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Autore: _FreeDreams    20/10/2012    1 recensioni
New York, Manhattan.
Julietta Crow, chiamata semplicemente Julie, 17 anni. Figlia unica purtroppo. Un padre morto quando lei era piccola. Un patrigno che la maltratta. Una madre alcolizzata, alla quale non importa del proprio bambino. Perchè in fondo Julie è solo una bambina, una bambina crescita troppo in fretta.
Dall'altra parte c'è Christopher Hopper, o semplicemente "23". Un soprannome alquanto strano. Da piccolo sognava di diventare un calciatore. Infatti per un po' aveva giocato in una piccola squadra, aveva sulla maglia il numero 23. Smise di credere alle favole ed ai suoi sogni quando, al suo sedicesimo compleanno suo padre fu assasinato da un ladro per strada. è un giovane uomo di soli 21 anni, ma ha l'esperienza di una vita intera.
Quando i loro destini si incontreranno cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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You have that smile that only heaven can make


“Julietta, vieni in cucina!” La voce di sua madre la riscosse dallo studio. Sbuffò sonoramente e si alzò dalla scrivania per dirigersi verso la piccola cucina.
“Cosa c’è?” fissò sua madre per qualche istante che giaceva nello stesso posto dove l’aveva lasciata qualche ora prima.
“Ho finito il vino. Me ne vai a prenderne un altro, per favore?” chiese come se fosse la richiesta più normale da fare alla propria figlia.
“Va bene…” acconsentì Julie. Quella sera non aveva proprio voglia di litigare con i suoi, così si diresse al supermercato più vicino casa. Non poteva credere che erano stata sopra i libri così tante ore, infatti si accorse che fuori era già notte. Ci teneva tanto a finire almeno il liceo, almeno quella era una speranza in più per il suo futuro.
Arrivata davanti al supermercato vide che era chiuso. – e adesso come faccio? –  si chiese tra se e se. – se ritorno a casa senza quella maledetta bottiglia di vino si vedranno della belle sta sera. – rassegnata si incammino sulla strada senza una meta precisa. Dopo una decina di minuti per sua fortuna vide davanti a se un pub. Anche se le faceva un po’paura entrarci non aveva scelta, doveva se voleva continuare a studiare in santa pace quella sera. Con passo spedito si diresse verso il barista.
“Cosa posso offrirti dolcezza?” disse il ragazzo del bar con un sorrisino non proprio amichevole sulla faccia.
“Una bottiglia di vino, grazie.” Si sforzò di sorridere.
“Che tipo di vino?” chiese lui un po’confuso. Non gli era mai capitato che arrivasse qualcuno e non sapesse cosa ordinare di preciso.
“Non importa. Qualsiasi, basta che sia vino.” Con un secondo dolorosissimo sorriso. Non riusciva a sorridere molto spesso solo per il gusto di farlo. Negli ultimi tempi sorrideva solo per far contenti gli altri. Il barista si diresse ancora più confuso verso la camera dove teneva gli alcolici.

