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Autore: telesette    21/10/2012    4 recensioni
Hermione si passò le mani nei capelli, rossa in volto come un peperone, ruggendo e ansimando come una tigre affamata nel mezzo della giungla. Purtroppo non era la prima e nemmeno l'ultima volta che Ron gliene combinava una delle sue. Avere a che fare con un Weasley purtroppo non era sempre facile, soprattutto con certi parenti, e la loro concezione di "favori tra parenti" era tutta particolare: favori da nulla, tra membri della famiglia ci si aiuta...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ho sposato una bestia

 

- Signore Onnipotente - esclamò Hermione, non appena fu costretta a fermarsi a circa venti metri da casa per via della folla che si era radunata là davanti. - Che diavolo è quel coso ?!?

Davanti ai suoi occhi sgranati, l'enorme figura di un grigio pachiderma sedeva accovacciata proprio nel cortile di casa sua. La lunga proboscide sollevata e le grandi orecchie che sventolavano irregolarmente non lasciavano dubbi sul fatto che non era finto. Hermione fu costretta ad inchiodare bruscamente, per non commettere un incidente, e scese dalla vettura con gli occhi puntati verso l'alto e la bocca spalancata.
Che ci faceva un elefante piantato lì, intento a scacciare le mosche con la proboscide?
La logica lasciava supporre che, aldilà di ogni dubbio, costui non fosse arrivato da solo dall'India fino in Inghilterra... e a differenza del vicinato allibito, Hermione aveva anche una mezza idea che il responsabile fosse qualcuno di sua conoscenza.
Vedendola scendere dalla macchina e farsi largo tra la folla per raggiungere l'ingresso dell'abitazione, il poliziotto che stava stendendo il verbale si avvicinò a lei per rivolgerle alcune domande.

- Posso parlarle, signora... ?
- Weasley, Hermione Granger in Weasley!
- Signora Weasley, lei sa che è proibito tenere animali di questo genere nel circondario?
- E se le dicessi che ne ho sposato uno ?!?
- Signora, io le posso anche venire incontro ma c'è una Legge da rispettare e...
- Lo so - rispose Hermione, cercando di contenersi il più possibile. - Lo so, mi creda, me ne assumo tutta la responsabilità e pagherò la sanzione prevista; ora però devo occuparmi del CUGINO di questo elefante, che per mia sfortuna è anche mio marito, dopodiché risponderò a tutte le sue domande!

Il poliziotto annuì, portandosi due dita all'altezza del copricapo.

- Faccia pure con comodo, signora!

Hermione ignorò completamente i vicini e le loro chiacchiere, facendosi largo a spintoni, e quando finalmente raggiunse la porta di casa... un barrìto impressionante costrinse tutti a tapparsi le orecchie nel raggio di dieci metri.

- BAAAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOOORRRRRRRRRRRRRRRRRR !!!

Per poco Hermione non rischiò di inciampare, scivolando coi tacchi sull'ingresso e sostenendosi grazie alla ringhiera. Subito però si ricompose, stringendosi addosso il soprabito color crema, ed entrò in casa con gli occhi ridotti a due fessure per la rabbia.

- Mamma, mamma - strillarono i bambini, correndole incontro.
- Non ora, bambini - rispose lei. - Dov'è quel... quel... Dov'è vostro padre? Vorrei tanto chiedergli una cosa!
- Papà e intrappolato in cantina - spiegò Rose agitatissima. - L'elefante ha sfondato il tetto con... insomma, ci si è seduto sopra; e papà è caduto nello scantinato assieme ai detriti che hanno sfondato il pavimento!
- Non sarà mica morto ?!? - fece Hugo, spaventatissimo.
- Non ti preoccupare di questo - lo tranquillizzò Hermione. - Perché, se non è morto, di sicuro lo uccido io... Non appena mi avrà spiegato come cavolo ci è finito un elefante nel giardino di casa nostra!

Stando bene attenta a districarsi tra i rottami, Hermione scese dunque in cantina facendosi luce con la bacchetta. L'aria era talmente intrisa di polvere che dovette coprirsi la bocca con la mano per non tossire. Seguendo il leggero mugolìo e i lamenti soffocati che provenivano dal mucchio delle macerie, Hermione indirizzò la luce un po' ovunque e chiamò il consorte a gran voce.

- "Ronald Bilius Weasley" - gridò. - Spero che tu abbia una spiegazione per tutto questo! Perché, in caso contrario, ti assicuro che ti farò rimpiangere il gio...
- Sono quiii - gemette una voce poco lontano. - Tirami fuori, per favore!

Un po' con la bacchetta e un po' con le mani, Hermione cominciò a togliere calcinacci e pezzi tegole. Da sotto i resti di una trave spezzata, una mano emerse improvvisamente. Fortunatamente a quella mano vi era ancora attaccato Ron Weasley tutto d'un pezzo, scampato per un soffio dal rimanere sepolto vivo. Con l'aiuto della moglie, il poverino riuscì a districarsi dai rottami e si scrollò la polvere di dosso.

