla sua schiena.

Ok, allora. Uno, due e…

 

 

-… la tempesta è… la pioggia che…scende dal cielo…scende…-

 

 

-SASUKE!-

 

 

-SANGUE!-

 

 

Qualcuno gli ha risposto!

 

 

C’è qualcuno vicino!

 

 

Sangue? Che si sia ferito?

 

 

Chi può chiamarlo per nome?

-Itachi… non ancora… ti ucciderò… non sono ancora…-

 

 

-STAI BENE?!-

 

 

-non ancora… forte…-

 

 

Naruto corre ora. Buon per lui che lì il terreno non ha buche.

Sasuke è vivo, perfetto. Ora lo troverà, gli darà una lezione e poi torneranno insieme al campo.

E Kakashi gli…

-Argh!-

Niente buche, eh?

 

 

Sasuke si trova travolto da qualcosa.

-AH!-

-EHI!-

Silenzio.

-Sasuke?-

-Naruto?-

Sì, a quanto pare.

-Che ci fai qui?-

-Sono venuto a cercarti!-

-Vattene.-

-Non ero mica preoccupato per te! Solo che…-

-Vattene.-

-Torniamo al campo!-

-Vacci tu!-

-Bastardo, stammi a sentire!-

-Staccati da dosso.-

-Solo se torni subito a dormire.-

-Non darmi ordini, perdente.-

-Crepa!-

 

 

La nuvole scure con calma scivolano via, lasciando la luna nuda.

 

 

-Vai via.-

-Te lo scordi.-

-Usuratonkachi, torna a nanna.-

-Bastardo.-

-Lasciami in pace.-

-Vieni!-

 

 

I raggi accarezzano con calma il mondo. I fili d’erba, i fiori dai petali chiusi, le foglie che si inchinano alla leggera brezza.

 

 

-Chi ti ha chiesto di venirmi a cercare!-

-Potresti almeno ringraziarmi!-

-Ti odio, stupido.-

-Ti odio anch’io, bastardo! Vorrei aver trovato il tuo cadavere invece sei ancora vivo!-

 

 

E finalmente la luce argentata raggiunge anche la frangia scura, i ribelli capelli biondi, i coprifronte con sopra impresso il simbolo di Konoha.

Naruto sgrana gli occhi stupito, lentamente ricaccia in gola gli insulti.

Sasuke ringhia offeso, ma non può nemmeno coprirsi il viso con le mani, quello sì che sarebbe un gesto da femminuccia.

 

 

-Stai piangendo.- mormora Naruto.

-Non sto piangendo!-

-Allora stavi piangendo.-

-Ti dico di no, stupido!-

-Sasuke ma…-

 

 

Qualsiasi parola volesse pronunciare, è spezzata da un pugno sulla mascella.

Naruto viene spinto per terra. Sul suo viso si legge più sorpresa che dolore.

-Bastardo celebroleso!- urla alla figura ora visibile del compagno.

Proprio quando stava per provare pena per lui!

Si guardano per lunghi minuti, Sasuke infastidito, Naruto furibondo.

Adesso tocca a Naruto contrattaccare.

Si alza lentamente in piedi, poi dà le spalle all’Uchiha e inizia a correre verso il campo.

-SAKURA-CHAN! SAKURA-CHAN! SASUKE-FEMMINUCCIA STA PIANGENDO! STA FRIGNANDO COME…-

 

 

Non fa in tempo a finire la frase, che qualcuno gli salta addosso da dietro facendolo cadere per terra.

-Sta zitto! Zitto! Scemo, chiudi quella bocca!-

Il campo in verità è lontano. Sakura non li può sentire. Ma se ne sono dimenticati entrambi.

Naruto si fa colpire per un paio di volte, poi riesce a parare e a contrattaccare.

Niente tecniche, niente sharingan, solo pugni e calci.

Sembrano due bambini piccoli.

Cosa stanno facendo? Invece di discutere, si picchiano.

E per cosa? Per delle lacrime che non ci dovevano essere.

Naruto ha il labbro spaccato e la mascella gli fa davvero male, eppure quelle botte sono buone.

Sasuke si sente gli occhi bruciare e in bocca ha uno sgradevole gusto metallico. Il naso sta sanguinando copiosamente, impiastricciandogli la faccia.

Eppure non smette né dà tregua all’altro, perché quella lotta gli piace.

Sente i muscoli sfogarsi, e la realtà di quel dolore e piacere nega alle visioni l’accesso alla sua mente.

Naruto sente che Sasuke non sta più piangendo e ne è felice. Perché Sasuke è il suo rivale, probabilmente il genin più dotato di Konoha. Un giorno sarà lui a batterlo.

