Autrice: KumaCla
Titolo: Ritratto di famiglia
Personaggi: Dorcas Meadowes, Astrid Meadowes (OC), Sirius Black
Raiting: verde
Avvertimenti: flashfic, het, slice of life
Genere: malinconico
Introduzione: Dorcas Meadowes e il suo non troppo tenero rapporto con la madre. Cinque momenti di un’esistenza segnata dalla malinconia di una lacerazione familiare.
Note: consiglio la lettura di The last of the english roses per comprendere meglio la mia Dorcas. In quella raccolta sono infatti introdotti il personaggio e la sua vita. Ma credo che la seguente storia possa essere compresa anche da sola. In ogni caso, nel mio immaginario, Dorcas è l’immagine speculare di Sirius in versione femminile (stessa famiglia ricca, stessi pregiudizi, stesso rapporto con la madre; ma un’unica differenza: lui è un Puro Sangue e lei una Nata Babbana). Per questo il rapporto con Astrid Meadowes è conflittuale sin dall’inizio e peggiora fino al punto di non ritorno dopo la scoperta che la figlia è una strega e non sarà mai, quindi, la buona signorina dell’alta società che lei vuole. Il padre, invece, è morto quando Dorcas era troppo piccola per ricordarselo. Sempre nel mio immaginario, Dorcas è coetanea di Sirius, che, se non sbaglio è nato nel 1960.
La storia si è classificata prima a questo contest con un punteggio di 43/50. Sono felicissima!
Ritratto di famiglia
1. 1970
«Stai dritta e tieni la bocca chiusa» inizia a sgridarla Astrid «Ma guarda che faccia da schiaffi che hai, non fare quella smorfia ti ho detto» continua imperterrita «Quando ti parlo, guardami. Sono tua madre e devi obbedirmi. Per cui ora siediti composta e, soprattutto, non fare cose strane. Ci sono gli zii oggi a pranzo, lo sai. E la nonna».
Dorcas annuisce svogliatamente, per nulla entusiasta di dover trascorrere del tempo con i parenti. L’idea, invece, di provare a muovere il candelabro in centro tavolo la stuzzica per un istante, ma lo sguardo di sua madre la convince che non è il caso. Non questa volta almeno.
Così la accontenta.
Astrid Meadowes sorride soddisfatta del lavoro che hanno fatto i domestici: il tavolo è apparecchiato in modo impeccabile, la stanza è pulita e arredata con gusto, sua figlia sembra finalmente rinsavita. Forse c’è speranza anche per lei, pensa.
Dorcas ha soli dieci anni e la diverte fare tutto il contrario di quello che le si dice, in ogni momento e in ogni situazione - con grande disappunto delle istitutrici. Questo spirito ribelle non sa proprio da venga.
Sua madre è sepolta sotto le coperte nel suo imponente letto a baldacchino e ha la testa sprofondata tra due soffici cuscini; la luce giallastra dell’abatjour le dà un colorito malato e la rende ancora più sgradevole. Ma Dorcas deve lo stesso baciarle le guance.
«Sei una rosa inglese, ricordatelo».