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Autore: Icy    22/10/2012    1 recensioni
Lui è un mago, carismatico, focoso, simpatico e allegro.
Lei è una strega, chiusa, timida e rifiuta la sua natura.
Il destino li ha fatti conoscere, e non solo, ma.. cosa succederà?
C'è sempre qualcuno pronto a mettere i bastoni tra le ruote, soprattutto se si parla di un amore proibito.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 5 -
 


La ragazza che stava aiutando, con la quale aveva passato il pomeriggio, che voleva conoscere e proteggere era la figlia dei peggiori nemici dei suoi genitori. E dell'intera Dimensione Magica. Non riusciva a crederci.
Lei, d'altro canto, sapeva benissimo di tutte le malefatte dei suoi genitori, ma sapeva anche di essere diversa. Lei non voleva essere cattiva, non voleva essere una strega.
Entrambi i ragazzi rimasero immobili, come due statue, a fissarsi con occhi vacui. La preside incrociò le braccia e sorrise quasi soddisfatta.
«E' vero?» disse quasi in un sussurro la ragazza bionda, senza staccarsi dalla parete «Sei davvero il figlio di quella Bloom?» continuò, con la voce spezzata, sperando in cuor suo che magari fosse un'altra fata con lo stesso nome. Aveva gli occhi spalancati e non riusciva a distogliere lo sguardo dal ragazzo.
«Sì..» ammise Blaze, con lo sguardo rivolto verso il pavimento. Non riusciva a reggere lo sguardo della ragazza e non sapeva spiegarsi il perché. Ma quegli occhi così lucidi e profondi lo mettevano a disagio.
Ma cosa gli importava in fondo? I sentimenti negativi delle due famiglie non dovevano impedire l'amicizia tra i due ragazzi.
"Glace a me non interessa chi siano i tuoi genitori, possiamo essere amici lo stesso no? Non dobbiamo farci condizionare, noi non siamo come loro!"
Ecco cosa voleva dire Blaze, quel pensiero gli martellò la mente per diversi minuti, coprendo anche il rumore del battito del suo cuore, che era forte, ma non veloce.
"Non mi interessa quello che pensano i miei genitori: non possono rovinarmi la vita in questo modo."
Era il pensiero di Glace.
Ma nessuno dei due trovò il coraggio di dire ciò che pensavano.
«Io.. vado. Ciao Glace... Arrivederci.» Disse Blaze, balbettando, riprese il casco da terra e uscì da quella scuola tenebrosa nel minor tempo possibile. Lo mettevano a disagio quei lunghi corridoi scuri. Le finestre con i vetri verdi e la tappezzeria interamente viola conferiva a quel luogo un aspetto ancora più minaccioso. In più i corridoi sembravano tutti uguali, ad un certo punto Blaze si chiese se non si fosse perso in quel labirinto tetro. Stava per andare nel panico, ma fortunatamente vide la porta. Tirò un sospiro di sollievo, uscì e, con le poche luci del tramonto, salì sulla sua moto per tornare a casa.
Glace era ancora immobile, contro la parete. Se non fosse stato per il leggero movimento del petto che segnava il respiro della ragazza tutti l'avrebbero scambiata per una statua.
Glace non sapeva quanto tempo fosse rimasta lì, ferma, ma ad un certo punto si girò di scatto e si piazzò davanti alla cattedra e guardò la preside, accigliata.
«Allora, signora preside, quanto tempo le serve per decidere se posso o meno iscrivermi in questo college?» rispose secca, con una punta d'acidità. La ragazza bionda già non sopportava più la vecchia zizzaniosa che aveva davanti. Era esasperata, ma, come ogni strega che possa essere definita tale, troppo orgogliosa per dimostrarlo.
Nel profondo di sé stessa non vedeva l'ora che la preside la congedasse nella sua nuova stanza del college di Torrenuvola, perché non se ne sarebbe andata da lì finché non avrebbe ottenuto ciò che voleva.
«Sei una ragazza molto testarda» disse tranquilla la preside, girando intorno alla scrivania, per andare accanto a Glace.
«Lo so» rispose Glace, senza scomporsi, ma seguendo con lo sguardo la preside.
Si sentiva squadrata dalla testa ai piedi da quella donna. Sentiva i suoi occhi che la guardavano, cercando un minimo cenno di debolezza, qualsiasi cosa avrebbe potuto usare contro di lei. Ma Glace doveva farle capire che in quel momento non poteva prendere decisioni diverse dall'accettarla nella sua scuola. In quel momento non era la preside a comandare.