Ma non ci sarebbe gusto se Sasuke non fosse così forte. Naruto è cosciente della superiorità del compagno. Per questo l’Uchiha non può piangere. Altrimenti cadrebbe dal suo trono e sarebbe alla pari di tutti loro. E sarebbe davvero difficile mantenere le distanze e ricordare che lui è il nemico.

Alla fine le urla cessano, come il rumore dei colpi.

Naruto rimane sdraiato per terra, stanco e stravolto.

Sasuke ansima vicino a lui.

 

 

-Anf anf… patta?-

-Anf… ti piacerebbe.-

-Però è patta.-

-Solo per questa volta.-

Naruto sorride.

 

 

Restano ancora lunghi minuti a riprendersi.

In questi stanchi attimi Naruto pensa che forse Sasuke potrebbe diventare il suo amico.

Meno male che l’altro non ha il potere di leggergli nel pensiero!

Scuote la testa.

-Sasuke, la vuoi sapere una cosa?-

-Bho.-

Ecco, partecipe come al solito.

-Io non ti odio.-

Sasuke volta la testa verso di lui, sorpreso.

-Nemmeno io ti odio.- butta lì, come se gli costasse un’enorme fatica pronunciare quelle quattro parole.

Naruto sorride.

Sembrano quasi due normali compagni di squadra che si sono allenati clandestinamente di notte e ora si riposano insieme, stravolti.

-La luna è bella, vero?-

 

 

Sasuke guarda l’astro con indifferenza. Dove ha già visto la luna? La luna è stata importante un giorno, una notte. Era una luna rossa.

Succede in un attimo, il suo cervello riesce a ripescare il ricordo della luna rossa, trascinandolo di nuovo dentro a tutto quello.

 

 

-… sangue…- inizia a mormorare. –la luna… è rossa…. perché….-

Ma non può andare più avanti di così. Ma le parole non possono essere inghiottite questa volta.

-Sasuke?- mormora l’altro preoccupato.

Il compagno scuote la testa.

-La luna…gronda… di… sangue…-

 

 

È  il turno di Naruto di essere sorpreso. Gli occhi dell’Uchiha si muovono frenetici a destra e sinistra, come a seguire qualcosa di estremamente veloce.

Mormora parole a voce troppo bassa, l’altro non riesce a decifrarle.

Forse Sasuke sta impazzendo.

-Naruto!- urla ad un tratto.

-Sì?- chiede, sperando che la trance sia finita.

Sasuke resta alcuni secondi a guardarlo come se fosse un fantasma. Si mette a sedere di scatto.

-SCAPPA!-

Naruto si ritrae sorpreso.

-SCAPPA, STUPIDO, SCAPPA!- sta riniziando a piangere.

-Scappa, perché se non scappi lui… ti verrà a prendere! E allora…-

 

 

Gli occhi galleggiano in un confuso mondo rosso. Ombre di parenti lo squadrano. Gli stanno chiedendo perché non li ha salvati, lo sente.

La luna rossa ride nel cielo.

Solo una figura non lo guarda. Naruto. Sembra sorpreso da tutta quella folla.

-Scappa!…Oppure lui ti…-

 

 

-Ti ucciderà, Naruto!- gli ha gridato l’ultima frase quasi nell’orecchio.

Naruto è sempre più preoccupato per la salute mentale dell’altro.

-Ma chi?- chiede, provando a far distendere Sasuke.

-Lui!- urla l’altro rimettendosi a sedere.

Naruto scuote la testa.

-Io…-  inizia con voce ferma.

 

 

È arrivato, dannazione, è arrivato! Itachi Uchiha si avvicina a lui. La folla di defunti lo lascia passare, rispettosa.

Naruto lo guarda con sorpresa.

Sasuke vorrebbe gridare. Sono anni che lo aspetta, ma ora si rende conto che non è pronto.

Non si sentiva così debole da anni.

Cade sulle ginocchia, piangendo e singhiozzando. Vede i sandali di Itachi fermarsi proprio davanti a lui.

-Ti prego, ancora qualche mese! Non sono pronto ora, davvero…-

Eccolo di nuovo lì a pregare il suo dio sadico.

Sasuke vive perché Itachi l’ha risparmiato.

Sasuke diventa forte perché così Itachi ha deciso.

Sasuke non ha nessun’altra ambizione se non uccidere Itachi.

Sasuke non passa nemmeno un giorno senza pensare almeno una volta ad Itachi.

Itachi, Itachi, Itachi. La sua vita è Itachi.

E cosa può fare se non seguire la volontà del suo personale dio?

E ora Itachi vuole sentirsi supplicare. Vuole vedere Sasuke inginocchiato ai suoi piedi.

-Ti prego, sono ancora troppo debole. Troppo, ti prego…-

I sandali di Itachi si allontanano da lui. Sasuke si azzarda a sollevare la testa.

-No! Lui no!-

Naruto e Itachi si squadrano. Naruto sembra ignaro del suo potere. L’altro è impassibile come sempre.

