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Autore: Ciuffo Biondo    20/10/2012    3 recensioni
Sharon,nata in Italia in una fresca giornata d'inizio autunno,vive da quando aveva 3 anni in Inghilterra nello specifico a Holmes Chapel.Sua madre e' una ex compagna di universita' della loro vicina di casa la signora Anne Cox ,che ha due figli:il primo genito Harry e la piu' piccola della famiglia Gemma,sono i figli avuti nel precedente matrimonio ,ora la madre esce un'altro uomo da qualche anno.Harry e Sharon diventarono subito amici e come succede , l'amizia diventa facilmente amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il ventidue Settembre ,in una sala d’aspetta dell’ospedale di Milano,un uomo su una trentina d’anni commina nervosamente avanti e indietro.Gli tremano le ginocchia,gli sudano le mani e continua a camminare.Ad un tratto si ferma e si siede cerca di distrarsi ,leggendo una rivista,ma non ci riesce:sarebbe diventato padre di una splendida bambina.Vede arrivare un dottore.Sembra dirigersi verso di lui,si alza ,vuole sentire quelle parole vuole correre dalla moglie e baciarla finché non gli mancherà il respiro,vuole poter stringere a sé quello scriciolo e pronunciare il nome scelto per lei.
Il dottore percorre tutto il bianco corridoio arriva davanti a lui e svolta a sinistra.L’uomo si rimette a sedere,battendo il tempo del suo orologio con il piede.L’attesa diventa straziante,non dorme da ore,e sotto i suoi occhi si sono formate delle occhiaie.Finalmente vede arrivare l’infermiere che poche ore prima aveva portato sua moglie in sala parto,si rialza sfregando sui jeans le mani sudate.L’infermiere si ferma davanti a lui:’e’ nata,complimenti’,gli si illuminarono gli occhi a quelle parole,strinse forte la mano dell’ infermiere con un sorriso da ebete stampato in faccia.
-sedici anni dopo-
Basta ci rinuncio.Non mi capiscono proprio.Non e’ colpa mia se la macchina si e’ fermata,se dopo essermi persa mi sono messa sul giglio della strada e qualcuno mi ha preso per una puttana,non e’ colpa mia.Buttai la borse sul letto e mi misi sdraiata sul letto a pancia in su ,guardavo le foto che ornavano il soffitto formando un cuore.Erano le foto mie e di Harry.Le guardai una ad una.Ecco la piu’ bella.Harry  e io con i baffi disegnati con le matite per gli occhi delle nostre mamme,avremmo avuto si e no 5 anni.A quell’eta’ amavamo girare nudi per casa ,metterci sotto le coperte e guardare il nostro film preferito ’Peter Pan’ .Lui era il mio Peter Pan  e io la sua Wendy.Ma col passare del tempo,lui all’eta’ di quattordici anni si fidanzo’ con una certa Felicity e così fu lei a diventare Wendy mentre io diventai Trilli.La cosa mi scocciava parecchio,non poteva mettermi sotto di lei ,io non lo avevo mai fatto con lui.
Chiusi gli occhi per qualche minuto e quando li riapri,trovai Harry affianco a me:’ che e’ successo?’chiese con tono basso e serio,’niente sono arrivata in ritardo’,risposi abbastanza francamente’come mai? Cioe’ tu arrivi sempre in orario’,abbastanza stupito,’si e’ fermata la macchina a Patrick’.Patrick e’ il mio fidanzato da ormai 3 mesi,l’ho conosciuto al liceo abbiamo la stessa età ma ha già preso la patente per non so quale motivo.
’Ah Patrick,non vi eravate lasciati?,domando Harry infastidito,’ ahh! Sei geloso!’ cominciando a fargli il solletico.Ad un certo punto ci trovammo uno sopra all’altro ,eravamo lontani un respiro le sue labbra sfiorarono la mia guancia.Poi mi alzai bruscamente e raccolsi la borsa che era ancora per terra.Presi il cellulare e mandai un messaggio a Patrick, dicendogli che mi ero divertita e dandogli la buona notte.
Harry  guardava le foto ‘le hai ancora eh’ sospirando.’si era bellissimo’ dissi io guardandole ‘ Era?’ domando’ lui guardandomi.’si ora hai Felicity’ dissi abbassando la testa.’ci siamo lasciati’rispose sospirando.’come mai?’,cercando di nascondere la mia gioia.’Era troppo appicicosa,e poi sei tu la mia Wendy’ disse sorridendo.’Peter mi vuoi portare sull’isola che non c’e?’domanda prendendo la coperta.’Vieni qui che andiamo a sconfiggere capitano Uncino ,Wendy’.
Ci coprimmo con le coperte e ci minimo a parlare del piu’ e del meno ,e dopo le tente chiacchere ci addormentammo. Sentivo che la nostra amicizia era cambiata,non era piu' come prima.Passavamo poco tempo in sieme e Patrick era geloso di lui,come del resto prima lo era Felicity di me.Quella notte feci un sogno strano.Non era ne un sogno ne un'incubo ,era pensieri misti a ricordi,tutto era sfocato come se la tagliente nebbia di Londra avesse pervaso la mia mente.non riuscivo ad aprire gli occhi,sentivo solo delle urla,non sapevo se ero sveglia o stavo ancora dormendo.Respiravo affannosamente,i battito cardiaco prese il sopravvento,sentivo solo il rimbombo delle russa di Harry,un rumore assordante.Finalmente riuscii ad aprire gli occhi,il respiro e il resto ritorno' normale. Affianco a me c'era ancora Peter Pan,sorrisi alla vista di quelle fossette,di quelle labbra e di quei ricci morbidi che gli coprivano la fronte.Come era possibile che sia tutto cambiato,che non siamo piu' come quando eravamo bambini,forse crescendo ci si allontana ma io non lo volevo perdere era tutto per me.Era come mio fratello,mi difendeva e mi rimproverava e anche se avevamo la stessa eta', mi sentivo piccola e protetta tra le sue braccia. Passarono le ore e non riuscivo a dormire.Probabilmente era gia' mattina.Sentì Harry dimenarsi nel letto ,così chiusi gli occhi e feci finta di dormire.Se scopriva che non avevo dormito mi avrebbe soffocato di domande.Si alzò,mi guardo accennando un leggero sorriso,poi si dirisse verso le finestre e accosto al muro le tende lasciando che il sole illuminasse tutta la stanza disse grattandosi la testa mugolai ,facendo finta di dormiresbadiglio', togliendomi le coperte di dosso sussurrai alzandomi e andando in bagno.Tornai poco dopo.Harry era distesa sul letto che dormiva.Lo tirai per un braccio,gli mollai dei sganascioni sul viso,ma niente non si svegliava.Così mi sentii obbligata ad usare il metodo'acquazzone' che gia' dal nome si puo' capire in cos consiste.Presi un vaso pieno d'acqua glielo svuotai in pieno viso dicendo: < Peter Pan,non vorrai mica far vincere capitano Uncino!>.Harry si alzo' di scatto e inizio' a rincorrermi.Dopo avermi preso mi abbraccio' e mi inzuppo d'acqua disse stringendomi< Harry,dobbiamo andare a scuola>dissi baciandogli la guancia a quella parole ricominciammo a correre sta volta ero io che gli correvo dietro e dopo averlo preso gli feci il solletico buttandolo a terra.Tutto era come da bambini,perfetto.Anzi no era lui perfetto.
  
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