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Autore: AlexBi    20/10/2012    2 recensioni
Il mio cervello è definitivamente flippato. Non capisco più nulla. Il solito peso mi opprime. L'alcol questa volta non l'ha alleviato. Ho già preso 5 pasticche, se ne prendo un'altra rischio di rimanerci secco questa volta. "Ripensandoci bene non sarebbe neanche una brutta idea. Ormai sono morto da parecchio tempo, non riconosco il viso di nessuno da mesi, la mente è costantemente annebbiata dall'alcol...Non riconosco il suo viso da mesi. La sua splendida immagine potrebbe svanire nei meandri del mio cervello, privato di qualche triliardo di neuroni..." (dal primo cap)
Gerard nel suo periodo buio, quello dopo il tour in giappone del 2004. Frerard. Se vi va scrivetemi una piccola recensione, così nel caso in cui fosse troppo pessima potrei ritirarmi e darmi all'ippica piuttosto che stare qui ad intasare il sito =D
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wheylà gentaglia! Come butta? OK. Ho finito di dire cavolate. Passiamo ad altro. Ringrazio moltissimo xfrankseyes per la fantastica e incoraggiante recensione. Ringrazio anche solo chi ha letto e perchè no, ringrazio anche quelli che per caso sono anche solo entrati nella pagina del capitolo. Mi sollevate l'autostima ;) Ok, ho finito di fare la lecchina e passo alle scuse per l'immenso ritardo, si lo so, faccio schifo, e probabilmente la maggior parte dei vecchi lettori si è anche dimenticata di questa stupida storia...non so neanche perchè sono qui ancora a scrivere...Comunque se mai leggerete il capitolo (che avviso sarà molto drammatico, ma con sprazzi di comicità, che però forse vedo solo io...) vi prego di lasciare una recenzioncina, giusto per farmi sapere se vi piace la storia, se ci sono errori grammaticali, di ortografia o di qualsiasi altro tipo. Potete anche dirmi che questa storia fa schifo se vi va.  Bene dopo questo patetico sproloquio mi dileguo. Love ya all!
XoXoAlexBi
P.S. La canzone nominata nel testo è "Headfirst for Halos" da "I brought you my bullets, you brought me your love". Dei MCR ovviamente.
 
 
 
Just think happy thoughts
 



-Hey mammolette! Vi levate dal cazzo, o posso investirvi?-

E adesso che cazzo succede?

Apro gli occhi di malavoglia e mi giro a guardare chi vuole cosa.

Un coglione con un fuori strada ci sta intimando di spostarci, visto che siamo nel parcheggio di una stazione di servizio.

Che palle, da quando non si può più fornicare nei parcheggi? Negli anni 90 non facevano altro...

Frankie si stacca con un adorabile broncio dipinto sul volto. Alla vista dell'uomo nella macchina avviene la trasformazione.

-Si può sapere che cazzo vuoi? Non puoi spostarti un pò più in la a fare la tua manovra del cazzo?In questo parcheggio ci saranno si e no 5 auto!-

-Senti lascia stare, continua pure a scoparti la tua ragazza.-

"Whoo, questa era riferita a te mi sa! ahahah" Cazzo vi ridete?

Non mi prendo neanche la briga di rispondere, mi alzo, spostando Frank con delicatezza, e me ne vado. Non mi degno neanche di ascoltare gli insulti che il nano gli rivolge. 
Non voglio. Non so come, ma non me l'aspettavo. Nel mio fantastico mondo di arcobaleni e unicorni l'omofobia non era contemplata. Ci sono rimasto stranamente di merda.
Sto addirittura comincindo a chiedermi se assomiglio realmente ad una ragazza. Insomma, si, ho i capelli lunghi. Ma non abbastanza lunghi, e soprattutto non abbastanza curati per essere da ragazza.

Ma poi, a me che cazzo me ne frega? Manco lo conosco quel tipo, e sono ancora qui scervellarmi se dovrei tagliarmi i capelli o no.
Momento...forse dovrei. O sembrerei un cretino? E se mi facessi biondo? Oppure platino? Voi che ne dite?

"Non ci credo, ci hai veramente chiamate in causa? Se fai così però ci fai commuovere. E sai che non siamo il tipo!" Quando avete finito di gongolare gradirei una risposta grazie. "Va bene, va bene. Checca isterica"

Dai cazzo! non mettetecivi anche voi, vi prego. " Ok, ok, scusa tanto. Comunque, spiacenti, ma noi non siamo esperte in tagli di capelli, questa volta dovrai cavartela da solo. O al massimo, se proprio ti gira bene potresti anche chiedere a qualcuno di reale. Sa quelle cose che si muovono. Respirano. Parlano. Ti rispondono."

Sono pazzo. Lo sapevo. Sto fottutamente parlando da solo. E in più mi sto anche rispondendo. Fanculo, ho bisogno di bere.

Mi lancio verso il supermercato, furtivo come un ladro mi insinuo nel corridoio dei liquori e afferro saldamente una luccicante bottiglia di vodka, formato famiglia da 2litri. Mi dirigo alla cassa, e in tutta fretta pago.

