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Autore: jjk    20/10/2012    1 recensioni
questa volta la squadra è alle prese con un caso molto personale,trovare l'si non è più un possibilità ma una necessità
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aaron Hotchner, Jennifer JJ Jareau, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La A e la Z'
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-Non temete bambini,non vi voglio fare nulla-
-Ma ci hai portato via da casa nostra!come possiamo crederti?-rispose Jack a quell’uomo.
“Deve avere più o meno l’età di zio Spencer” stava riflettendo il bambino più piccolo ,forse per questo aveva smesso di averne paura appena l’aveva guardato in faccia.
Sul volto aveva dipinto un’espressione molto triste e guardava Jack con uno sguardo strano,molto più dolce di quello che riservava a lui.
Quell’uomo aveva bisogno di aiuto e di amore:Doveva essergli successo qualcosa di molto brutto.
-Perché sei triste?-chiese direttamente Henry.
L’uomo fu colto di sorpresa:quel ragazzino era riuscito a leggergli negli occhi la profonda tristezza che celava dentro il suo animo.
-Perché me lo chiedi?Non hai paura?-
-Di cosa?-
-Di me,di tutto questo,di ciò che potrei farti .Ti ho sentito mentre parlavi con Josh,cioè Jack,l’altra notte. Perché ti importa del perché sono triste?-.
-La mia mamma mi ha sempre detto che quando vedo persone tristi o che hanno bisogno di aiuto io devo fare tutto quello che posso per aiutarle. Mamma e papà mi hanno sempre detto che una delle regole più importanti che dovrò seguire lungo tutta la mia vita è:”sii sempre leale e fai sempre ciò che il tuo istinto ti dice sia meglio”-
In quel momento non gli sembrava di parlare con un bambino che non aveva ancora compiuto quattro anni,così decise di vedere fino a che punto il piccolo,che la notte prima piangeva chiamando la madre,si sarebbe spinto.
-Cosa ti dice il tuo istinto ora?-Disse sfidandolo
-Che tu sei triste e che è vero che non ci farai nulla di male-
-Allora perché vi avrei portato qui?-
-Tu ce l’hai con la mia mamma e il suo papà. Non so perché tu sia arrabbiato con loro,ma ti assicuro che se mamma e zio Aaron ti hanno fatto qualcosa non l’hanno fatto apposta –
-E tu che ne sai?-
Non voleva dare a quel bambino la soddisfazione di sapere che aveva colpito nel segno eppure in qualche modo sapeva che voleva solo aiutarlo perché i suoi occhi,così sicuri di quello che aveva appena detto,riflettevano una sincera voglia di capire cosa lui avesse,insieme  un’innocenza così infantile,normale per la sua età,quella che riflettevano anche gli occhi di Josh……
-Lo so perché loro sanno quanto sia brutta la sofferenza e non l’augurerebbero a nessuno. Mamma era quasi più triste di zio Spence quando lui veniva a casa nostra con le lacrime agli occhi e lei9 non poteva fare nulla per farlo stare meglio.-
Il quadro che il bambino tracciava della madre non corrispondeva a ciò che lui “sapeva” della donna, o forse quello che credeva fosse vero era tutta una sua fantasia per trovare un altro colpevole per la morte di Josh,ma forse quella donna era innocente……….
No!Quel bambino vedeva solo quello che la madre gli mostrava.
-Chi è zio Spence?-
La domanda gli saltò alle labbra senza che se ne accorgesse.
-Il mio padrino,dev’essere poco più grande di te perché lui ha quasi trent’anni ed è secco e ha i capelli biondi. Sai,un po’ ti somiglia…..-
Ricordava quel ragazzo,quell’uomo,quando lo aveva visto aveva letto nei suoi occhi la stessa sensazione di perdita che aveva cominciato a provare anche lui subito dopo
-Zio Spence dice sempre che per lui io sono qualcosa di più di un figlioccio.-
Il bambino s’interruppe,poi ricominciò a parlare
-Chi è Josh?Tuo fratello?-
-Per me è sempre stato più di un fratello….-
-Jack gli somiglia vero?-
-Cosa?-
L’uomo fu spiazzato da quanto il bambino era riuscito a capire di lui.
-Dico, Jack gli somiglia vero?Si vede da come lo guardi-
 
Doveva allontanarsi dal biondino capace di leggergli nell’anima.
Guardò l’orologio:erano quasi le dieci di mattina e doveva andare al lavoro. Per la prima volta  fu felice di andarci.
-Ragazzi fate i bravi. Io ora devo andare al lavoro,ma torno presto,tranquilli.-
-Che lavoro fai?-Chiese Henry e davanti a quegli occhioni blu non poté far altro che dirgli la verità…
-Il fattorino-.
 



nota:scusate per il capitolo cortissimo,spero che vogliate lo stesso commentare
  
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