Miei cari utenti di EFP, credevate di esservi liberati di
me??? Beh, vi sbagliavate! ^^
Dopo
una lunghissima assenza - per cui porgo sincere scuse (nessuno ha sentito la tua
mancanza! NdLettori) - ho deciso di rimettermi al passo con EFP sia scrivendo
nuove ff - visto che mi è
magicamente tornata l'ispirazione - che leggendo le vostre meravigliose storie
*redRon china il capo, chiedendovi perdono per non aver letto le vostre ff e
vergognandosi di questo orribile comportamento*.
Adesso
vi lascio alla lettura di questa ff sulla coppia che tanto adoro
^O^
Buona lettura
^^
Se
Fossi in Te.
Capitolo
1
To
be or not to be? That
is the question.
"Che
noia, che barba, che barba, che noia...che vita vuota, che vuota vita...",
borbottava Sirius, mentre guardava il bacon infilzato nella sua forchetta come
se fosse la cosa più interessante da guardare in quel
momento.
"Ti
lamenti sempre...eppure non combini mai niente di utile!", disse Remus, seduto
di fronte a lui in Sala Grande per la colazione.
Ma
Sirius non lo ascoltava e continuò a decantare lodi al suo
bacon.
"Essere
o non essere? Questo è il problema...".
"E
tu come fai a conoscere la più celebre frase di una delle più celebri opere
Shakespeariane???".
"Forse
perché il mio più celebre amico la ripete spesso e
volentieri?".
"Ti
riferisci a James? Non credevo conoscesse Shakespeare".
"Conosce
molte cose lui...e comunque no, non mi riferivo a James, bensì a
te!".
"Sono
lusingato...mi consideri il tuo più celebre amico?".
"Ebbene
si".
Sirius
addentò in un sol boccone il povero bacon, che pensava di venir risparmiato dopo
che il ragazzo gli aveva anche cantato una serenata.
Ma,
si sa...Sirius Black non risparmia nessuno.
"Ma
dov'è James?", chiese ad un tratto Peter, seduto accanto a
Sirius.
"Ha
detto che non scendeva a colazione", rispose Sirius.
"E
per quale motivo?".
"Doveva
ripassare".
Un
secondo dopo la pronuncia del verbo ripassare, Remus sputò tutto il succo di
zucca sul povero amico seduto di fronte a lui.
"Alla
faccia dell'amico celebre...che ti è saltato in mente???", esclamò Sirius,
mentre prendeva un fazzoletto per pulirsi la faccia.
"Doveva
ripassare???", chiese Remus con il
tono più sorpreso che riuscisse a trovare.
"Esatto!".
"Stai
scherzando!", non era una domanda.
"Per
niente!".
"James e ripassare sono due vocaboli che non
vanno assolutamente messi nella stessa frase!!!".
"Infatti,
se ben ricordi, nella mia frase non c'era James".
"Perché
era il soggetto sottointeso!".
"Scusate...",
intervenne Peter, "...che male c'è se James ripassa? Non può fargli altro che
bene".
"Indubbiamente...ma,
voglio dire...non è da lui!".
"Guarda
che neanche innamorarsi è da lui, eppure...", osservò Sirius, mentre guardava
una ragazza con i capelli rossi legati in una coda, alzarsi dal tavolo dei
Grifondoro diretta a lezione.
"La
cosa è alquanto sospetta!", constatò Remus con la mano sotto il mento, nella
tipica posa da detective.
"Frena
i ragionamenti, Sherlock Holmes! E' solo James...".
Remus
rimase per qualche secondo immobile quando Sirius pronunciò il nome del più
famoso detective nel mondo dei Babbani, ma non ci badò più di
tanto.
"Beh,
io credo sia meglio andare a lezione, o faremo tardi", fece notare
Peter.
"Che
abbiamo oggi?", chiese Sirius, mentre sgraffignava qualche
toast.
"Oggi
è venerdì. Abbiamo Trasfigurazione e Pozioni per l'intera
mattinata".
"Che
Pluffe!!!".
I
tre amici si alzarono dal tavolo dei Grifondoro e si diressero all'uscita della
Sala Grande.
"Me
la togli una curiosità, Remus?", domandò Sirius, mentre percorrevano il
corridoio che li avrebbe portati all'aula di
Trasfigurazione.
"Sarebbe?".
"Ma
chi diavolo sono Shakespeare e Sherlock Holmes???".
Se
avesse avuto del succo di zucca in bocca, Remus lo avrebbe sputato addosso alla
prima persona che avesse avuto la sfortuna di incappare sulla sua traiettoria, e
cioè il professor Horace Lumacorno.
Si
limitò ad inciampare nei suoi piedi.
*
Nell'aula
di Trasfigurazione regnava il più assoluto silenzio, segno che quel giorno ci
sarebbe stata un'interrogazione sicura sull'ultimo argomento che avevano
studiato, se l'avevano
studiato.
Remus
andò dritto al primo banco e si posizionò accanto a Lily
Evans.
Sirius,
invece, si diresse verso l'ultimo banco vicino alla finestra, in cui una figura
sedeva scompostamente con i piedi poggiati sul tavolo e le mani incrociate
dietro la nuca. Sul viso un sorriso sghembo e gli occhi che guardavano una coda
rossa da sopra le lenti degli occhiali: l'immagine perfetta della
sicurezza.
