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Autore: lovemeorleaveme    22/10/2012    0 recensioni
Perché, infondo, Liam era proprio questo. Liam era la parte migliore di me.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                            He's the best part of me.





Suvvia Rachel, lo sai, Liam è off-limits.
E’ il migliore amico di tuo fratello, ricordi?
Dio, ma perché mi faccio convincere a venire a queste stupidissime feste in piscina. E, oltretutto, la cosa più spaventosa di tutte era che era stato proprio mio fratello a convincermi.
<<Dai, Rachel, sono tre anni che sei a dieta, non credi di essere abbastanza magra adesso? Non c’era bisogno che la cominciassi tre anni fa, che senso ha adesso che sei perfetta non mostrare a tutti i tuoi sforzi?>> ecco cosa mi aveva detto. E quasi non mi commuovevo, visto che lui non era solito farmi complimenti, anzi.
Quindi mi trovavo lì, a casa di quella gallina di Felicity, una tipa che spendeva i soldi del padre per buttarseli addosso in vestiti e cose totalmente futili, ad una stupidissima festa in piscina con la mia migliore amica che non faceva altro che abbordare ragazzi.
L’unico risvolto positivo? Liam.
Mi ricordo ancora la prima volta che l’ho visto, circa tre anni prima, varcare la soglia di casa mia.


“Aprii la porta furiosa. Perché quel deficiente di mio fratello non poteva farlo da solo? Cos’è, gli serviva la cameriera? Bè, io di certo non sarei stata la sua cameriera! Aprii così infuriata che il ragazzo dietro la porta fece un piccolo passo all’indietro, quasi spaventato. Quando incrociai il suo sguardo, mi sentii morire. Io non avevo mai visto nessuno così..
<<Oh, forse ho sbagliato indirizzo..>> disse, cominciando a gesticolare. Ed era così tenero, che non riuscivo a smettere di sorridere.
<<Dipende da chi stai cercando.>> dissi solamente, sorridendogli ancora e interrompendo la sua discussione con se stesso.
<<Bè, in realtà non credevo che ad aprirmi la porta sarebbe stata un principessa, piuttosto un coglione di nome Mike Berry, ma, potrebbe anche andare bene così.>> disse sorridendomi. Non credo di essere mai arrossita così tanto.
<<Oh, Mike è di sopra.>> dissi solamente. Mio fratello era stato chiaro: <<Non ti impedirò di essere amica dei miei amici, insomma, questo mi sta bene. Ma niente faccende amorose, o ci avrai chiuso, intesi?>> ed io non volevo deluderlo, in un certo senso. Insomma, di tutti i ragazzi del mondo, quante possibilità c’erano che mi sarei innamorata proprio di uno dei suoi migliori amici? Una su un milione?
Il ragazzo mi guardò di nuovo esaminandomi.
<<Oh, grazie.>> disse e gli feci spazio per entrare.
<<Al piano di sopra, seconda porta a destra.>> dissi cordialmente, sforzandomi di sorridere in modo sincero, cercando di mascherare l’espressione leggermente rassegnata che mi stava formando sul volto. Fece per salire di sopra, ma poi si rivoltò verso di me e mi sorrise ancora.
<<Io sono Liam, e tu sei..?>> disse assottigliando leggermente gli occhi, spingendomi a finire la frase.
<<Oh, io sono Rachel, la sorella di Mike.>> dissi ricambiando il sorriso.
<<E’ stato un piacere incontrarti per caso, in casa tua, Rachel, la sorella di Mike.>> disse, per poi strizzarmi l’occhio. Il mio cuore perse un colpo.”