 
Pov. Christopher

Alzai gli occhi al soffitto per l’ennesima volta quella sera, stanco di sentire i stupidi commenti degli miei amici sulle ragazze che entravano nel pub. Certo erano carine, ma non proprio il mio tipo. Con Alex e David era sempre così, ma amavo quei due maniaci. C’erano stati sempre per me, dal calcio alle risse in strada. Ne avevamo passate tante insieme.
“Cazzo, Alex, guarda quella! Mi sa che si è persa.” David scoppia a ridere in una sonora risata.
“Ma che hai da ridere, è carina, anzi non è niente male!” disse Alex scrutando attentamente la ragazza in discussione.
“23…23…Chris!...Insomma mi stai ascoltando?!” mi chiede per l’ennesima volta David.
“Cosa?”
“Ti ho chiesto come ti sembra la tipa? Ma dove hai la testa? In questi ultimi giorni sei molto pensieroso…” mi fece notare il mio amico. Infatti, non potevo dargli torto, ero molto turbato ma non sapevo neanche io il motivo.
Finalmente poso lo sguardo sulla ragazza “niente male”. Il mio cuore si ferma. Sono colpito dal suo aspetto così…così, indifeso direi. Sembra persa, non sembra il genere di ragazza che frequenta questo genere di posti. Capelli lunghi, fino ad arrivarle ai gomiti, di un castano così scuro e bello, sembrava quasi cioccolata fondente. Abbastanza bassa, all’incirca 1 metro e sessanta, forse sessantacinque, non di più. Carnagione non molto chiara ma neanche troppo scura, anzi direi perfetta. Fiso così candido con delle labbra che sembrassero ti invitassero a baciarle e morderle. La cosa più bella in assoluta che aveva però, erano gli occhi, verdi, un verde profondo nel quale ci si poteva perdere senza la minima difficoltà.  Senza pensarci su mi alzo e mi dirigo verso il bar, il posto dove se ne stava ad aspettare il barista, visibilmente imbarazzata.
“Hei, Chris, dove vai?” chiese scombussolato Alex.
“Lascialo in pace coglione, non vedi che ci vuole provare con quella tipa?!” lo fa zittire David. Per la prima volta in vita mia sono grado a David per avere la bocca così grande.
“Ciao, non mi sembri da queste parti come mai qui tutta sola?” chiedo dopo aver preso un lungo respiro.
Si era improvvisamente irrigidita dopo aver sentito la mia voce.
“Ehm, infatti sono capitata qui per puro caso…anzi è una storia luna.” mi rispose timidamente dopo qualche istante. Ha una voce bellissima, paradisiaca direi. Ma è mai possibile che mi faccia un effetto simile una comunissima ragazza.
“Posso offrirti qualcosa da bere?” domando il più gentilmente possibilmente per non spaventarla ulteriormente.
“Scusa, ma vado un’po’ di fretta. Sarà per la prossima volta…” cercò di farmi un sorriso, probabilmente per compiacermi in qualche modo, ma a me bastava solo vederla per poter sentire dentro una strana sensazione di felicità.
Nel frattempo arriva anche il barista con la bottiglia di vino. “Lascia stare pago io.” Mi sforzai di assumere un tono calmo, ma era impossibile se lei mi guardava con quegli occhi.
“No, non c’è bisogno, non ti preoccupare.”  Si voltò nuovamente verso di me incuriosita –forse- dal mio comportamento, ma è colpa sua, lei mi fa essere così “strano”. Insomma non è da me essere così dolce con una ragazza. “Insisto.”  Pregando con tutto il cuore che mi lasci compiere quel misero gesto, guardandola attentamente negli occhi, finche lei non distolse lo sguardo e acconsenti con un cenno della testa.
“è stato un piacere.” E se ne andò di fretta ancora in preda all’imbarazzo. Rimasi lì come imbambolato a fissarla mentre se ne andava via. Solo in seguito mi resi conto che non sapevo neanche il suo nome. Con passo spedito mi dirigo verso l’uscita con la speranza di raggiungerla. La speranza svanisce quando mi accorgo che in strada non ci sia traccia di lei. Sono pronto a ritornare indietro, quando sento delle grida disperate di aiuto. Corro dall’altra parte della strada e furibondo vedo che a gridare e la ragazza di prima che adesso piangere disperatamente cercando di allontanare via un barbone ubriaco che vuole abusare della ragazza indifesa. Lo allontano da lei e gli do un bugno in faccia, ma per un momento di disattenzione ne ricevo anche io uno in piena faccia, ma poi istintivamente lo sguardo mi ricade sulla ragazza seduta per terra con le lacrime agli occhi. Mi sveglio alla realtà e do un altro bugno nello stomaco questa volta e così l’uomo cade per terra addolorato. 
Mi dirigo verso di lei. Vedo che cerca di scappare, ma non riesce ad alzarsi, forse è ancora scossa da quello che è successo prima.
“Hei calma, non è successo niente, sono io, non ti farò del male…” le accarezzo la guancia cercando di calmarla. Le prendo la mano e la faccio alzare dal freddo asfalto.
Mi squadra dalla testa ai piedi e mi abbraccia improvvisamente sprofondando in un pianto isterico dal quale non poteva più smettere.
L’abbraccio provando a farla calmare, ma come riuscire a calmare lei se io a mia volta dentro di me urlavo dalla rabbia solo pensando che quel animale aveva solo osato sfiorarla. Piano, piano smise di piangere e alzò la testa verso di me.
“Grazie, grazie, grazie! Non potrei mai ringraziarti abbastanza.” Mi sfuggi un piccolo sorriso.  In quel momento avrei voluto prendere a pugni chiunque avesse osato solo guardata. Così bella, così indifesa. Sembrava emanasse dolcezza da tutti i pori.
“Dai, non piangere, è passato tutto. Ti accompagno a casa.” Cercai de rassicurarla, ma lei mi fissò con uno sguardo profondo e porto una sua mano vicino all’occhio dove avevo la ferita fatta poco prima da quel uomo.
“Ti fa male?” ed estrae un fazzoletto dalla tasca della felpa che indossava e lo porta alla mia tempia.
“No, non ti preoccupare, non e niente. Ah sì, il mio nome è Christopher Hopper.”
“Lieta di fare la tua conoscenza Christopher.” Mi mostra un sorriso bellissimo, diverso da quelli di prima, questa volta sembra venire dal cuore. Mi accorgo che siamo ancora abbracciati. È una sensazione così bella, che resterei così per tutto il resto della mia vita. “Dai andiamo, ti accompagno a casa.” Le dico prendendole la mano. Lei mi porta con se e sul tragitto verso casa cominciamo a parlare, a conoscerci quel poco che servisse. Infatti scoprì che aveva solo 17 anni. Ma chi se ne frega dell’età che ha, sembra una donna adulta, da tutti i punti di vista. Era bellissimo poter sentire la sua voce scherzare e parlare liberamente con me, come se ci conoscessimo già da anni.
Arrivata davanti a casa sua, ci lasciamo la mano, per me fu un atroce sofferenza non sentire più il calore che emanava la sua mano.
“Grazie di tutto Christopher. È stato molto gentile da parte tua accompagnarmi.” E l’osservo dirigersi vero la porta d’ingresso.
“Aspetta, non so ancora il tuo nome…” la ferma improvvisamente. Come ho fatto a scordarmi di chiederle come si chiamava?
“Il mio nome è Julietta, Julietta Crow.” E detto questo mi mostrò ancora uno di quei bellissimi sorrisi ed entrò in casa.

 ***

Spazio dell’autrice

Ciao a tutte, spero tutti, sperando che ci sia anche qualche maschietto tra i lettori. :D
Ho passato due ore se non di più a scrivere questo primo capitolo, che mi sembra un po’ banale, cioè l’avevo immaginato diverso, comunque spero vi piaccia comunque. Come avete potuto notare non ci sono molti dialoghi tra i due protagonisti, perché ho voluto cercare di farmi capire cosa prova Chris per Julie. Per adesso non ho nient’altro da dire. Spero di pubblicare il prossimo capitolo al più presto possibile.
A presto!

La vostra  _FreeDreams.


 

  
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