La ragazza bionda rimase immobile in posizione eretta, mentre la preside continuava a girarle intorno come un avvoltoio.
«Che cosa vuoi?» chiese la preside, per l'ennesima volta, mentre si avvicinava al suo scranno dietro la scrivania per sedersi.
«Iscrivermi a Torrenuvola» rispose Glace, senza scomporsi. Risposte rapide e sintetiche, ecco cosa voleva sentire la preside. Anche lei non aveva più voglia di stare lì, sicuramente aveva altri problemi più importanti a cui pensare e Glace non rientrava di certo tra questi.
«E per quale motivo?»
«Voglio diventare una vera strega» queste parole costarono molto a Glace, che non aveva la minima intenzione di diventare una strega, ma era stata quasi costretta dai suoi genitori e poi non poteva ripudiare la sua natura.
«Stai mentendo» disse la preside. Glace si sentì come colpita in pieno petto. Non poteva averlo capito, non poteva! La stava mettendo alla prova, era l'unica spiegazione logica.
«Si sbaglia» rispose tranquilla Glace, senza esitare.
«Non credo proprio, Glace. Puoi fingere con i tuoi genitori, anche se la vedo dura, puoi fingere con il tuo amichetto, ma non con me»
«Cosa devo fare per riuscire ad iscrivermi?»
«Dimostrami quanto vali come strega»
«Cosa?»
«Fammi vedere che sei degna di essere chiamata tale»
«E come?»
«Per esempio non mostrandoti troppo incline alla natura delle fatine, facendo buone azioni, comportandoti bene, facendo amicizia con gli specialisti o..» le parole della Griffin vennero stroncate da due pugni che colpirono la cattedra. Glace stava guardando la preside con due occhi assassini, in quel momento sembravano più che mai fatti di ghiaccio, ma c'era una sfumatura inquietante, negli occhi della giovane bionda. La preside, colta di sorpresa, si spostò all'indietro quanto potè, finché non trovò lo schienale del suo maestoso scranno viola.
«Non sono una fata» disse Glace, sibilandolo tra i denti. Non accettava la sua natura da strega, ma era più che convinta che fosse migliore dell'essere una fata. A suo parere erano creature insulse, tutte fiori e gentilezze. Creature che non riuscivano ad aprire gli occhi davanti alla realtà.
Questo non era uno dei tanti concetti inculcati nella mente della ragazza da parte dei genitori, era una verità che si era creata Glace, della quale era convinta.
La sua reazione lasciò sconvolta la preside per qualche secondo, ma questa si riprese quasi subito, riacquistando il controllo della situazione e, soprattutto, la sua autorità.
«Non c'è bisogno di tutta questa sceneggiata, signorina Glace» disse la preside alzandosi dal suo scanno e aggirando Glace con noncuranza, verso la porta. Poi si fermò.
«Le lezioni iniziano domani mattina alle ore 8, non un minuto di ritardo. La sua stanza è la numero 194, ala ovest della scuola. E' fortunata, è una camera singola, ma è l'ultima che c'è rimasta»disse la preside Griffin senza girarsi e detto questo la donna dai capelli a punta uscì dalla stanza, lasciando Glace da sola. Un sorriso si formò sulle sue labbra. Ce l'aveva fatta, era stata ammessa a Torrenuvola! Non avrebbe più dovuto temere sua madre, o almeno, per ora.
Glace uscì dalla presidenza per dirigersi verso la sua nuova stanza, entusiasta della piega che aveva preso la situazione. Camminò per diversi minuti tra i corridoi angusti di Torrenuvola, fino alla stanza 194. Era la prima stanza sul lato sinistro del corridoio, dopo aver fatto le scale, dopo pochi centimetri dalla fine del corrimano c'era la porta di camera sua. Appoggiò la mano sulla maniglia titubante, ma alla fine spinse con vigore la porta ed entrò nella sua stanza.
Era una stanza abbastanza grande, con un letto, un armadio, un comodino e un comò. Non poteva chiedere di meglio.
Glace si buttò sul letto, sorridente.
"Grazie Blaze, senza di te non ce l'avrei fatta.. Ti devo un favore" pensò, prima di cadere lentamente tra le braccia di Morfeo.

Eheh, eccomi qua, imperterrita con un nuovo capitolo! Stranamente sto impiegando meno tempo tra un capitolo e l'altro, ma non fateci l'abitudine, devo iniziare a studiare seriamente, cercherò di mantenere un ritmo "vivace", ma non prometto niente! Un grazie particolare a DR EGGMAN e DJAmuStar per aver recensito la mia storia e per avermi spronato a continuarla xD
Icy
  
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