- Grazie, amore - esclamò debolmente. - Meno male che sei arrivata...
- "Amore" ?!? - ripeté Hermione, quasi sul punto di esplodere. - Ti assicuro che, per come sono ora, forse ti conveniva restare lì sotto!
- Amore, non è come sembra, ti posso spiegare...
- Poche chiacchiere, signor Weasley - tagliò corto lei. - Ti concedo esattamente due minuti per spiegarmi: UNO la presenza di un elefante in giardino; e DUE come intendi rimediare a questo sfacelo!

Ron deglutì.
Ogni volta che Hermione lo chiamava "signor Weasley", significava solo che era incavolata nera. Senza dubbio se la sarebbe legata al dito per settimane ( forse anche per mesi ), e certo non avrebbe preso molto bene neppure le attenuanti in sua difesa...

- Allora, dunque: l'elefante si chiama Doomb, arriva da Bombay, ed era prigioniero di un tizio che faceva esperimenti magici non autorizzati con gli animali della zona; un amico di Charlie ha condotto personalmente l'operazione per arrestarlo ma, prima di poter rimettere l'elefante in libertà, era necessario verificare la presenza o meno di tracce magiche...
- E questo cosa cavolo c'entra ?!?
- Hermione, tesoro... Mi rendo conto che sei agitata, ed è comprensibile, ma se ci sediamo un momento di sopra posso spiegarti che...

Gli occhi di Hermione erano due braci incandescenti, più luminose dell'incantesimo Lumos sulla punta della bacchetta. Prima che Ron potesse finire la frase, le mani di lei gli si strinsero attorno al collo come per strangolarlo. Ron non oppose resistenza, malgrado la forza notevole della moglie, e cercò di portare a termine il racconto con il poco fiato che gli rimaneva.

- No... Non sapevano dove "parcheggiarlo" - spiegò. - Edgar, l'amico di Charlie, ha chiesto al Ministero che un incaricato esaminasse l'eventuale presenza di energia magica su Doomb; purtroppo, per far venire l'incaricato in India, ci sarebbe voluto troppo tempo: tra pratiche da firmare, moduli da riempire, eccetera così...
- "Così" cosa...
cosa?
- Così, come dire... Ecco, Charlie mi ha gentilmente pregato di tenere qui Doomb per mezza giornata, fino...
Fino a che l'incaricato del Ministero non lo avrà esaminato!
-
COOOSAAA ?!?
- Her... Hermione, per favore... Mi stai soffocando...

Malgrado fosse tentata, Hermione non se la sentiva di lasciare Rose e Hugo orfani di padre.
Oltretutto sarebbe stato molto più difficile spiegare all'agente là fuori la presenza del cadavere e farlo passare per opera dell'elefante. Tremando di rabbia dunque, Hermione allentò la presa e si sforzò di calmarsi.

- D'accordo - esclamò lei sottovoce. - Per il momento restiamo su questa faccenda, sperando che il Ministero sappia come risolvere questo macello: c'è tutto il quartiere là fuori, almeno cinquecento persone a cui scombinare la memoria; e se l'incaricato non arriva, prima della stampa e della televisione, succederà un casino!
- Rilassati, amore - provò a tranquillizzarla Ron, massaggiandosi il collo. - Il Ministero sa quello che fa, vedrai che si aggiusterà tutto...
- Non chiamarmi "amore" - sottolineò Hermione furibonda, puntandogli contro il dito minacciosamente. - Non-ti-azzardare-a-chiamarmi-così-in-questo-momento!
- Ma amore, non è colpa mia, io...
- Tu devi solamente tacere, se non vuoi fare la fine del tetto, hai capito ?!?

Hermione si passò le mani nei capelli, rossa in volto come un peperone, ruggendo e ansimando come una tigre affamata nel mezzo della giungla. Purtroppo non era la prima e nemmeno l'ultima volta che Ron gliene combinava una delle sue. Avere a che fare con un Weasley purtroppo non era sempre facile, soprattutto con certi parenti, e la loro concezione di "favori tra parenti" era tutta particolare: favori da nulla, tra membri della famiglia ci si aiuta...

- Tu non sei un uomo - sibilò Hermione tra i denti. - Io non ho sposato un uomo, ho sposato un... un...
- BAAAOOORRR - barrì l'elefante all'esterno.
- Ehm, ecco - provò a dire Ron con voce tremante. - Quando... Quando Doomb fa così, è perché ha sete...

Hermione si ripassò mentalmente tutti gli appellativi più ingiuriosi e offensivi che conosceva, ma nessuno le sembrava adeguato per definire ciò che pensava del consorte in quel preciso momento. Solo una cosa le sembrava appropriata, tanto che le scappò fuori di bocca senza accorgersene.

- Una bestia - sussurrò. - Ho sposato una bestia!

FINE ? 

   
 
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