"Ti
vedo bene, amico", disse Sirius, mentre gettava la borsa coi libri sul banco e
si accomodava accanto al suo amico nella sua medesima
posizione.
"Hai
visto bene", rispose James senza distogliere lo sguardo dalla coda rossa qualche
banco più avanti.
"Dimmi
una cosa.com'è che stamattina mi hai rifilato la scusa che dovevi ripassare?",
chiese Sirius.
"Naaah!",
rispose James, "Sai benissimo che ripassare e James non vanno nella stessa frase,
no?".
"Si.una
cosa del genere mi pare di averla sentita".
Gli
occhi di James si spostavano impercettibilmente ad ogni movimento della ragazza
dai capelli rossi. Il mezzo sorriso costantemente disegnato sulle sue
labbra.
"Potter,
Black. Gradirei che vi posizionaste per come si conviene in una classe del
settimo anno, per favore", questo fu il primo commento della professoressa
McGranitt appena entrata in classe.
I
due ragazzi si misero composti all'istante.
"Bene, ragazzi", esordì
La
professoressa si interruppe non appena vide la mano di James schizzare in
alto.
"Lei
ci ha spiegato che si può trasfigurare se stessi in animali, per esempio, dico
bene?".
Mentre
parlava, James lanciava occhiate di sbieco a Lily, che lo guardava corrucciata.
Nell'espressione di Remus, invece, si leggeva chiaramente la frase ti supplico, non fare
cavolate.
"Dice
bene, Potter".
"E
mettiamo, per pura ipotesi, che io volessi trasfigurare me stesso in un'altra
persona.potrei farlo? Così come potrei trasfigurare un'altra persona in me
stesso?".
"Sciocchezze!".
Tutte
le teste presenti nell'aula si voltarono a fissare Lily Evans, che era scattata
in piedi e aveva sul viso un'espressione furente che indubbiamente rivolgeva a
James.
"Per
quale motivo reputi sciocchezze le ipotesi che ho appena asserito, miss Evans?", chiese James con
inaspettata galanteria. Solo un inchino avrebbe reso quella scena tipica del
1800.
"Per
il semplice fatto, sir Potter, che
soltanto un mago di altissimo livello come il professor Silente sarebbe in grado
di riuscire a tale impresa. Per i tuoi loschi tranelli c'è sempre
"Io
non ho mai parlato di loschi tranelli".
"Basta
così!", li riprese
A
quelle parole, Lily si sedette immediatamente, non prima di aver lanciato a
James occhiate dardeggianti, alle quali il ragazzo rispose con il suo solito
mezzo sorriso e un cenno con la testa.
"E
adesso.", ricominciò
*
"Mi
è dato sapere per quale ragione hai rivolto quella strana domanda alla prof?",
chiese Remus indispettito, mentre i quattro Malandrini si dirigevano all'aula di
Pozioni come ogni venerdì.
"Quella
del perché i pappagalli hanno il becco giallo anziché
rosso?".
"Beh,
quella te la potevi proprio risparmiare! Uno, non c'entrava niente con la
lezione e due, hai fatto la figura del cretino!".
"Ma
no! È stato divertente!", esclamò Sirius, circondando con un braccio le spalle
di James, "Riesci a percepire il fondo di filosofia che pervade quella domanda
apparentemente stupida? Perché siamo così e non siamo in un altro modo? Questo è
il dilemma.".
"Senti,
Amleto dei miei stivali, smettila di sperperare sapienza! Comunque io mi
riferivo alla domanda sulla trasfigurazione di una persona in un'altra e via
dicendo.!".
"Ah,
quella con cui stavo per avere un duello verbale con
"Tu
stai tramando qualcosa!", asserì Remus fermandosi davanti a James e puntandogli
un dito contro.
James
spostò il dito con il suo e sorrise.
"Non
sto tramando un bel niente".
"Quando
dici così, c'è sotto qualcosa!", Remus non demordeva.
"Mio
caro Lunastorta.la mattina prenditi una bella tisana invece del caffè. Ti rende
nervoso", gli consigliò Sirius.
"Io
sono calmissimo!!!", esclamò Remus a voce tanto alta da far girare una decina di
ragazzi. Si portò subito una mano alla bocca.
"Ah,
Remus, un'ultima domanda", disse Sirius tornando sui suoi
passi.
"Sentiamo".
"Ma
chi cavolo è Amleto???".
Remus
non poté rispondere alla domanda dell'amico, a causa di uno spettacolare
scivolone con cui si trascinò dietro anche il povero
Peter.
To be continued...
Beh,
questo primo capitolo è finito un po' così.è come una sorta di prologo o
qualcosa di simile.
Non
è un granché, diciamo che potevo risparmiarmi di pubblicare questa cosa, ma sta a voi
decidere.
Nei
prossimi capitoli ne succederanno di tutti i colori, questo è
garantito!
Sarei
felice se mi lasciaste un commentino piccolo piccolo, magari che mi inciti a
continuare a pubblicare i prossimi capitoli (ho già scritto il secondo, il terzo
e metà del quarto! ^^).
Al prossimo
capitolo (almeno spero, dipende da voi!) ^___^
Un
bacione a tutti!