Erano due ragazzi diversi, fin troppo.
Primo giorno di liceo da nuova arrivata per Cristina.
Ennesimo giorno da rimandato per Paolo.
Due universi, entrambi infiniti e imprenetrabili. Due stelle lontane anni luce una dall'altra. Una materia interstellare scomparsa lasciando a due corpi celesti la libertà di sfiorarsi e emettere insieme energia.
Ma cosa può unire un extraterrestre ad un umano?
Qualche parola ben impostata può servire a tutto.
Essì perchè son bastati un foglio e l'inchiostro di un biro blu per formare l'universo più infinito di sempre.
Un tema e la domanda della prof di italiano. E poi un eplosione durante l'ora di matematica.
Un espressione di sguardi che apre la parentesi di un'amicizia, sommando la timidezza alla paura, e moltiplicando due mani con un abbraccio pruducendo un bacio, dividendo due corpi così tanto diversi da sembrare ogni giorno più identici, ottenendo come quoziente la distanza, riuscendo a sottrarre le interrogazioni insufficenti di un ragazzo ai crediti di una ragazza avendo come differenza un numero neutro.
Si, perchè l'amore è come la matematica, complicata, ma Mai impossibile.