Era immobile, là, sulla cima del colle.
Poteva vedere tutta la pianura, ma nonostante questo continuava a sorridere, incurante del vento che soffiava da nord.
Una folata gli strappò dal capo il suo amato cappello, ma lui non si mosse.
Tutti credevano che fosse pazzo a starsene lì, giorno dopo giorno, quasi volesse sfidare il vento e le montagne a costringerlo ad andarsene.
Lui non perdeva tempo a cercare di far cambiare loro idea: perché mai avrebbe dovuto farlo?
Per quale ragione avrebbe dovuto abbassare lo sguardo su di loro quando poteva rivolgerlo verso l'alto,
là dove la piuma del cappello vorticava trasportata dalle correnti d'aria e si levava a sfiorare le cime innevate delle montagne.
Lui voleva essere libero.
Chiuse gli occhi e respirò profondamente l'aria pura, sentendosi finalmente diventare parte di essa.
Li aprì di nuovo e fissò l'orizzonte.
Lanciò un grido.
Sapeva che poteva farlo: nessuno l'avrebbe ascoltato.
Cominciò a correre continuando a gridare, inseguendo il suo cappello ancora in balia del vento.
Il suono veniva catturato dalla brezza e trasportato lontano, sopra ogni cosa, persino sopra le montagne.
La sua corsa divenne una danza.
Nessuno lo vedeva, ma anche se qualcuno avesse levato lo sguardo avrebbe visto solo un folle che danzava e cantava sulla cresta della collina.
Non gli importava.
Lui si sentiva libero.
Infine, riuscì ad afferrare il cappello prima che il vento glielo facesse perdere per sempre e se lo sistemò sul capo.
Guardò in basso, verso la valle.
Era per quello che a loro lui non piaceva.
Poteva osservare la loro folle corsa verso la fine e il loro lento trascinarsi di anno in anno, senza mai prendervi parte.
Lui era libero
Rise, e quel suono argentino risuonò per tutta la vallata.
E poi dicevano che il matto era lui!
Si fermò ad osservare il sole che declinava dolcemente verso l'orizzonte e la piuma che ancora cercava un valico tra le montagne.
Il sole tramontò.
La piuma scomparve dietro i picchi frastagliati.
Il vento cessò di soffiare.
Lui chiuse gli occhi.
Ma il mondo continuava a girare...





___________________________
Is there anybody going to listen to my story...?

Salve, gente!!
Questa breve fic è nata ieri notte tra l'una e mezza e le due e mezza, in un momento in cui, con il mio té freddo solubile e i Beatles sparati a palla nelle cuffie, mi sentivo particolarmente ispirata e in vena di scrivere qualcosa di profondo (anche se non so se questo possa definirsi "profondo"), anche se in realtà era da un po' che mi giravano delle idee per la mente - più che altro spezzoni di frasi che ho poi utilizzati quasi tutti - ma non riuscivo a costruire una stuttura in grado di sostenerle ( mi sembra di essere un'architetto, ma sono dettagli!)
In ogni caso, debbo dire che sono piuttosto soddisfatta del risultato, anche perché è uno dei miei primi esperimenti nello scrivere qualcosa che non abbia una trama di fondo, e mi sono divertita davvero molto a scrivere questo testo (iniziato, sviluppato e finito in uno spazio di tempo breve, ma intenso) e quindi non è da escluderne che un giorno di questi non salti fuori con un'altra cosa che ci assomigli!
Spero, in fine, che possa essere di vostro gradimento.

Peace n Love.