Alla vista di Mikey che entra assonnato e barcollante mi infilo la bottiglia nella tasca della felpa alla velocità della luce, rischiando anche di farla cadere. Qualcuno direbbe che non sono esattamente antisgamo, ma dalla camminata di mio fratello intuisco che funzionerà senza problemi.

Sono stranamente nervoso però. 

-Hey bro-

Ecco, ho sparato la cazzata.

Mikey mi guarda confuso, come se fossi un extra terrestre.

-Da quand'è che ti sei dato al rap?-

Sfodero uno dei miei sorrisi migliore, quindi uno dei più inquietanti mai registrati su questo pianeta.

Mikiey mi guarda stile fattone, alza i pollici e se ne va zompettando.

Talvolta mi chiedo come quel ragazzo faccia ad apparire serio e normale alle altre persone. A me sinceramente sembra costantemente fatto di acidi. Ma questa è solo la mia modesta opinione, dopo tutto non l'ho mai visto farsi di niente. 

Anzi, quando vede me che mi faccio, sfasa ogni singola volta come se fosse la prima. E ormai accade ogni sera.

Cazzo però. Sono un disastro. Come persona, come ragazzo, come fratello e come membro di una band. L'unica cosa che mi abbono è la voce. Solamente perchè è stata mia nonna a insegnarmi come tirarla fuori.

Mi seido sul marciapiede e comincio a vagare con i pensieri. 

Ormai è morta da un pò di tempo. Ma nonostante tutto ogni mattina mi sveglio con il pensiero di chiamarla, per raccontarle come va il tour e dirle come stiamo io e Mikey. 

E poi ogni giorno mi ricordo che lei non c'è più. Se n'è andata. Mi ha lasciato qui, con nient'altro che il suo più grande regalo: tutto quello che mi ha insegnato sull'arte.

Helena mi ha insegnato a disegnare quando ancora dovevo imparare a prendere in mano una matita. Mi ha insegnato a cantare quando si accorse che era l'unica cosa che mi faceva sentire bene dopo i giorni d'inferno passati a scuola. Ha supportato la nostra band, fin dall'inizio. E ,anche se sembra un pò irreale e forse un tantino da ingenui, io rimango convinto del fatto che starà con noi fino alla fine. 

Fino alla fine della nostra carriera, fino alla fine della mia vita.

Dall'alto del mio pessimismo ovviamente non riesco a fare a meno di pensare che probabilemente la fine dei My Chemical Romane sarà preceduta dalla mia morte. 
Non riesco a farne a meno, è più forte di me. Ogni volta che penso al futuro è come se il mio cervello mi ricordasse che non ne avrò uno. Non ne sono in grado. Non sono abbastanza forte. Ogni giorno tiro avanti, senza forze, senza speranza, senza voglia...

"Porca puttana che palle, sei un piagnone Gerard Way. Non ti se mai chiesto se forse il motivo per cui la tua vita fa schifo è soltanto perchè tu vuoi che sia così? Sei un depresso del cazzo. Se solo la piantassi per una buona volta di pensare alla tua miserabile situazione ti renderesti conto che forse non è così miserabile. Sei il frontman di una band fantastica, formata da tuo fratello, uno dei tuoi migliori amici e il tuo ragazzo. Il tuo ragazzo, quello che poco fa ha dichiarato apertamente, mentre era a cavalcioni su di te, di amarti. E tutto quello che tu sei riuscito a sputare fuori è stato un discorso da complessato del cazzo. Ora, lo sappiamo noi. Lo sai tu. Noi non siamo altro che voci nella tua testa, che una volta ogni tanto se ne saltano fuori con una teoria. Ma la verità è che queste stronzate le stai pensando tu, non noi, tu. O almeno, si siamo noi, ma ci hai inventato tu, brutto schizzato. Qundi alza il culo da questo marciapiede del cazzo e vai a chiedere aiuto ad uno spichiatra, ma uno bravo però."

Finito?

-Già, Gee, finito?-

Alzo lo sguardo, con il crescente terrore di aver detto tutto ad alta voce.

Frank mi sta fissando, un pò preoccupato e un pò stranito. Ma soprattutto preoccupato.

-Ho detto qualcosa?-

-Si, qualcosa sull'andare da uno psichiatra-

Mentre parla lo vedo abbassarsi, con una mano afferra la bottiglia di vodka che avevo inavvertitamente aperto durante il mio monologo non troppo interiore.

-Gee, sono preoccupato-

Ma dai?

-Non so più cosa fare con te, non so più cosa ti passa per la testa, non so più cosa dirti. Non riesco a parlare con te. E se non riesco non posso aiutarti. Non so se è perchè sei tu che non me lo lasci fare o è se perchè non sono abbstanza br...-

-Non sparare stronzate. Qualsiasi cosa tu stessi per dire dopo non mi interessa. Sei sempre abbastanza-

-Si Gee come vuoi. Ma se proprio sono così "abbastanza" allora perchè ti ritrovo su un marciapiede di una stazione di servizio mentre blateri tutto solo sull'andare da uno psichiatra? Spiegamelo, ti prego. Non riesco a capire-

Quest'ultima frase viene pronunciata dal ragazzo inginocchiato di fronte a me con un tono tanto implorante da risultare al limite dello straziante. 