Il punto però era che mi sbagliavo. Perché Liam era uno su un milione.
Ed ora eccoci qua, io bloccata sulla soglia della porta-finestra che portava alla piscina, con davanti la scena peggiore che avrei mai potuto immaginare: Liam, che baciava una ragazza.
Il mio cuore si frantumò in migliaia di frammenti. Lo avevo sentito, come una dolorosissima fitta al cuore. Continuai a fissare la scena, da brava autolesionista qual’ero.
Vidi che Liam respinse in malo modo quella ragazza che, se non mi sbagliavo, era Rosaline, quella del secondo anno. Lei gli mollò un ceffone in piena guancia e se ne andò via correndo, verso la mia direzione. Quando passò vicino a me, la fermai un attimo.
<<Ehi, che è successo con Liam?>> chiesi cercando di fingermi interessata ai suoi problemi.
<<Mi ha detto che è innamorato di un’altra e che non si va così da un ragazzo e lo si bacia, non è giusto! E’ proprio un coglione, sai?>> disse, quasi urlando.
<<Oh, mi dispiace.>>  mentii.
<<Non fare finta che ti dispiaccia, Berry.>> disse guardandomi male, poi si rivolse verso il giardino devo c’erano la maggior parte degli invitati. <<Sappiamo tutti che sei innamorata di Liam come una tredicenne alle prese con la prima cottarella. Sei patetica!>> urlò e, a quel punto, tutti si girarono verso di me, cadendo in un improvviso silenzio.
<<Ehi, cos’hai Smith, il ciclo? Oppure inventi balle per consolarti della tua poverissima vita sentimentale?>> la zittii con poco, e fuggì trattenendo a stento un urlo di frustrazione. Tutti gli occhi erano ancora puntati verso di me.
<<E voi cosa avete da guardare, eh?>> dissi minacciosa, così la festa proseguì normalmente. Feci per andarmene, ma incontrai lo sguardo di Liam, che mi congelò all’istante. Deglutii abbastanza rumorosamente e lui si avvicinò a passo lento. Era una tortura. E lei mie mani chiedevano aiuto, tanto le stavo torturando. Il battito del mio cuore si fece irregolare e i palmi delle mani mi prudevano. Com’era bello.
<<Allora, Berry, ti innamori di me e nemmeno me lo dici?>> disse scherzosamente, quando fu abbastanza vicino perché lo potessi sentire.
<<Oh, era tra la lista delle cose che dovevo fare oggi! Peccato che la tua nuova ragazza mi abbia rovinato la sorpresa!>> dissi, allo stesso modo.
<<Lei non è la mia ragazza, Rachel. E non lo sarà mai.>> disse, diventando improvvisamente serio.
<<Stavo scherzando, Liam.>> dissi, come per tranquillizzarlo.
<<Volevo solo che tu lo sapessi.>> disse per poi afferrarmi la mano e stringerla, un gesto che mi sorprese tanto quanto mi fece piacere. Abbassai lo sguardo, imbarazzata.
<<Rachel, mi accompagneresti in cucina a mettermi un po di ghiaccio sulla guancia?>> mi chiese, quasi supplichevole. Alzai lo sguardo divertita.
<<Andiamo, rubacuori.>> dissi, trascinandolo dietro di me fino alla cucina.
 
