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Autore: giorgiagio    21/10/2012    0 recensioni
Città nuova, scuola nuova, gente nuova, vita nuova.Insomma credo sia comprensibile avere paura il primo giorno di scuola in una nuova città ma non credo sia normale aggrapparsi alle scale di casa urlando “ non voglio andare a scuola!” come una bambina il primo giorno di asilo. Mi chiamo Giorgia ho 16 anni e così comincia la mia nuova vita a Londra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui. Città nuova, scuola nuova, gente nuova vita nuova e quell’angosciante paura che mi porto dietro ogni volta che devo affrontare qualcosa di diverso. Insomma credo sia comprensibile avere paura il primo giorno di scuola in una nuova città ma non credo sia normale aggrapparsi alle scale di casa urlando “ non voglio andare a scuola!” come una bambina il primo giorno di asilo. Credo di non aver fatto tutte queste cene neanche allora ma sto rimediando ora facendo impazzire mia madre che cerca di convincermi a uscire di casa per dirigermi verso il luogo che mi incuteva tanta paura. Comunque non mi sono ancora presentata mi chiamo Giorgia e ho 16 anni. Sono mora, non molto alta, magra e ho occhi marroni grandi e profondi per i quali ricevo sempre un sacco di complimenti. Il mio carattere è piuttosto strano diciamo che dipende dalle persone con cui mi trovo; posso essere particolarmente timida o particolarmente estroversa. Non sono una persona che si lamenta sempre anzi direi tutto il conrario. Diciamo solo che non riesco a affrontrare i problemi quando me li trovo davanti. E per questo eccomi qui vestita, truccata pronta per il mio primo giorno di scuola ma c’è qualcosa che mi blocca, qualcosa che mi spinge a aggrapparmi alle scale di casa pregando i miei genitori di farmi studiare a casa: il trasferimento dalla mia città, Roma, a Londra. Ricordo ancora perfettamente quell’orribile giorno in cui mio padre venne da me e mia sorella e ci disse che dovevamo trasferirci. Io e lei ci guardammo e scoppiammo a ridere continuando a ripetergli “ Si certo come no papà”. Solo dopo avercelo ripetuto molte altre volte con il tono più serio che esiste capimmo che non stava scherzando. Quando realizzai che era tutto vero mi chiusi in camera a piangere per giorni, non potevo credere che avrei dovuto lasciare la mia vita, i miei amici per andare in una città che neanche mi piaceva. Non parlai con mio padre per giorni, lo incolpavo di avermi rovinato la vita. Solo dopo capii che la colpa non era la sua e che forse lui volesse trasferirsi quanto me, così decisi di fare la persona matura e con molta fatica mi allontanai dalla mia città e dai miei amici per cominciare la mia vita a Londra.
Ora però tutti i miei buoni propositi sono andati in fumo perché, nonostante siano riusciti a farmi staccare dalle scale, sto pensando a un modo per non entrare in quell’edificio e rifugiarmi sotto le coperte del mio amato letto. Ma la strada dalla mia nuova casa alla scuola è molto breve e le mie idee sono talmente assurde che sarebbero degne di essere in uno dei film Mission impossibile. Così mi ritrovo davanti a numerosi studenti intenti a chiacchierare e a abbracciarsi davanti a una struttura che non sembra neanche una scuola per quanto è grande. Prendo un respiro profondo e con quel poco coraggio che mi ritrovo entro nell’edificio. Se l’esterno faceva paura per quanto era grande non ha niente a che vedere con l’interno. Credo già che mi perderò in quei corridoi lunghi e pieni di armadietti. Come farò a trovare la mia classe che cambierà a sconda della materia? Sto già perdendo la calma naturalmente. Sto seriamente rimpiangendo la mia vecchia scuola perchè, nonostante la odiassi, almeno era facile orientarsi. Dopo aver camminato per quelle che mi sono sembrate ore finalmente ecco la segreteria. “ Salve sono Giorgia Casotti, la nuova alunna sono qui per…” neanche il tempo di finire la frase che la grassa signora seduta sulla sua comoda sedia dietro la scrivania mi rivolge un sorriso raggiante dicendomi “ Si si la ragazza italiana benvenuta sei qui per il programma imagino. Ecco qui tutto quello che ti serve e attenta a non perderti” ceto come se fosse facile. “ la ringrazio” . dopo neanche un passo la signora quasi urlando dice “ ah quasi dimenticavo devi prima andare dalla preside; deve solo spiegarti come funzionano le cose qui. Al momento è occupata sta discutendo con un ragazzo come al solito appena finisce puoi entrare intanto aspetta nella sala d’attesa.” Wow che sala d’attesa mi ricorda quella degli ospedali, da far venire i brividi. In ogni caso non ho altre possibilità e poi posso godermi in diretta la scenata che la preside sta facendo al ragazzo che sembrava assolutamente non interessato a quella conversazione. Se ne sta comodamente seduto sulla sedia con quell’atteggiamento da strafottente che non sopporto. Mi faceva venire i nervi anche a me nonostante non sapessi come stavano le cose figuariamoci alla preside. Nonostante quell’aria da “ sono il migliore del mondo" dovevo ammettere che era più che carino; pelle ambrata, moro alto, fisico da ragazzo che va in palestra più volte a settimana. Finalmente si alza e si diige verso la porta così decido anche io di andare verso la presidenza. Così facendo però mi imbatto negli occhi splendidi del ragazzo, scuri, profondi, occhi nei quali ti perdi al primo sguardo. E è proprio quello che sto facendo io; senza accorgermene mi sono incantata guardandogli gli occhi e appena ritrovo un minimo di lucidità distolgo subito lo sguardo dal suo facendo finta di niente. La mia missione non deve essere riuscita perché prima di andarsene mi fa un occhiolino dicendomi “ Ciao bellezza” per poi sparire lungo il corridoio. Cominciamo bene Gio, cominciamo bene.



Spazio autrice:
ciao belli! Questa è la mia prima storia è solo il primo capitolo perciò non succede molto ma potete già capire com'è il personaggio principale e immagino abbiate già capito chi è il ragazzo dalla pelle ambrata e dallo sguardo che conquista. Spero di ricevere delle recensioni per sapere cosa ne pensate. Ciao a tutti!
  
  
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