-Itachi, ti supplico, lui no! Tutto, ma lui no! Farò qualsiasi cosa, ma ti prego…-

Il più grande solleva con delicatezza una mano. La passa sul collo del ragazzo. È quasi una carezza.

Naruto lo osserva con stupore, non riesce a capire.

Poi la presa si stringe, e Naruto viene sollevato da terra.

Itachi sorriderebbe ora, ma lui non sorride mai. Il suo volto è impassibile come al solito. Sembra quasi che abbia raccolto un fiore non particolarmente bello.

Sasuke vorrebbe urlare, ma la voce non esce, quasi fosse la sua di gola a essere compressa.

Dovrebbe fare qualcosa, almeno tentare, ma è una lotta persa in partenza.

Nessun bravo credente può disubbidire al suo dio. Ed è ovvio che il dio chieda sempre le cose più preziose, più importanti.

E adesso Itachi vuole Naruto. E chi è Sasuke per impedirglielo? Solo uno strisciante adepto, che dovrebbe aiutare il suo dio nell’immolazione del sacrificio. E invece resta lì, raggomitolato per terra, cercando inutilmente la voce per urlare.

Ma non può, non può, negare il sacrificio designato alla sua divinità. È già in errore solo a pensare di ribellarsi.

Naruto prova a liberarsi, ma Itachi è già stanco del gioco. La mano si chiude nella gola del ragazzo. Il sangue schizza e…

 

 

-Io non mi farò uccidere, Sasuke.-

Naruto gli ha appoggiato una mano sulla spalla.

L’altro lo guarda sorpreso, poi lo sguardo vacuo scompare.

-Già, lo penso anch’io.- dice soltanto, la voce di nuovo normale.

Naruto annuisce e toglie la mano.

 

 

-Ora sarà meglio tornare, che ne pensi?-

-Mh.-

È un sì, perché Sasuke si alza in piedi, pronto a seguirlo.

La fortuna sorride a Naruto, perché per puro caso prende proprio la direzione giusta.

Camminano in silenzio, Naruto davanti, Sasuke dietro.

Nessuna fretta, nessuna gara.

Ormai il campo si intravede fra le piante.

Naruto fa per correre, avranno al massimo ancora due ore di riposo.

-Naruto.- la sua voce lo ferma.

-Promettimelo. Prometti che non ti farai uccidere da lui.-

L’altro è sorpreso, ma annuisce con il viso serio.

-Prometto.-

Sasuke annuisce.

 

 

Prima di mettersi a letto, Sasuke ripensa a quella sera.

È la prima volta da quando è diventato genin che quel ricordo si presenta tanto intenso.

Deve avere fatto una pessima figura, ma qualcosa gli dice che Naruto non l’andrà a raccontare a nessuno.

Lo guarda dormire, è crollato non appena si è sdraiato.

Quasi le sue labbra si schiudono per mormorare per qualcosa.

Scuote la testa e si infila nel futon.

 

 

 

 

Molto bene, siete arrivati in fondo. Cosa ve ne è sembrato?

Sasuke qui è ripreso in un momento di debolezza, ma come abbiamo avuto modo di vedere, a volte ha questi attimi.

Ci ho pensato su per un po’ sugli effetti visivi. Volevo che Naruto e Sasuke avessero i loro paragrafi separati. Prima erano distanziati solo di una riga, e la lotta era tutta unita.

Poi ho provato a dividerli a destra e sinistra, ma non mi convinceva. Nemmeno usare i colori o differenziare i caratteri mi pareva una buona idea.

Alla fine ho distanziato di tre spazi.

Spero che la divisione sia stata appropriata, perché è abbastanza importante. Spero si capisca, anche se è volutamente un pezzo un po’ confuso, ma fino a quando Naruto cade addosso a Sasuke, hanno un paragrafo a testa, anche dopo i loro urli.

Lì sono solo poche parole, perché avvengono contemporaneamente.

Spero vi sia piaciuta, in ogni caso, recensite se vi avanza un attimo di tempo.

Oh, sì, mi sta venendo il vizio di dare ai personaggi disturbi psichici, me ne rendo conto.

Ma qua le illusioni e le visioni di Sasuke ci stavano davvero bene.

Sfido chiunque a dire che Sasuke non è ossessionato da Itachi. E se non lo fosse, perché ha distrutto le possibilità di una vita *felice* in suo nome?

La luna rossa è ovviamente quella dello sharingan ipnotico.

Nota importante: Sasuke qui vede Itachi come una divinità. Questo non ha nessun intento blasfemo. Non so se Sasuke creda in un dio, non so che religione esista a Konoha. Spero che nessuno si senta offeso da questo. Non era davvero mia intenzione.

Scintilla

 

Strange inside, fanfiction by Asmesia alias Scintilla

 

 

 

  
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