<<Allora, parlando di cose serie, ti innamori e non mi dici niente?>> dissi, facendogli il verso, sottintendendo, però, il fatto che Rosaline mi aveva riferito la loro conversazione.
<<Si, è nella lista delle cose da fare da un bel po, in realtà..>> lasciò lì la frase, sospesa. Gli posai il ghiaccio sulla guancia e lui si ritrasse appena.
<<Guarda che se ti sposti non serve a niente.>> dissi, ridacchiando leggermente.
<<Mi scusi, signora infermiera.>> scherzò ancora, lui.
<<Ehi, dovresti ringraziarmi, Payne, senza di me staresti ancora cercando la porta di casa mia!>> continuai ridendo.
<<Te lo ricordi ancora?>> chiese sorpreso.
<<Io ricordo ogni singola cosa che riguarda te.>> dissi, improvvisamente sincera. Mi stupii di me stessa e, subito dopo, mi vergognai a morte. Mi guardò attentamente, analizzando con attenzione le mie gote incredibilmente rosse e poi, poi mi sorrise. E avrei potuto giurare sulla mia stessa vita, che quello era senza dubbio il sorriso più bello che io avessi mai visto e che avrei mai potuto vedere.
<<Che c’è?>> gli chiesi, sentendomi fin troppo imbarazzata sotto il suo sguardo attento.
<<Sei così bella quando arrossisci.>> disse, come se mi stesse chiedendo di passargli l’acqua. Io rimasi interdetta, con il fiato sospeso.
<<O quando sorridi, o quando ti arrabbi, o quando pensi, o quando cominci a parlare e non smetti più. Sei bella sempre, Rachel, proprio sempre, e non riesco a capire come fai.>> continuò e giuro che non mi ero mai sentita così felice.
<<I-io..>> cercai di balbettare, ma non riuscii nemmeno in quello. Mi portai una mano sul cuore come a chiedergli esplicitamente di fermarsi, ma non accolse la mia richiesta. Liam me la afferrò velocemente e la portò sul suo cuore, che batteva fin troppo velocemente.
<<Sono tre anni che quando ti vedo batte così. Non conosci un modo per farlo smettere?>> chiese, facendo una leggera risata.
<<Dovresti sentire il mio, sembra impazzito.>> continuai io, scherzosamente, abbassando lo sguardo e spostando il ghiaccio dalla sua guancia e appoggiandolo sul tavolo.
<<Rachel?>> mi richiamò, fissandomi dritta negli occhi.
<<Si?>> dissi, alzando lo sguardo verso il suo.
<<Posso baciarti?>> sussurrò a voce talmente bassa che l’udii appena. Le mie guance acquistarono ancora più colore, se fosse stato possibile.
<<Credo di si..>> sussurrai, con un filo di voce. Si avvicinò, lentamente. E quando arrivò ad un soffio dalle mie labbra mi sorrise leggermente.
E poi, finalmente, dopo tre anni di una logorante attesa, poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie. E mi parve tutto così magico che non avrei mai potuto pensare che stesse accadendo davvero. Erano proprio come le avevo immaginate: morbide e infinitamente dolci. Dischiusi leggermente le labbra, così la lingua di Liam scivolò velocemente in cerca della mia, che fu subito pronta ad accoglierla. Nessuno poteva immaginare quanto avevo bramato quel bacio, quanto avevo bramato quelle labbra. Ed ora erano proprio sulle mie e le stavano assaporando, per la prima volta. Portai le mie mani dietro il suo collo e lui mi strinse a sé, ed io non potei fare a meno di sentirmi la persona più felice del mondo. Ci staccammo lentamente e sentii come se mi stessero portando via allo stesso modo la parte migliore di me. Perché, infondo, Liam era proprio questo. Liam era la parte migliore di me.
<<Perché l’hai fatto?>> chiesi confusa, non riuscendo a trattenere, però, un sorriso.
<<Perché me lo hai lasciato fare?>> chiese lui, di rimando.
<<Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, Payne. Non te l’hanno insegnato?>> chiesi scherzosamente.
<<La vuoi sapere una cosa, Berry?>> disse abbassando per un momento lo sguardo, per poi riportarlo velocemente su di me.
<<Si.>> disse sicura.
<<Mi sa che mi sono innamorato.>> disse sorridendomi. Qualcosa mi diceva che le mie possibilità che fossi quella ragazza, nonostante mi avesse appena baciata, fossero davvero poche.
<<Oh..>> sospirai sconsolata, abbassando lo sguardo a terra.
<<Di te.>> disse alzandomi il viso con un dito, scorgendo la mia espressione completamente sorpresa.
<<E lo so che tu probabilmente non provi le stesse cose ma, volevo che tu lo sapessi.>> continuò, interrompendosi poco dopo, per poi ridacchiare leggermente. <<Mi sa che ti amo, Rachel.>> finì, lasciandomi del tutto spiazzata.
<<Beato te.>> dissi, per poi ridacchiare leggermente anche io. <<Perché io invece sono sicura che non riuscirò mai più ad amare nessuno come amo te.>> dissi, con gli occhi fin troppo lucidi e il cuore fin troppo veloce. Dovrebbero dirgli che non c’è nessuna maratona in corso.
Ed a quel punto mi riafferrò velocemente la mano e con un gesto veloce riportò le mie labbra sulla sue, che, anche se sembrava impossibile, mi erano mancate.
<<Se per questi cinque minuti le tue labbra mi erano già mancate, come farò per tutto il resto della vita?>> gli chiesi, staccandomi appena ed appoggiando la mia fronte alla sua.
<<Basterà che tu me lo chieda, perché io per il resto della vita sarò accanto a te, non è vero?>> chiese sorridendo beffardo.
<<Non lo so, tu che dici?>> chiesi, ridendo sotto i baffi.
<<Io dico che se provi a guardare anche solo un altro ragazzo ti rinchiudo in una torre. Sarei capace di ucciderli tutti, perché tu sei solo mia e di nessun’altro.>> disse, stringendomi ancora un po a lui.
<<E allora facciamo che io ammazzo te, se provi a guardare anche solo un’altra ragazza, anche se poi sarebbe un bel guaio, stare senza di te.>> dissi, quasi rimangiandomi tutto il mio discorso.

La scenetta fin troppo romantica venne interrotta da mio fratello che irruppe bruscamente in cucina. Io e Liam ci staccammo bruscamente e lui tossì nervoso.
<<Oh, siete qui, è tutto il pomeriggio che vi cerco! Allora, ce la godiamo questa festa o no?>> disse, alzando la mano dove aveva la birra per trasmetterci un po del suo entusiasmo.
<<Si, adesso arriviamo.>> disse Liam, come a spingerlo ad andarsene. E lui così fece, si richiuse la porta alle spalle e tornò a fare baldoria. Io e Liam scoppiammo a ridere, divertiti dalla scena leggermente imbarazzante e per smorzare un po della tensione che si era creata in quella stanza. Perché, infondo, eravamo ancora noi, solo più sinceri e sempre più innamorati.










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