Non so che dire. Non so che fare. Non so un cazzo.

-Fanculo! Non lo so!-

E dopo questa mia favolosa uscita senza il minimo senso faccio per alzarmi e andarmene dio sa solo dove, non prima di aver recuperato la mia bottiglia di Vodka.

-Fermati, ti prego-

Nel tentativo di fermarmi mi affera per un braccio, il braccio con i punti, quello bendato. Quello del mio quasi consciente tentato suicidio.

Per il dolore mi ritraggo impercettibilmente. Se ne accorge, e se possibile si rabbuia ancora di più.

Solo per un attimo però. Dopo un istante ritrova la determinazione, molla la presa e mi afferra i fianchi. 

Il mio a viso è a pochi millimetri dal suo. Gli occhi velati di lacrime, lo sguardo di rabbia. Emozioni contrstanti aleggiano sul suo viso. 

Mi bacia, dapprima con dolcezza, subito dopo con forza, violenza quasi. E' un bacio disperato. Sento la sua lingua insinuarsi prepotentemente fra le mie labbra. Mi lascio trascinare da questo suo impeto di passione in preda all'apatia. Non reisco a reagire.

Se ne accorge. Il bacio si fa sempre più dolce fino a estinguersi. Le nostre labbra ancora si sfiorano. Entrambi teniamo gli occhi chiusi ancora per un pò, non abbiamo il coraggio di aprirli. Non abbiamo il coraggio di affrontare quello che ci troveremmo davanti. Ma lo sappiamo entrambi, e non potremo nasconderci per sempre. Anzi meglio, io non potrò nascondermi per sempre.

Ho un problema. Non so come risolverlo. Non riesco a decidermi a chiedere aiuto. O forse non voglio. Perchè la mia soluzione l'ho trovata. L'ho urlata talmente piano nella speranza che non mi sentisse nessuno. Ma lui mi ha sentito. Ha sentito il mio grido di aiuto, dipserato, assordante, ininterroto, ma pur sempre silenzioso, nascosto dal desiderio, dalla paura e dalla strana determinazione.

Nessun'altro ha capito, nessun'altro capisce. A nessun'altro importa.

Finalmente, controvoglia riusciamo a staccarci. Le sue mani ancora sui miei fianchi. Quegli incredibili occhi nocciola incastonati nei miei. Pieni di paure, domande, speranze, dubbi, perplessità.

Apre la bocca come per dire qualcosa. Ci pensa ancora un pò e poi sussurra, come a non voler spezzare l'atmosfera.

-Perchè?-

Lo guardo con occhi imploranti, non può pretendere questo da me, non posso saperlo.

-Non lo so, non so da dove cominciare...-

Un sorriso completamente fuori luogo illumina il suo volto, e stupendomi ancora si lancia:

Well let's go back to the middle of the day that starts it all.

Ancora. Non ci posso credere, abbiamo scritto quelle canzoni prevedendo il futuro?! Continuo io, continuo con gli esatti versi della canzone. Spiegano esattamente quello che provo. Quello che provavo allora, quando in preda ad una crisi da astinenza scrissi il pezzo.

I can't begin to let you know just what I'm feeling
And now the red ones make me fly 
And the blue ones help me fall 
And I think I'll blow my brains against the ceiling 
And as the fragments of my skull begin to fall 
Fall on your tongue like pixie dust just think happy thoughts.

L'ultima parte non riesco a fare a meno di sussurrarla. Non posso credere di averlo detto veramente. Certo, non è la prima volta che canto questa canzone, ma è la prima volta che qualcuno la ascolta seriamente, ascolta quello che vuole dire, ne coglie il significato.

We'll fly home 
We'll fly home 
You and I 
We'll fly home.

Questa volta è stato lui a continuare. Un sorriso dipinto sul viso, un sorriso comprensivo, tenero, un sorriso, una preghiera, un'alternativa. Ma non mi sembra abbastanza, non vedo alternative, non colgo la sua alternativa. Non ora. ribadisco il concetto. Sento gli occhi bruciare, inondati di lacrime. Sposto le mani sul suo volto, mi avvicino al suo orecchio e sussurro con tutta la dolcezza che riesco a tirare fuori:
 

I think I'll blow my brain against the ceiling. 

Sento le sue dita serrarsi sui miei fianchi. Mi stacco per guardarlo negli occhi. Piange anche lui. 

Think happy thoughts.

-No. Ti prego no.-

Scuote la testa, non so che fare, se non continuare a confortarlo. Lo abbraccio e continuo canticchiare all'infinito...


Think happy thoughts
Think happy thoughts
Think happy thoughts
....
 
 
 
 
  
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