For every laugh, there should
be a tear ~
#22
The Many
Adventures of Winnie the Pooh, 1977
# ‘Never
give up!’
Christopher Robin sentì la
voce della mamma che lo chiamava per la cena e si preparò di malavoglia
a interrompere il suo gioco preferito. Prima di alzarsi dal tappeto,
dov’era rannicchiato assieme ai suoi amici, prese delicatamente Ih-Oh tra
le mani e lo sollevò in modo da poterlo guardare direttamente negli
occhioni neri e tristi.
Ih-Oh era
sempre stato un asinello malinconico, ma stavolta non si sentiva davvero di
fargliene una colpa. Era una cosa dura quella che gli era successa. Nessuno
meritava di perdere la coda, ecco.
« Non
avere paura, Ih-Oh, la ritroveremo. Ora aspettami qui; e mi raccomando, non arrenderti!
»
Lo posò
di nuovo con delicatezza tra un Tappo molto assorto e un Tigro molto eccitato,
e quando si alzò per raggiungere la mamma gli sembrò di vedere
sul suo muso di stoffa un mesto ma grato sorriso.
[ 140 parole ]
Spazio dell’autrice
Voglio essere del
tutto sincera con voi: ho sempre odiato Winnie the Pooh di un odio viscerale
xD Non parlo tanto dei film e dei relativi
merchandising, quanto del personaggio in sé. Ci sono persone che odiano
a prescindere il Grande Puffo o Hello Kitty o le Winx; beh, io odio a prescindere Winnie the Pooh, mi prendo
le mie colpe e le ammetto candidamente. Non vogliatemene. È stata quasi
una sofferenza guardarsi quel film all’unico scopo di costruire per bene
questa raccolta e integrarvi tutti i
primi cinquanta Classici Disney.
Però... Però.
Sono rimasta
piacevolmente sorpresa dallo scoprire che le avventure di questo gruppetto di
peluche in realtà è tutto frutto non della follia di un narratore
sotto effetto di sostanze stupefacenti e alle prese con i suoi personalissimi
elefanti rosa, bensì, in modo più semplice e naturale, della
fantasia di un bambino. Mi è parso anzi un elemento a dir poco geniale
della storia, che di per sé ha poco e niente di speciale al di là
di questo caratteristico punto di partenza. Forse è anche per questo che
ho deciso che la flash al riguardo sarebbe stata proprio dal punto di vista di
Christopher Robin, ambientata magari nel momento di interrompere il gioco e
tornare alla sua ‘vera’ vita di ragazzino con una casa e una famiglia
e tutto ciò che della fantasia non fa parte.
Poi, beh, non ho
potuto fare a meno di parlare della faccenda della coda perduta di Ih-Oh
perché lui è – assieme a Tigro e Tappo, appunto – il
mio preferito tra i personaggi della strana combriccola ♥ (Nota bene: so che la storia della coda non
appartiene a questo film, bensì a Le
nuove avventure di Winnie the Pooh, ma i due lungometraggi sono di
ambientazione così simile che non mi è parsa molto grave la
piccola libertà che mi sono presa.)
Aya ~